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Autore: MatteoFury    20/06/2012    1 recensioni
Tre ragazzi che sfideranno l'equilibrio del loro Mondo
Tre ragazzi che sono gli Araldi del Fato
Odio, Riconciliazione, Altruismo
Da che parte penderà la bilancia?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo VI: Il Cammino verso Jartel



Era quasi alla fine della Foresta Arath, stava scappando come una lepre in direzione di Jartel, ci sarebbero voluti come minimo due giorni di viaggio forzato, la ferita al fianco faceva ancora male, ma si ostinava a non pensarci, pensava invece a quello che sarebbe successo se fossero riusciti a prenderlo prima di aver raggiunto la Fortezza di Jartel, ogni Fortezza infatti stava mandando soldati proprio in quel punto.. loro erano stati lasciati a proteggere il villaggio perchè l'importanza del luogo era alta.. e poi erano ordini dal Generale in comando, non lo aveva mai visto ma sapeva per certo che non appena era scoppiata la guerra aveva preso il comando delle truppe e da allora si impegnava anima e corpo per cercare di tenere la situazione. Questa volta però qualcosa era andato storto, i rinforzi non erano arrivati, qualcosa non quadrava, in dieci anni di guerra per quanto avessero perso terreno non avevano mai avuto un problema di ritardi dei rinforzi.. cosa diavolo era capitato?
Saltò la radice volante di un albero, provocandosi un' altra fitta al fianco che gli mozzò il fiato, non sarebbe mai riuscito ad arrivare a Jartel in quelle condizioni, motivo in più per andare nel villaggio vicino, Lorai, li avrebbe chiesto informazioni sul mancato invio delle truppe e a rimettersi in sesto per continuare il viaggio.. doveva solo riuscire a superare la fortezza e a camminare per un po' di chilometri.. poteva farcela, Strinse la spada.. no, doveva farcela.
Appena superata la foresta si fermò, le gambe che tremavano e il volto malido di sudore, doveva ancora camminare fino al villaggio.. la disperazione gli attanagliò il petto, come minimo erano sette chilometri di camminata sotto il sole.. non c'era assolutamente nulla se non un' enorme distesa verde che gli faceva venire la voglia di buttarsi a terra, riposare, aspettare che qualcun' altro riuscisse a portare il messaggio.. ma non c'era nessuno oltre a lui.

-Devo farcela.. non posso arrendermi così.. il nemico potrebbe avanzare da un momento all' altro.-

Pensò scuotendo la testa, il sudore che gli colava dalla fronte, ora ricordava tutte quelle storie di eroi che sua madre gli raccontava da piccolo, eroi che avanzavano senza mai fermarsi per raggiungere il loro scopo, quegli eroi non avevano mai paura di niente.. ma lui non era un eroe, era riuscito a salvarsi per uno qualche strano motivo e ora le sue gambe non lo reggevano più, era solo un ragazzo che aveva pensato di giocare alla guerra quando era stato reclutato e che aveva capito cos' era la vera sofferenza guardando i suoi amici cadere davanti a lui, gli occhi vitrei, i volti che non avrebbero mai più sorriso.
Riprese a camminare con fatica, stringendo i denti ogni volta che la ferita si faceva sentire, l'erba verde che quasi lo invitava a stendersi su di essa quasi promettendogli il riposo che cercava, ma lui continuava, anhe se con difficoltà sempre maggiore.
Poi un rumore sempre più fragoroso riempì le sue orecchie, tanto da fargli credere che persino la sua mente stesse bruciando per il sole che gli batteva sulla testa incessantemente, alzò lo sguardo e quasi non ci credette. Erano almeno duecento cavalieri in armatura pesante, dotati di una lunga lancia.. e stavano cavalcando a rotta di collo verso di lui! Sbattè le palpebre un paio di volte, per essere sicuro di non avere le allucinazioni, ma le allucinazioni non facevano rumore. Quello alla testa del gruppo di Cavalieri si fermò a qualche metro da lui, mentre gli altri Cavalieri formavano un cerchio attorno a lui e a quello che doveva essere il Capitano.

"Soldato, Identificati! Cosa ci fai qui? Perchè non sei a difendere il Villaggio sulle pendici della Catena?"

