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Autore: shelovesdraco    22/06/2012    3 recensioni
Portavo con me un peso enorme sul cuore, avevo bisogno di liberarmene.
Ne avevo parlato più volte con Zayn e le sue parole erano state ‘Va da lei e digli tutto’, e aveva ragione, dovevo liberarmi, dovevo dirle che il sentimento che mi legava a lei non era semplice affetto, non le volevo bene e basta. Ero innamorato di lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forever young

 
 
Stavamo rotolando come due cretini nel prato da più o meno un’ora e nessuno dei due dava alcun segno di cedimento, ci facevamo il solletico e ci picchiavamo per gioco.
Avevamo voglia di stare insieme, senza staccarci mai, perché stare insieme, per noi significava stare bene ed essere felici.
Se qualcuno provasse a chiedermi che cos’è per me la felicità probabilmente farei il suo nome.
Avevamo bisogno l’uno dell’altra come gli esseri umani hanno bisogno dell’aria e i pesci hanno bisogno dell’acqua e non capisco come io sia riuscito a stare 6 mesi senza vederla.
“Liam, dai smettila” urlava lei tra le risate, cercando di dimenarsi dalle mie braccia troppo forti per lei. “Non esiste, tu non mi hai voluto dare un bacio e adesso subisci” dissi continuando a farle il solletico cercando di non pesarle addosso. “Scusa, scusa, scusa” continuava ad urlare sotto lo sguardo curioso dei bambini che ci potevano scambiare benissimo per loro coetanei.
Avevamo tutti e due 20 anni ma in quel momento ne dimostravamo meno della metà.
“Dammi un bacio e io ti lascio, sai che potrei continuare per ore” le dissi ridendo anch’io e smettendo di farle il solletico, lei ormai rossa in viso mi sorrise e si avvicinò per stamparmi un bacio sulla guancia, che io, però, desideravo sulle labbra.
Si, desideravo un contatto con le sue labbra color lampone da un po’, anche se lei non ne sapeva assolutamente niente.
Si era ormai fatto tardi e decisi di portarla a cenare fuori, insieme.
Portavo con me un peso enorme sul cuore, avevo bisogno di liberarmene.
Ne avevo parlato più volte con Zayn e le sue parole erano state ‘Va da lei e digli tutto’, e aveva ragione, dovevo liberarmi, dovevo dirle che il sentimento che mi legava a lei non era semplice affetto, non le volevo bene e basta. Ero innamorato di lei.
Cenammo insieme in un ristorantino vicino il suo hotel.
Era venuta dall’Italia a Wolverhampton solo per me, e aveva intenzione di rimanerci per soli sei giorni. Ma volevo trattenerla con me, per sempre.
Perché ero sicuro che quella ragazza, ormai donna, era quella giusta per me, era quella con cui avrei voluto costruirmi una famiglia, perché mi rendeva felice.
Finita la cena, verso le 23, uscimmo dal ristorante e tornammo all’albergo.
Entrammo nella hall e mi sorpresi nel vederla vuota, infondo non era proprio così tardi. “Liam prendiamo l’ascensore vieni, la mia camera è all’ultimo piano” disse lei prendendomi per mano e trascinandomi verso le ante argentate dell’ascensore, premette il pulsante per chiamare l’ascensore al pian terreno. “Claudia, ma dormono già tutti?” le chiesi guardandomi in giro e sentendo uno strano rumore, non riuscivo a capire cosa era. “No, scemo. Sul retro c’è uno spazio immenso e stanno tenendo una festa per tutti i clienti dell’hotel” mi disse ridendo, “Ah, ecco. È la musica questo rumore” le dissi entrando nell’ascensore preceduto da lei che annuì e sorrise.  Premette il bottone per far salire l’ascensore al quarto piano. Ci appoggiammo entrambi al passamano argentato e la spiai con la coda dell’occhio mentre si guardava allo specchio. Era veramente bellissima. I suoi tratti semplici e mediterranei la rendevano perfetta ai miei occhi.
