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Autore: AriaAndStrawberries    21/06/2012    3 recensioni
I libri della saga sono indiscutibilmente una delle nuove sette meraviglie del mondo, certo, Potter ha assoldato la migliore biografa immaginabile... io però sono Draco Malfoy e mi sembra giusto che la storia sia raccontata anche dal mio punto di vista. In fondo, la verità è soggettiva.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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*noticina ina ina: ho deciso di seguire lo stile della Row per i capitoli (o almeno di provarci) quindi quelli sui primi due/tre libri saranno scritti in modo un po' infantile, d'altronde erano destinati a lettori di 11 anni :)
Buona lettura!*


Capitolo Due
 
Draco Malfoy stava giocherellando con le uova rimaste della sua colazione. O meglio, stava distruggendo quel che ne restava con la sua forchetta e sembrava anche piuttosto compiaciuto del suo lavoro. Sua madre se ne accorse e, come ogni madre premurosa, disse: “Draco, mangia le uova!” ma Draco non aveva alcuna intenzione di farlo, lui le uova le odiava. “Ma mamma, sono viscide! Poi mi fanno su e giù nello stomaco mentre volo!”
Suo padre alzò gli occhi dalla Gazzetta del Profeta e gli lanciò un’occhiata veloce, poi disse: “Draco, ascolta tua madre.” “Ma papà! Non può mangiarle Dobby al posto mio? Cosa sta qui a fare, altrimenti?”
Il Signor Malfoy represse un sorriso sentendo quella frase, suo figlio stava crescendo sapendo esattamente qual era il suo posto nel mondo e chi fossero i suoi sottoposti! Però, doveva anche imparare a capire chi erano i suoi superiori, non che ce ne fossero altri a parte lui e la Signora Malfoy, ma doveva farlo. “Se non finirai le tue uova, non potrai giocare a quidditch nel pomeriggio.” La faccia di Draco assunse un’espressione sconcertata, non poteva non giocare a quidditch! “Va bene …” acconsentì infine.
Questa volta il Signor Malfoy sorrise davvero – dietro al giornale, ovviamente – felice della disciplina dimostrata da suo figlio.
La Signora Malfoyosservava la scena, divertita, ma era sicura che mancasse qualcosa. Cosa, però? Ma certo, la posta! Non l’aveva ancora controllata. “Oh, quasi me ne dimenticavo! Dobby, portami la posta.” L’elfo le consegnò una serie di buste, che la Signora Malfoy scorse finchè non ne trovò una più spessa e pesante delle altre, di pergamena giallastra, l’indirizzo era scritto con inchiostro verde smeraldo ed era chiusa da un ben noto sigillo in ceralacca viola. Dietro quella, però, ne trovò un’altra ugualmente spessa e pesante ma di pergamena verde, scritta in inchiostro nero e con il sigillo in ceralacca rossa.
La Signora Malfoysospirò. “Caro, è arrivata.”
Il Signor Malfoy, per tutta risposta, mugugnò. Era troppo preso da un articolo sulle ultime prodezze degli Auror del Ministero per dare retta alla Signora Malfoy. “Lucius, ne avevamo parlato. Avevamo deciso di mandarlo a Hogwarts!”
Draco alzò la testa dal suo piatto di uova, sua madre aveva appena detto Hogwarts?
Il Signor Malfoy alzò la testa dal giornale, sua moglie aveva appena detto Hogwarts? Poi vide cosa aveva tra le mani, e capì.
La Signora Malfoycontinuò “Tesoro, Durmstrang è lontana, parlano un’altra lingua …”
“Ma lì quantomeno non avrebbe a che fare con i … nati babbani – il suo volto si contrasse in una smorfia – è così che dobbiamo chiamarli ora, giusto?”
“Ma la nostra famiglia frequenta Hogwarts da generazioni, ha una tradizione da portare avanti: quella di essere smistato in Serpeverde, diventare Prefetto e poi Caposcuola.”
“Ma a Durmstrang sarebbe sotto l’ala di Igor, cara.”
“E ad Hogwarts sotto quella di Severus, che è anche il suo Padrino, Insegnante di Pozioni e Direttore della Casa di Serpeverde. Mi sembra che siano ottime credenziali, non credi, caro?”
“Ma …” inziò a dire il Signor Malfoy.
“Niente ma” lo interruppe la Signora Malfoy “Durmstrang è troppo lontana, Draco andrà ad Hogwarts.”
Un lampo attraversò gli occhi del Signor Malfoy “Forse dovremmo chiedere a Draco dove preferirebbe andare.”
Entrambi i suoi genitori si girarono verso Draco, che non si era perso una parola del discorso ed era più che felice di poter scegliere.
Da quanto aveva capito, c’erano molti più vantaggi ad andare ad Hogwarts che a Durmstrang e voleva risolvere in fretta la faccenda per poter andare a giocare a quidditch, così se ne uscì con un “Beh, a Durmstrang fa molto freddo papà, non potrei giocare a quidditch e diventare il capitano della squadra. Ad Hogwarts invece c’è Severus e lui mi darebbe sicuramente una mano! E poi, le tradizioni sono tradizioni.” Draco sperava di aver fatto bene a giocare la carta dell’ambizione e delle tradizioni, d’altronde suo padre teneva molto ad entrambe le cose.
Sul volto della Signora Malfoy si dipinse il sorrisetto tipico di chi già pregusta la vittoria, su quello del Signor Malfoy una smorfia d’approvazione, suo figlio sapeva quali tasti toccare per ottenere ciò che voleva.
“E sia” acconsentì il Signor Malfoy “Andrai a Hogwarts, allora.” 
  
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