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Autore: babyblue    06/01/2007    3 recensioni
Mi sono sempre chiesta... E se Harry Potter non fosse stato l'unico destinato a combattere contro Voldemort? Se ci fosse stato un altro personaggio coinvolto come lui e forse di più?! Se non fosse stato solo lui il bimbo sopravissuto, come sarebbe stata la storia?! Ecco questo è il mio intento... Rivisitare (ovviamente abbreviando) tutta la storia di Harry con l'aggiunta di questo nuovo personaggio e non solo... ovviamente con un bel finale a sorpresa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE FESTE

 

Era arrivato Natale. Il giardino era pieno zeppo di neve candida. Molti ragazzi della scuola erano a giocare a palle di neve, a fare pupazzi e a pattinare sul bellissimo lago ghiacciato. Il castello era addobbato con grandi abeti e lucine che rendevano latmosfera ancora più festosa. Il quartetto, però, al contrario degli altri si trovava nella Sala Grande a scervellarsi sempre sullo stesso problema. Cosa nascondeva il cane a tre teste? E chi era Nicolas Flamel? Avevano cercato in tutti i libri della biblioteca ma con scarsissimi risultati.

“UUUUFFF!!! Ragazzi io non ne posso più!!! Abbiamo spulciato ogni singolo libro della biblioteca e non abbiamo trovato niente!”

“Lo so Emy! Ma forse ancora una speranza cè!” Rispose Hermione.

“E quale?!” Dissero in coro Harry e Ron che avevano delle facce da zombie a forza di stare sui libri.

“Durante la mia assenza dovete cercare di entrare nella zona proibita della biblioteca! Lì è lunico posto in cui non abbiamo cercato!” Emy, Ron e Harry si guardarono terrorizzati.

Su quella parte di biblioteca si narravano le storie più spaventose. Persone scomparse, mostri che uscivano dai libri…Ma perché dobbiamo cercare proprio lì pensò Ron che tra tutti si vedeva chiaramente che fosse il più spaventato solo allidea.

“Su ragazzi non fate quelle facce! Avete affrontato un troll, non vi faranno mica paura delle stupide storielle!” Disse Hermione guardandoli uno per uno negli occhi con aria di sfida. Cavolo come avrebbe voluto avere tutta quella sicurezza anche lei, pensò Emy. Hermione è proprio da ammirare.

“Ok ragazzi adesso devo andare a prepararmi tra poco il treno parte e non vorrei perderlo!” Hermione, infatti, per le vacanze di Natale sarebbe andata a sciare con i suoi genitori, come molti altri studenti che avrebbero passato le vacanze in famiglia. Così Hermione salutò i ragazzi e si diresse in camera seguita da Emy che le doveva dare una mano. Uscirono dalla Sala Grande. Emy si sentì strattonare per un braccio e in un secondo si trovò a due centimetri dalla faccia di Malfoy.

“Finalmente ti ho trovata!” Ghignò il ragazzo.

“Lasciami il braccio subito!” Disse dura la bionda.

“Ma come… io ti ho cercata per tutto il castello per salutarti e tu mi tratti così? Come sei ingiusta nei miei confronti!” Nel dire quella frase usò un tono sarcastico che fece innervosire molto Emy. Così con la mano libera schioccò alla serpe un sonoro schiaffone. Hermione restò impietrita. Non si aspettava una reazione così dalla dolce Emily. Draco invece non mosse un ciglio. Si tolse i capelli che gli erano scivolati sulgli occhi con un colpo di testa e guardò fissa negli occhi Emy.

“Ah ah dolcezza, gioco di mani gioco da villani! Una gentil donna non si comporta così!” Così la strinse a sé e le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò allorecchio:

“Buone feste bambolina!” E poi la spinse via da sé. Girò le spalle e se ne andò lasciandola in mezzo al corridoio, allibita. Draco non aveva reagito al suo ceffone. Anzi le aveva dato un bacio. Ma come cavolo ragionava quel ragazzo.

 

Dietro una colonna due occhi verdi avevano assistito a tutta la scena.