Improvvisamente l’ascensore si bloccò. “Oh merda. Che è successo Liam?” urlò cominciando a diventare pallida, “Tranquilla, non so che è successo. Probabilmente un cortocircuito, usciremo presto di qui” affermai avvicinandomi a lei per carezzarle i capelli per calmarla. Lei senza pensarci due volte si avvicinò a me e si strinse al mio petto, io poggiai la testa sulla sua e le lasciai un bacio fra i capelli sentendone l’odore di mela verde.
“Grazie Liam, così va molto meglio. Sai, ho.. ho un po’ paura degli spazi completamente chiusi” disse stringendomi ulteriormente, “Non preoccuparti, ci  tireranno fuori di qui” dissi provando a premere il campanello d’emergenza. Dopo mezz’ora eravamo ancora dentro quell’ascensore, e stavamo anche cominciando a sudare. La luce sembrava giocare, continuava ad andarsene e tornare.
In quel momento ravamo completamente al buio “Liam” chiamò lei alzando la testa dal mio petto, “Dimmi Claudia” risposi, “Avvicinati un secondo” sussurrò in modo da indurmi a farmi avvicinare, mi avvicinai non vedendo nemmeno quanto fossi vicino ma lo capii quanto sentii il suo respiro scontrarsi con il mio. Arrossii, le poggiai le mani sulle guance pronto per ciò che stava succedendo. Ci avvicinammo ulteriormente, desiderosi di quel contatto. Le sfiorai le labbra, improvvisamente tornò la luce e le porte dell’ascensore si aprirono al quarto piano. “E che cazzo” sibilai appena ci fummo allontanati, tappandomi immediatamente la bocca, “Liam, hai detto qualcosa?” chiese, “No no, sbrighiamoci ad uscire prima che rimaniamo di nuovo qui” dissi notando il suo rossore sulle guance. Ci precipitammo fuori dall’ascensore decisi ad andare immediatamente in camera.
“Liam ti va di rimanere a dormire qui? Non voglio stare sola” chiese con l’espressione da cucciola, “Certo Claudia” le dissi mostrandole un sorriso che ricambiò, “Vado a cambiarmi in bagno, tu puoi cambiarti qui”, “Va bene”.
E così feci, mi cambiai e mi tuffai sul letto matrimoniale.
“Ok ho finito” disse poggiando i vestiti su una sedia e distendendosi accanto a me; parlammo per una mezz’oretta poi mi disse che era stanca e aveva voglia di dormire.
“Ok, bella. Buonanotte” le dissi, girandomi per spegnere la lampada che illuminava la camera, “No Liam aspetta, vieni qui un secondo” disse, la ascoltai e mi avvicinai a lei. Questa volta nemmeno riuscii a sfiorarle le labbra per un bellissimo bacio della buonanotte che qualcuno bussò alla porta. “Mamma mia che palle” dissi facendomi sentire, lei rise, “Vado io” dissi alzandomi dal letto, aprii la porta e mi si presentò davanti un ragazzo con giacca e cravatta, “Scusi, ci hanno segnalato che i clienti di questa camera hanno avuto dei problemi in ascensore, e volevamo scusarci” disse, “Ok, non si preoccupi” dissi cordiale, “Ci dispiace veramente tanto, non abbiamo capito cosa ha causato il cortocircuito ma non capiterà più” disse veramente dispiaciuto, “Va bene, è tutto ok. Buonanotte” dissi chiudendo la porta, lui ricambiò. Tornai nel letto notando che Claudia si era già addormentata, sorrisi, mi distesi accanto a lei, trascinai la coperta a coprirci tutti e due e la strinsi al mio petto sentendo per l’ennesima volta il suo dolce profumo invadermi le narici.
 
