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Autore: Najara    21/06/2012    2 recensioni
Santana Lopez in completo scuro, cravatta nera e occhiali da sole... Dovrebbe essere sufficiente per invogliarvi a leggere!
I personaggi di Glee nel mondo Men In Black!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la nuova storia

Ecco la nuova storia! L’idea è nata quando ero al cinema a vedere Men In Black 3 e non potevo fare a meno di immaginare Santana e Brittany in giacca e cravatta nera… sì devo farmi curare!

Comunque da cosa nasce cosa ed è uscita questa storia…

Buona lettura!

 

 

Men In Black

 

 

Primo capitolo: L’agente S

 

Chiuse l’ultimo bottone della camicia, prese la cravatte ed eseguì un nodo perfetto stringendola con cura al collo. Aprì l’armadio passando la mano sulle numerose giacche, rigorosamente nere, ne prese una e la infilò. Premette un bottone invisibile e l’armadio ruotò su se stesso mostrando una serie di luccicanti armi. Prese la sua fedele pistola e la infilò nella tasca della giacca, tasca speciale che chiamava alla Mary Poppins, la piega della giacca infatti non ne fu per niente infastidita, piccoli vantaggi della tecnologia aliena. Premette un secondo bottone e apparve un nuovo scompartimento, questa volta la sua mano indugiò qualche secondo di più. Poi scelse il paio di occhiali scuri che preferiva quel giorno e li assicurò alla tasca davanti della giacca, questa volta una tasca normalissima. Prima di uscire controllò un ultima volta il suo aspetto per poi annuire, prendere le chiavi di casa e uscire.

Il corridoio fremeva di attività, che lei prontamente ignorò, passando accanto a numerosi scatoloni e voluminose valigie, la sua vicina, di cui peraltro non sapeva il nome aveva sentito l’improvvisa esigenza di trasferirsi e chiaramente il nuovo inquilino stava prendendo il possesso dei luoghi.

Il traffico di New York era come al solito caotico, si fermò solo a prendere un caffè al volo che poi si gustò raggiungendo l’ufficio.

“Buongiorno S” Il custode non abbassò neppure il giornale, diceva che poteva riconoscere il passo di ogni agente.

“Buongiorno” Rispose lei, poi prese l’ascensore e raggiunse il centro nevralgico di tutte le attività aliene sul pianeta, il cuore del MIB.

“Agente S, deve ancora consegnare il rapporto per quell’arresto nella Quattordicesima…” Alzò la mano facendo un cenno vago poi proseguì fino a raggiungere la sua scrivania, in quella accanto la aspettava già la sua collega.

Hei S! Ce ne hai messo di tempo, begli occhiali!”

“Ciao Q… mi spieghi come puoi essere così frizzante di prima mattina?” L’agente Q faceva coppia con lei da tre anni ormai, bionda, con un fisico perfetto e gli occhi chiari anche se verdi e non azzurri come amava precisare, aveva tutto della bambolina fragile, mai opinione poteva essere più sbagliata, l’agente Q poteva entrare in un edificio occupato da un nido di Sgrun e uscirne con l’uniforme ancora perfetta e un sorriso smagliante.

“Andiamo S, lo sai che non svelo mai i miei segreti!” S le gettò un’occhiataccia al quale la donna rise di gusto.

Cosa vi fa ridere?” S alzò gli occhi al cielo, sperava tanto che l’agente R fosse già fuori in missione!

“Nulla che possa interessarti N” L’agente R strinse gli occhi,

“So che mi pentirò per questo ma… perché mi hai chiamato N?” Q sorrise preguastadosi già la scena, S si alzò in piedi guardando la ragazza dall’alto,

“Vuoi dirmi che non ti è arrivata la circolare? Il tuo nuovo nome in codice è N, da Nanerottola!” Q si stava chiaramente trattenendo dal ridere mente l’agente R mise le mani sui fianchi piegando la testa di lato,

“S, se non fosse che la tua acidità è così evidentemente dovuta ad una totale mancanza d’amore potrei anche ritenerla offensiva, ma non lo farò!” Si voltò allontanandosi per raggiungere F, il suo compagno, che ristabiliva la quota minima d’altezza del gruppo, superando il metro e ottanta.