“Io ti avevo avvertito! Adesso sono tutti fatti tuoi Dikins!”

 

La mattina dopo Emy si svegliò prestissimo. Si sedete sul letto e pensò a quello che era successo il pomeriggio prima. Ma perché Malfoy si comporta così con lei? Alla fine aveva la Parkinson che gli sbavava dietro e non è una brutta ragazza, che voleva da lei? Troppi pensieri affollavano la sua testa. Non voleva che Harry sapesse quello che era successo il giorno della partita e del casto bacio del giorno prima. Meno male che aveva fatto giurare ad Hermione di non proferir parola con nessuno. Si guardò intorno era da sola in camera. Si sentiva sola. Allora prese la decisione e andò a svegliare i ragazzi nel loro dormitorio.

“SU RAGAZZI E’ LORA DI ALZARSIIIIIIIIIIII!” Urlò saltando sul letto di Ron.

Poi passò a quello di Harry. Ma lui furbo le lanciò un cuscino facendola così zittire. Emy però non si sarebbe arresa così facilmente. Così iniziò a prendere a cuscinate il povero Harry che stava cercando di dormire beatamente. Dun tratto Harry si sedette di scatto sul letto, prese una gamba della ragazzina e la tirò, facendola così cadere. Si trovarono una sopra all altro. I loro occhi chiari si incrociarono. Harry accarezzò la setosa pelle del viso di Emy. Ma quel momento magico fu interrotto da un urlo che proveniva dal letto affianco. Ron.

“RAGAZZI MA OGGI E’ NATALE!” Così dicendo corse nella Sala Comune.

Emy e Harry si guardarono ancora per un momento, ma la situazione era troppo imbarazzante così Emy prese in mano la situazione e corse dietro a Ron.

“Dai vieni Harry!” Furono le ultime cose che disse prima di sparire nella scalinata.

Harry rimase ancora lì a gustarsi lodore della pelle del suo angelo che aveva accarezzato. Ma poi decise di raggiungere i due compagni. Che bel risveglio che aveva avuto.

Davanti al camino trovò un mucchio di regali.

“Abbiamo aspettato te!” Dissero insieme Ron e Emy.

“Ma io non ricevo mai regali a Natale!” Rispose Harry con aria spenta.

“E invece questanno li hai ricevuti!” Ron gli indicò un discreto mucchietto di pacchetti.

Così i tre iniziarono a scartare allegramente i pacchetti. La mamma di Ron aveva fatto un maglione sia per Harry che per il figlio e un bellissimo gilettino per Emy. Poi Emy ricevette una stupenda spazzola magica da parte di Hermione – così la mattina non perdi tutto quel tempo a pettinarti J - diceva il bigliettino, una collanina di legno fatta da Hagrid, una scatola di caramelle mou da Ron. E infine trovò un piccolo pacchetto anonimo il bigliettino diceva –Era della tua mamma. Adesso è di nuovo tuo. Buon Natale. - Aprì il pacchettino e dentro trovò un bellissimo braccialetto dargento con al centro una pietra nera. Sembrava molto antico, però era davvero bellissimo e poi era stato della sua mamma.

“Che bello!” Disse una voce dietro di lei.

“Sì, era della mia mamma! Ti piace Harry?!”

“Molto! Ma chi te lha mandato?”

“Non so! E’ anonimo il biglietto!”

“Sai anch io ho ricevuto un pacco anonimo! Dentro cera questo!”

Harry prese in mano una strana cosa. Sembrava un mantello. Però era di un tessuto strano, sembrava fatto di acqua.

“MA HARRY SAI COS’E’ QUELLO?!” Disse Ron tutto dun fiato.

“NO!”

“Harry quello è un MANTELLO DELL INVISIBILITA’! Mettitelo addosso su!”

Così Harry se lo gettò sulle spalle e Ron diede un grido, mentre Emy rimase a bocca aperta. Il corpo di Harry era sparito. Quel mantello aveva il potere di far diventare invisibili.

“Mi fai vedere il biglietto Harry?!”

