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Autore: xsimplebuteffective    20/06/2012    3 recensioni
-Chi fatto male alla mia ragazza?- dice guardandosi in giro.
Il DJ ha tolto anche la musica.
Minchia, qui finisce male, me lo sento.
-Sono stata io, che vuoi? Picchiare me?- dico sicura.
In realtà sto già scegliendo la bara.
Azzurra con il cielo, mh.
-Anche se fosse?- dice avvicinandosi a me.
Oh, cazzo cazzo.
-Io sono per la non violenza.- dico balbettando.
-Ma se hai appena tirato un pugno alla mia fidanzata.- dice lui a pochi passi da me.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Occhi blu.


Sento la campanella, quindi comincio a correre per essere in orario.

Come non detto.

Mi ero persa.

Io l'avevo detto, eh.

Quest'edificio è grande quanto uno stadio.

Non ho la più pallida idea di dove mi trovo, bene!

Vedo un corridoio un po' più scuro e sento dei rumori. Non proprio rumori.

Mi avvicino velocemente e trovo tre ragazzi messi a cerchio e al centro un biondino. Gli altri ridono e continuano ad insultarlo.

Che merda, sul serio.

Non credevo che ancora ora, i bimbi mongoli, attaccassero altre persone.

-Che volete?- dico secca.

Come risposta sento una risata.

Uno dei tre ragazzi si volta.

Mamma mia, quanto sei cesso, oh.

-Bellezza, vuoi guai? Scompari!-

Poveretti, non potevano mai immaginare che con un pugno li avrei stesi ad uno ad uno.

-Qua sono, prendetevela con me, non con lui.- dissi sicura.

Il ragazzo biondo cerca di parlare, ma un calcio all'altezza dello stomaco lo fa urlare di dolore.

Non ci vedo più dalla rabbia.

Beh, in realtà ho anche fame.

E no, non voglio una stupida 'fiesta' che non sazia un cazzo.

Al primo riservo un gancio, al secondo un calcio all'altezza del bacino ed al terzo un montante. Cadono a terra come pere cotte e io incomincio a ridere.

E' stato più semplice del previsto, ts.

Si alzano velocemente e scappano correndo.

Dei singhiozzi mi fanno voltare: il ragazzo biondo sta piangendo.

Mi avvicino a lui e lo abbraccio. In men che non si dica, mi trovo un koala attaccato a me, che piange rumorosamente. Ci stacchiamo lentamente e lo guardo negli occhi. Sono rossi e gonfi, ma sono blu.

Cioè, ha gli occhi blu.

-Ciao occhi blu, sono Caterina, tu sei?- sorrido tanto.

Voglio solo dargli sicurezza. Mi guarda come un cucciolo abbandonato e mi fa una tenerezza enorme.

-C-ciao io sono N-Niall. G-grazie mille per avermi aiutata se vuoi ora p-puoi andare.-

-Non ho intenzione di andarmene, ma ormai abbiamo perso l'ora, quindi ti accompagno in infermeria e poi stiamo un po' in giardino. Ti va?- chiedo ancora con il sorriso sulle labbra.

Il ragazzo annuisce e si solleva dal pavimento con un po' di fatica, a causa dei colpi di quei ragazzi. Arrivati in infermeria, Niall apre la porta e subito l'infermiera lo fa accomodare.

-Ehi, di nuovo loro? Stavolta stai messo peggio. Vuoi tornare a casa, gioia? Se vuoi ti faccio il permesso!-

-Grazie mille Rosa, non ce n'è bisogno. È ancora il primo giorno, dai.- accenna una risata.

Quindi non è la prima volta che succede..

-E tu chi sei? La fidanzata di Niall? Era ora, gioia mia!-

Scoppio a ridere mentre il ragazzo diventa rosso in viso.

Imbarazzante, no?

-No signora. Passavo per i corridoi e mi sono fermata.- sto per terminare quando Niall mi interrompe.

-E' stata spettacolare! Li ha picchiati tutti e tre e sono fuggiti impauriti!- ride.

Adesso uso la sua risata come suoneria.

Olè.

-Scusa se te lo chiedo, ma come hai fatto? Non c'era tanta luce.- continua il biondino.

-Ho i super poteri, lo ammetto.-

Sgranano gli occhi entrambi.

Ci stavano credendo sul serio?

Niente, adesso mi metto della parte della super eroina.

-Scherzavo, Niall. Solo box.- aggiungo ridacchiando.

Spalancano la bocca.

Mi guardano come se avessi chiesto dell'insalata al Mc Donald's.

I traumi della vita.