Il tono era duro e gli occhi socchiusi, come se stesse tentando di capire se aveva davanti un disertore o semplicemente se qualcosa di molto più preoccupante era accaduto, non poteva ancora sapere ciò che era successo, benchè oltre la Foresta si poteva notare un sottile pennacchio di fumo nero salire, Arath con le ultime forze rimaste piantò la spada nel terreno per tenersi in piedi, le gambe tremavano sempre più violentemente e si vedeva che era solo questione di tempo prima di svenire. Scosse il capo, poi iniziò a dire in tono tremante, più per la paura che per la fatica.

"Signore... mi chiamo Arath Serran.. se voi siete i rinforzi che aspettavamo per proteggere il Villaggio vicino al passo.. è tutto perduto, nessun' altro si è salvato, io ci sono riuscito per pura fortuna.."

La sorpresa sul volto di tutti i Cavalieri, la paura quando compresero ciò che quel ragazzino così malconcio e ferito aveva detto: per loro era l'immagine stessa della Fine del Mondo, se quella Fortezza era caduta erano tutti in pericolo, bisognava far evaquare i civili nelle zone sicure, avrebbero dovuto indietreggiare.. la cosa non prometteva bene. Era tutto un mormorio, poi il Capitano urlò ai suoi cavalieri, prima di rivolgersi nuovamente al ragazzo.

"Silenzio! Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi! Adesso ragazzo.. sei stato davvero molto bravo e coraggioso, ma dimmi.. come hanno fatto a conquistare la Fortezza? Era ben protetta.."

Si poteva vedere bene che quel Capitano era una persona capace e intelligente, capace di comandare le truppe a lui assegnate e prendere decisioni in poco tempo, però aveva bisogno di sapere come aveva fatto il nemico a prendere una delle Fortezze meglio protette della zona, se non per la sicurezza del suo Villaggio, per quella di tutti gli altri.. non poteva tralasciare nulla, anche se aveva pietà per come era messo quel soldato, non poteva aspettare.

"Hanno... hanno una Catapulta enorme.. e in prima linea c'era il Generale nemico.. le nostre frecce non hanno avuto effetto, era come protetto da una cupola.. io..."

Cercò di dire mentre gli occhi si abbassavano sempre di più e la stretta sulla spada iniziava a scivolare, non avrebbe retto di più, la ferita era più pericolosa di quanto avesse pensato all' inizio e si era anche infettata, una leggera patina verdognola si poteva vedere vicino ai bordi, aveva bisogno di cure e alla svelta se non voleva che peggiorasse. Per fortuna il Capitano notò in tempo lo stato del ragazzo, scese dalla cavalcatura e gli andò incontro, sorreggendolo appena in tempo, Arath svenne in avanti proprio quando il Capitano lo prese per le spalle.

"Tu, soldato, aiutami a metterlo in sella.. questo ragazzo si è dimostrato essere un valoroso soldato.. appena tornati al Villaggio invieremo dei messaggeri alle Fortezze vicine.. appena si sarà ripreso andrà personalmente a Jartel, deve avvertire personalmente il Capitano Gora.. forse lui saprà come tenere la situazione, e noi andremo con lui."

Disse con tono di comando, per poi mettersi il ragazzo sulla sella con l'aiuto di un cavaliere e rivolgersi infine a tutto il gruppo, era spaventato per ciò che aveva detto, se era vero che il Generale nemico aveva attaccato personalmente la Fortezza tutto era perduto, avrebbero abbandonato il Villaggio e sarebbero andati a rinforzare le difese di Jartel.

"E ora in marcia, forza!!"

****************
 

Arath si risvegliò su un letto comodo, la vista ancora annebbiata, battè un paio di volte le palpebre per permettere agli occhi di riprendere una visuale ottimale, poi si guardò attorno muovendo solo la testa lentamente, il letto su cui si trovava era di paglia pulita, di solito solo gli ufficiali o persone di alto rango potevano permettersi di cambiare la paglia, sicuramente non era finito nella casa di un povero.. ma allora di chi diamine era quella casa? Ricordava solo i cavalieri e il Capitano in testa che gli faceva delle domande.. lui che rispondeva, poi il vuoto. Cercò di alzarsi, ma non appena sollevò la testa dal giaciglio sentì un' ondata di nausea e si arrese. Qualche minuto dopo dei passi sul legno lo avvertirono dell' arrivo di qualcuno, perciò non fu sorpreso quando sentì la voce del Capitano.

