Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: teamgiustino    21/06/2012    0 recensioni
Lei,una ragazza tutta da scoprire con un sogno nel cassetto,diventare insegnante di hip-hop in una scuola professionale.
Lui,un ragazzo con un sogno,sfondare nel mondo della musica.
Lei è Elisabeth,nonchè babysitter di casa Bieber.
Lui è Justin,un ragazzo con un talento tutto da scoprire.
Diventeranno inseparabili,ma ci sarà qualcosa a dividerli o meglio,qualcuno.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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new  school,new friends,new life.

 

-Elisabeth.-
 
 
E' la voce di mia madre che mi obbliga ad aprire gli occhi.E' il mio primo giorno di scuola qui a Stratford,mi sono trasferita a causa del lavoro di mio padre.Questa volta dovrei rimanere qui per molto,mio padre crede che rimarremmo qui finchè io non finisca la scuola e non vada al college.Stranamente,è la prima volta che rimaniamo per lungo tempo in una città.Mia madre continua a chiamarmi,ok mi devo alzare dal mio bellissimo letto.
«Sono sveglia!» urlo dalla mia camera.
Entro in bagno,mi faccio una doccia veloce e mi preparo per il mio primo giorno di scuola.Per fortuna sono una ragazza molto socievole,non faccio fatica a fare amicizia.Ho anche da qualche giorno trovato un lavoro,dovrei iniziare settimana prossima.Sarò la babysitter di casa Bieber,se non sbaglio a pronunciare il cognome.Comunque,mi presento.
Sono Elisabeth Better,ho 17 anni e sono italo-americana.Mia madre è italiana,mentre mio padre è americano.Sono una ragazza molto solare e simpatica,almeno mi dicono sempre così.Ho gli occhi chiari,dei capelli neri e un fisico che be',molte ragazze vorrebbero avere ma per il momento non mi vanto come fanno certe oche che la danno a tutti.
Dopo questa descrizione molto sensata,credo sia ora di andare a scuola.Saluto mia madre che si stava preparando per andare a lavorare,mentre mio padre già lo era.Non era molto distante da casa mia la scuola per fortuna,quindì posso benissimo andarci a piedi.Ovviamente come in ogni scuola americana ci sono gli sfigati,le cheerleader,i fighi della scuola,e le persone normali che come me non fanno tante differenze su niente.
Aspetto fuori per cinque minuti visto che la campanella doveva ancora suonare,entrai velocemente dirigendomi al bancone della segreteria della scuola per chiedere la combinazione della mia classe e la cartina della scuola,almeno sapevo dove trovarmi.Vado verso il mio armadietto,guardo la combinazione e lo apro.Presi il libro di biologia,e andai a cercare l'aula.Le lezioni stavano per cominciare,non capivo niente su quella cartina,stavo diventando scema.L'agitazione si faceva sentire,non potevo arrivare in ritardo alla prima ora e il primo giorno di scuola.Mentre camminavo e continuavo a guardare la cartina mi scontrai con qualcuno,come se Dio sapesse che ero in difficoltà.
«Scusami,non ti avevo visto.» dice alzandomi il libro che mi era caduto dalle mani,cartina compresa.
«Figurati,non fa niente.» dico sorridendogli.
Era un bel ragazzo,alto,occhi caramello,capelli come il grano,fisico da paura.Si era proprio un bel ragazzo.
«Scusa,posso chiederti solo dov'è l'aula di biologia?Sai,sono nuova e in questa cartina non ci capisco niente.»dico sventolando la cartina.
«Certo,anche io ho biologia alla prima ora.Vieni ti accompagno.» dice sorridendomi.
Andiamo verso l'aula di biologia,per fortuna la prof non era ancora arrivata se no avrei fatto una figuraccia già il primo giorno di scuola.Mi siedo in uno degli ultimi banchi vicino alla finestra,era settembre e faceva abbastanza caldo,mi serviva un po' di aria.Vedo che il ragazzo che ho conosciuto poco fa si siede accanto a me,d'altronde era l'unico banco libero rimasto in tutta la classe.
Entra in classe la professoressa,mi fa segno di alzarmi e mi presenta.
«Ragazzi,da oggi ci sarà una nuova compagna.Elisabeth Better.» dice indicandomi «Sarà con noi fino alla fine dell'anno.» sorrido e mi siedo.
Inizia una noiosissima ora di biologia,il ragazzo difianco a me continua a sorridermi e a guardarmi.Mi sento leggermente osservata.
Finalmente suona la campanella,altre cinque ore mi aspettano.Niente mensa oggi,meno male odio il cibo che danno nelle mense,pero' devo mangiare pur sempre qualcosa non posso diventare anoressica.
Queste cinque ore per fortuna passano velocemente,esco da scuola e mi avvio verso casa.Casa e scuola sono distanti venti minuti a piedi,non è tanto, quella di New York dell'anno scorso era ben si un'ora solo di autobus.Mentre mi avvio a casa vedo una macchina passarmi vicino abbassando il finestrino e fermarsi.
