Capitolo 3 - Vivere Vitam
Draco POV
"Tassorosso!" gridò il cappello parlante, terminando lo smistamento.
Grazie Merlino, pensai. Volevo mangiare e andare a dormire nel mio accogliente e morbido letto. Ero completamente prosciugato dalle mie energie. La McGranitt cominciò il discorso. Era strano non vedere il vecchio rincoglionito lassù.
"Bentornati e benvenuti, a voi ragazzi del primo anno. Ora, so che siamo tutti ancora un po 'in fase di recupero dai recenti avvenimenti. Ma è un nuovo anno scolastico, e una nuova vita, per molti di voi. Vi presento i nostri nuovi Caposcuola che quest'anno saranno Draco Malfoy e Hermione Granger, a cui dovete donare rispetto. Inoltre, sono lieta di presentarvi i vostri nuovi insegnanti di volo: I signori Fred e George Weasley ." Essi, naturalmente, si alzarono in piedi, facendo un inchino alla McGranitt e salutando gli studenti. "Auguro a tutti il meglio qui a Hogwarts. Buon Appetito. " Sorrise a tutti e cumuli di cibo apparvero su tutti i tavoli. Ci furono degli sguardi perplessi quando la McGranitt disse che ero caposcuola ma non li biasimo, mi sentivo allo stesso modo quando lo scoprì.
Finì di mangiare. Camminai verso il tavolo dei Grifondoro e chiesi educatamente alla Granger se sapesse dove si trovi la camera comune. Io educato con la Granger? Devo essere proprio pazzo!
"No, dobbiamo andare a chiedere alla professoressa McGranitt, credo." Guardò il trio di idioti, erano tutti a guardarmi come se fossi improvvisamente dichiarato il mio amore per Hagrid o qualcosa del genere. Quella era un'immagine molto inquietante.
"Benissimo”. Dissi, sfoggiando un sorriso davvero raro.
Insieme alla Granger, mi avviai verso la vecchia strega: "Ho il sospetto vi stiate chiedendo dove si trovi a vostra sala comune , dico bene?" Noi annuimmo. "Beh, presumo che sappiate dove sia la Stanza delle Necessità? Beh, la camera è lì vicino: dal corridoio, girate a sinistra e vedrete un Ritratto di Dobby l'elfo domestico. "La parola d’ordine potrete sceglierla voi, adesso, potete andare, ci vediamo domani a colazione".
Mentre camminavamo verso la nostra sala comune decisi di rompere il silenzio imbarazzante. "Questa è la cosa più strana che mi sia mai successa. Non avrei mai creduto di diventare Caposcuola." Esclamai. Lei non si voltò nemmeno. Okay, lo avevo detto tanto per.
"Allora, quale sarà la parola d’ordine, Malfoy?" disse senza guardarmi. Sospirai, dovevamo lavorare insieme d’ora in poi, almeno provarci. Oh, giusto, fece una domanda.
"Hmm, che ne dici di... Vivere vitam? Vuol dire vivere la vita, in latino. E 'solo una cosa che dovremmo fare ora che la guerra è finita per tutti".
"Certo". Questo era tutto ciò che disse.
Certo? Era tutto ciò che poteva dire? Aspetta ...che mi interessa?
Nel giro di un paio di minuti, arrivammo al ritratto di Dobby. Alla vista di quel quadro, Hermione assunse una espressione malinconica. Di sicuro non le portava alla mente dei bei ricordi.
"Oh, la signora Hermione Granger! E 'così bello vederti! Come sta il signor Harry Potter? Oh, e il signor Draco, signore! E' così bello vedere tutti i miei amici!" Beh, io sono commosso. Dobby non mi era mai stato simpatico, ma in fondo mi dispiaceva per tutti gli abusi passati a casa mia.
"Ciao Dobby," Esclamammo. "Vuoi conoscere la nostra nuova parola d’ordine? E Harry sta bene." Hermione sorrise a Dobby.
"Certo! Dobby è entusiasta di vederla ogni giorno, qual è la nuova parola d’ordine?" .
"Vivere vitam". Disse Hermione con un sorriso. "A più tardi allora, Dobby!" E con questo, si agitò e fondamentalmente corse nella nostra sala comune. "Bene," disse a un tratto mentre mi guardava. "Ci vedremo domani alla riunione dei prefetti. Passa una bella serata, Malfoy."
"Sogni d'oro, Granger."
Che notte. Beh, almeno la sala comune era niente male ... Ma i colori della sala stavano proprio male. Voglio dire, come si fa a abbinare due colori così tremendamente spendi. Oh Merlin, sto diventando una femmina. Pigramente, salì le scale andando verso la mia stanza, sentii la Granger salire i gradini opposti. Mi sentii sollevato quando entrai nella stanza. I colori erano simili a quelli di casa mia. Grazie Merlino. Mi buttai immediatamente sul letto, lasciandomi catturare dai sogni di Morfeo.