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Autore: phoenix_esmeralda    19/06/2012    2 recensioni
"È brava a manipolarti. È furba. Il vero problema, con la Bestia, non è il fatto che menta – sarebbe scontato. Lei mescola le bugie alla verità. Prende parti del tuo cuore e le amalgama con la menzogna e tu non sai più chi sei davvero, dove finisci tu, dove inizia la Bestia e quanto delle sue azioni siano in realtà le tue. La Bestia fa impazzire Kyra."
SECONDA CLASSIFICATA al contest "Keep calm and make cry or smile" di Khika Liz.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sguardo che Kyra e Zenon si scambiano appena lei entra nella gabbia è carico di tensione.
Lei appoggia a terra il vassoio con il cibo come se fosse un giorno qualunque, ma sanno entrambi che sulla loro testa pende una sventura.
Dopo aver assistito al breve bacio fra loro, Alinda ha chiesto a Kyra di tornare il giorno dopo per  l’interrogatorio di Zenon. La luce nel suo sguardo era intelligente e cattiva, la piega della bocca maliziosa. Kyra ha raccontato ciò che aveva saputo dal giovane, sperando che fosse sufficiente ad acquietarla, ma come temeva non è servito a nulla.
Mancano poche ore all’interrogatorio ed entrambi prevedono che Alinda riserverà loro qualcosa di fatalmente spiacevole.
- “Devi andartene” – dice Zenon all’improvviso, secco. Le sue parole sono due colpi di fionda bene assestati.
- “A-ha” – risponde lei, cercando di non darvi peso.
- “Devi andartene Kyra. Corri nelle tue stanze, fai i bagagli e scappa da qui.”
- “Scappare dove? Ti ho detto chi sono e qual è l’alternativa che mi resta se abbandono Alinda. Non se ne parla.”
Gli porge il piatto con il cibo, ma lui non lo prende.
- “Non sei più una bambina, hai delle opportunità adesso! Sei una donna istruita, sei intelligente e hai delle capacità speciali, puoi cavartela dignitosamente via di qui! Non sei costretta a restare a Sognante, puoi varcare i confini e rifarti una vita altrove!”
- “Oltre Sognante?”
Kyra è stupita. È raro che qualcuno abbandoni la contea, non è una scelta che venga spesso presa in considerazione.
- “Ho dell’oro da parte” – aggiunge ancora Zenon e allo sguardo stupito di Kyra alza le spalle – “Sono soldi della Bestia, risultato dei suoi saccheggi. È grazie a quelli che vivo nei momenti di pace. Ti dirò come recuperarli e con quelli potrai raggiungere terre più lontane e trovare un lavoro onesto. Non dovrai preoccuparti di fare la fame o di... vendere il tuo corpo.”
Per un istante un’immagine di se stessa in un’altra veste la cattura. È sopravvissuta alla strada prima e ad Alinda poi, non potrebbe davvero essere in grado di inventarsi una nuova vita? Tuttavia il tempo è troppo poco... non ha la volontà di stravolgere la sua intera esistenza in un paio d’ore. Sa già in partenza che si pentirebbe di essere scappata, si pentirebbe soprattutto di aver abbandonato Zenon. Se scappa, Alinda si rifarà su di lui.
- “Andrò oltre Sognante, quando tu potrai venire con me.”
- “Io? Con te?” – la voce roca del giovane suona come una presa in giro – “Io, te e la Bestia in un quadretto sereno?” Una risata gli scappa di gola a intendere quanto quell’opportunità gli suoni vuota.
- “Troverò il modo di aiutarti!”
Zenon alza gli occhi di scatto e si rende conto della sua serietà.
- “No Kyra, tu non devi fare niente, solo andartene. Se vuoi aiutarmi, vattene!”
- “Non vedo come la mia fuga potrebbe favorirti!”
- “Lo farebbe sollevandomi la coscienza dalla possibilità di farti del male. Possibilità non remota, credimi. Non so cosa abbia in mente la tua sovrana, ma sono certo che non ci lascerà scampo. Ieri ti ha chiesto qualcosa di semplice, oggi ti domanderà l’impossibile. Vorrà sapere come liberare la Bestia e io non te lo dirò. In entrambi casi, sei spacciata. Se non cedo, lei si vendicherà su di te. Se cedo, la Bestia ti avrà.”
- “Se scappo, sfogherà la sua ira su di te. Non sai quanto può diventare crudele!”
- “Io la crudeltà ce l’ho nel cuore, Kyra!”
Le sue parole le chiudono la bocca. Non tanto ciò che ha detto, ma il dolore misto a disprezzo imbevuti nella sua voce.
