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Aprii gli occhi, ero tutta acciaccata.
I miei polsi erano ricoperti da due nastri bianchi e i miei vestiti non c'erano più.
Non che io fossi nuda, ma avevo una tunica bianca per poter dormire tranquilla.
Non sapevo che succedeva, mi chiedevo come avessero fatto a cambiarmi, come avessi fatto a capitare in questo lettino, perchè ero qui dentro, in questo piano, in questo reparto, in questo ospedale.
''Ma si che stupida, quasi dimenticavo. Anzi meglio se dimenticavo, voglio dimenticare quello che è successo ieri'' parlai fra me e me strofinandomi gli occhi.
Se il giorno prima ero tranquilla nell'ospedale, oggi me ne volevo andare.
Non riuscivo a stare a mio agio, come una ragazza si potrebbe sentire a proprio agio in un ospedale? Volevo mia madre, mio padre, volevo chiamarli in quel preciso istante.
Strano da dire ma era così.
Sentivo il fottuto bisogno di un calore materno che lei, anche se non ci riusciva, mi avrebbe potuto dare.
Erano pur sempre i miei genitori, non potevo trattarli così.
Che incoerenza.
Mi ero comportata male il giorno prima, ma non che loro si fossero comportati meglio.
Ma distolsi il pensiero da quell'avvenimento, non volevo pensarci per un po'.
Misi la mano sopra il campanellino d'urgenza per poter chiamare un medico, tastai e subito dopo si sentì un rumore insopportabile uscire dalle casse che stavano attaccate alle pareti.
Vidi arrivare di corsa il dottore.
Entrò piano piano per non causarmi dei disturbi celebrali con eventuali rumori.
''Buongiorno principessa'' sussurò il dottore accarezzandomi la fronte ''come si è svegliata stamattina? Dai su mettiti presto in piedi che i tuoi amici qui fuori ti aspettano!'' mi disse cambiando tono di voce e indicando verso il vetro che stava a pochi centimetri da me.
Mi girai lentamente, non pensavo venissero a trovarmi, lasciare le vacanze così per me.
Vidi Harry e Carlotta che da dietro il vetro di guardavano con gli occhi lucidi, porgendomi un sorrise tenero che mi sciolse il cuore.
Alzarono la manina e mi salutarono come bambini.
Ricambiai il saluto con un lieve sorriso che si ampliava nella mia bocca.
''Possono entrare?'' chiesi al dottore con la voce tremolante e bassa.
''Si, Hope, ma non ti affaticare!'' mi raccomandò il dottore dandomi una carezza sul capo.
Sorrisi.
Entrarono e corsero subito verso di me.
Carlotta mi saltò addosso e mi abbraccio come se fosse l'ultima volta, manco dovessi morire, mentre Harry stava più indietro aspettando che fossi libera.
Carlotta si staccò e si sedette sulla sedia che stava affianco al lettino.
Harry si avvicinò, mi prese la mano, si inginocchiò e mi diete un bacio sulla guancia.
Da una parte ero contenta dall'altra no.
Harry era stata la causa del mio stato, era stato lui a farmi venire qua.
Mi mancava tutto di lui, soprattutto mi mancava quel bacio sulla guancia che un minuto prima mi sfiorava la pelle. Mi mancava il suo calore, la sua voce calma e calda, il suoi riccioli che non avrei mai cambiato con altri ricci e il indimenticabile sorrise che finiva con le sue fossette da stupro che puntavano su quegli occhi verdi smeraldo.
Mi mancava quella figura che mi aveva fatto sentire male.
Ma da una parte stavo una favola.
Il mio stato di salute mi aveva dato l'opportunità di rivederlo, rivedere quel fustacchione, era la miglior medicina per me.
Anche lui si sedette sulla sedia, che però stava dalla parte opposta di quella di Carlotta.
Carlotta ci fissava con uno sguardo confuso quasi incerto.
Mi girai verso di lei e per non farsi accorgere cambio espressione del viso.
''Beh, che ci fai qua? Stai una settimana senza di noi e che combini? Mi ti ammali?'' mi chiese scherzosamente Carlotta.
Eh già. Aveva detto bene.
Una settimana senza di loro mi aveva fatto male, una settimana senza Harry mi aveva fatto male.
Non che non mi interessasse niente di Carlotta, anzi.
Ma Harry era il mio primo pensiero ogni mattina.
''Piccolina mia, guarisci presto perchè voglio la mia migliore amica in forma mi hai capito?'' Harry si voltò verso di me e mi disse queste parole.
''Piccolina mia? Hope che ti sta succedendo? Oh mio Dio qui finisco di nuovo per sentirmi male'' pensai fra me.
Appena sentii la sua voce il mio corpo subì un brivido generale, sudavo freddo e mi veniva voglia di rubargli un bacio.
Ma tutto ciò non era possibile.
Purtroppo.
Stavo per accasciarmi sul lettino per la stanchezza quando di improvviso vidi un volto che aspettavo.
''Mamma!'' gridai ormai senza alcuna forza.
''Figlia mia, scusami per tutto, come stai?'' mi disse stringendomi la testa con le mani e dandomi un bacio materno sulla fronte.
Mi crollò il mondo addosso.
Vedevo mia madre con le lacrime agli occhi e sentivo quell'odore di MAMMA che mai avevo sentito su di lei.
Allungai le braccia e le incrociai con il suo petto.
Un abbraccio ci avvolse in un fantastico momento.
Lei piangeva, io piangevo.
Allungai lo sguardo e dietro si vedeva mio padre.
''Scusami piccola!'' esclamò afferrandomi la mano.
''Basta papà, basta!'' lo bloccai è accolsi anche lui fra le mie braccia.
Avevo tutto quello che mi sarebbe servito.
Nessuna medicina avrebbe guarito quel che avevo, e loro avevano trovato l'ingrediente giusto.



Spazio autrice!
Ben trovati, e Al ancora qui a sfornarvi un capitolo nuovo nuovo.
Non so affatto come sia andato questa volta quindi se percaso dovreste leggere
datemi dei consigli e scrivete cosa ne pensate perchè ne ho davvero bisogno. 
Mi fa piacere che ci sia gente che mi segua con il cuore quindi arrivo al punto: Alla prossima ragazzi! Yooooo!**

Vi lascio con una foto di Harry :3