Mi svegliai notando che Claudia era nella stessa posizione in cui si era addormentata, “Liam, sono sveglia” disse girandosi, “Oh” riuscii a dire solamente. Anche appena sveglia quella ragazza era una meraviglia, anche il trucco un po’ scolato e gli occhi e le labbra un po’ gonfie la rendevano perfetta. Non resistetti più e velocemente mi avvicinai al suo viso e poggiai le mie labbra sulle sue, felice di non essere stato interrotto per la terza volta.
Mi lasciai cullare dal dolce sapore delle sue labbra al mattino, le sue labbra morbidissime che mi regalavano sensazioni fantastiche giocavano con le mie, muovendosi contemporaneamente. Le poggiai una mano sulla guancia per farle schiudere le labbra e permettere anche alle nostre lingue di giocare per regalarci delle meravigliose sensazioni. Ci stavamo lasciando trasportare dalla passione e dall’amore che ci giravano in torno, che ci stavano risucchiando come un tornado, e noi eravamo assolutamente felici di farlo.
Spostai la mano dalla sua guancia al suo fianco ancora coperto dal pigiama e con la punta delle dita sollevai la maglietta e le carezzai il fianco e con l’altra mano iniziai a carezzarle i capelli.
Ci staccammo per riprendere fiato, “Era da tantissimo che aspettavo questo momento” sussurrai, “Anch’io” disse sorridendo. Guardai le sue labbra ancora più rosse e ancora umide e le stampai un bacio veloce.
“Claudia senti, è da un po’ che mi sono reso conto che la nostra non può essere solo amicizia, io ho bisogno di te, voglio averti accanto ora e sempre. Non voglio che torni in Italia, voglio che rimani qui con me. Te lo chiedo per favore” le dissi, lei aveva già gli occhi lucidi “Liam James Payne io ti amo. E cercherò di convincere i miei a rimanere. Nemmeno io voglio stare di nuovo sei mesi o anche di più lontana da te” disse sfiorandomi una guancia, io le sorrisi, “Credo tu sia la donna della mia vita” sussurrai, lei arrossì violentemente, “Io sono sicura tu sia l’uomo della mia vita. Voglio rimanere per sempre al tuo fianco”. A quella frase strofinai il naso al suo, e le lasciai un dolce bacio sulle labbra. “Ho una cosa per te” dissi, pensando a ciò che avevo comprato per lei qualche giorno prima del suo arrivo. Schizzai giù dal letto e corsi a prendere la scatolina blu dalla tasca del mio giubbotto.
Mi sedetti sul letto, al suo fianco e aprii la scatoletta mostrandole due semplicissime fedine d’oro bianco. Le avevo comprate poco prima del suo arrivo, lo avevo fatto perché la mia intenzione era farla mia da quando avevo saputo che sarebbe venuta a trovarmi, non avrei voluto lasciarla scappare. Sapevo di amarla. L’unica cosa che non sapevo era se avrei avuto il coraggio di parlarle, di dirle come stavano le cose, dirle cosa provavo per lei, perché ogni volta che guardavo nei suoi occhi mi perdevo e ogni scusa era buona per non dirle niente ma quella volta avevo deciso che le avrei parlato e le fedine erano state un ‘incoraggiamento’ a farlo. Ed ero riuscito nel mio intento, potevo essere felice, con lei al mio fianco. Lei le guardò con occhi sognanti, sorrisi vedendola felice. Mi buttò le braccia al collo e mi strinse talmente forte che mi resi conto che fino a quel momento non sapevo che avesse tanta forza. Sorrisi e staccandomi, intrecciai le dita alle sue. Quel momento di pura tenerezza era quello che mi aspettavo, quello che desideravo e finalmente lo avevo ottenuto. Saremmo rimasti l’uno al fianco dell’altro per il resto delle nostre vite, o almeno l’amore era talmente forte che mi faceva credere così.
“Direi di iniziare da qui, tesoro” le dissi, lei annuì semplicemente e mi baciò, ancora, ancora e ancora.
Ci coccolammo sul letto per mezz’ora, poi si alzò e andò a lavarsi, io presi il mio cellulare e composi il numero del mio migliore amico per dirgli cosa era successo. La voce roca e assonnacchiata di Zayn mi arrivò all’orecchio dopo parecchi minuti, “Pronto?” chiese, io risi, “Zayn, sono Liam. Stavi dormendo vero?” risposi, “Liam? Ah, sì, Liam il mio migliore amico, vero. Ciao Liam, sì dormivo. Come va con Claudia?” disse, io risi ancora, “Meglio di quanto immagini” risposi ancora incredulo. Gli raccontai tutto e sapevo che assonnacchiato per com’era mi stava ascoltando, parola per parola. “Le hai dato la fedina, quindi?” chiese appena ebbi finito, “Si, e mi ha abbracciato, poi siamo rimasti..”, “No! Non dirmi altro, non voglio sapere delle vostre porcherie” mi interruppe, io risi, “Ma non abbiamo fatto niente, stupido” affermai, “Non ci credo” urlò, “Non fino a questo momento” sussurrai vedendola uscire in biancheria intima dal bagno. Lui rise, “Non farmi diventare zio. Torno a dormire. Ciao amico” mi salutò, io risi ancora “Ciao Zayn!” dissi, “Divertiti” urlò, prima di riattaccare. Risi ancora. Adoravo il mio migliore amico. Questo era certo.
“Con chi parlavi?” chiese la mia ragazza, “Oh, con Zayn. Ti ricordi di lui?” dissi, “Vagamente” disse. Aprì l’armadio e mentre era di spalle che fissava il suo guardaroba in cerca di qualcosa da mettere, la osservai per bene e non resistetti più. Sembravo un maniaco pervertito, ma era la mia ragazza quella. No?
Mi avvicinai a lei, le cinsi i fianchi con le braccia e iniziai a baciarle il collo, le spalle, le labbra, la baciavo ovunque. Ogni millimetro del suo corpo era perfetto. Lei era perfetta. Anche se non se ne rendeva conto. La sollevai prendendola fra le mie braccia, la adagiai sul letto e in pochi minuti la feci mia. I nostri corpi si unirono come pezzi del puzzle nati per stare insieme. E ci amammo come non mai.







Writer corner
Buona sera a tutte *O*
Bene questa shot mi fa cagare, come sempre HAHAHAHAH.
L'ho scritta per una cara amica, una ragazza dolcissima che sa sempre ascoltarmi e darmi buoni consigli.
Proprio lei la protagonista, Claudia. 
Quindi la dedico a lei e basta. 
Non so più che dirvi.
Buona notte c:
Uh, fatemi sapere che ne pensate, PER FAVORE.
Un bacio per tutte.



  
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