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Autore: 1918    19/06/2012    8 recensioni
2011,una tranquilla serata tra amiche, un ciondolo che si rivelerà magico, una Bella che si sente sbagliata, risate e scherzi fino a quando arriva l'ora di tornare a casa.
Poi..
1852, una carrozza, un ampio abito arancione e un imperatore..
cosa succederà ? :)
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Immobile nel suo letto, Bella fissava il soffitto.

La sera prima era rimasta alla festa per un'altra ora, poi aveva pregato sua madre di tornare a casa, usando la scusa del mal di testa.

Renée non aveva ceduto subito, ma quando l'Imperatore si era ritirato per parlare con l'arciduchessa di questioni molto importanti, così aveva detto un servitore, aveva capito che il ballo era terminato. Almeno per gli scopi che aveva in mente lei.

Il ritorno in carrozza fu un vero strazio per Isabella: la madre non aveva smesso un attimo di ciarlare riguardo il ballo. Su come tutto fosse maestoso e bellissimo ma anche semplice. Su come lei avesse ballato bene e con le persone giuste: James Von Rosenheim era un ottimo partito, certo non al pari dell'Imperatore Edward.

Dopo aver pronunciato quella frase, era partita. Continuava ad elogiare Edward, i suoi capelli, la sua divina, perfino l'ottima fattura della sua spada. Com'era bravo ballare e come erano stati divini insieme. Le donne in sala aveva sicuramente capito che c'era sotto qualcosa: aveva ballato un valzer!
“Sarei stata più contenta però, Isabella, se lui ti avesse parlato anche in privato. Dimmi, l'ha fatto? La conversazione che stavo intrattenendo mi ha distratto, ad un certo momento.” le chiese mentre gli scossoni del cocchio continuavano.

Decise di risponderle dopo un sospiro.
“Sì, l'ha fatto, in giardino. Ma mentre mi parlava è arrivata Rosalie Thurn und Taxis” la madre si lasciò sfuggire un urletto: “Oh! Lo sapevo! Ti avevo avvertita Bella, il mondo è pieno di donne che cercano il marito perfetto! E l'Imperatore lo incarna. La principessa è vicina all'Imperatore, visto il ruolo di suo fratello. Ma non potranno essere vicini per sempre. Il re prima o poi morirà e Jasper dovrà occuparsi del regno. Rosalie segue sempre suo fratello. Inizierò ad intrattenere una corrispondenza con Esme: siamo state giovani insieme, certamente non mi rifiuterà qualche tè.. tu verrai con me, con i tuoi migliori vestiti. È l'occasione della nostra vita Isabella, non possiamo sprecarla. L'estate ormai è quasi finita, ma forse riusciremo ad ottenere qualche invito a Vienna. Se qualcosa andrà storto, c'è sempre James Von Rosenheim. Tienitelo buono, mi raccomando.”

Si era spogliata da sola quella sera e si era infilata a letto velocemente. Il sonno non era arrivato tanto presto e purtroppo se n'era andato via velocemente.

La camera fu invasa dal sole che entrava attraverso le persiane poste negli scuri. Si era dimenticata di chiuderle.

Con un sospiro decise di alzarsi e di passare quella giornata in modo proficuo.Se lui avesse voluto concludere il discorso avrebbe trovato il modo. Non aveva certo intenzione di pensare tutto il giorno a quella persona. Meglio non avvicinarla nemmeno con il pensiero, chiuderla dietro una porta molto pesante.

Ma si sa, la lingua batte dove il dente duole.

****

Il bosco era fresco. Il sole ancora non la toccava, ma sapeva che una volta arrivata al lago non le sarebbe dispiaciuto essere riscaldata dai suoi raggi.

Indossava una falsa camicia bianca, senza maniche, con un leggero ricamano sul bordo superiore che le accarezzava le spalle.
Un corpetto nero le stringeva la vita. La gonna era ampia, bordeaux e lucida. Ai piede degli stivaletti di raso, stringati bordeaux anch'essi.
In una mano stringeva un libro: Orgoglio e Pregiudizio.
Nella sua camera, aveva notato di avere più o meno li stessi libri, tranne ovviamente quelli di autori postumi.

