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Autore: lostwithoutmusic    19/06/2012    2 recensioni
Per Kurt questa doveva essere l’estate più bella della sua vita, passata a preparsi a vivere il suo sogno: Brodway. Ma una semplice lettera aveva sconbussolato letteralmente la sua vita.
Distrutto, e allo stesso tempo deluso da se stesso, si ritrova obbligato a dover passare le sue vacanze dall’altra parte degli Stati Uniti, con persone che erano anni che non vedeva.
Ormai arreso all’idea di rimanere completamente solo, e senza un futuro, un incidente scolvolgerà completamente la sua vita.
“Kurt finiscila di lamentarti. Vedrai che zia Madge e Santa Monica ti faranno bene.quindi smettila di comportarti così e salta in macchina, il nostro aereo parte tra due ore” sbuffando il giovane ubbidì.Quella sarebbe stata una lunga, lunghissima estate.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ho un paio di cose da dire e lo faccio come sempre alla fine.




Dopo ben tre ore di aereo la famiglia Hummel-Hudson arrivò stremata all’aereoporto di Los Angels. Il bello però era che il viaggio non era ancora finito. Infatti dovettero prendere un taxi che li portasse a Santa Monica e con il traffico che di solito c’era da quelle parti ci misero più di mezzora.
Quando finalmente arrivarono a destinazione i due giovani tirarono un sospiro di solievo. Era stato un viaggio faticoso e in più Kurt odiava profondamente gli aerei, quindi per lui era stato stressante tre volte più che per il resto della sua famiglia. In più la sua voglia di essere lì era pari a zero, quindi potete capire come si sentisse.
Appena scesero dal taxi, scaricarono le valige e, dopo aver pagato il tassista, si diressero verso casa di zia Madge. La casa, o meglio dire villa, si trovava a pochi passi dall’oceano pacifico, con una bellissima vista sulla spiaggia bianca. Era enorme, avrà avuto al suo interno si e no venti stanze e Finn si chiese cosa servisse tutto quello sfarzo per le sole tre persone che vi abitavano dentro.
 
Ad attenderli sulla soglia di casa c’era la famiglia Burke-Logan al completo, compreso il piccolo chihuahua con addosso un orribile vestitino fuxia.
Madge Burke, la sorrella minore di Elizabeth, la madre di Kurt, era una bellissima donna di circa trentacinque anni, piena di vita. Aveva lunghi e lisci capelli castani che le ricadevano sulle spalle e grandi occhi marroni. La sua carnagione si avvicinava molto a quella del nipote, bianca come il latte, e le sue guance erano sempre tinte di un tenero rosa chiaro.
Ma quello che Kurt aveva sempre amato di sua zia era il carattere, che, come l’aspetto fisico, era completamente diverso da quello di sua madre. Se, infatti, Elizabeth era sempre stata una donna calma, tranquilla e con la testa sulle spalle, Madge era una donna piena di vita, che amava le feste e scatenarsi.
Accanto a lei c’era la sua compagna, Lara Logan. Le due donne avevano la stessa età, stava insieme da più o meno nove anni, e si amavano ogni giorno di più. Quando Kurt aveva fatto coming out loro due erano state le prime della famiglia, oltre a suo padre, a stargli vicino e supportarlo perché sapevano come lui si sentisse e il giovane era sempre stato loro grato per questo.
La donna era completamente l’opposto della sua compagna. I suoi capelli più corti, biondi e mossi, mentre i suoi occhi erano di un intenso grigio. Per non parlare della carnagione che era tipica della California: d’orata e luminosa. E la stessa cosa valeva per il carattere: infatti, Lara, era una donna molto tranquilla, che amava passare le sue giornate in compagnia della sua famiglia e rilassarsi.
In mezzo a loro si trovava la loro bambina di sei anni, Maddison. Geneticamente era figlia di Lara, ma entrambe la amvano allo stesso modo perché era frutto del loro amore. La bimba era bassina, con lunghi capelli biordi, grandi occhi verdi contornati da lunghissime ciglia. Caratterialmente Maddie, era così che tutti la chiamavano, era una bambina solare, che amava giocare con le bambole e guardare i film Disney, proprio come ogni bambina della sua età.
 
