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Autore: xitsma    21/06/2012    7 recensioni
E' il coraggio che ti permette di andare avanti nella vita.
Senza di quello sei praticamente fottuto.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frozen screams.

Spinsi Louis bruscamente mentre mi alzavo dal lettino e mi catapultai fuori dalla stanza.
Un tumulto di gente di fronte a me. Infermiere che passeggiavano con i malati sottobraccio, pazienti non troppo pazienti che sbuffavano per la troppa attesa, bambini che facevano a gara nel corridoio a chi fosse il più veloce. Mi fermai ad osservare la scena, un po’ stupita. In quel momento tutto mi sembrava una novità, come se non avessi mai visto tutta quella gente svolgere quelle azioni. Ero confusa, probabilmente per colpa dei medicinali e dell’aria d’ospedale.
Louis si appoggiò alle mie spalle e svegliandomi dai miei pensieri ripresi la corsa. La camera di Harry non era tanto lontana. Sbattei contro una donna che stava passando ed evitai di buttare giù come birilli i bambini davanti a me.
Arrivai sulla porta e vidi il letto di Harry circondato da parecchie persone, tutti parenti immaginai. Vidi Emily piangere in un angolo e Zayn abbracciarla, anche lui aveva qualche lacrima sul viso.
Cercai uno spazio libero vicino al letto per vederlo. Mi avvicinai e lui era lì, immobile con gli occhi chiusi.
D’istinto portai una mano alla bocca per fermare le grida che stavano per uscire. Louis mi aveva raggiunta e mi circondò in un abbraccio. Mi girai e affondai il mio viso tra i suoi pettorali. Si aggiunse anche Emily mentre Zayn si limitò a mettere una mano sulla spalla di Louis.
Il corpo di Harry era fermo sul quel lettino, inerme ed impossibilitato a muoversi per un’ultima volta. Il sangue aveva cessato di scorrere nelle sue vene ed il suo cuore aveva cessato di battere. L’ultimo battito lo aveva fatto accasciare a terra scivolando fuori dalla presa dei dottori. Tutto era finito. Nessun urlo di dolore sarebbe uscito più dalla sua bocca.
Ciò che segui fu una lunga serie di pianti. Quando arrivò Julia erano già passate due ore e il dottore ci aveva consigliato di tornare a casa, anche perché le condizioni di Niall erano tornate stabili.
Rimasero soltanto la madre ed il patrigno di Harry in quella stanza vuota. All’entrata incontrammo Gemma che piangendo voleva vedere suo fratello per l’ultima volta. Altre lacrime spuntarono sui nostri visi, e un ennesimo abbraccio coinvolse tutti.
Tornammo a casa e il resto della giornata la passammo ad organizzare il funerale e a piangere.
Piansi come non avevo mai fatto. Forse stavo riversando tutta la frustrazione in quel pianto liberatorio, se si può dire. La sera ero esausta e da tale mi infilai nel letto verso le nove. Avevo bisogno di riposare e di staccarmi dal mondo reale per qualche ora. Ero sicura che non avrei chiuso occhio ma ci provai.
Dei rumori mi fecero svegliare così scesi di sotto. Raggiunsi la cucina da cui provenivano i rumori, e notai delle scie di luce in corrispondenza del frigorifero. Mi avvicinai con cautela e notai delle figure strane di cui il viso somigliava a quello dei rapitori. Dei lamenti spaventosi uscivano dalle loro bocche, e ad ogni loro movimento lasciavano del liquido verde alle loro spalle. Cercai di avvicinarmi ancora di più ma sbattei il ginocchio contro il tavolo. Quegli strani animali si girarono verso di me, stupiti, forse affamati, si guardarono e poi alzando il volto verso il soffitto scomparvero urlando.
Aprii gli occhi e alzai il busto. Avevo il respiro affannato ed ero sudata.
«Brutto sogno?» un’altra figura seduta alla scrivania mi fece sobbalzare, poi dalla voce capii che era Emily.
«Mi hai fatta spaventare»
«Scusa» si alzò sedendosi affianco a me «Tutto ok?»
«Insomma. Ho fatto un sogno un po’ strano» mi alzai pensierosa diretta verso la cucina.
Emily curiosa mi seguì «Cosa stai facendo?» sussurrò.
«Ssh fai silenzio un attimo» scesi le scale in punta di piedi e passai per il salotto nel buio più profondo. Arrivai davanti alla porta della cucina e mi fermai ad ascoltare. Dalla stanza non proveniva nessun rumore proprio come la mattina prima dalla stanza di Harry. Spalancai la porta e nella stanza regnava il silenzio. Non un essere vivente, non un lamento, non una stupida scia di liquido verde.
Tirai un sospiro di sollievo.
«Mi dici cosa stai facendo?» sobbalzai nuovamente alla domanda si Emily.
«Smettila di farmi spaventare Emily!» accesi la luce e mi preparai una tisana.
Non mi diede l’effetto sperato. Continuai a rigirarmi nel letto per più di qualche ora e continuavo a pensare a tutto ciò che stava accadendo in quei giorni.
Il luna park, il nostro rapimento, Niall in coma, la morte di Casey, le urla di Niall, le crisi di Harry, e ancora le urla di Niall. Poi il silenzio.
 Le urla di Niall erano scomparse come quelle di Harry. Per uno dei due però non ci sarebbe stato più fiato in gola per urlare.

ora, voi vi direte 'ah ma questa è ancora viva allora'
o forse non lo farete affatto perchè non ve ne frega un cazzo di me ma comunque.
nonostante tutto sono qui, di nuovo whoohoo
mi scuso per il ritardo ma questo disagio è stato causato
dalla mia ispirazione che era andata in vacanza anticipatamente,
e da altri fattori che non sto qui a raccontarvi.
insomma, questo è un capitolo abbastanza piccolo, schifoso, e non so cosa dirvi
tranne che potete organizzare una congiura per uccidermi.
sul serio potete. ah se vi va passate a leggere l'altra mia storia
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1088126&i=1
 se non volete vi ridurrò semplicemente a bocconcini
e poi vi darò in pasto al mio cagnolino lalalalalaaa
*non so fare il collegamento perdonatemi ahahaha
enjoy your life.
~maaaa
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questo è harry tanto per la cronaca.

  
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