"Era ora che ti svegliassi.. eri conciato proprio male, quando sei arrivato qui eri grigio-verde.. ho sentito che il medico della zona ti ha preso per i capelli, ha passato le due ore peggiori della sua vita a quanto ne so."

Doveva avere sui trent' anni, capelli corti e biondi, occhi azzurri, alto all' incorca quanto Arath. Il tono era sfinito e l'ombra di un sorriso stanco sul volto fecero capire al giovane che in tutto quel tempo si era dato da fare per riorganizzare le truppe, chissà se aveva già mandato dei messaggeri.. stava per chiederglielo, quando l'altro alzò la mano per fermarlo, aveva già capito dallo sguardo cosa stava per chiedergli, naturalmente non aveva perso tempo, aveva mandato tutti i civili nelle Fortezze più a Ovest possibile, non era uno sprovveduto, e naturalmente aveva mandato messaggeri alle altre Fortezza.

"Ho già provveduto a mandare messaggi nei Villaggi vicini.. ma aspettavo che tu ti svegliassi per partire, tu andrai personalmente a Jartel, devi parlare con il Capitano Gora, ho mandato un messaggio anche a lui avvertendolo del nostro arrivo."

Qualcosa però non quadrava alle orecchie di Arath, soprattutto la parte finale.. cosa stava a significare "il nostro arrivo"? Possibile che stesse abbandonando il suo Villaggio... ma forse aveva ragione, non avrebbero potuto fare nulla per fermare l'avanzata dei "Liberatori" da soli, meglio andare in una Roccaforte ben protetta, oltretutto Jartel poteva ospitare tre migliaia di soldati tranquillamente, era quello il motivo per cui tutti stavano mandando le truppe li.

"Va bene... quando si parte?"

Chiese con una sorta di groppo alla gola, andare a parlare con il Capitano di una Fortezza tanto grande non gli era mai sembrato possibile, tutti conoscevano il Capitano Gora.. le sue gesta erano incredibili, ancora di più forse di quelle del Generale, aveva difeso strenuamente la sua Fortezza, nessun attacco era mai riuscito a penetrare le mura, sapeva valutare il momento giusto per il contrattacco e la difesa, uno stratega fantastico in poche parole.

"Non appena riuscirai ad alzarti, se riesci anche subito.. io aspetterò fuori dalla porta che tu sia pronto, poi tutti noi ci dirigeremo verso Jartel come dei fulmini. Comunque il mio nome è Vargul."

Disse appena prima di dirigersi verso la porta, il sorriso ancora sul volto, dopotutto li aveva salvati da rovina sicura, se fossero arrivati al Villaggio sarebbero stati colti alla sprovvista dall' Esercito Anarchico.. e se era vero che in prima linea c'era il Generale nemico allora si poteva benissimo dire che era come andare al suicidio. Nessuno al di fuori del suo esercito aveva mai visto il suo volto, quel ragazzo era l'unico ad averlo visto ed esserne uscito vivo. E questo faceva salire la stima di tutti i soldati del luogo verso quel giovane che era riuscito a fare tanto per il suo Mondo.
Dopo qualche minuto Arath uscì, il sollievo di non doversi più preoccupare della ferita, che era stata curata in modo ottimale, era visibile sul volto del ragazzo, che era anche decisamente felice di essere riuscito a portare a termine metà della sua missione, il resto sarebbe stato facile, con un buon cavallo Jartel era al massimo a un' ora di marcia.

"Il tuo cavallo è quello li ragazzo, ora sbrighiamoci, abbiamo già perso una zona strategica importante, non possiamo perderne un' altra! Al galoppo!"

Disse il Capitano indicando al ragazzo un cavallo marrone, per poi incitare gli altri soldati a spronare i cavalli una volta che Arath fu salito, schioccò le redini e il suo cavallo partì come quello degli altri, non gli sembrava vero, stava cavalcando insieme a uno dei plotoni d'elite dell' Esercito, fino a tre ore fa non avrebbe nemmeno potuto immaginarlo.. ma ancora non aveva scoperto cosa aveva fatto a quel soldato.. lo aveva ucciso, lo aveva ridotto a un cumulo di carne fumante.
Ma come?

  
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