“Burt Hummel” esclamò immediatamente Madge correndo incontro all’uomo. Nessuno, a parte loro due ovviamente, sapeva che lei era proprio il motivo per cui lui e Elizabeth si erano sposati. Certo erano innamorati, ma se la donna non avesse rotto la macchina, quel giorno di metà ottobre, sua sorella non sarebbe mai corsa a prenderla all’officina della famiglia Hummel e loro due non si sarebbero mai conosciuti.
“Tutto bene? Come è andato il viaggio?” chiese “Oh Carole, è un piacere vederti. Ci siete mancati così tanto” zia Madge era così, si eccitava per qualsiasi cosa ed Kurt era sicuro che sarebbe andata d’accondo con Finn.
“Finn caro, come sei cresciuto” esclamò abbracciando il ragazzo “Ti sei fatto più alto, vero?” chiese senza però aspettare la risposta, per stringere il suo nipotino in forte abbraccio “Kurt” sospirò per poi prendergli il volto tra le mani e tempestarlo di baci.
Per fortuna Lara intervenne in suo soccorso “Tesoro lascialo respirare e fammi abbracciare il mio nipote preferito” disse ridacchiando “Beh è il tuo unico nipote” borbottò la mora mentre Kurt rideva e abbracciava la bionda.
Quando si staccò dall’abbraccio i suoi occhi color cielo entrarono in contatto con quelli verdi di sua cugina e la bimba arrossì di colpo. La piccola aveva una cotta segreta per lui da sempre e quelle poche volte che si erano visti lei non aveva mai spiaccicato parola con lui.
Il controtenore si abbassò al livello della bambina e le sorrise “Ciao Maddie, è bello rivederti” la bambina lo salutò con la mano e il giovane ne approfittò per stamparle un piccolo bacio sulla guancia, facendola arrossire ancora di più.
“Direi che possiamo entrare in casa, qui fuori si muore di caldo” annunciò Lara e i componenti della famiglia Hummel-Hudson presero ogniuno la propria valigia.
“Maddison, tesoro, fai vedere a Finn e Kurt dove si trovano le loro camere’” le chiese gentilmente Madge e la piccina la guardò sgranando i suoi grandi occhioni e mordendosi il labbro inferiore. Poi con un cenno della testa allungò la mano verso Kurt e lui la fissò sorridendo “Andiamo” le disse afferrando la mano e cominciando a seguirla per le scale di marmo che portavano al piano superiore.
 
La sua camera si trovava proprio di fronte all’oceano, verso il quale poteva affacciarsi grazie ad un ampio balcone che dava proprio sulla spiaggia. La stanza era davvero spaziosa, con i muri dipinti di un lieve azzurro e con al centro un ampio letto matrimoniale, con le coperte in tinta con il colore della camera. Alla destra del letto si trovava una scrivania in legno scuro, alla sinistra un’ampio armadio a muro e al centro, proprio difronte al letto, contro il muro, si trovava un televisore al plasma. In oltre li accanto c’era una porta che portava al bagno personale.
Il giovane Hummel si concesse un po’ di tempo per ammirare quella che sarebbe stata la sua camera per i prossimi due mesi e mezzo, prima di cominciare a disfare la valigia e mettere a posto le cose.
 
Verso le sette fu chiamato per la cena e quando scese in sala da pranzo l’unico posto libero era quello accanto a sua cugina. Maddison alzò lo sguardo e diventò di colpo bordeaux.
Lara ridacchiò “Amore hai intenzione di fare così ogni volta che vedrai Kurt?” la prese in giro “Soprattutto dovrai abituarti alla sua presenza perché passerete davvero molto tempo insieme” li informo.
Il controtenore sospiro. Si quella sarebbe stata una lunghissima estate.
 