“Certo Emy guarda! “ -Questo me lha affidato tuo padre prima di morire. Fanne buon uso-

“Harry, è la stessa persona che ha mandato il bracciale a me! Guarda la scrittura del biglietto, è identica! Chissà chi sarà?!”

Lora di pranzo era arrivata. Così i tre si diressero verso la Sala Grande.

 

Dopo pranzo Ron andò in camera per riposare un po’mentre Emy accompagnò Harry in giardino per far fare un giro ad Edwige. Si trovavano sotto un portico. Nevicava di brutto e faceva molto freddo.

“Senti Harry io devo darti una cosa!” In effetti Emy la mattina non aveva avuto il coraggio di  dare il suo regalo ad Harry .

“Anchio Emy! Stamattina non ho avuto il coraggio di dartelo davanti a Ron! Mi sentivo un po’ imbarazzato!”

“E’ incredibile anch io mi sentivo un po’ imbarazzata a dartelo davanti a Ron!”

Così si scambiarono i pacchetti.

Emy fu la prima a riuscire ad aprirlo e rimase a bocca aperta. Dentro un piccola scatoletta cera un ciondolino fatto a farfalla che sulle ali aveva delle pietruzze rosa.

“HARRY, E’ DAVVERO STUPENDO!!!”

Ma nel frattempo Harry era riuscito a scartare il suo. Era una braccialetto dargento con attaccato un ciondolo a forma di boccino doro.

“Emy, non dovevi è davvero fantastico!”

I due rimasero un po’ a fissarsi. Un alone di magia li circondava.

“Senti Emy forse ti sembrerà una proposta un po’ avventata…però… ti va di venire a dormire da me e Ron in queste sere che sei da sola?

Gli occhi di Emy si illuminarono. Non si aspettava da Harry una proposta del genere.

“Grazie Harry sei davvero gentile! Accetto con entusiasmo! Ero stanca di stare sola soletta in camera!” E mise su un finto broncio che fece perdere la testa a Harry ma che riuscì a trattenersi dai suoi vari istinti.

“Beh andiamo se no Ron ci da per dispersi!”

“Ok!”

E i due ragazzi si diressero verso la torre.

 

La giornata passò in fretta tra una partita a scacchi magici e abbuffate di dolci.

“Ma ragazzi che gioco è questo?!” Domando Emy con faccia disgustata.

“Sono gli scacchi magici!E non fare quella faccia…è da unora che ti diverti a battere Harry!”

“Hehehehhehe… in effetti è vero! Però è un po’ violento come gioco! Cioè perché i pedoni si devono distruggere a vicenda!”

“E’ proprio questo il bello!” Rispose Ron entusiasta.

“Ma forse per una signorina come me non è adatto!” Disse in tono ironico Emy.

“UUhhmmm signorine… qui non ne vedo nessuna!” In un nano secondo Ron si trovò sbattuto a terra da una cuscinata .

“Va bene, va bene… Mi arrendo!”

Emy fece un sorriso soddisfatto che poi si tramutò in una gran risata che contagiò tutti i ragazzi.

 

Era notte ormai. Emy dormiva nel letto di Neville. Harry non riusciva a prendere sonno, il bigliettino che era allegato al mantello non riusciva a farlo addormentare - FANNE BUON USO-. Ma che significava? Dun tratto un colpo di genio. Avrebbe usato il mantello andare in biblioteca nella zona proibita. Si alzò di scatto dal letto, aprì il baule facendo un po’ di rumore, ed estrasse il mantello.

“Uuuhhmm… Harry che stai facendo?” Emy si era svegliata.

“Vado in biblioteca a cercare notizie su Flamel!”

“Ma se ti beccano a questora potresti essere espulso!”

“Si… ma ho intenzione di usare questo!” E con aria sicura indossò il mantello.

Emy scattò in piedi.

“Ci stiamo in due lì sotto?!”

“Pens…” Harry non fece in tempo a terminare la frase che Emy si era infilata già sotto il mantello. Alla fine ci stava benissimo, era così piccina. Presero una torcia e si incamminarono verso la biblioteca.

