Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Princess_Klebitz    22/06/2012    4 recensioni
Ok, guarita dalla mia Bowie-Berlino mania, ho pensato di tornare in pista con le idee più sgombre.
-
Questo movie.verse si svolge durante i fatti di Avengers; Loki ha perso qualcuno nella sua vita, grazie ai suoi inganni, e qualcuno ha perso Loki per i suoi inganni... Un inaspettato incontro li riporterà a confrontarsi, e vedere se secoli passati lontani hanno cambiato qualcosa, o forse no.
Ovviamente OOC, OC e talvolta IC (più per qualche botta in testa che per merito mio).
Ps: Loki è pazzo. Loco. Ma non è scemo. Per una volta
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Loki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
There's a hole in your soul like an animal 
With no conscience, repentance, oh no 
Close your eyes, pay the price for your paradise 
Devils feed on the seeds of the soul 
 
(A pain that I'm used to; Depeche Mode)
 
Hellicarrier, Base S.H.I.E.LD
*
Mentre un annoiato Loki, anche se sottilmente divertito dall'impotenza di quei miseri midgardiani di fronte ai suoi pensieri e ai suoi piani, rifiutava di collaborare (concedendosi ogni tanto una ghignata o una risatina sadica), Fury stava andando sul ponte principale, diventando sempre più paonazzo dalla rabbia, al pensiero di dover affrontare un'emergenza globale con DUE RAGAZZINE tra i piedi!
Eccole là, assieme a Phil Coulson, che riusciva, in mosse di straordinario mimetismo, a lanciare occhiatacce omicide alle due, e supplichevoli a lui.
'Agente Coulson...'
'Ehm...Buongiorno, capo.', salutò, deferente, manco avesse davanti lo Scià di Persia!
Poi, vedendo come -ovviamente- Fury non abbassasse lo sguardo, si decise a togliersi dai piedi e ri-presentare le sue disperazioni, non che Fury non le conoscesse più che bene...
Anja si sentiva intimorita davanti a quella super-spia per eccellenza, di cui non sapeva quasi niente, se non che l'avrebbe tenuta chiusa in una stanza assieme alla sorella mentre ALTRI si davano da fare per loro... 
E, come la loro visita la volta precedente, due anni prima, lo intimoriva parecchio, con quella benda e quello sguardo severo e fisso, quasi volesse sempre trapassarla dall'alto in basso. 
Gretchen, che era ancora frastornata dall’ incubo, non resistette ad avvicinarsi all’orlo dell’elivelivolo, che stava attivando lentamente i suoi giganteschi rotori, mentre gli uomini assicuravano tutti gli aerei alla piattaforma…
Non poteva credere ai suoi occhi, eppure… Ce l’aveva davanti!
Anzi ci era sopra!
Erano su una sfottuta portaerei volante!
E stava per…
Lo zio Phil arrivò ad afferrarla per un polso e riportarla nei pressi di Fury, (probabilmente per allontanarsene un attimo…) che stava non salutando Anja, ma sommergendola di ‘premurosi suggerimenti’, tradotti in ‘ordini precisi da non sgarrare’, e lei DOVEVA sentire, o almeno rendersi conto vagamente di dove NON dover essere tra i piedi!
‘…e, come ULTIMA ma Più IMPORTANTE  direttiva, voi due starete SEMPRE nei vostri alloggi, a meno chè non vi sia ordinato da vostro zio… -e un’occhiataccia colpì le rotule di Coulson, sempre con quel molle sorriso da ‘sono brave ragazze, per Dio!’, mentre teneva ancora la nipote-, dal mio vice Maria Hill, che vi scorterà nelle vostre stanze, o da ME. Tengo a precisare questo punto perché ci troviamo in ballo ad una minaccia globale e VOI DUE NON DOVRETE ASSOLUTAMENTE STARE TRA I PIEDI! NON STO SCHERZANDO!’
E con un’altra occhiata delle sue, stavolta a tutti e tre i membro della famiglia Coulson, lasciò le due ragazze sul ponte, trascinandosi dietro lo zio Phil, mentre loro attendevano questa sua fantomatica vice; azzittite e… incuriosite?
Ovviamente.
Ovviamente a Gretchen, le parole ‘Sempre nei vostri alloggi’ e ‘Minaccia globale’ suonavano più come ‘Curiosare per l’Helicarrier’ e ‘Che diavolo sarà?’ , mentre Anja sembrava seriamente preoccupata.