*
 
Blaine Anderson aspettava questo momento da quasi un’anno e finalmente l’estate era arrivata e con lui la sua liberta.
Il giovane si era trasferito a Santa Monica nove mesi prima, quando i suoi genitori, troppo impegnati tra viaggi di lavoro, feste e riunioni fino a notte tarda, avevano deciso che non erano più in grado di badare a lui e l’avevano spedito, da Westerville in Ohio, a vivere con suo fratello Cooper a pochi passi dal mare. Blaine aveva sempre amato l’acqua, fin da quando era piccolo, e ora poterci vivere accanto per lui era un sogno.
Le cose, però, non erano mai state semplici per lui. aveva dovuto abbandonare la Dalton e con essa tutti i suoi migliori amici, aveva dovuto abbandonare la sua casa, ma soprattutto aveva dovuto abbandonare i Warblers, quelli che lui considerava la sua vera famiglia. Certo erano tutti rimasti in contatto ma non era la stessa cosa.
Nella nuova scuola si era ambientato perfettamente, le lezioni erano più semplici, la gente solare e aperta, ma c’era qualcosa che gli mancava: cantare. Tra i club esistenti nella scuola c’era anche il Glee Club ma non aveva mai deciso di entrarvi, gli sembrava di tradire in qualche modo i suoi vecchi compagni.
In più doveva volare molto basso. Si trovava in una scuola pubblica e, come esempio di esperienze passate, aveva deciso di non sbandierare ai quattro venti la sua omosessualità. C’è da dire, però, che non aveva mai negato di esserlo quando qualche suo amico gliel’aveva chiesto.
 
Una volta a casa era costretto a convivere con un fratello poco nelle righe e a volte pesante. Cooper Anderson era il tipico attore hollywoodiano, come lo definiva il gionane: amava se stesso e il suo lavoro più di qualsiasi altra cosa, era vanitosissimo e preferiva passare le sue serate andando a party di gente sconosciuta accompagnato da ragazze che non aveva mai visto prima.
Il loro rapporto non era mai stato dei migliori, ma nell’ultimo periodo Cooper gli era stato accanto proprio come un padre avrebbe fatto, e senza di lui non ce l’avrebbe mai fatta.
 
Blaine preferiva passare il suo tempo libero a scrivere canzoni con la sua amata chitarra, a studiare per gli esami e a fare corsi di istruttore in piscina. Amava stare a contatto con i bambini e con l’acqua ed era l’unica cosa che lo faceva stare bene dopo tutto quello che aveva passato. Quando entrava in acqua stava bene, come non era mai stato prima, e si sentiva a suo agio.
Poco prima dell’inizio della stagione estiva Emily, una sua collega di lavoro, gli aveva suggerito di fare domanda per il posto da bagnino quell’estate visto che la paga era buona e, dato che la piscina sarrebbe rimasta chiusa, avrebbe comunque avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con l’acqua.
Appena arrivato a casa aveva chiesto consigli a suo fratello che gli aveva detto “Blaine credo che sia una bella opportunità e penso che tu debba coglierla al volo” e con una pacca sulla spalla e un sorriso l’aveva convinto. Tre giorni dopo il posto di bagnino era suo.
Ed ora, seduto nella sua postazione, e con gli occhi puntati verso l’oceano, non sapeva che di lì a qualche ora la sua vita sarebbe cambiata per sempre.




Angolo dell’autrice:
 
Buonasera a tutti!
Come promesso sono stata puntuale, ed è quasi un miracolo!
Comunque mi scuso per la lunghezza del capitolo e per il contenuto, ma è un capitolo di presentazione e vi assicuro che dal prossimo si entra nel vivo.
Ora per i personaggi di Madge e Lara mi sono ispirata a Anne Hathaway e Rachel Mcadams.
Per il resto spero che vi sia piaciuto.
Un ultima cosa: come sempre se avete domande mi trovate su twitter (non ho ancora intenzione di aprire una pagina facebook) e volevo ringraziare la mia beta Mary_Sandra <3
A martedì prossimo, o forse prima!
 
lostwithoutmusic.

  
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