Arrivò al lago, identico a come sarebbe stato dopo due secoli circa.
Era così azzurro, così brillante sotto la luce del sole.. alcune trote salirono in superficie come per salutarla.
Sorrise e guardò su, verso il cielo.. Così limpido e uguale, che la riportò nel 2011.

Cosa starebbe facendo in quel momento? Sarebbe con Alice e Angela probabilmente, magari nel bar a bere un cappuccino.

Loro due avrebbe parlato dei loro fidanzati Ben e Jasp.. Jasper ! Come il principe, suo promesso. Erano uguali, come non aveva fatto a riconoscerlo? Scosse la testa e aprì il libro: forse era meglio dedicarsi alla lettura.

«È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie»..

****

“Principessa! Principessa!” Amelia arrivò di corsa “Eccovi finalmente! Vi stavamo cercando! È arrivato un bel gentiluomo per voi” aggiunse con un sorriso la donna, riprendendo fiato.
Subito il pensiero di Bella corse ad Edward. Di riflesso sussurrò il suo nome. Diede il libro ad Amelia.
Scattò in piedi, spolverandosi la gonna per poi sollevarla e iniziare a correre.
Dopo aver salito gli scalini con due balzi, si fermò poco prima della porta, lisciandosi la gonna e toccandosi i capelli per essere sicura.

Vide Thomas sorriderle e gli chiese dove l'ospite fosse. “In salotto, principessa” le rispose inchinandosi l'uomo.
Entrò nella stanza, dove un signore, di spalle, parlava con sua madre seduto su di una poltrona. Ma i capelli e il fisico non erano quelli giusti.

L'ospite non era l'Imperatore Edward ma James Von Rosenheim.


****

Sua madre indossava un improponibile vestito rosa con fiori stampati. Continuava a parlare con il conte con un sorriso amichevole in volto. Entrambi stringevano in mano una tazza di tè, mentre Bella aveva rifiutato.
Lei voleva solo andarsene, tornare al lago e riprendere la lettura. Non ascoltava nemmeno ciò che si dicevano. La delusione bruciava, aveva sperato così ardentemente..
Finché sua madre non si alzò dicendo: “Certo conte! Isabella, sarò in giardino.” E se ne andò, lanciandole un ultimo sguardo di ammonimento.
Bella guardò verso James che si era alzato e camminava verso la finestra, con le mani incrociate dietro la schiena. La ragazza notò come il suo sguardo si fermasse su ogni oggetto presente nella stanza, con uno sguardo calcolatore che non le piacque per nulla. Prese in mano una statuetta di San Giorgio riccamente lavorata. La pesò e valutò come farebbe un compratore. Ma in quella casa nulla era in vendita.

Cercò ad un modo per sfuggire da quella situazione.
Ma l'uomo iniziò a parlare.
“Mi rendo conto che non ci conosciamo da molto tempo, ma è innegabile ciò che ho sentito quando vi ho visto per la prima volta.” disse tutto con un tono di voce piatto, come se fosse un bambino che recita una parte che non gli piace per nulla.
“Naturalmente non mi aspetto nulla da parte vostra, per quanto riguarda i sentimenti. Intendo dire, c'è così tanto tempo dopo il matrimonio per conoscersi.
Diventerete contessa di Rosenheim, un delizioso paese se permettete.
Ora vorrei chiedervi una cosa”disse girandosi verso di lei, che era impietrita, ancora seduta sul divanetto. “Dov'è vostro padre? Vorrei discutere con lui per quanto riguarda la vostra dote.” E la proposta ? Era così sicuro di se?

“Andatevene” la sua voce era ferma e risuonò chiara nella stanza. “Andatevene immediatamente da qui”.
“È un no?” Il conte parve sorpreso.
“Un no dei più assoluti.” Concluse Isabella guardando il caminetto.
James se ne andò, camminando velocemente. Il rifiuto doveva bruciarli molto, ma non era innamorato. Si sentì offesa per le parole che le aveva rivolto.
Veramente in quell'epoca l'amore valeva così poco ?