Il castello era deserto. Neanche l’ombra di un fantasma. Arrivati in biblioteca indisturbati entrarono nella parte proibita. Guardarono centinai titoli di libri, ma neanche un accenno a Nicolas Flamel. Emy incuriosita prese un libro, lo aprì e fuoriscì una testa di mostro che urlava. Prontamente Harry aveva tappato la bocca alla biondina così da soffocare il suo urlo, ma questo non bastò Gazza aveva sentito il rumore e si stava avvicinando. Sentirono la sua voce stridula e si infilarono velocemente sotto il mantello, ma correndo via fecero cadere la torcia che si ruppe e fece ancora più rumore. Cavolo, Gazza avrebbe scoperto tutto. Corsero come forsennati per i corridoi del castello si fermarono solo al rumore di bisbigli che venivano da dietro una colonna. Girarono langolo cautamente cercando di trattenere il più possibile i loro respiri affannosi.

“Raptor, non ti conviene avermi come nemico lo sai?”

Era Piton che stava minacciando il povero professor Raptor. Emy e Harry si scambiarono uno sguardo sotto il mantello. Lo sapevano di avere ragione, Piton voleva quello che cera nascosto al terzo piano. Proprio il quel momento arrivò Gazza con in mano la loro torcia rotta

“PROFESSORI GUARDATE COSHO TROVATO NELLA ZONA PROIBITA DELLA BIBLIOTECA. UN ALUNNO NON SI TROVA NEL SUO DORMITORIO!”

Cavolo li avevano scoperti. Emy però vide unancora di salvezza; proprio lì davanti cera una porta. Lì sarebbero stati salvi. Entrarono. Era la stanza più bella che avessero mai visto. Tutta decorata in oro con grandi arazzi sui muri. Lunica stranezza è che non cerano mobili tranne un grande specchio antico in fondo alla stanza. Gli si avvicinarono entrambi molto curiosi.

“EMY, LI VEDI ANCHE TU ?”

“Cosa Harry?!”

“I MIEI GENITORI RIFLESSI NELLO SPECCHIO!”

Emy si avvicinò di più, ma non vide i genitori di Harry ma lei accanto ad una figura incappucciata. Con sguardo terrorizzato si rivolse allamico.

“ No Harry, io vedo solo la mia immagine con una figura vicina avvolta in un mantello!”

“Ma che vorrà dire tutto ciò? Che farà vedere questo specchio?” Disse il ragazzo evidentemente agitato.

“Non lo so proprio!”

 

Tutte le seguenti notti Harry andò nella stanza dello specchio per vedere i suoi genitori. Stava lì davanti ore a fissarli. Quando una sera ebbe una visita inaspettata.

“Ciao Harry!” Disse una dolce voce. Harry si girò di scatto spaventato.

“Professor Silente!” Gli occhi di harry si sgranarono. Sapeva che non doveva trovarsi in quel luogo a quellora. Temeva in una tremenda punizione.

“Vedo che anche tu hai scoperto le gioie che ti può dare lo Specchio delle Brame!”

“Professore ci sono i miei genitori!”

“Vedi Harry, ti stai sbagliando. Questo specchio fa vedere solo i desideri più reconditi di una persona. E per te sono i tuoi genitori. Sai Harry molte persone si sone perse per colpa di questo specchio… Domani lo farò spostare, ti prego di non cercarlo!”

“Si professore! Posso farle una domanda però?!”

“Certo Harry!”

“Se questo specchio fa vedere i desideri più reconditi delle persone perché Emy vede una persona incappucciata?!”

“Harry è complicato da spiegare. Emy come te non ha potuto conoscere i suoi genitori, ma soprattutto sua mamma non se la ricorda proprio. Quindi vedere una figura avvolta di in un mantello che sarebbe sua madre ma non ha la possibilità di vederla come te Probabilmente lunica cosa nitida che ha nella sua mente riguardo a lei è proprio un mantello!”

Harry rimase allibito. Così Emy non si ricorda sua madre. Questa cosa gli fece raggelare il cuore.

“Su Harry, adesso è meglio che tu torni nel tuo dormitorio! Buona notte ragazzo!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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