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Autore: CABARETdelDIAVOLO    21/06/2012    8 recensioni
Hiddlesworth - Love Game......ovvero come il tenero ed adorabile Thomas William Hiddleston diventa quando il suo tasso alcolico va oltre la norma.
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Game - The house

"Dai, attaccati a me..." Sospirò Chris tentando di sorreggere Tom per la vita mettendogli un braccio dietro al collo. Erano quasi arrivati davanti alla porta di casa dell'inglese dopo un estenuante ed imbarazzante viaggio in auto quando egli aveva dato segni di cedimento fisico e il biondo si era avvicinato per soccorrerlo.

"Mmm...va bene..." Rispose languidamente il moro avviciandosi all'orecchio dell'australiano ed attaccandosi d'un tratto con brutale ferocia al suo sedere.

"Ah! Tom! No! Smettila!"

"Grrr andiamo..." Sussurrò sensualmente Tom con le labbra attaccate all'orecchio del biondo che tentava di divincolarsi. "Vieni dentro...ti faccio vedere il mio... set di figurine della Marvel..." Il moro pronunciò le ultime parole come un malizioso e passionale ruggito. Chris, spazientito ed imbarazzato, scosse la testa e con decisione entrò nella casa dirigendosi in fretta verso la stanza di Tom che aveva iniziato a ridacchiare rumorosamente. L'australiano si liberò dalla presa dell'inglese e con una leggera spinta lo fece stendere sul letto. "Dormi." Disse puntando il dito verso il collega che aveva iniziato a strusciarsi con la schiena contro le coperte come un gatto, mugungando con un sorriso malizioso stampato in faccia. Chris lo guardò per un secondo, sempre più sconcertato da quella situazione poi sollevò gli occhi al cielo e uscì dalla camera accostando la porta e tornando nel salotto.

Si fermò accanto al mobile appena prima del divano ed estrasse il cellulare dalla tasca, avviando subito la chiamata e portandoselo all'orecchio. Dopo un paio di squilli, Luke, l'agente di Tom rispose dall'altro capo.

"Pronto Chris?"

"Ciao Luke, volevo solo avvisarti che sono riuscito a riportarlo a casa..." Disse il biondo passandosi una mano fra i capelli e slacciandosi il primo bottone della camicia, appena sopra la cravatta ancora ben legata.

"Oh! Perfetto! Allora grazie!" Rispose l'uomo.

"Figurati, ora torno a caAH!" Non riuscì a finire la frase. Perchè in una frazione di secondo subì da parte di Tom un placcaggio dritto alla schiena degno di un giocatore di rugby. Chris finì spiaccicato faccia a terra mentre il telefono gli cadeva di mano aprendosi a metà e, di conseguenza, terminando l'ultima possibile chiamata della serata.

"Merda...ahh..." Chris rimase fermo sul pavimento, dolorante, reggendosi con le mani il fianco che aveva sbattuto sul parquet e sentendo il peso sulla sua schiena che all'improvviso scompariva e i passi di Tom che tornavano a dirigersi in fretta verso la sua camera da letto.

"Ho una cosa per te..." La voce del moro era divertita, esaltata, quasi maniacale.

L'australiano non sprecò tempo a farsi domande. Appena il dolore passò abbastanza da potersi muovere, si sollevò e si spostò strisciando a quatto zampe verso la porta. Doveva uscire a tutti i costi. Prima che potesse accadere il peggio.

D'un tratto sentì uno schiocco violento e rumoroso provenire dalla sue spalle e d'istinto si bloccò ancora fermo sulle ginocchia, a poco meno di un metro dalla porta.

Con una lentezza scenica si voltò incontrando con lo sguando qualcosa che per una frazione di secondo sperò con tutto se stesso fosse un'allucinazione. Una terribile, inquietante, conturbante allucinazione.

Tom.

Appoggiato, o meglio, avvinghiato allo stipite della porta, l'inglese si mordeva un labbro con dipinta sul volto un'espressione di pura lussuria e reggendo in mano un lucido frustino di pelle nera. "Dove pensavi di andare...?"

La sua voce era un ruggito mostruosamente libidinoso e fece scorrere un tremendo brivido lungo la schiena dell'australiano che, come una preda quando fiuta il pericolo, riprese a strisciare rapidamente verso una qualsiasi via di fuga.

Ma, quasi sempre, il predatore veramente affamato riesce a catturare il suo obiettivo.

Così Tom, con un balzo, lo raggiunse saltandogli sulla schiena e sedendosi sopra di lui come un cavallo. Il biondo attutì il colpo con un lamento e subito iniziò a dimenarsi, ma con poco successo.

"Scendi! Tom! Maledizione! Staccati!" Gridò Chris cercando di girare la testa per vedere il viso dell'inglese ma, nell'urlare non si era accorto del rapido gesto che Tom stava facendo con il frustino.

Con un disordinato movimento il moro aveva spostato il braccio e, con quello che pochi istanti dopo si sarebbe accorto essere il più enorme colpo di fortuna della sua vita, infilò il frustino di traverso in bocca a Chris, afferrandolo subito dopo da entrambe le parti, come se in mano avesse delle briglie.

L'australiano mugugnò sorpreso non riuscendo più a deglutire e sentendosi sulla lingua la rigida e stopposa pelle. Non riuscì più a dire nulla ma continuava a cercare di liberarsi anche se avvertiva i suoi respiri farsi più veloci e ansiosi mentre sentiva il ventre e il petto di Tom poggiarsi lungo tutta la sua schiena. Fino a quando le labbra dell'inglese quasi gli sfiorarono l'orecchio.

"Lo so che mi hai sempre voluto..."