Mentre se ne ritornava in camera sua, Bella aveva visto sua madre e il conte discutere.

“Isabella!” Renée la trovò mentre stava salendo le scale. Aveva il viso a chiazze rosse, sia per lo sforzo di correre sia per l'arrabbiatura. “Ti rendi conto di ciò che hai appena fatto?! Hai rifiutato il conte! Cosa ti avevo detto di fare? Dovevi tenertelo buono!
È andato via molto arrabbiato dicendomi che non ti avevo insegnato nemmeno l'educazione! Di dirti di scendere dal piedistallo, perché sarai sì una principessa ma non sei l'unica né la più bella e che lui farà tutto ciò che è in suo potere per farti rimanere zitella! Dimmi, è questo quello che vuoi? Perché io non ho nessuna intenzione di avere una figlia zitella! Piuttosto ti mando da tua zia a Londra.
Hai pensato al popolo ? Hai pensato a noi? Sei la nostra unica figlia! Vuoi che tutto ciò per cui tuo padre ha lottato venga distrutto prima ancora che il suo corpo divenga freddo? Ti sei soffermata a pensare che ci sono uomini disposti a qualsiasi cosa per ottenere un minimo di ricchezza?!”
Concluse con ancora uno sguardo spiritato. Poi si portò una mano sugli occhi e si appoggiò al muro dietro di lei, sussurrando:
“Non so veramente cosa fare. Ne parlerò con tuo padre.”

Poi se ne andò lasciandola sola sulle scale.

Thomas si schiarì la voce: “Principessa, c'è la contessa Alice di Baviera, chiede di poter parlare con voi”
“Certo, arrivo”. Gli rispose Bella con voce sommessa.

“Bella! Cosa è successo? Ho sentito le urla di tua madre.. Ho interrotto qualcosa ? Vuoi che me ne vada ?” le chiese la sua amica.
“Nulla di che, non ti preoccupare” le disse con un sorriso sforzato.
“Come mai sei qui?” le chiese cercando di spostare la conversazione da lei.
“Jasper è partito. È dovuto tornare a Vienna con l'Imperatore. Sai, come aiutante di campo e cose varie. Ma sono tranquilla, per il matrimonio, intendo. Ormai è tutto deciso, la cerimonia sarà tra due mesi a Vienna. Sono così elettrizzata! Comunque sono qui perchè mi sono detta che era da tanto che non passavo un po' di tempo tranquilla e sola con te. I preparativi per il matrimonio sono stati molto pesanti.”

Alice continuava a parlare, ma Bella aveva un unico pensiero fisso: Edward era partito.

Senza una lettera, senza un saluto. Sentì la delusione propagarsi dentro di lei. Era stata così stupida ad aspettarsi qualcosa.
Aveva rifiutato il conte, sicura che Edward si sarebbe presentato alla sua porta, ma in quel momento si domandò se lo avrebbe mai più visto.
Amelia intanto era entrata portando del tè con se.

Si schiarì la voce.
“E dimmi, Rosalie è rimasta qui?” le chiese giocando con un filo inesistente della gonna, mentre Alice beveva.
“No, Rosalie segue sempre suo fratello.” le rispose con ovvietà.

Bella sentì le lacrime salirle agli occhi. Ecco spiegato il perché della loro intimità.
“Sono così felice! Mi sembra di camminare senza toccare terra! Bella, cos'hai?” le chiese allarmata vedendo i suoi occhi lucidi.
Isabella scosse la testa, rispondendo: “Nulla, sono solo felice per te”

Lo aveva perso, forse per sempre.

****

Alice era andata via. Aveva mangiato con lei ma poi si era scusata dicendo di dover andare assolutamente a casa poiché c'era la sarta che l'aspettava per la prova degli abiti.
Isabella stava salendo in camera sua per cambiarsi per la cena.
Aveva passato il pomeriggio seduta in libreria, con Orgoglio e Pregiudizio aperto sul grembo. La sua mente aveva viaggiato fino a raggiungere Edward, che sicuramente si trovava nella sua carrozza, stretto vicino a Jasper, con la bella Rosalie davanti. Con il dondolio del cocchio...