Era preoccupata per le parole di Fury, poiché lei aveva almeno intercettato qualche parola smozzicata dello zio al telefono, e anche nella precedente visita aveva capito come un sistema di controllo planetario simile non servisse certo a contare le noccioline, ma a prevenire vere e proprie calamità planetarie… 
E poi si sentiva addosso una strana inquietudine, ma se ne guardò bene da riferirlo a Grete, sebbene sembrasse completamente ripresasi dal suo forte incubo.
Seguirono l’esile ma determinata figura di Maria Hill, chiaramente scocciata (come Fury e probabilmente come metà personale…) di fare da baby sitter a due mocciose, nelle viscere dell’imponente struttura, che le sembravano tante spire avvolte di un serpente metallico pronto a scattare.
Un serpente che nascondeva la sua testa, ma che appena pungolato sarebbe scattato.
Gretchen osservava qualsiasi porta o corridoio che si aprivano ai lati del loro percorso, ma l’agente Hill la riprese, duramente.
‘Non ti conviene, ragazza… Se hai intenzione di combinare qualche stupido scherzo, ti assicuro che il comandante Fury ti spedirà a fare compagna assieme a quello psicopatico alieno che abbiamo raccattato!’
‘Psicopatico alieno?’
E ovviamente Gretchen, con disperazione di Anja e di Hill (che sapeva che Fury, se l’avesse saputo, avrebbe voluto uno dei suoi bellissimo occhinoni al posto del suo…), le si attaccò al braccio, quasi fosse la sua migliore amica.
‘Com’è?Chi è? E’ quella la minaccia globale che state tenendo nascosta?Un attacco alieno? E perché non avvisate la popolazione in modo che…’
‘Alt!!’, intimò Hill, scrollandosela dal braccio, e fermandosi a fissarla con occhi di brace. 
Anche le guance le scottavano un po’…si era lasciata scappare delle informazioni come una pivella solo per far paura a quella dannata mocciosa!
Bella spia!!
(Ora capisco perché Nick le ha affidate a me!!Dannato.. stronzo!!)
‘Chiariamo una cosa… Uscite dalla zona a voi riservata e…’
‘Oddio, Fury ci mangerà come gli orsetti di biscotto, sì, lo sappiamo!’
Si beccò un poderoso calcio da Anja negli stinchi, che le telegrafò un ‘Smettila di fare l’incosciente!!’ arrivato a segno nel suo cervello iperteso… 
Hill la ammirò (con un certo sollievo) per quello; la piccola riusciva a far ragionare quella disgraziata dai capelli a punta, ammirevole!
Anche se in uno scontro, anche un bambino di 5 anni l’avrebbe battuta, ma non sempre era questione di muscoli…
Bastava guardare lei. 
Soffocando altri insulti verso Fury, Coulson e Gretchen, le scortò, senza un’altra parola, nei loro alloggi. 
Grete rimase spiacevolmente colpita dal clima di caserma, seppure funzionale, della camera, seppure grande quasi come il loro appartamento a N.Y, ma Hill, con un sogghigno, la anticipò.
‘C’è tutto; televisore, internet wi fi e un paio di portatili, per non lasciarvi fuori dal mondo. C’è anche uno stereo, ma se lo sento andare oltre mezzanotte, vengo e ti rompo le braccia!’
Grete assunse un’aria tra la sfida e l’essere offesa, mentre Anja si guardava in giro.
‘Ma…io non vedo niente di quello che ha det…’
‘Visto che a tua sorella piace esplorare…’,e il ghigno di Maria Hill si fece più largo. ‘Troverà da farne in abbondanza. Sempre se non volete dormire su dei materassi. Buon soggiorno, signorine!’
E se ne andò, chiudendo la porta metallica con un tonfo, seguita dalle parolacce colorite di Gretchen, cui si aggiunse anche Anja, ammettendo che l’agente era stata proprio stronza!!
Grete, dopo mezz’ora in cui Anja, per passare il tempo, aveva almeno rifatto i letti e tirato fuori dei libri da leggere, le sue solite astrusità cyberpunk, si annoiò a morte.
Aveva aggiornato il suo Facebook, scoprendo con scorno che non poteva aggiungere la posizione (figurasi se Fury era così fesso!), twittato con un po’ di amici, gongolandosi di essere in una base segreta dello S.H.I.E.L.D (e rodendo perché non sapeva neppure lei dove era) sotto protezione, e annunciando che si stava ‘godendo la vacanza da scuola’!
Finito quelle necessarie incombenze, si mise un paio di comodi jeans al posto della minigonna leopardata, una canotta nera, delle scarpe da ginnastica, e si avviò decisa verso il portello. 