- “Per favore” – le dice piano – “Per favore, fai come ti dico. Non voglio...” – abbassa lo sguardo, a disagio – “Non voglio farti del male. Sei l’unica cosa che ho toccato e che non abbia ancora distrutto.”
Kyra gli si fa più vicina e gli afferra una mano.
- “Tu non hai distrutto nessuno, Zenon.” – mormora.
- “È semplice per te, dirlo! Non hai ucciso la tua famiglia con le tue mani!”
Kyra sobbalza alla crudezza delle sue parole, ma non lascia la sua mano.
- “Forse ti senti sporca, Kyra, per aver venduto il tuo corpo, ma non hai mai violentato nessuno. La Bestia ha sempre preso il sopravvento in me, ogni volta che mi sono avvicinato a qualcuno. Restava quieta nel mio cuore e nella mia mente a volte per lunghe settimane, per darmi l’illusione di essere tornato libero. Ma quando mi accostavo a qualcuno, quando intrecciavo un minimo legame con una ragazza, lei saltava fuori all’improvviso, la prendeva... e le faceva cose così perverse che tu non potresti neppure concepire! Fino a lasciarla in fin di vita! E quando riprendevo il controllo del mio corpo, mi sussurrava Era quello che volevi farle, vero? E ti è piaciuto! Lei non ti avrebbe amato veramente sapendo cosa sei e tu le hai dato il fatto suo!
Kyra ha voglia di stringersi le braccia al petto per sfuggire a quel racconto, ma non vuole abbandonare la mano di Zenon. Continua a stringerla.
- “La Bestia con il mio corpo ha messo in atto le azioni più turpi e perverse, ha usato le mie membra per soddisfare le sue esigenze più oscene. E nel frattempo io, nel mio corpo,  non ho mai neppure baciato nessuno. Non me ne ha mai dato modo.”
- “Fino a ieri” – sussurra Kyra.
Negli occhi di Zenon, le fiamme arancioni sono furibonde.
- “La Bestia ti odia, Kyra. Ti sei avvicinata troppo. Nessuno in vent’anni mi ha dato un decimo di ciò che mi hai dato tu questa settimana. Terrò questo nel mio cuore, la tua carezza, il tuo bacio, la gentilezza con cui ti sei presa cura della mia ustione, la tua comprensione, la tua fiducia... il gesto incredibile di chiedere il mio nome, pur sapendomi la Bestia. Ora, ti prego, prendi i miei soldi e vattene... fammi quest’ultima cortesia. Se sei buona come credo, fammi il favore di scappare e  lasciarmi la certezza di sapere che al mondo esiste una persona che mi ha toccato il cuore e che nonostante questo è ancora viva. Vattene, prima che la Bestia usi i miei sentimenti a suo piacimento contro di te.”
Le sue parole sono fuoco ardente nell’animo di Kyra. In quel momento sarebbe disposta a qualunque cosa pur di rendere un po’ di pace a quello spirito tormentato. E proprio per questo non può dargli ciò che chiede.
- “No Zenon, non me ne andrò. Perdonami, troveremo un’altra soluzione.”
Lui non dice più nulla, divincola la mano con delicatezza e la libera dalle sue.
 
 
Kyra entra nella stanza dove presumibilmente dovrebbe attenderla la sovrana, ma questa volta non trova né lei né Zenon. Ci sono invece due guardie armate che controllano la porta che conduce alla camera da letto della cameriera personale di Alinda.
- “La sovrana ha detto di scortarvi di là” – le dice seccamente una delle guardie .
Stupita, Kyra si lascia guidare nella stanza adiacente. Non riesce a comprendere perché Alinda la voglia in camera da letto.
Quando entra, si accorge però che la sovrana non si trova neppure in quella stanza. C’è solamente Zenon seduto sul letto della cameriera a dorso nudo, i piedi appoggiati al pavimento e un polso legato alla spalliera del letto attraverso una catena.
Kyra entra perplessa e sfila dalla spalla la borsa a tracolla in cui ha riposto tutto ciò che potrebbe servirle. Se le loro intuizioni sono giuste e la sovrana li metterà con le spalle al muro, deve essere pronta ad ogni evenienza.
- “Sei arrivata finalmente!”
Sentendo la voce di Alinda, Kyra si gira nuovamente verso l’uscio. La sovrana è in piedi sulla porta e il suo sorriso è carico di perfida aspettativa.
- “Sono venuta all’ora che mi avete ordinato, signora.”
