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Autore: Djali    06/01/2007    1 recensioni
I Malandrini, le sorelle Black, Lily, Lucius e Severus vissero un anno speciale a Hogwarts, e perché il suo ricordo non sbiadisca ci racconteranno, uno per uno, quello che provarono nei più intensi e magici giorni della loro adolescenza...
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina scendemmo a colazione lievemente in ritardo. Io, Lucius, Narcissa e Bellatrix trascorrevamo molto tempo in un vecchio ripostiglio dimenticato nascosto nei sotterranei, e spesso vi facevamo una scappatella fra una lezione e l'altra oppure la mattina prima di salire in Sala Grande. Era lì che si trovava il calderone nel quale preparavo, giorno dopo giorno, la Pozione Polisucco. Il piano, che era principalmente una creazione di Ballatrix, era semplice ma geniale. Le sue uniche pecche erano la lunga attesa e il rischio che qualcuno trovasse il calderone. Se fosse successo, di sicuro saremmo stati espulsi, perché, per il semplice fatto di avere intrapreso la preparazione di quella pozione in una scuola trasgrediva già una buona decine di leggi del Ministero, senza parlare delle regole scolastiche.

Dopo colazione ci sorbimmo una lunga e noiosa lezione di Erbologia, che fu seguita da un'ora ancora, infinitamente più noiosa, di Trasfigurazione. La McGranitt ci tediò lungamente sulla descrizione particolareggiata degli effetti collaterali lievemente... letali che poteva sviluppare la ruota di un calesse se trasformata in una forma di formaggio da qualcuno non troppo competente. Mi sforzavo di prestare attenzione a quello che diceva la professoressa, ma ero certo che ben presto non sarei più riuscito a sentire e ricordare i vari sintomi di intossicazione alimentare provocati dalla suddetta ruota-formaggiosa-di-scarsa-qualità, i più lievi dei quali erano numerose, purulente pustole viola e una carnagione lievemente bluastra. Ad un tratto, però, mi stupii nel sentire un sicero moto di gratitudine verso Black e Potter quando la McGranitt interruppe le sue noiose prediche per ringhiargli contro con gli occhi incandescenti. Tutta la classe rise alle spalle dei due sventurati mentre la donna li accusava di essersi addormentati durante la sua lezione. Non avevo prestato loro attenzione, prima della ramanzina della MCGranitt, ma sembrava effettivamente che fossero due morti di sonno. Potter aveva due occhiaie viola spaventose, e sembravano più profonde di quelle di Black solo per via della sua pelle lievemente più chiara. Avevano lo sguardo vacuo e appannato e, ora che ci riflettevo, erano stati fin troppo silenziosi fino ad allora. Avevo attribuito la cosa solo al fatto che i due erano seduti esattamente due file di banchi dietro quello mio e di Lucius e tre dietro quello di Bellatrix e Narcissa, ma era evidente che invece fosse proprio il loro stato di pietosa sonnolenza a renderli così tranquilli.

-Naturalmente ero sicura che tu e Black non avreste dormito pur di fare i vostri compiti. Sono molto felice che abbiate studiato la mia materia, nonostante foste molto stanchi dopo diverse ore di punizione- disse infine la professoressa in tono tagliente -Eppure, se non aveste provocato una rissa il primo giorno di scuola, di certo non sareste stati in punizione, e, cosa ancora più ovvia, avreste potuto fare i compiti ad un orario decente, senza trascorrere la nottata in piedi e poi dormire in classe- Tornò al suo posto dietro la cattedra e tutti noi risprofondammo nella noia. Sentii ora una notevole quantità di odio dilagarmi nel petto. Non si erano solo beccati una giusta punizione il primo giorno di scuola, ma ora si erano perfino addormentati in classe, e, nonostante tutto, lei non li aveva puniti e non avea tolto neppure un punto alla loro casa. Il mondo era davvero ingiusto. Improvvisamente mi sentii entusiasta quanto Lucius del piano che si stava compiendo.

Finalmente, pochi minuti dopo, il suono della campanella ci liberò dallo sconsolante odore di formaggio ammuffito che si era propagato per la classe appena dopo la dimostrazione. Black, Potter e quel fantasma silenzioso di Minus uscirono dalla classe per primi, come se non stessero aspettando che quello per potersi finalmente svegliare. Il cuore mi balzò in gola quando vidi una sottile striscia bianca scivolare via dalla tasca di Potter proprio mentre varcava la soglia. Deglutii e mi chinai per vedere attraverso le gambe dei compagni che mi stavano davanti. Non potevo credere a un tale colpo di fortuna.

-Hai perso qualcosa?- mi chiese la voce glaciale di Lucius, facendomi sobbalzare.