S la guardò andare via con una smorfia,

“Di cosa parlava? Acidità? Non ho problemi di acidità di stomaco da quella volta che ho assaggiato il ragù veneriano!” Q la guardò con un sorrisino divertito, ma evitò di evidenziare che non era quella la parte essenziale nelle parole dell’agente R.

“S, Q! A rapporto subito!” Le due ragazze alzarono la testa guardando la donna che era a capo del MIB.

L’agente Sy aveva ottenuto quel ruolo schiacciando tutti gli altri avversari, ma aveva dimostrato più volte di meritarselo, non solo non si considerava mai sconfitta e aveva una naturale propensione al comando, ma aveva anche una mente sufficientemente diabolica da riuscire a prevedere anche il criminale alieno più malvagio.

Il suo ufficio era occupato per la maggior parte da trofei, di ogni forma e misura, alcuni erano anche di una dimensione spazio temporale diversa, quello che contava è che tutti brillavano.

S e Q si sedettero di fronte a lei, erano agenti competenti e capaci, e nessuno metteva in dubbio la loro alta posizione all’interno del MIB, eppure Sy le intimoriva sempre un pochino.

“S, quella ti sembra regolamentare?” Chiese per prima cosa, la donna fece una piccola smorfia mentre S stringeva un po’ di più la cravatta poi continuò “Sono stata informata di strani movimenti nella galassia, sembra che i cacciatori di taglie si stiano muovendo un po’ troppo… un vecchio obiettivo deve essere tornato in auge, un Torosiano forse, tenete gli occhi e le orecchie bene aperte, fosse per me attiverei lo scudo impedendo a quella feccia di arrivare sulla Terra, ma il tecnico addetto mi ha informato che porterebbe alla morte di numerosi alieni ignari e innocenti…” Si interruppe e fece un'altra smorfia, “Come se ci fossero degli alieni innocenti!” Scosse la testa, “Comunque, non deludetemi ragazze!” Capendo al volo di essere state congedate le due donne si alzarono e uscirono dalla stanza.

Torosiano?” Chiese Q e S si strinse nelle spalle,

“Non ne so molto, una specie di calamaro con poteri telecinetici…” Q annuì,

“Dovremmo cercare negli archivi…” S sbuffò,

“Per quello ci sono gli archivisti!” Si voltò e mentre il suo sguardo spaziava sulla stanza numerosi agenti incassarono involontariamente la testa sperando di non essere scelti.

“Tu! Agente su ruote!” L’uomo si voltò a guardarla,

“Sono l’agente A, S, e tu lo sai benissimo!” S sorrise,

“Certo che lo so, ma così era più chiaro… ci serve tutto quello che i computer sanno sui Torosiani e sui possibili obiettivi dei cacciatori di taglie ospiti sulla Terra. L’uomo la guardò con fastidio,

“E vuoi che lo faccia io?” S fu sul punto di rispondere ma Q la prevenne,

“Ci faresti un gran favore!” Sorrise e l’agente A annuì,

“Va bene, vi farò sapere quello che vi serve”

“Il prima possibile!” Aggiunse S guadagnandosi un occhiataccia da A.

Quando il ragazzo fu lontano Q scosse la testa,

“Certo che tu non sai proprio dove sta di casa la diplomazia!” S si strinse nelle spalle,

“Vieni, andiamo a tenere occhi e orecchie aperte.

 

 

Note

 

Voilà il primo capitolo… ho tolto il prologo dopo lunga e dolorosa riflessione… ma va bene così!

Fatemi sapere se vi piace!

  
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