-Fai box?- chiede il ragazzo. Annuisco.

-Per piacere Rosa, la posso chiamare così vero?- la donna annuisce con un sorriso. -Mi curi occhi blu, io lo aspetto qui fuori. Sono le 10:40. Alle undici suona, è ancora presto.- concludo.

Esco e mi siedo in una panchina che si trova li vicino. Prendo il cellulare e chiamo mamma, è abituata alle mie chiamate durante l'orario scolastico in momenti di scazzo.

Vedo Niall uscire così chiudo il telefono e gli vado in contro.

Il ragazzo mi guarda sorridente, sembra stare meglio. Nei suoi occhi vedo un velo di curiosità. Si starà chiedendo perché parlavo in una lingua diversa.

Ci sediamo su una panchina e mi chiede della telefonata, ovvio. Sfrutto l'occasione per presentarmi bene.

-Allora, ti dico tutto in una volta. Semplice ma efficace! Mi chiamo Caterina, ho quasi 17 anni e sono italiana. Il mio sogno è sempre stato venire a vivere a Londra e continuare i miei studi qui. Una borsa di studio mi ha facilitato il tutto. In Italia, facevo box e calcio, per questo me la sono cavata bene. Il resto lo scoprirai da solo. Tocca a te!- concludo con un sorriso.

-Mi chiamo Niall James Horan-

Reputati fortunato.

Io ho tre nomi in più al primo.

James, mi piace.

-Ho 17 anni appena compiuti. Sono nato in Irlanda, ma il lavoro di mio papà mi ha portato qui due anni fa. Iniziò tutto quel giorno quando stavo canticchiando una canzone di Bieber, sai è il mio cantante preferito, e quel giorno avevo la maglietta con una sua stampa.-

Stupro la tua maglietta, ok?

Ok.

Se insisti anche chi ha addosso la maglietta.

-Non era stata una bella idea indossarla. Da quel giorno Luke, Josh e Pauly mi pestano solo per il mio gusto musicale. Le ho prese davvero brutte finendo anche all'ospedale, ma non ho mai avuto il coraggio di denunciarli o di dirlo al preside.- le lacrime silenziose rigano il suo volto.

-Non ho mai avuto nessuno con cui parlarne, nessuno mi ha mai aiutato e il mio compleanno l'ho passato da solo, in giro.- si ferma per qualche secondo, poi continua.

Vorrei essere arrivata prima solo per fargli passare un bel compleanno.

-Io voglio solo tornare in Irlanda, ho tutta la famiglia e gli amici lì. Mio papà, dopo due mesi di lavoro, è stato trasferito di nuovo dall'altra parte del mondo. Solo Dio sa quante volte l'ho implorato di venire con lui, ma ha sempre rifiutato dicendo che era troppo lontano e che qui avevo degli amici. Si, gli avevo mentito solo per renderlo fiero di me. Chi vuole un figlio asociale?- mentre parlava ho cominciato a piangere anche io.

-Ora dove vivi, visto che tuo padre non c'è?- chiedo io.

-Vivo in una casa con quattro ragazzi. In realtà mi hanno solo visto di striscio. Non sono mai a casa e loro neanche. Non so davvero il perché ma nessuno dei quattro si interessa a me e nemmeno io mi interesso a loro. Sono solo, totalmente solo.- lo abbraccio fortissimo piangendo assieme a lui.

Quando ci stacchiamo, mi viene istintivo dagli un bacio sulla guancia; dopo gli asciugo i lacrimoni e gli sorrido.

-Sei un angelo sceso dal cielo, i folletti irlandesi mi hanno ascoltato! Grazie tante- rido saltandogli addosso.

-No ma, davvero? Anche io chiedo i miei desideri ai folletti irlandesi! Ieri avevo chiesto degli amici con cui passare del tempo e mi sei arrivato tu e Zayn. Siete gli unici che conosco pensandoci bene.-

-Zayn? Zayn Malik? Quel Zayn Malik?- dice sorpreso Niall.

-Si si, quel Zayn. Lo conosci per caso?-

-Conoscere è una parola grossa, ma è il mio coinquilino.- mi dice.

Non mi sembra così strano che Zayn non si è interessato a Niall. È un pò introverso.

Suona la campanella, così saluto Niall ed entro.

 

Yeah, maaaaan!
Ciao ciao ciaaao.
Avevo già pronto il capitolo e visto che quello era cortissimo, vi metto anche questo:-)
Finalmente entra anche Niall ed aspettiamo solo Payne!
Spero vi piaccia adfjhawduilgherw.
Cati.


  
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