D'un tratto Chris si bloccò, incapace di fare qualsiasi movimento.

"...lo so che sarai fantastico..."

I sussurri di Tom erano qualcosa di soffice e dolce accanto al suo viso.

"So che ti ...prenderai cura di me..."

Parole semplici pronunciate con delicata sensualità, da un uomo che non sembrava poi così tanto ubriaco.

"...e mi darai tutto quello di cui...ho bisogno..."

Parole che gli fecero sentire improvvisamente caldo...

"...come fai sempre..."

...in ogni punto del suo corpo.

Improvvisamente Chris diede un violento colpo di bacino verso l'alto liberandosi dalla presa del frustino; poi si dimenò spostandosi su di un lato e cadendo con uno schianto a terra, trascinandosi dietro Tom.

L'inglese accusò il colpo con un mugugno e rimase fermo al suolo mentre il biondo si sollevò rapidamente, alzandosi subito in piedi.

"S-smettila!" Iniziò a sbraitare, balbettando sconvolto e facendosi serissimo in volto. "Che cazzo ti-ti è preso? Sei impazzito!"

Era ancora accaldato e scombussolato al punto che quasi non controllava le parole che gli uscivano dalla bocca.

Tom piano piano si risollevò mettendosi seduto e portandosi una mano alla testa.

"Datti una calmata! Smettila di fare il...il...dominatore assatanato!" La voce di Chris aumentava sempre di pià di volume. "Sei c-completamente fuori di testa!" Conculse con un profondo sospiro, deglutendo a fatica e rimanendo a fissare il viso di Tom che teneva lo sguardo puntato sul pavimento.

Uno strano silenzio calò nella stanza interrotto solo dai respiri affannati del biondo che pian piano si affievolivano.

Poi, d'un tratto un lieve singhiozzo fece sobbalzare l'australiano che subito vide Tom portarsi le mani sul volto.

Forse aveva esagerato. Era stato troppo aggressivo, non doveva urlargli così in faccia. Dopotutto non era completamente in sè, anche se nel tono, nelle parole che aveva sentito poco prima aveva intravisto, molto bene, il Tom che era abituato a vedere.

Chris fece un lieve sospiro e lentamente si abbassò, avvicinandosi e inginocchiandosi accanto all'inglese.

"Tom...scusa, mi dispOH!" Non riuscì nemmeno a finire la frase, perchè in meno di un batter di ciglia si ritrovò steso schiena a terra con Tom seduto a cavalcioni sopra il suo bacino. E in quel momento, Chris, sorpreso, spaventato, si sentì più Thor di quanto non lo fosse mai stato in vita sua.

"Possibile che tu ancora non abbia imparato..." Sussurrò il moro sorridendo soddisfatto.

"M-maledizione,Tom n-"

"Loki, per te..." Disse l'inglese cambiando tono di voce e lasciando Chris completamente incapace di formulare un pensiero di senso compiuto.

Poi, con una foga improvvisa, il moro portò le mani sulla cintura dell'australiano e con rapidi e precisi movimenti, gli slacciò i pantaloni scendendo poi con le dita lungo le cosce per sfilarglieli.

"Ah! Ma che caz-? Tom!"

"Loki!" Ripetè l'inglese senza fermarsi dalla sua attività di denudazione di Chris, che si dimenava a terra mentre l'uomo gli sollevava le gambe per i polpacci.

"Smettila! Lasciami andare! Tom!"

"LOKI!" Gridò il moro dando uno strattone più forte alle braghe.

"Ok, ok Loki! Allora io sono Thor! Ti ordino di lasciarmi andare! Lasciami!"

In quel momento i pantaloni, con uno strappo, si sfilarono completamente dalle gambe di Chris e l'uomo con uno scatto si mise a gattonare più velocemente possibile, allontanandosi da Tom.

Si lanciò oltre il divano, rialzandosi in piedi e ansimando. Indossavava ancora la giacca, la camicia e la cravatta ben allacciate ma, da dietro lo schienale del sofà si vedevano le sue gambe muscolose fino a metà dell coscia e i suoi stretti boxer neri.

Solo la visione di quel poco di pelle fece scorrere un lascivo brivido lungo la schiena di Tom, che gettando i pantaloni da parte si avvicinò, selvaggio e sensuale come un gatto, all'australiano.

"Stai lontano! S-stai lì, non ti avvicinare Tom!" Gli intimò il biondo spostandosi intorno al divano nella direzione opposta a quella del moro.

"Sono Loki! Di Asgard!" Ringhiò Tom rincorrendolo intorno al sofà, appoggiandosi contro i cuscini e chinandosi verso Chris, ruggì come una tigre affamata.

"Ok, va bene Loki! Loki!" Gridò il biondo bloccandosi e facendo fermare ogni cosa nella camera. Tutto sprofondò in un gelido silenzio spezzato solo dai respiri affannati dei due uomini.

"Loki...non possiamo farlo...dammi ascolto...fratello..." Disse Chris cercando di mettere nel suo tono di voce tutta la dolcezza che riuscì a trovare e guardando Tom con uno sguardo pietoso e tenero. Stava tentando di aggrapparsi all'unica cosa che gli rimaneva e che sembrava avere un qualche effetto sull'inglese: Thor.

"Non dire cazzate..." Rispose immediatamente il moro in un caldo e vibrante sussurro.

L'australiano si bloccò confuso, perplesso, quasi intontito.

"Non sono tuo fratello... Non lo sono mai stato..." Concluse chinandosi verso Chris che sgranò gli occhi lasciandosi scappare dalla gola quello che a tutti gli effetti sembrò lo squittio di un topolino in trappola.

Fregato.

  
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