«Ehi,vuoi un passaggio?» disse il ragazzo conosciuto oggi a scuola.
«No figurati,vado a piedi.» dico sorridendo.
«Insisto.» dice lui.
«Mh,va bene.» dico salendo in macchina «Grazie.»
Dico dove abito,e dopo cinque minuti siamo già davanti casa.Prima che potessi scendere dalla macchina e ringraziare il ragazzo mi fermò trattenendomi per un braccio.
«Piacere,io sono Justin.» dice sorridente porgendomi la mano.
«Piacere,Elisabeth.» dico stringendo la sua mano sorridendogli.«Scusami Justin,ma devo andare subito.Scusa ancora.» dico scappando in casa.
«E' stato un piacere conoscerti.» disse urlando dal finestrino.Mi giro e gli sorrido dolcemente,che tenero.
Entro in casa,mi metto qualcosa di comodo e prendo qualcosa da mangiare.Mi siedo sul divano,e guardo un po' di tv.
Primo giorno di scuola,mi sono trovata molto bene sia con i compagni che con le professoresse che ho avuto oggi.Ho conosciuto Justin,sta andando tutto alla perfezione a differenza di quello che pensavo.
Non avevo molti amici,cioè si li avevo in molti paesi del mondo per il lavoro di mio padre,pero' non conoscevo nessuno che ci tenesse realmente a me.Non avevo una migliore amica,un migliore amico come molte persone hanno,pero' sinceramente non ero triste per questo,sì non ero neanche miss felicità non potendo avere qualcuno di cui potermi fidare e qualcuno che mi venisse a consolare quando sto male e tutte queste cose qui.Mi alzai dal divano spegnendo la tv e andai in camera mia a fare i compiti.In quel momento ero in casa da sola visto che i miei genitori sarebbero tornati a casa dal lavoro per l'ora di cena.Dopo un'oretta avevo finito i compiti per domani,mi sentivo realizzata.No a parte gli scherzi,non ero una secchiona ma neanche una ragazza ignorante.Facevo i compiti e studiavo,ma a volte i brutti voti li prendevo anche io.
La casa a Stratford era enorme,villa da due piani,cortile con piscina enorme anche quella.Sì,per il lavoro di mio padre ero veramente una a cui non mancavano i soldi,una a cui non mancava niente in pratica.Ero figlia unica,quindì avevo anche la possibilità di avere più cose tutte per me invece di condividerle con un fratello o una sorella.Ero la preferita dei miei genitori,be' essendo l'unica dovevo esserlo per forza no?
Per fortuna le ore passarono in fretta,e finalmente arrivarono anche i miei genitori.Mia madre iniziò a preparare la cena mentre mio padre leggeva il giornale,preferiva quelli ai telegiornali.Dopo tutto,sono la stessa cosa no?Boh,vabe'.
«E' pronto.» urla mia madre dalla cucina.Scendo velocemente,tra poco cado dalle scale,mi dirigo in cucina sedendomi a mangiare.
Dopo mezz'ora finimmo tutti,e io aiutai mamma a sparecchiare la tavola e a mettere i piatti sporchi nella lavastoviglie.Si erano fatte le nove,salii in camera e mi misi il pigiama.Guardai un po' di tv,in quel momento c'era scary movie,amo quel film,è divertente.Quando finì chiusi gli occhi e mi addormentai.
 
Il giorno dopo,mi alzai,andai a fare una doccia e mi preparai per andare a scuola.Rayban,e voilà sono pronta per un'altra giornata noiosa.Salutai mamma,e velocemente uscii di casa avviandomi verso scuola.Nel momento preciso che arrivai aprirono le porte della scuola per iniziare a far entrare i ragazzi.Entrai e mi diressi al mio armadietto appoggiando le mie cose,e prendendo il libro di storia dell'arte che mi aspettava per ben due ore.Chiusi l'armadietto e in quel momento vidi arrivare Justin da lontano che veniva verso di me.
«Hey Elisabeth.» dice sorridendo.Ma questo ragazzo sorride sempre?Beato lui,almeno sappiamo che è felice.
«Hey Justin,mi serve ancora il tuo aiuto per le aule.» chiedo disperata.
«Che hai a quest'ora?» chiede lui.
«Storia dell'arte.» rispondo sbuffando.
Mi portò davanti all'aula,e aspettò fino a quando non suonò la campanella per l'inizio delle lezioni.Ci eravamo messi d'accordo per un gelato insieme oggi pomeriggio dopo la scuola,è impossibile non accettare da lui.E' un ragazzo così dolce.Entrai in classe e mi misi sempre in uno degli ultimi banchi,sfortunatamente quello vicino alla finestra era già occupato se no era già mio.Entrò la professoressa,e iniziò a spiegare la sua materia pallosa.Finite le due ore,andai nell'aula di algebra.Mi misi vicino a Justin,visto che avevamo la stessa materia in quell'ora.Altre due ore di algebra,aiutatemi.Justin mi passò un bigliettino mentre la professoressa scriveva alla lavagna.
