Never been kissed

Capitolo uno

Siamo una generazione di falliti, mia madre lo dice sempre. Il problema non è quello che io faccio - sarebbe più corretto dire, non faccio - ma che essere figlia del più importante avvocato di Londra - e a Londra, di avvocati, ce ne sono parecchi - è veramente sfiancante. Aggiungici il fatto che ho finito le superiori l’anno scorso, passati gli esami per un pelo, e nessuna università, neanche con una marea di raccomandazioni, vuole prendermi. Questa fottuta Inghilterra. Solo chi studia e ha fatto sempre i compiti a casa riesce a fare successo. E io? E io cosa farò nella vita? Al momento vivo in un attico vicino a Piccadilly, una vera schifezza, piena di turisti che parlano le loro lingue incomprensibili da mattina a sera.

Sono a letto quando squilla il telefono e la vibrazione che si espande per il comodino sembra una cazzo di motosega. Dovevo bere meno, ieri sera.

«Pronto?»

«Molly? Sei ancora a letto? - è quel cazzone di Harry, se ve lo stavate chiedendo - Aprimi la porta, sono giù ma il campanello non funziona.»

«Fottiti.»

Gli sbatto giù il telefono, mi trascino fuori dal letto e mi rendo conto di non avere addosso le mutandine, meglio che me ne infili un paio, Styles è un gran ninfomane. 

Apre la porta con veemenza e mi salta addosso. «Molly! Com’è andata la mattinata?»

«Come ti sembra che sia andata? Stavo dormendo, e ho un gran mal di testa, prendimi dell’aspirina, cazzone» sono stata brusca - forse troppo - ma lui mi ha svegliato, sa cosa succede quando non ho un risveglio naturale.

«Sono stato via una notte e guarda che casino che c’è qua! Hai portato qualcuno a casa questa notte?»

Alzo le spalle, non riesco davvero a ricordarlo, ma se non c’è nessuno, dubito che qualcuno sia entrato «Non credo, non lo so.»

«In ogni caso non sarebbe stato bello come con me, il sesso» mi urla dalla cucina, e sento la sua risata smorzata attraverso i muri troppo spessi.

«Sempre spiritoso, piccolo Harry. Sai che sono stata con un sacco di ragazzi più dotati di te?» io non ho urlato, a differenza sua, non voglio che i vicini si facciano strane idee. È Mrs Grande Avvocato che paga l’affitto, se pensasse che passo la giornata a scopare con sconosciuti, sarei costretta a tornare nel nido materno.

Harry si è seduto sul letto e ha tentato di baciarmi, l’ho respinto subito. Le sa le regole.

Quando parlavamo di fare sesso insieme, non scherzavamo. Quando dicevo che sono stata con ragazzi più dotati di lui, be’, lì scherzavo, ma è un’altra storia. Noi siamo amici che fanno sesso, cosa da non confondere con quel termine che gli sfigati dei film amano usare, gli scopamici. Gli scopamici finiscono sempre per innamorarsi e bla, bla, bla. Noi siamo amici da quand’eravamo ancora in fasce, e quando abbiamo iniziato ad avere una vita sessuale, ci siamo resi conto che fare sesso insieme è decisamente meglio che pagare una prostituta - o, nel mio caso, uno gigolò - quando non abbiamo nessuno da rimorchiare. Quando facciamo sesso non siamo Molly e Harry i migliori amici, siamo Molly e Harry gli sconosciuti che si incontrano in un bar, anche se, vivendo insieme, non c’incontriamo in un bar, ma questi sono dettagli trascurabili.

Tornando al bacio, quando ci ha provato gli ho detto che è uno stronzo.

«Lo sai che è da quattro anni che facciamo sesso e non mi hai mai baciato?» mi ha risposto, e lo sapevo benissimo anche senza bisogno che me lo ripetesse.

«Conosci le regole - ho continuato io - è come...»

Lui mi ha interrotto - che maleducato «È come in Pretty Woman, lo so» sembrava quasi scocciato.

Non so se avete mai visto il film Pretty Woman, ora ve lo spiego, in parole povere. C’è una donna che fa la prostituta di strada, arriva un riccone e dice che le dà un sacco di soldi per stare con lui un po’ di giorni - come fanno le prostitute d’alto borgo, insomma - e quando devono fare sesso lei gli dice chiaramente che non possono baciarsi, perché un bacio è troppo intimo, e in effetti appena si baciano s’innamorano pazzamente l’uno dell’altra.

In ogni caso, ieri sera a quella festa ho conosciuto un ragazzo, un amico di Harry, anche se lui è più grande, si chiama Zayn e un cognome da terrorista che non mi ricordo. Non amo uscire con i terroristi, solitamente, ma questo Zayn era notevolmente bello, sapeva un buon odore di Camel Blu - decisamente le migliori sigarette in commercio - e non si faceva troppi problemi per il fatto che non faccio altro che sparare parolacce. Mi dicono tutti che devo dirne meno, ma non sarei io se non dicessi parolacce, giusto? Sarei Molly-che-non-dice-parolacce, che sarebbe ben diversa dalla vera Molly Weatherbee.

Non mi aspetto che questo Zayn - dovrei farmi ripetere il cognome da Harry, per non fare figuracce - mi richiami, ma se lo facesse ci uscirei volentieri, ho anche già pensato a come dovrei vestirmi, sempre che non preferisca le donne con il burka, e a quel punto dovrei chiedere a nonna Ronnie di prestarmi uno dei suoi vestiti che coprono perfino le caviglie.

