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Autore: Fenrir_23    19/06/2012    9 recensioni
I ninja di Konoha riescono a raggiungere Sasuke, che ha appena affrontato il fratello. Itachi non è morto; i due fratelli avranno una seconda possibilità?
Itachi lo osservò notando il leggero sorriso che si stava dipingendo sul suo volto, sentendosi felice a sua volta, e pensò che nonostante tutti i silenzi, l’odio, le incomprensioni e il dolore di quegli ultimi anni, ora le cose potevano veramente andare bene, fin che sarebbero restati uniti. E su quest’ultimo punto era sicuro: non avrebbe mai più abbandonato Sasuke, qualsiasi cosa sarebbe successa.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sasuke posò un mazzo di fiori fra la tomba di Mikoto e quella di Fugaku nel cimitero di Konoha, accovacciandosi a terra.
Si concesse di rivolgere un veloce sguardo al fratello, rimanendo poi a fissare la sua espressione triste e malinconica, e quando i loro occhi s’incrociarono Itachi si limitò a sorridergli amaramente, posandogli una mano sul capo.
Era passata solo una settimana dal loro ritorno a Konoha dopo la guerra e la sconfitta di Madara, e poco più di un giorno da quando Itachi era stato dimesso dall’ospedale. Quindi circa due settimane dall’addio fra loro e i genitori.
Erano andati al cimitero per salutarli, prima di partire ed andare via dal villaggio per un po’ di tempo, come avevano deciso insieme. Sarebbero tornati – perché dopotutto quella era la loro casa, il posto al quale Itachi era legato e quello dove Sasuke aveva dei legami davvero importanti oltre al fratello – ma per voltare pagina avevano bisogno di allontanarsi per un po’ di tempo.
“Alla fine la mamma aveva ragione.” Mormorò il maggiore, mentre sfiorava il nome inciso sulla lapide di Mikoto.”Non siamo morti nella battaglia contro Madara, e ora …”
Un colpo di tosse lo costrinse a interrompersi, e Sasuke si preoccupò subito, temendo che potesse essere uno dei suoi attacchi. Sakura gli aveva spiegato che, anche se Itachi era definitivamente fuori pericolo, quella tosse sarebbe scomparsa duramente, solo col tempo, e anche dopo lui avrebbe comunque avuto difficoltà a compiere degli sforzi.
"Niisan ... tutto bene?"
“Si …” Rispose subito lui, schiarendosi la voce. “Era solo una cosa da poco …”
Riprese a fissare le tombe dei genitori, e finì per perdersi nei suoi pensieri. Continuavano a passargli per la mente le ultime parole che si era scambiato con Mikoto, quando l'aveva salutata per sempre prima di raggiungere Sasuke che era scappato nella foresta. Poi veniva il dialogo acceso con Fugaku, e quello più dolce sempre con la madre, in cui le aveva promesso di rimanere per sempre accanto a fratello, e prendersi cura di lui senza mai abbandonarlo.
“Sei sicuro di essere abbastanza in forze per la partenza, niisan?”
Gli chiese Sasuke ad un certo punto, interrompendo il filo dei suoi pensieri.
“Si, otouto... non preoccuparti.”
Restarono nuovamente in silenzio, riflettendo su quei sentimenti ai quali non avevano potuto pensare quando Madara era ancora una minaccia.
“Niisan … quando torneremo qui, al villaggio … ricostruiremo la nostra casa? Mi piacerebbe …”
Itachi guardò negli occhi Sasuke per diversi secondi, annuendo poi pacatamente.
“Io non so se ne avrò le forze … ma va bene, ti darò una mano, per quello che posso.”
Calò il silenzio nuovamente, interrotto un'altra volta da Sasuke.
"Niisan ... secondo te tornerà davvero tutto come una volta?" Esitò un attimo per trovare il coraggio di fare quella domanda, prima di continuare.
"Sarò davvero di nuovo ... felice come prima?"
Itachi si prese qualche attimo prima di rispondere, iniziando ad accarezzare istintivamente la testa del fratello con tocchi lievi.
"Una cosa distrutta non può più tornare com’era..."
Gli disse – non riuscendo a mascherare del senso di colpa, consapevole di essere in buona parte responsabile di quello che aveva dovuto passare Sasuke –con un'amarezza che aveva creduto di poter nascondere.
"Tuttavia, le cose nuove possono essere belle come quelle passate ... anche se diverse."
"Vuoi dire, che anche se le persone alle quali vorrò bene non saranno più le stesse ... potrò essere felice lo stesso?"
"Si." Gli rispose Itachi, senza la minima esitazione. "Come prima, e un giorno magari anche di più."
“Ma io non voglio sostituire la mamma, il papà e tutti gli altri …”
“Non devi sostituirli, otouto … ma solo crearti nuovi legami.”
Sasuke non aggiunse nulla, limitandosi ad inclinare il capo verso il basso, riflettendo sulle parole del fratello.
Restarono chinati davanti alle tombe dei genitori ancora per diverso tempo, fino a quando trovarono la forza per alzarsi, pronti per partire.
Il più piccolo si caricò sulle spalle il pesante zaino che lui e Itachi avevano preparato quella mattina.
"Otouto, vuoi che lo porti io?"
"Ti ricordo che non puoi affaticarti ... non sono così debole, niisan, lascia fare a me."
Attraversarono il cimitero con una pesante sensazione di vuoto e tristezza che impedì loro di parlarsi, e s’incamminarono verso le porte del villaggio, dove avevano deciso di incontrarsi con Naruto, Sakura e Kakashi per salutarli prima della partenza.
Itachi percepì una sensazione positiva, quando scorse in lontananza i compagni di squadra di Sasuke e il suo maestro Kakashi – le persone con cui suo fratello aveva stretto dei legami importanti – e si tenne ad un po' di distanza da lui, per dargli la possibilità di salutare nel migliore dei modi i compagni di squadra.
Prima che Sasuke potesse avere il tempo di fare qualcosa, Sakura si affrettò ad abbracciarlo, e lui s’irrigidì un po', imbarazzato, non trovando nulla da dirle, anche se fin dal momento in cui aveva annunciato la sua partenza – quella stessa mattinata – si era sempre aspettato una reazione simile da lei. Naruto gli appoggiò una mano sulla spalla, guardandolo dritto negli occhi, e anche Kakashi si avvicinò di più a loro, ma nessuno trovò il coraggio di parlare.
Per un attimo l’Uchiha pensò di restare, ma incrociando lo sguardo di Itachi il bisogno di rimanere da solo con lui per un po' di tempo, lontano da Konoha, tornò a farsi sentire prepotentemente. Allora si schiarì la voce per trovare le parole giuste da dire, anche se non era mai stato bravo in quel genere di cose.