Anja si accorse di dove stata andando in ritardo, poiché quando era presa dalla lettura, specialmente dei capolavori di Philip Dick, cadeva in una sorta di baratro. 
Quando sentì il tonfo della porta, fece appena ora ad alzarsi e precipitarsi fuori, ancora con la divisa di scuola (ma senza maglione, e anche lei con la camicia allacciata in vita e un paio di scarpe fuori ordinanza) e il libro in mano, a caccia della sorella maledetta!
*
‘Cosa arriveresti a fare, per liberare la Terra da una minaccia?’
Thor strinse le labbra e distolse lo sguardo da Fury.
‘Loki ha un esercito. I Chitauri. Non sono di mondi conosciuti…’
‘E come dovremmo comportarci?’
‘La mente di mio fratello è oltre il dolore.’
‘Questo lo pensano in tanti… finchè non inizia il dolore…’
*
‘Uuuuuuh, è così che si chiama l’alieno! Loki!’, pensò tra sé e sé Gretchen, appostata dietro un angolo cieco della sala controllo.
Il panorama era DECISAMENTE più interessante di quello della sua stanza!
Fury stava litigando con qualcuno E QUESTO Già ERA INTERESSANTE!,e lo zio…
Lo zio Phil stava tentando di farsi fotografare quelle sue ridicole figurine da un tizio con un bel culetto!!
Ahahahahah, questo sarebbe stato motivo di ricatto per almeno anni e anni a ven…
‘Grete!!’, un sibilo le giunse all’orecchio,  purtroppo molto familiare.
Si trovò davanti, anzi dietro, un’arrabbiatissima Anja, ancora con quella stupida gonna della divisa e il suo stupido libro! 
Pensava persino di averla fatta franca, grazie al baratro in cui cadeva di solito quando leggeva!
‘Shhhh, sorella!, le cose si stanno facendo divertenti!’, mormorò, zittendo la minore, che diventava come al solito viola dalla rabbia, mentre osservava un moretto simpatico e un tizio pacato analizzare uno scettro…
Oh, come quelli delle favole!
‘Ma vuoi vedere che gli alieni ci sono davvero…’
‘Anche se ce ne fossero un esercito…’
‘…e hanno anche detto che stanno arrivando!’
‘…TU torni in camera con ME!’, e Anja, inaspettatamente, la prese violentemente per il braccio, tirando a più non posso e…
Facendo cadere il libro.
Oh-Oh.
Inutile dire che si trovarono l’intera sala che le guardavano, compreso zio Phil,che oscillava dalla voglia di suicidarsi a quella di ammazzarle!!!
‘Cazzo!Cazzo cazzo cazzo cazzo…’, sibilò Anja, tentando di battere in ritirata, ma non andando da nessuna parte, venendo trascinata avanti da una sempre incosciente Gretchen!
‘Ah, non mi molli ora!! Io mi stavo divertendo ad origliare un po’ e tu mi fai beccare!! Ora te la cucchi pure tu!’
‘Sei uscita TU dalla stanza!’
‘Allora lo spiegherai tu a Fury!’
L’entrata di Gretchen, come un tornado, con la sorella a rimorchio che puntava i piedi, fu qualcosa che stupì tutti, seppure fossero i famosi Avengers!
Persino Tony Stark sputò qualche caramella!
‘Ehi, Phil, sono queste le tue famose nipotine?E quando me le presentavi??’, chiese, facendo occhi di triglia, alchè Gretchen lo spinse via dalla vetrata, mentre finalmente mollava Anja, che corse subito dallo zio a giustificarsi in mille modi possibili, evitando, se possibile, l’attacco alieno!
‘Sono minoren… GRETCHEN, ANJA, CHE CAVOLO VI AVEVO…!!!’
‘Scostati, tappo!’, lo smorzò Grete, mentre Phil ormai sull’orlo del suicidio, attaccato anche dalla nipote minore, che ripeteva a gran forza che cercavano solo aiuto perché era SALTATA LA CONNESSIONE WI FI!,manco fosse cretino… la osservava inebetito girellare per la stanza delle riunioni del…
Progetto Avengers!!
Avvertì nella Vedova Nera un’impressionante voglia di saltarle al collo e provare su di lei qualche mossa a mani nude, ma qualcosa di imprevisto gelò tutti.
Gretchen, osservando lo Scettro da vicino, e mandando a mille lo stress del dotto Banner, notò uno schermo e…
Ripreso dalle telecamere vi era…
LOKI.
Loki di Asgard!