«Molly? Mi stai ascoltando? - la voce perforante di Harry mi ha risvegliato dai miei pensieri. Eh? Mi stava parlando? - Hai sentito qualcosa di ciò che ti ho detto?»

Ho sbuffato, pensa che io sia un tipo che non ascolta? «Certo, hai detto che c’era questa ragazza...»

Devo averci azzeccato, tanto se mi parla dopo un venerdì sera di sbornia si tratta sempre di una ragazza.

Comincia a ridere, perché sta ridendo? «Ti ho appena detto che sono andato in un locale gay e tu mi parli di ragazze?» 

Perché è andato in un locale gay? Sarebbe imbarazzante scoprire che il ragazzo che mi ha fatto avere più orgasmi di quante volte mangio in un anno è gay. «Harry, sei gay?»

«No! Vedi? Non mi ascoltavi! Ti ho detto che accompagnavo Liam e...»

Ah! Liam, ora ci siamo. Liam è della nostra combriccola, insieme anche a Niall. Siamo come i tre moschettieri, solo che noi siamo quattro, e io sono una donna. Quindi diciamo che siamo tre moschettieri più una donna tosta. 

Ah, e Liam è gay.

«Non mi stai ascoltando di nuovo, vero? - mi ha chiesto Harry esasperato, questa volta l’ho ammesso: sono una persona onesta, io - Ti stavo dicendo che nel locale abbiamo incontrato niente di meno che Louis Tomlinson!»

Louis Tomlinson? Devo aver sentito male. È specie di celebrità, per noi Londinesi. Non può essere andato in uno squallido locale gay dove va il mio squattrinato amico Harry.

«Stai mentendo, Harry» gli ho detto con uno sguardo indagatore.

«Credici, piccola Molly, perché tra meno di due ore viene a mangiare qui da noi.»

Quando cazzo gli è venuto in mente di invitare una star della televisione nel nostro appartamento devastato? Dovete sapere che Louis Tomlinson non è propriamente una celebrità, è un tizio che dice il meteo per una tele locale, ma per noi giovani è uno forte. Insomma, ha solo tre anni più di me e ha già una carriera consolidata nel ripetere tutti i giorni, per tre volte al giorno, che sono previste piogge - per noi, il meteo, è sempre così. Sognerei di avere un lavoro come il suo: fai fondamentalmente nulla e guadagni un sacco di soldi. O almeno, penso che ne guadagni tanti: tutti quelli che lavorano alla tele sono ricchi, giusto?

«Harry, dici che Louis Tomlinson preferisce il cibo cinese o quella roba che spacciano per pizza all’angolo?» gli ho chiesto.

«Sta scherzando, Molly? Cucinare è l’unica cosa che sai fare nella vita, datti da fare, cazzo» ammetto che ho provato un po’ di orgoglio quando me l’ha detto, in effetti sono proprio brava a cucinare, ma non con così poco preavviso.

«Dici che gli piaceranno le lasagne?»

Harry ha mugugnato qualcosa di incomprensibile, ma l’accenno con la testa mi ha fatto capire che era favorevole al piatto italiano.

«Ci saranno anche Liam e Niall, ovviamente» mi piglia per il culo? Devo preparare lasagne per ben cinque persone? La mia pigrizia non mi consente di fare sforzi del genere.

Il telefono riprende a vibrare in quel modo così irritante, controllo ed è un messaggio di un numero che non conosco, che cazzo vogliono da me alle undici del mattino?

Oh Cristo Santo. È Zayn Lo Strafico. Mi chiede di pranzare insieme. Che palle, non sa che bisogna aspettare almeno ventiquattro ore prima di contattare una ragazza conosciuta in un locale? In ogni caso, mi sembra scortese dare subito buca al terrorista, non vorrei mi facesse saltare la casa. Digito rapidamente “Ci sono ospiti a casa mia, ma sei il benvenuto, e dopo possiamo starcene un po’ soli”, la risposta arriva subito “Perfetto”.

Bene, ora devo preparare un pranzo per sei persone, di cui cinque sono ragazzi, e tutti sanno che mangiano come bufali i giovani d’oggi.

Appunto per la giornata: non fare battute riguardo ai terroristi a tavola, non vorrei che Zayn Dio Del Sesso - lo è per forza, basta guardarlo - si offenda prima che lo abbia provato a letto.



Tadaaaan, sono tornata! Vi sono mancata? lol Okay, mi scuso con tutti coloro che leggevano la vecchia fan fiction, ma è momentaneamente sospesa ashbdahsbdhasj prima o poi la riprenderò, comunque. Giuro uu
Be', spero che questa vi piaccia altrettanto, è abbastanza diversa e un po' più felice :)
Lo stile di scrittura è medio-basso, come avrete notato, perché si adattata a Molly che non è esattamente un genio.
Mi sono ispirata ad uno dei personaggi del libro 'Non buttiamoci giù' di Nick Hornby (ve lo consiglio asjhdbaghs), Jess, per la mia Molly.
Questa fan fiction continuerò a pubblicarla solo se vedrò che ha abbastanza lettori, altrimenti mi pare inutile, quindi aspetterò un po' di tempo.
Buon inizio estate a tutti, e per chi ha gli esami, in bocca al lupo!
Leti