Si scostò lievemente dai compagni di team, decidendosi a parlare non senza un po' d'imbarazzo.
"Na- Naruto." Balbettò, inclinando il capo verso il basso per non farsi vedere.
"Vedi di diventare il futuro Hokage di questo villaggio, per quando sarò tornato."
Lui si batté un pugno sul petto, rispondendo con un ampio sorriso. "Ci puoi contare, Sasuke! Tempo qualche giorno e lo sarò già, mi danno come favorito ... peccato che non ci sarai alla mia cerimonia.”
Lui rispose con un sorriso sghembo.
"Vorrà dire che t’insulterò quando sarò tornato, idiota ..."
Poi Sasuke guardò Sakura. Le aveva già ampiamente parlato della decisione di partire, e un po’ era rimasto sorpreso quando la ragazza, anche se evidentemente dispiaciuta all’idea di vederlo andar via per diverso tempo, invece di insistere per chiedergli di restare gli aveva sorriso facendogli capire che poteva prendersi tutto il tempo che voleva per stare solo con suo fratello, tanto lei e Naruto l’avrebbero sempre aspettato.
"Sakura ... tornerò, sta tranquilla ... non è come ... quella volta. Ho solo bisogno di ..."
"Lo so, Sasuke kun. Ho capito." Lo interruppe la Kunoichi, staccandosi da lui e accennando un sorriso comprensivo. Sasuke tornò ad imbarazzarsi un po', e prima di rivolgersi a Kakashi borbottò qualcos’altro, in modo impacciato.
"V- vedi di diventare il primario dell'ospedale ... s- sei un medico molto competente."
Senza guardarla in faccia si voltò verso il suo maestro, ora più a disagio che mai per quella situazione. Non era il tipo da saluti così lunghi, e quello aveva più che altro un’atmosfera da addio che lo rendeva particolarmente agitato, anche se tutti sapevano che lui sarebbe tornato.
“Kakashi, tu …”
Rimase un po’ stupito quando lui gli posò una mano sulla testa, spettinandogli i capelli.
“Vedi di comportarti bene e non fare stupidate, noi ti aspetteremo qui al villaggio.”
Sasuke quasi s’indispettì per quella mancanza di fiducia nei suoi confronti, ma poi gli venne in mente che il suo maestro non era mai stato bravo con le parole, e senza nemmeno rendersene conto si fece sfuggire un impercettibile sorriso di gratitudine.
Poi si voltò verso Itachi, pronto per partire e desideroso di allontanarsi da loro, perché sapeva che se sarebbe rimasto ancora un po’ avrebbe vinto l’impulso di restare. Tuttavia era convinto di avere strettamente bisogno di intraprendere quel viaggio solo col fratello, per questo dopo aver salutato i compagni di squadra con un ultimo cenno del capo, si affrettò a superare le porte del villaggio e scomparire fra gli alberi del bosco.
Itachi salutò con garbo i compagni di team di Sasuke, provando della sincera gratitudine nei loro confronti, perché erano quello che aveva sempre desiderato per suo fratello: ovvero delle persone che gli volevano bene incondizionatamente, dei veri legami.
Si allontanò dal villaggio, e una volta entrato nel bosco trovò Sasuke ad aspettarlo.
Senza dire nulla lui gli si affiancò, e per un po’entrambi continuarono a camminare uno di fianco all’altro, in silenzio.
“Sei sicuro di non voler restare?” Chiese Itachi, ad un certo punto.”Mi sembrava ti dispiacesse andare via …”
Il fratello minore si prese qualche secondo prima di rispondere, e senza rendersene conto finì per aggrapparsi al braccio del più grande, stringendolo con forza.
“Tornerò sicuramente da loro … non voglio spezzare quei legami ...”
“Però …”Aggiunse, quando Itachi gli passò un braccio intorno alle spalle, stringendolo a sé.”Ora che non c’è più nessun pericolo e possiamo stare tranquilli … ho bisogno di stare solamente con te per un po’ di tempo, niisan …”
Sussurrò quelle ultime parole con voce sempre più flebile, stringendosi al fratello come se avesse paura di lasciarlo andare. Perché quando pensava a lui gli venivano ancora i brividi all’idea di come sarebbero potute andare le cose se fosse morto, lasciandolo solo.
Istintivamente cercò la sua mano, stringendola forte ed abbandonandosi a quel contatto. Itachi ricambiò la stretta, chiedendosi se davvero avesse il diritto toccarlo in quel modo, come se fra di loro non fosse mai successo niente.
Gli vennero in mente tutti i momenti che avevano passato insieme da quando si erano chiariti, dopo che lui aveva raccontato la verità di quella notte.
Sasuke che lo perdonava; Sasuke che tornava a sorridergli come un tempo, che vegliava su di lui quando ancora si trovava all’ospedale, che si preoccupava per la sua salute.
Poi ancora pensò a quando si erano difesi dall’attacco di Pain a Konoha, o alla paura di perderlo che aveva avuto quando avevano incontrato Kisame e poi Madara al meeting dei Kage. Il mese di pausa dopo la guerra, e poi i ricordi più recenti dell’incontro con i genitori, il combattimento contro Kabuto, l’addio a Fugaku e Mikoto, e infine la battaglia finale contro Madara.
Pensò a tutto quello, e si sentì immensamente stupido quando realizzò che se le cose fossero andate come si era prefissato quando ancora non aveva capito nulla di Sasuke, suo fratello in quel momento avrebbe potuto trovarsi solo e smarrito, in balia di Madara ancora vivo.
Sentì di doverlo ringraziare: perché in fondo era merito di Sasuke se loro due erano ancora insieme, ed era sempre merito di Sasuke se in quel momento si stavano abbracciando, invece di odiarsi.
Era stato suo fratello ad insistere per sapere la verità, e a fargli tornare la voglia di vivere anche se lui non l’aveva mai meritato. Era merito di suo se ora loro avevano un’altra possibilità, perché era stato lui a scegliere di perdonarlo.
“Dove vorresti andare, otouto?” Gli chiese, accarezzandolo dolcemente.
“Quando eravamo piccoli … mi avevi promesso che un giorno, quando sarei diventato grande, avremmo viaggiato insieme per le terre ninja, anche oltre i loro i confini, in quei posti sconosciuti. Ora vorrei che tu mantenessi quella promessa … per ricominciare. Non ha importanza dove …”
Sussurrò Sasuke, mentre si stringeva a Itachi con più forza. “Voglio solo stare con l’amato fratello della mia infanzia che credevo di aver perso, senza preoccuparmi di altro.”
“Va bene otouto … allora intraprenderemo questo viaggio, insieme.
“Si niisan … di nuovo insieme.”
 
