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Autore: NekoLune    20/06/2012    2 recensioni
Finale alternativo a quello del film, leggera HolmesxWatson ♥ , forse continuerò e scriverò una storia xD
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Sherlock Holmes
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock Holmes: Fear of the Dark



Un caso complicato.




Era tornato il silenzio al 221B di Backer Street. Rasente il sufficiente tenendo conto che un soggetto come Sherlock Holmes si trovava all'interno dell'appartamento. Al piano terra, Watson era riuscito a calmare lo spirito di Mary: la donna aveva appreso del ritorno dell'investigatore come un dogma religioso; Miss Hudson invece fu più sfortunata: ogni volta che Watson cercava di spiegarle cosa era avvenuto poco prima al secondo piano, sveniva udendo le parole "Holmes è vivo". Il Dottore diede quindi qualche dritta a Mary sul dafarsi con la cameriera e lanciandole un ultimo dolce sguardo si chiuse alle spalle la porta del salotto.
Si fermò per qualche istante pensando a come poteva sperare di spiegare l'accaduto alla polizia e al resto di Londra. Ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono che non udiva da mesi, un suono pizzicato, interrotto ma dolce: il violino di Holmes!
Salì le scale due gradini alla volta. Arrivò davanti alla porta dello studio di Holmes e lo vide, sulla sua poltrona, seduto in modo improponibile: una gamba cadeva di lato oltre il braciolo destro, sull'altro era appoggiato con il gomito sinistro, in grembo teneva il suo violino che stuzzicava lentamente maliziosamente fissando l'amico che era appena entrato.
- Amico mio. disse Holmes Le restituirò i suoi abiti appena mi sarò rifatto un guardaroba.
Solo allora Watson notò che gli indumenti che indossava erano i suoi: non cercò di trattenere il sorriso che improvvisamente fiorì sul suo volto. Watson era contento. Mai lo era stato così tanto, neanche il giorno del suo matrimonio: senza contare che quella giornata era stata preceduta da una sbornia da paura che gli era costata un morso su un braccio.
Holmes si era alzato dalla sua sede e procedeva spedito verso il compagno d'avventura. Watson dal canto suo fece mezzo passo indietro come intimorito.
- Lei... iniziò Sherlock agitando un dito verso il Dottore ...mi deve una cena, è il minimo dopo avermi fatto cadere da quelle cascate! Non trova?
- Certo, aggiunse Jhon ma lei mi deve diversi giorni della mia vita. Paga lei, quindi.
- Non esiste, io risulto morto!
- Ma non lo è.
Watson si era spostato verso il tavolino del salotto dove, ancora intonsi, vi erano i giornali dei giorni precedenti: il Dottore non aveva avuto tempo di guardarli ne aveva voluto, era sicuro che riportavano tutti la notizia della morte dell'amico e non aveva intenzione di rivivere quei momenti. Ma ora era tornato e niente gli privava la gioia di leggersi la cronaca rosa del "The Penny" che riportava le scaramucce di Miss Green contro il marito, leggendole al contrario.
Poi tutto insieme venne scuro in volto. Un'immagine, orribile, un massacro. Una donna, con la giugolare recisa, e un titolo: "Lo Squartatore colpisce ancora" continuò quindi a leggere.
"L'ennesima vittima del Killer è stata trovata nei bassifondi londinesi nei presi del bordello OverYard. La gola recisa di traverso con un taglio netto fu il colpo letale ma non l'ultimo. Altri cinque colpi hanno reciso in modo netto la carne della giovane vittima."
Watson leggeva esterrefatto quando qualcuno bussò vigorosamente alla porta del 221B. Il dottore quasi non strappò il giornale e alzando la testa notò che Homes non era più nella stanza e la sua voce risuonò nell'ingresso dell'appartamento:
- Entri pure, Lestrade, non faccia complimenti. Watson scese velocemente le scale pensando "basta queste scale le ho già fatte troppe volte!" e vedendo l'ispettore entrare senza fare troppe scene si ferò a metà scala.
- Homes, finalmente è arrivato a Londra! Ci serve il vostro aiuto! Sono già alla sesta vittima dello Squartatore! Espose Lestrade.
- Lo so, mio caro! Seguo lo Squartatore con un occhio di riguardo dalla sua prima vittima in attesa di una sua chiamata!
Watson scese scontroso verso i due uomini.
- Lestrade, lei sapeva?
Ma Holmes bloccò l'ispettore prima che potesse rispondere:
- Ne parleremo più tardi, Watson.
- No! Ne parliamo adesso Holmes! Il volto del Dottore sprizzava risentimento: aveva capito che Lestrade era a conoscenza della situazione di Holmes, che era ancora in vita. Si sentiva tradito.
- Ho detto che ne parliamo dopo. Il volto di Sherlock era serio più che mai e questo fece sentire Watson ancora più disperezzato. Se ne andò, uscì dalla casa: dove non lo sapeva neanche lui, probabilmente a scommettere.
- È tutto apposto, Holmes? Si permise Lestrade.
- Certo gli passerà. Concluse frettolosamente Sherlock.
Si misero a guardare le carte che aveva portato Lestrade riguardanti il caso dello Squartatore.
Niente di nuovo pervenì a Holmes che commentò il lavoro di Scotland Yard con le parole "approsimativo" e "deludente". Concluse programmando un incontro tra Scotland Yard e Watson per analizzare l'ultimo corpo identificato come sesta vittima dello squartatore.
- Holmes, questo è un caso complicato! Lo prenda sul serio! Sospirò Lestrade sulla porta dell'appartamento. Una volta che Holmes lo rassicurò, l'ispettore se ne andò via e a Sherlock non rimase che attendere John e parlargli.






Prossimo capitolo? Aspettatevi di tutto, soprattutto voi! Amanti della Holmes/Watson 8D
  
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