-No, niente-

-E allora muoviti, è quasi ora di pranzo e dobbiamo correre se vogliamo fare una scappatella tu-sai-dove senza attirare attenzione. Stiamo già facendo troppi ritardi, qualcuno potrebbe accorgersene...-

-Ma che sciocchezze- risposi io riponendo il libro di Trasfigurazione nella borsa -Stai diventando paranoico. Chi vuoi che se ne accorga?-

Lui mi fulminò con uno sguardo, come se, avendolo contraddetto, avessi compiuto un crimine orrendo. -Noi andiamo, tu muoviti- continuò con tono ancora più glciale prima di scivolare fuori dalla stanza a passi pesanti. Narcissa lo seguì immediatamente, mentre Bellatrix mi rivolse uno sguardo omicida prima di fare altrettanto. La professoressa mi disse di affrettarmi prima di uscire col resto della classe, ma io cercai di riporre le mie cose più lentamente possibile. Quando fui rimasto solo in classe, mi avvicinai alla porta dove quel piccolo tesoro era caduto, sperando fortemente che nessuno l'avesse accidentalmente calpestato mentre usciva o l'avesse portato via. Invece la bacchetta di Potter era ancora abbandonata sul pavimento di pietra. La raccolsi e la soppesai fra le mani. Sentii un'espressione selvaggia stamparsi sul mio viso mentre la nascondevo sotto il mantello e iniziavo a immaginare il modo migliore di sfruttare quella irripetibile occasione. Mi precipitai nel ripostiglio dei sotterranei e vidi che gli altri tre erano già li. Attesero che li assicurassi che tutto procedeva per il meglio dopo aver dato una rimestata alla pozione, dopodiché uscimmo tutti insieme e ci precipitammo in Sala Grande, dove, putroppo, il pranzo era già iniziato. Molti dei nostri compagni iniziarono a chiederci dove fossimo stati, ma bastò uno sguardo minaccioso di Lucius perché tutti perdessero istantaneamente e d'incanto il loro interesse per le nostre attività. Lanciai uno sguardo nervoso al tavolo dei Grifondoro e cercai fra le teste degli alunni quella di Potter, chiedendomi se si fosse già accorto di avere smarrito la bacchetta. La risposta mi giunse quando, dopo aver pranzato molto velocemente, lui, Black e Minus corsero fuori dalla Sala Grande. Di certo intendevano cercare la bacchetta smarrita. Noi, invece, pranzammo con calma: dopo il pranzo avevamo una delle rare ore buca del nostro orario e, essendo i primi giorni di scuola, non avevamo ancora molti compiti. Dopo essermi servito un'abbondante porzione di dolce al miele, proposi a Lucius e alle ragazze di fare un giretto in cortile. Un'idea niente male mi stava solleticando la mente.

-Ma stai scherzando?- mi chiese Bellatrix con aria esterrefatta -Dobbiamo approfittarne per cercare le mosche Crisopa, invece, dato che ci serviranno 21 giorni per farle stufare-

-Abbiamo ancora otto giorni per cercarle. Invece, se andiamo in cortile, potremo mettere a punto gli ultimi dettagli senza essere circondati da ascolatori indesiderati- Quest'ultima affermazione suscitò l'effetto desiderato. Dopo che ebbero finito la loro parte di dolce, ci dirigemmo fuori dalla sala. Ci sedemmo sulla riva del lago e li Bellatrix si lanciò in un'appassionata descrizione del modo in cui si sarebbero svolte le cose, di lì a un mese. Era una bella giornata di inizio autunno, e l'aria era tiepida e dolce. Presto motli altri alunni del settimo anno si riversarono fuori. Attesi pazientemente che passassero i minuti. Ero certo che, dopo non aver trovato nulla nell'aula di Trafigurazione o lungo i corridoi, sarebbero andati a cercare la bacchetta nelle serre dove erano stati poche ore prima, e per farlo avrebbero dovuto passare necessariamente di là. Ad un tratto, le teste dei Malandrini sbucarono dal portone di quercia e si diressero di corsa verso le serre. I loro visi erano pallidi e tesi. Aspettai che furono spariti all'interno di una serra prima di alzarmi in piedi e rivolgermi a Bellatrix.

-Scusami, Bella. Pur di danneggiare Potter saresti disposta a tutto, vero?- le chiesi con un sorriso furbetto.

-Ma che domande!- mi rispose lei secca, scocciata per essere stata interrotta nel pieno del suo racconto. Io mi alzai in piedi e sguainai la bacchetta di Potter contro di lei. La vidi impallidire, e, accanto a lei, Lucius irrigidì la mascella mentre Narcissa si portava le mani alla bocca. Non capivano cosa avessi intenzione di fare.

-Allora non te la prenderai troppo. Ah, ricordati solo di fare molto chiasso, intesi?- dissi tranquillamente. La vidi afferrare a sua volta la bacchetta, e Lucius fece altrettanto, alzandosi di scatto. Ma prima che potessero pronunciare una sola sillaba, io lanciai la mia maledizione.

   
 
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