- “Hai scelto un abbigliamento piuttosto casto, vista l’occasione.”
Kyra non comprende l’insinuazione e tuttavia sente il sudore gelarle sulla pelle.  Un’intuizione allarmante la fa voltare nuovamente verso Zenon. Perché è legato a un letto?
- “Vedo che inizi a capire Kyra, dobbiamo ringraziare per questo la tua predisposizione al genere di attività che ben sappiamo!”
- “Signora, che cosa...”
- “È evidente che questa... bestia ha un debole nei tuoi confronti. Volevi farmi credere che ti parlasse per la tua gentilezza Kyra, quando è evidente che è attratta da ben altro. E questo gioca a nostro favore, non credi? Farai l’amore con lei e le strapperai il suo segreto!”
Kyra sussulta e si volta di scatto verso Zenon. Lui non la osserva, ha lo sguardo basso, obliquo, fisso sul tappeto davanti alla credenza. Sapeva che sarebbe successo qualcosa del genere e lo temeva.
- “Signora..” – riprova – “Non capisco come possa farlo parlare facendo l’amore con lui. Le due cose non sono connesse e...”
- “Oh, lo sono Kyra!” – il suo sorriso la raggela. Alinda Soresa si sta divertendo a tormentarla. Non ha scordato la sua insolenza e gode nell’umiliarla e nel metterla in difficoltà – “Tu sei una ragazza dai poteri speciali, no? E quando ti ho raccolta dalla strada, ricordo che avevi già imparato tutti i trucchi del mestiere. Cosa ci vorrà mai a sedurre una bestia selvatica e a farla parlare? Coraggio, usa le tue arti migliori, fallo impazzire di desiderio e poi ricattalo. Non devo spiegartelo io, giusto? Questo è il tuo mestiere!”
- “Signora, io non posso farlo!”
- “Oh, sì che puoi. Lo farai Kyra, perché se non mi darai entro stasera la risposta che cerco, ti manderò a fare un po’ di pratica nel bordello di Sognante! Oh, è certamente un posto più pulito e gradevole della strada dove ti prostituivi un tempo, ma per te potrebbe essere disagevole trovare come clienti i nobili che eri abituata a frequentare a palazzo, no?”
Kyra resta senza fiato. Sapeva che la sovrana avrebbe trovato il modo di metterla in difficoltà, ma questo... Costringerla a fare l’amore con Zenon allo scopo di estorcergli la verità... come sei lei... lei fosse un’artista del piacere, come se potesse far cadere un uomo sotto le sue arti seduttive! Alinda deve ben sapere che Kyra non è nulla di tutto ciò! A cosa vuole arrivare? Vuole veramente liberarsi di lei e rinchiuderla al bordello?
- “Buon lavoro Kyra, la Bestia è tua!”
La sovrana chiude la porta dietro di sé. Un rumore metallico le dice che le due guardie si sono riposizionate di fronte all’uscio e non la faranno uscire facilmente.
Kyra ha il cuore pesante come piombo, non osa alzare lo sguardo su Zenon che l’aveva avvertita... e non aveva avuto dubbi sul fatto che la situazione sarebbe degenerata. Non l’ha ascoltato...E questa non è forse la situazione peggiore in cui si sia mai trovata?
In pochi passi si avvicina al letto. Zenon non ha mai alzato la testa, il suo viso è girato di tre quarti, gli occhi ancora fissi sul tappeto. Non lascia trapelare nulla dei suoi pensieri.
Lei si blocca alla distanza di due braccia, non osa parlare.
- “L’unico modo di costringere la Bestia a uscire dal mio corpo è uccidermi.”
Le parole sono state pronunciate a mezza voce in tono distaccato. Gli occhi di Zenon non si sono mai staccati dal tappeto.  Kyra non è sicura di ciò che ha sentito.
- “Zenon..?”
- “Hai capito bene. Se la sovrana mi fa uccidere, lo spirito della Bestia abbandonerà il mio corpo in cerca di un nuovo ospite. Se in quel momento appoggia alla mia pelle il vasetto lavato nel mio sangue, intrappolerà la Bestia al suo interno fino a che la boccetta non verrà riaperta.”
Kyra ha la bocca spalancata dalla sorpresa.
Zenon alza gli occhi su di lei. Verde e arancio in pari quantità.
- “Ora lo sai, non devi fare nulla di scabroso per indurmi a parlare. Ma dopo averlo detto alla tua sovrana, corri a fare le valigie e scappa lontano più che poi. Quando la Bestia tornerà libera, nessuno si salverà.”
Kyra sente le gambe cedere. Crolla seduta accanto a lui, sgomenta.
