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Autore: MatteoFury    19/06/2012    1 recensioni
Tre ragazzi che sfideranno l'equilibrio del loro Mondo
Tre ragazzi che sono gli Araldi del Fato
Odio, Riconciliazione, Altruismo
Da che parte penderà la bilancia?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V: Ratash dell' Odio



Il giovane Generale era tornato nella sua tenda dopo l'assalto e l'assuefazione dei pochi soldati ancora in vita, aveva ordinato espressamente alle sue truppe di non alzare nemmeno un dito su coloro che si fossero arresi e i feriti, più le persone erano deboli più facile era per lui assogettarle al suo volere, e la condizione fisica contava molto: Senza la dovuta forza fisica la mente reagiva lentamente e il suo potere aveva il tempo di isolare la volontà di rivolta che il cervello esercitava.
Sorrise, un sorriso spietato e terribile, davanti a lui non ci sarebbero dovuti essere ostacoli.. il suo fine era troppo importante per essere ostacolato, chi osava veniva ridotto al silenzio o all' obbedienza. Si, perchè lui era l'artefice di tutto quello, si era mobilitato personalmente per conquistare quel punto tanto importante non appena aveva saputo che stava dando prova di una grande e strenua resistenza, questo per lui era inaccettabile, non aveva nemmeno dovuto sprecare un briciolo del suo enorme potere per abbattere quelle mura, una semplice esplosione unita a quel masso infuocato aveva risolto tutto.. e lui che credeva che sarebbe stata una sfida degna di lui, puah!
Sputò per terra mentre percorreva con passo pesante l'enorme tenda rossa sangue, la spada che gli pendeva al lato sinistro, l'elsa che andava a formare un teschio totalmente bianco con dei rubini incastonati li dove dovevano esserci gli occhi. Non poteva credere che aveva perso del tempo con quella stupidaggine quando tutte le Fortezze della zona stavano ammassando truppe nel Villaggio di Jartel.. quella si che era una vera rogna, a meno che non volesse combattere lui stesso avrebbero dovuto fabbricare un' altra Catapulta come quella, ma non poteva farlo in tempi così brevi.. avrebbe dovuto sfruttare la breccia creata e accerchiare Jartel per farla cadere.. non aveva alcuna intenzione di usare il suo potere su una singola Fortezza, dopotutto il suo esercito da solo adesso era enorme.. ma non aveva nemmeno voglia di aspettare che quegli stupidi dei suoi uomini riuscissero a prenderla, ci sarebbe voluto come minimo un mese, senza contare possibili interferenze esterne.
Ma il correre dei suoi pensieri fu bloccato dall' entrata del Capitano che aveva assegnato per questa missione, che comunque si era conclusa solo grazie al suo intervento.. e comunque gli aveva ordinato espressamente di non disturbarlo a meno che non ci fossero stati avvertimenti di enorme interesse.. cosa diavolo era successo in quella mezz'ora che lui non c'era stato? Cosa abbastanza urgente da permettergli allora di entrare nella tenda per venirlo ad avvertire?

"Mio Signore, uno dei soldati che difendevano la Fortezza è riuscito a fuggire.."

Bastarono quelle poche parole a fargli andare il sangue alla testa, gettò via l'elmo che finì a terra con un tonfo, poi qualcosa iniziò a muoversi attorno a Ratash e al Capitano, che indietreggiò un po' vedendo la follia espandersi per il volto del suo Generale, quella sorta di oscurità che ruotava sempre più pericolosa era palpabile, poteva assomigliare a una sorta di barriera.. una barriera di solito protegge però, non da un senso di paura così elevato.
Adesso si poteva vedere bene il volto del giovane, corti capelli rossi e una lunga cicatrice che solcava l'occhio destro, sicuramente un colpo di spada.. chissà chi poteva essere riuscito a infliggerglielo, ma se prima i suoi tratti potevano sembrare quelli di un ragazzo nato sul campo di battaglia, ora erano la maschera stessa dell' ira più nera, nei suoi piani nessuno doveva riuscire a scappare.

"E come avrebbe fatto questo soldato a fuggire? Avevo dato ordini chiari Capitano.. e tu sai cosa succede a chi disubbidisce ai miei ordini.."

La sua voce rispecchiava perfettamente ciò che aveva dentro, sentiva la voglia di distruggere quello stupido essere che non era riuscito a far rispettare i suoi ordini, la sua parola era legge, chi non rispettava la sua legge moriva nel peggiore dei modi. E il Capitano lo sapeva bene questo, oh se lo sapeva.. ma allora perchè era stato così stupido da farsi scappare qualcuno? Perchè dannazione le cose si stavano mettendo in quel modo? Aveva tolto di mezzo quei Tre caproni che avrebbero dovuto preservare l'equilibrio di quel mondo per avere gioco facile, non aveva mai avuto problemi.. e adesso tutto andava a rotoli per un dannato fante?

"Mio Signore... abbiamo trovato il cadavere di uno dei nostri vicino alla foresta... non è stato ucciso con una semplice spada... Mio Signore... la prego no!

Ma ormai era troppo tardi per chiedere il perdono, la spada fu estratta dal fodero e affondò fino all' elsa nel petto del povero Capitano che emise solo un verso strozzato prima di morire, ma il sangue che doveva uscire non si vide, venne come attratto dalla spada che in qualche istante divenne cremisi prima di tornare del normale colore dell' acciaio assorbendolo, quando estrasse la spada il Capitano sembrava una mummia raggrinzita, era quello che capitava a chi trasgrediva gli ordini.
Rinfoderò l'arma per poi prendere l'elmo da terra e riposizionarlo sul capo, l'oscurità che fino a poco prima era stata tangibile era scomparsa, ora avrebbe dovuto andare ad assicurarsi che cosa diavolo era accaduto, il Capitano aveva detto che il loro soldato non era stato ucciso da una spada.. e se fosse stata un' arma convenzionale l'avrebbe detto.. ma allora da cosa era stato ucciso? Non voleva nemmeno osare a pensare che qualcuno dotato del Potere gli era appena sfuggito, sarebbe stata la goccia che faceva traboccare il vaso, il fatto che un nemico che deteneva il Potere stesse andando ad avvisare le altre Fortezze limitrofe... non poteva accettarlo.
Ma purtroppo quando arrivò al margine della foresta, laddove c'era il corpo non potè fare altro che arrendersi all' evidenza: Quelle bruciature sul corpo, quel fumo che saliva ancora dal cadavere poteva essere stato provocato solamente da un uso massivo di potere, forse chi l'aveva usato nemmeno sapeva controllarlo.. forse fino a quel momento non aveva mai saputo cosa c'era nascosto in lui.. nei recessi del suo essere.. ma se ciò era vero adesso sapeva, o almeno intuiva, ciò che aveva fatto.. lui poteva essere la seccatura più grande che avesse mai incontrato in quei dieci anni di guerra, qualcuno che poteva davvero riuscire a fermare la sua avanzata una volta venuto a conoscenza del suo potere.
E gridò, gridò la sua rabbia verso l'inettitudine dei suoi uomini, sul fatto che un nemico potente potesse essergli sfuggito da sotto il naso.
Avrebbe dovuto fare qualcosa alla svelta se non voleva rischiare, tornò verso l'accampamento, l'esercito sarebbe partito immediatamente.. e da quel momento avrebbe guidato personalmente ogni attacco dalla prima linea.
  
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