Chiuso nel mio bozzolo, rattrappito su me stesso, immobile nella mia monotonia, ripenso a ciò che è stato.
Pensieri discordi e ricordi lontani mi tormentano, le memorie si accavallano in un flusso incessante e cadenzato, e vanno ad aumentare il mio freddo torpore.
Ormai non sono più nulla, tutto ciò che sono stato non esiste più. L'intera mia esistenza mi precipita addosso in tutta la sua immensa vanità: una vita passata a sopravvivere, a strisciare per il ristetto buco di terra che era il mio mondo, fino a cadere nel torpore in cui mi ritrovo ora.
Vivere nascosto, nessun rapporto, nessun contatto, ecco ciò a cui sono giunto.
Ma non posso continuare così, non riesco a sopportarlo, non più. Il mondo chiuso, personale, che mi sono creato mi si sta ritorcendo contro, e mi soffoca.
È ora di finirla. Scrollo via il torpore, trattengo le lacrime e apro gli occhi: nuovamente si apre davanti ai miei occhi il mondo nella sua immensità.
Faccio scorrere lo sguardo attorno a me e la vita mi inonda nella sua pienezza. Inizio finalmente a vivere.
Sono volato via come una farfalla appena nata.