- “Zenon... perché? Hai detto che non me l’avresti mai rivelato! Che non l’avresti lasciata andare!”
- “Lo sai il perché.”
I suoi occhi sono sfuggenti, il suo spirito stanco, provato.
Vuole che lei si salvi. Lo vuole al punto tale da sacrificare qualunque altra cosa, compresa la vita.
- “Posso dire alla sovrana che non sono riuscita a farti parlare.”
- “Per farti rinchiudere in un bordello?”
Eppure deve esserci un’alternativa. Non può concludersi per forza a quel modo, con la morte di Zenon o con il bordello per lei.
Sfinita, appoggia la fronte alla sua spalla. Lui è caldo, stranamente tranquillo. Non brucia di furore, come sarebbe normale aspettarsi. È come se gli ultimi minuti l’avessero lasciato rassegnato... vuoto.
- “Perdonami” – mormora Kyra – “Avrei voluto fare davvero qualcosa per te.”
Zenon alza il braccio e le circonda la schiena con dolcezza. Kyra alza lo sguardo e incontra occhi verde arancio tristi, miti. Una fame terribile di vendetta le fa bruciare le viscere, arde dal desiderio di farla paga alla Bestia per tutto il dolore che ha causato al giovane.
Solleva il viso e bacia Zenon.
Lui è sorpreso, all’inizio non reagisce, come se non si capacitasse di quello che sta accadendo.
Poi il suo corpo risponde, di scatto, le sue mani la stringono mentre la sua bocca replica al bacio di Kyra con una dolcezza che sfuma rapidamente in foga.
Zenon cade di schiena sul letto,  Kyra è sopra di lui, le labbra sulle sue, il corpo aderente al suo petto. Per un attimo pensa che accadrà. Indipendentemente dal volere della sovrana o dalle confessioni di Zenon, faranno l’amore.
Invece lui si ferma all’improvviso. L’allontana con un gesto urgente e si tira a sedere sul letto. Entrambi sono senza fiato.
- “Non possiamo.” – ansima lui.
- “Cosa... cosa succede?”
- “Mi fai perdere il controllo. Non posso... fare questo con te. Devo restare lucido, presente... Se mi lascio andare... se allento il controllo... la Bestia uscirà. Era già in agguato, l’ho sentita. Pronta a prendere il sopravvento al mio minimo cedimento. Ti avrebbe presa al mio posto, come ha fatto con tutte le altre!”
L’orrore che quel pensiero gli suscita lo fa alzare di scatto dal letto, dimentico della catena al polso che lo riporta seduto con un gemito di dolore.
Il suo viso è carico di emozioni mescolate alla rinfusa, dolore, disprezzo di sé, amarezza, angoscia.
- “Zenon, non esiste un modo per uccidere la Bestia? Per far svanire questa maledizione?”
Lui affonda la testa fra le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia.
- “Non lo so! Non lo so davvero! La Bestia... mi stuzzica in continuazione su questo. Mi suggerisce di continuo possibili azioni che la farebbero sparire, soluzioni tutte differenti fra loro e io so... lo so che in ciò che dice c’è una parte di verità. Ma lei fa così, lo sai, mescola la realtà alle bugie e mi tormenta... mi tormenta perché io non capirò mai cosa devo fare! Perché fra le mille menzogne mi ha detto come liberarmi di lei... ma io non sono capace di trovare la verità!”
- “Tu no...  ma io sì.”
Le parole le sono uscite di getto, ancora prima che il pensiero fosse del tutto formulato.
‘Io sì’ – ripete Kyra nella sua testa lentamente, mentre si rende conto di cosa significa questo.
- “Io lo so fare Zenon. La sovrana mi fa assistere di nascosto ai suoi colloqui proprio per questo, perché so distinguere la verità da una bugia, quando la sento.”
Lui scuote la testa, amareggiato.
- “Non vedo come il tuo dono possa esserci utile.”
- “Fammi parlare con lei!”
Zenon la fissa muto. Per un istante, Kyra lo capisce, non vuol credere che le sue parole significhino veramente quel che significano.
- “Non mi stai dicendo che vuoi parlare con la Bestia.” – formula lui, per sicurezza.
- “Non è così pazzesco come può sembrare. Io... posso gestirla.”
Lui le rende uno sguardo costernato.
- “Credi di poter gestire... la Bestia? Kyra... nessuno l’ha mai gestitain vita sua! Credevo ne fossi terrorizzata! Ho visto il tuo terrore il giorno in cui si è scatenata contro di te! Tu non hai la minima intenzione di trovarti faccia a faccia con lei, è l’ultima cosa al mondo che vuoi!”