 
 













 
 
 
 
 
 
 
Incredibile, è finita T______T
Sono … commossa? Questa fan fiction è stata la prima che ho scritto(il primo capitolo in origine doveva essere una one shot … un tentativo) ed è diventata davvero lunga O_O non credevo di riuscire a sostenere una cosa del genere, invece … poi è stato davvero bello scriverla.
L’ho iniziata pochi giorni dopo l’inizio del mio ultimo anno di superiori, e l’ultimo capitolo lo pubblico giusto giusto il giorno prima dell’esame … sarà un segno del destino? XD
Poi non so se seguite le scans del manga, ma domani esce un capitolo che aspetto con trepidazione … quindi questa fiction deve portare fortuna.
Che altro dovrei dire? Ho optato per un finale aperto per una serie di motivi, e non volevo inserire nel racconto coppie troppo esplicite, perché questa è una fiction sul rapporto Itachi/Sasuke prima di tutto … potrei anche scrivere un eventuale seguito, ma a questo punto le coppie sarebbero obbligatorie, quindi per ora è un forse.
Ringrazio tantissimo tutti quelli che mi hanno seguita, in particolare chi mi ha fatto sapere il suo parere commentando … spero che la fiction sia stata di vostro gradimento. Mi piacerebbe sentire tutti quelli che l’hanno seguita …
Fatemi gli auguri per l’esame … T____T “Un’altra possibilità” termina qui … ma ho già in mente di iniziare a pubblicare un’altra long a fine luglio/inizio agosto. Questa volta sarà ItaSasu nel vero senso della parola, vi avverto. E ovviamente non mancheranno le one shot.
Ancora una volta grazie, alla prossima ^^
   
 
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