“Bella, posso parlarti?” si girò verso la voce di suo padre che si trovava nello studio.
In quei giorni non l'aveva mai visto. Renée le aveva detto che era impegnato con questioni legate alle loro terre. Terre che lei non aveva mai preso in considerazione.
Si diresse verso suo padre, conscia che l'argomento era il suo rifiuto di James. Sperò non fosse troppo deluso.

“Chiudi la porta, per favore.”

Faceva un po' ridere suo padre vestito in quel modo. Era sempre stato un tipo da jeans e camicia a scacchi, e ora, vederlo con un foulard al collo, una giacca nera con gli sbuffi della camicia che uscivano e dei pantaloni ocra, le sembrava quasi di essere dentro ad un telefilm estivo, di quelli vecchi che la televisione ripropone fino a quando non li si sa a memoria e i personaggi sono quasi parte della famiglia.

“Tua madre mi ha parlato. Ha detto che doveva farti ragionare. Io non penso ciò, ma non dirglielo. L'ultima cosa che mi serve in questo momento è chiamare un medico per i suoi nervi per averla contraddetta.
Dimmi, il tuo rifiuto è dovuto al fatto che c'è qualcun altro ?”

Pensò per un attimo di dirgli di lui, ma poi si chiese perché mettere altro sale sulle sue ferite.

“Nessuno padre.”
“Comunque hai fatto bene a non accettare. Il conte ha problemi finanziari, è per ciò che cerca una moglie in poco tempo.”
Bella annuì.
“Puoi andare a cambiarti per la cena, tesoro.” le disse rivolgendole un sorriso e tornando a concentrarsi sulle sue carte.

Ricambiò il sorriso e poi uscì velocemente dalla stanza. Voleva solo stare sola.
Ma evidentemente c'era qualcuno che non voleva lasciarla in pace.

“Isabella” sua madre la chiamò. Si girò, vedendo che si era cambiata, indossando un vestito marrone che aveva visto tempi migliori e una cuffia di merlo con nastri di raso marroni anche loro.
Era un po' comica e se avesse avuto un umore migliore forse avrebbe faticato a trattenere le risate.

“Amelia mi ha detto che l'Imperatore è tornato a Vienna. È vero?”
Non aveva voglia di affrontare questo discorso.
“Sì”
“Dimmi, ti ha lasciato una lettera?” lo sguardo di sua madre era di supplica.
“No” le disse piano, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra.
Renée tirò fuori un fazzoletto in pizzo e se lo premette sulla bocca, iniziando a gemere. Poi iniziò a singhiozzare dicendo: “Siamo rovinati!”




Salve a tutti :)
Coma va ? sono molto contenta del fatto che sono riuscita ad aggiornare nel giorno che mi ero prefissata :)
spero che il capitolo vi sia piaciuto :)

Piccola precisazione che mi sono dimenticata di fare nel capitolo precedente: ho scelto di ambientare la storia nel 1850 perché è il periodo di un'altra mia passione oltre Twilight: Sissi.
Ho cambiato alcuni dati, lei non era principessa, per non farne un calco, ecco.
Potrei parlarvi per ore di questo argomento, ma non voglio stancarvi, quindi sappiate solo che c'è differenza tra duca DI e duca IN.
Se qualcuno vuole sapere qualcosa in più io sono qui :D
Avrei una domanda da farvi: volete vedere gli abiti che scelgo per i capitoli ?
Fatemi sapere :)

Aspettando martedì prossimo, magari vi viene voglia di leggere una storia che viene aggiornata il venerdì? Eco a voi Figlio di Satana :D
Sappiate che sono le vostre recensioni a farmi scrivere, quindi se mi lasciate un parere, anche se piccolo piccolo, lo apprezzerei molto:)

un bacio

Martina

   
 
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