- “L’ultima cosa al mondo che voglio, è che tu muoia.”
Lui scuote la testa, sbalordito.
Anche Kyra è sbalordita, volendo dirla tutta. Zenon ha ragione, lei è terrorizzata dalla Bestia, il solo pensiero di ritrovarsi di fronte al suo ghigno perverso le fa girare la testa di nausea.
Ma la situazione in cui si trovano è disperata e la disperazione l’ha sempre aiutata a tirar fuori il  coraggio.
Si appoggia a Zenon per baciarlo e far vacillare quel controllo che tiene la Bestia ingabbiata. Lei è lì, dentro a quegli occhi verdi, non vede l’ora di trovarsi viso a viso con lei.
Lui però la respinge.
- “Kyra, non se ne parla.”
- “Lasciami provare, io non sono come gli altri! Ho delle capacità in più... mi aiuteranno a cavarmela! Voglio tentare!”
- “No.”
Il tono è perentorio, definitivo. Se vuole sfidare la Bestia, deve andare contro la volontà di Zenon.
Si alza di scatto e raggiunge la porta. Le guardie sono ancora fuori dall’uscio.
- “Per favore... avrei bisogno che leghiate la Bestia mani e piedi al letto, altrimenti non posso adempiere all’incarico che mi ha assegnato la sovrana.”
La richiesta suona ragionevole e le guardie si prodigano a compiere ciò che ritengono un ordine di Alinda. In due riescono a immobilizzare Zenon e ad incatenare agli angoli del letto anche il secondo polso e le due caviglie.
Zenon tenta di opporsi, sembra capire che la situazione gli sta sfuggendo di mano e offre resistenza. Inutilmente.
Quando le guardie escono dalla camera, è immobilizzato al letto.
- “Non fare sciocchezze, non puoi costringermi a far uscire la Bestia!”
Queste parole però, vengono pronunciate prima che Kyra estragga dalla borsa, ripescata dall’angolo, la siringa con la boccetta. La boccetta di composto energetico non equilibrato. Quello che qualche giorno prima ha fatto sì che in capo a pochi minuti la Bestia si scatenasse.
Quando Zenon vede e capisce, sembra impazzire.
- “Kyra... no, Kyra non farlo! Non farlo, ti prego, non puoi! Ti ucciderà, ti violenterà, ti massacrerà! La Bestia non ha pietà! Kyra, non farlo!”
Lei va a sedersi sul bordo del letto, sa già che non potrà tranquillizzarlo.
- “Non sono debole come credi.” – sussurra.
- “Tu non capisci. La Bestia conosce i tuoi punti deboli... Ha sentito tutto ciò che mi hai detto, ha ascoltato la tua storia, è al corrente dei tuoi pensieri, dei tuoi sentimenti... e li userà contro di te! Distorcerà ogni cosa! Ti distruggerà in ogni senso e poi ti finirà! Farà tutto ciò che può per devastarti, ti odia! Ti odia Kyra, hai capito? Devi lasciarmi andare!”
Kyra riempie lentamente la siringa di liquido, sforzandosi di non prestare ascolto alle parole di Zenon. Non che ci riesca, in realtà. È terrorizzata, ma ormai non tornerà indietro.
- “Cerca di fidarti di me.” – risponde soltanto.
- “No! No, ti prego, non farlo! Non farmi questo, Kyra, ti prego. Ti prego, non farmi questo. Non farmi questo!” – la sua voce si spezza – “Ti prego, ti prego... Non lo sopporto... Non posso guardare la Bestia mentre ti fa del male. Non posso vederla distruggerti con il mio corpo. Non ce la faccio! Ti prego. Ti prego! Preferisco morire mille volte, Kyra, ti prego! Non farmi questo, non farmi questo!”
La sua voce le spezza il cuore.
Si china su di lui e gli sfiora la fronte con le labbra.
- “Ti perdono fin da ora per qualunque cosa la Bestia mi faccia con il tuo corpo.”
- “Kyra, ti prego! Ti prego!”
Il suo è un urlo disperato che si perde in un singhiozzo, quando l’ago gli buca la pelle.
Distoglie lo sguardo e abbandona la testa sul cuscino, mentre due lacrime silenziose gli tremolano dagli occhi alle guance. Può solo aspettare l’incubo.

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Eccoci qui... siamo alla resa dei conti!
A scrivere il finale di queto capitolo mi sono straziata... povero Zenon, che angoscia!





 
  
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