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Autore: _Almach_    20/06/2012    4 recensioni
Prima Long Fic. In questa Hiroto non sarà un calciatore ma lavorerà in una agenzia investigativa. Il ragazzo però si troverà coinvolto in uno dei casi più difficili della sua vita, e lo affiancherà un ragazzo che inizialmente sarà la sua spina nel fianco.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice: Oddio non ci crederete ma sto per piangere ç_ç e non perchè siamo al penultimo capitolo ma perchè la storia di Mido-chan mi ha fatto davvero commuovere, è il bello che l'ho scritta io. Che disastro xD Beh ormai ci stiamo avvicinando alla fine e spero che questo capitolo vi piaccia.





Hiroto era tornato all’agenzia più incavolato che mai, dopo le rivelazioni di quel pomeriggio non ce la faceva più ad attendere, doveva dare una lezione a Midorikawa, ma prima doveva assicurarsi di essere solo senza Hibiki e Shirou, che sicuramente lo avrebbero tenuto fermo prima di commettere un atto quasi omicida. La sera quindi per sua fortuna arrivò molto presto, e quando tutti se ne andarono prese Midorikawa per un braccio e lo chiuse in uno stanzino.
“Kiyama-san che cosa hai in mente?”
Il rosso quindi lo prese per il colletto e lo fece sbattere violentemente contro il muro.
“Sei una spia di quel lurido verme vero? Sapevo che non eri un tipo di cui fidarsi.”
“Ti sbagli io…”
“Fai silenzio, mi fai schifo Midorikawa e magari sei stato proprio tu a farci pedinare da Fudo eh? E dire che stavo cominciando a fidarmi di te, che errore!”
“No io non….”
“Ti ho detto di stare zitto bastardo”
A quel punto, come aveva fatto per Fudo, gli diede un forte pugno nello stomaco da farlo piegare in due a terra dal dolore.
“Domattina parlerò con Hibiki e ti farò andare in prigione.”
Hiroto stava per andarsene ma venne fermato dai lamenti e dalle lacrime di Midorikawa, però non sembrava un pianto di chi si fa male, ma sembrava un pianto per chi ha tanto sofferto nella sua vita.
“Ora perché stai piangendo?”
“Tu non capisci Kiyama-san.”
“Che cosa dovrei capire?”
“Io non sono uno degli uomini di Kageyama, sennò perché avrei tremato al solo vederlo?”
“Per paura di essere ucciso come Fudo logico.”
“No! Non potrai mai capire quello che ho passato io.”
Hiroto non stava capendo niente di quello che stava dicendo, e spontaneamente si avvicinò per sapere davvero cosa stesse succedendo.
“Allora se non sei chi io ho creduto, chi sei davvero?”
“Ti racconterò tutta la mia storia così forse capirai. Fino all’età di dieci anni sono cresciuto in uno orfanotrofio, non ho mai conosciuto i miei genitori in quanto sono morti tutti e due alla mia nascita. Kageyama un giorno è venuto a trovare forse una parente che lavorava la, e mi ha visto seduto in una panchina con uno sguardo triste. Decise allora di adottarmi, e per me è stata una figura importantissima nella mia vita tanto da chiamarlo addirittura padre. Poi però ho ascoltato una sua conversazione, riguardo all’uccidere il presidente del Giappone. Lui ha visto che ho ascoltato tutto, è riuscito a prendermi e mi ha violentato, e mi ha costretto a diventare come uno dei suoi uomini, con la differenza che se non rispettavo i suoi ordini abusava di me. Io non riuscivo proprio a uccidere chi mi ordinava, e per sette anni ha approfittato di me. Poi sono riuscito a fuggire, e il resto lo sai.”
Midorikawa finì per piangere ancora più dolorosamente di prima, il cuore di Hiroto a quel punto si sciolse al sentire quel racconto terribile e senza rendersene conto abbracciò il verde il modo da tenerlo stretto a se per consolarlo.
“Sono stato cattivo con te. Mi dispiace, se puoi perdonami.”
“Io ti ho sempre perdonato, perché quello che mi dicevi tu non era niente in confronto a quello che mi faceva quel mostro.”
“Ti posso solo promettere che quel bastardo pagherà anche per questo, non ti preoccupare.”
“Ti ringrazio Kiyama-san.”
“Chiamami Hiroto, e da oggi sentiti libero di parlare con me di qualsiasi cosa. Anzi visto che tu sai bene gli spostamenti di Kageyama, potrai aiutarci molto di più.”
Hiroto sorrise, era la prima volta che faceva quel gesto per Midorikawa e infatti lui arrossì diventando del colore dei capelli del ragazzo davanti a lui.
“Ehi stai bene? Sei diventato rosso.”
“S si sarà il caldo non ti preoccupare.”
“Beh in effetti si è fatto tardi, mi dispiace di averti tenuto qui fino a quest’ora.”
“Ne avevi tutto il diritto.”
“Vuoi che ti accompagni a casa.?”
“Non ti preoccupare, vivo qui vicino.”
“Va bene allora ci vediamo domani.”
Midorikawa annuì e dopo essere uscito insieme a Hiroto dall’ufficio si scambiarono un breve sorriso e dopodichè presero due strade diverse. Midorikawa stava ancora pensando al sorriso del collega, e al solo pensarci divenne ancora rosso.
“Oddio non mi starò innamorando di lui.?”
A questa domanda il suo cuor battè all’impazzata e forse è così, si era davvero innamorato del suo collega.
“Ryuuji parli da solo adesso?”
Il verde si girò e si trovò davanti Kageyama.
“Kage….”
Non fece in tempo a fare nulla che si ritrovò a terra svenuto e portato via. Hiroto, mentre stava per entrare in casa ebbe però un brutto presentimento, guardò nella direzione dove si trovava la casa del collega, e alla fine entrò nella sua con un peso nel cuore.
Non capiva proprio cosa gli stesse succedendo, ma già sapeva che se era successo qualcosa lo avrebbe scoperto l’indomani e a quel punto sarebbero stati guai.
   
 
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