'Hey Elisabeth,allora per dopo scuola non hai cambiato idea vero?'
'Come potrei cambiare idea,sei un ragazzo così dolce.E poi quando mi metto d'accordo con qualcuno non manco mai,a meno che non sia qualcosa di serio che proprio non posso venire.' gli risposi io.
'Meno male,almeno ci conosciamo meglio.' mi rimandò il fogliettino.
Gli sorrisi,e lo misi nell'astuccio.Tutti i miei bigliettini andavano a finire lì,anche quelli dei compiti in classe erano sempre lì,era il posto migliore dove nessuno poteva controllare o farsi i cavoli miei.
Sapevo a mala pena il suo nome,e già mi stava simpatico.A primo impatto era un ragazzo affidabile.
Oggi,mensa.Che sfiga.Mi avviai verso la mensa,affiancata da Justin.Presi da mangiare e mi sedetti con Justin in un tavolo.Una ragazza,cheerleader,mi si avvicinò sussurandomi all'orecchio 'Stai lontana da lui,o te la vedrai con me.' disse sorridendo a Justin.Be',se era la sua ragazza poteva benissimo stare con lei io non mi facevo tanti problemi d'altronde.Lei se ne andò,e io continuai a mangiare.
Tutti mi fissavano,o meglio fissavano Justin.Ma che avevano tutti da guardare?
«Non ti danno fastidio tutte le persone che ti fissano?» chiesi curiosa.
«Veramente no,ormai ci sono abituato.» dice continuando a mangiare.
In quel momento arrivarono altri due suoi amici,me li presentò e si sedettero nel nostro tavolo.Il biondo si chiamava Ryan,mentre il moro Chaz.Anche loro a primo impatto sembravano essere simpatici,uno di loro lo avevo intravisto nel corridoio stamattina,Chaz se non mi sbaglio.Era con le cheerleader che parlava attaccato all'armadietto,gli stavano attaccate come cozze.Be',alla fine le ochette la danno a tutti e Chaz è molto carino,evidentemente vogliono solo portarselo a letto e poi far finta di essere fidanzato con lui solo per avere gli occhi della gente addosso,come se non le guardassero già abbastanza persone.Mi sentivo osservata,le cheerleader mi squadravano dalla testa ai piedi mentre gli altri fissavano i ragazzi.Ma che hanno di male sti ragazzi?Che ho io che non va?Finito di mangiare uscimmo tutti da scuola,precisamente nel cortile della scuola.Mancavano ancora dieci minuti e sarebbe suonata la campanella per uscire.Andai in bagno mentre Justin parlava con Chaz e Ryan fuori.Mi scontrai con una cheerleader,precisamente con la ragazza che era venuta vicino a me prima sussurrandomi nell'orecchio.Dentro al bagno ce ne erano altre due che si sistemavano i capelli e il trucco,ma dove dovete andare a una sfilata di moda conciate così?Bah,non le capirò mai.Così tanto trucco non lo metterò mai in vita mia,a meno che non sia talmente tanto vecchia e tanto pallida da mettere un po' di fondotinta.Manco fossero delle vecchie di cinquant'anni con rughe e robe varie.
Andai nel bagno,feci pipì e mi lavai le mani.Nel frattempo le ochette mi guardavano male.
«Senti ragazzina,non mi interessa che tu sia nuova.Justin è mio,e Ryan e Chaz sono delle mie amiche,quindì stagli lontano.» dice la ragazza della mensa.
«Io non sto addosso a nessuno,se non te ne sei accorta Chaz e Ryan sono venuti da me,non sono andata io da loro.Justin l'ho conosciuto ieri,so a malapena il suo nome come posso rubartelo?» chiesi asciugandomi le mani.
«Melanie,andiamo dai.» disse una delle due ragazze che c'erano in bagno.
Lei non fiatò e uscì dal bagno,dopo pochi secondi uscii anche io e andai fuori da Justin e i ragazzi.Finalmente suonò quella maledetta campanella,salutai i ragazzi e andai con Justin a prendere il gelato che gli avevo promesso.Andammo in gelateria,presi il gelato insieme a Justin e andammo a sederci su una panchina del parco che c'era vicino alla gelateria.
«Allora Elisabeth,quanti anni hai?» chiese lui curioso.
«17,e tu?» dissi sorridendo.
«18,come mai sei qui a Stratford?» 
«A causa del lavoro di mio padre giro molto,e ogni anno mi ritrovo in paesi diversi.Pero' quest'anno mi ha promesso che staremo finchè io non finisco la scuola e non vada al college.» dissi eccitata.
Mi sorrise,e iniziammo a parlare del più e del meno man mano conoscendoci sempre di più.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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