Il fratello di…
E si voltò, confusa, con due occhi marinati che fecero paura a sua sorella, cui si aggrappò con tutte le forze per non cadere.
‘THOR!!’
Il semi-dio aggrottò la fronte, mentre qualcosa, dal passato, molti anni prima, riemergeva dentro di lui. 
Quella voce…
Beffarda e divertita al tempo stesso.
Non vi era mai stata reale malizia in lei, solo ironia e voglia di divertirsi.
E un assoluta fedeltà. 
Gretchen gli si avvicinò, a passo esitante, e solo perché lui la prese evitò una caduta.
‘Thor!...’, mormorò, mentre il biondo dio la sosteneva, e gli occhi ambrati di Gretchen diventavano via via più scuri, persi in un vortice buio di anni prima.
Gli occhi di Thor…
Sembravano il cielo di Asgard.
E finalmente svenne.
*
Asgard, cento anni prima…
*
Due figure avvolte da un lunga veste col cappuccio, si fecero strada nei boschi che circondavano la città…
Erano appena arrivate, e le loro vesti indicavano come non fossero di Asgard, anche per il fatto che non erano arrivate dal Bifrost ma… 
Erano apparse. 
Heimdallr non le aveva viste, e si erano nascoste nei boschi fino a sera, ora in cui si avventurarono verso la citta.
‘Cosa spera di ottenere?’, chiese una voce, deferente ma orgogliosa.
L’altra figura, che teneva uno scettro come bastone, continuò la sua marcia, assillata dai dubbi.
Il suo mondo era stato distrutto, e non era certa di essere benvoluta su un altro; conosceva le leggi di Asgard, era un dovere dei futuri regnanti di tutti i mondi conoscere le leggi basilari, e loro ne avevano già infranta una.
Senza contare che Asgard era in tregua col loro popolo, non in pace.
Asgard era un sistema patriarcale di semidei, che a malapena sopportava Veimgard ,il piccolo pianeta dove erano cresciute, dove sua madre era regina e lei ne sarebbe stata successore, dove il regime era più matriarcale, persino nelle lotte, che su altri pianeti.
Millenni addietro, un gruppo di loro guerriere erano arrivate su Midgard, lasciando la leggenda delle poderose amazzoni, ovviamente ingigantita dall’uomo, e avevano tentato la sciocca impresa di tentare la conquista di quel piccolo, ridicolo pianeta, impresa per altro osteggiata da sua madre, la regina, che aveva intuito come Midgard non fosse pronta al loro popolo…
Difatti erano avvenuto sanguinosi scontri, finchè Odino, padre degli Dèi, era intervenuto, parlando da pari a sua madre, e proponendo una tregua, se essa, a malincuore, avesse lasciato deportare su Asgard le ribelli.
Sebbene di buon cuore, la regina non aveva esitato; audaci e coraggiose guerriere sarebbero finite in mano di rozzi  soldati come serve e concubine, ma se Asgard avesse attaccato Veimgard, avrebbero di certo ceduto.
Da allora una fragile tregua vi era tra i due pianeti, e la principessa Selene si ricordava di solo due volte in cui aveva visto Odino e la sua famiglia, ed aveva giocato con i due principi, lei e Nadjne. 
Una volta erano stati loro a Veimgard, per l’incoronazione a principessa, unigenita, di Selene.
L’altra, poco più distante, era stata per la cerimonia in cui il principe Thor aveva sollevato Mjolnir per la prima volta, autoproclamandosi erede.
Era stata rattristata da Loki, poco lontano, così diverso eppure  anch’egli un regnante.
Sembrava… 
Rassegnato.
Più tardi gli aveva anche parlato, ignorando la regola imposta di genitori di non parlare tra loro, per la fragile tregua.
Ne aveva solo ricevuto parole scontrose e l’invito ad allontanarsi, ‘Principessa..’, le aveva detto, beffardo…
‘Principessa Selene…’
Con quello stesso tono che…
Nadjne si girò spaventata ma in guardia, le due corte lance prontamente in mano, contro il pericolo.
Un’ombra scura che andava via via schiarendosi…
Lo stesso…
LOKI!
Nadjne praticamente ringhiò, mentre Selene le metteva una mano a fermarla, sul braccio.
‘Principe Loki…’
‘Che gradita sorpresa il vostro…ritorno! E con che modi inusuali…’, insinuò, quella lingua da serpente.
Ok, ora anche Selena avvertiva la voglia di strozzarlo.
Era da stupidi fingere di non sapere cosa fosse successo.
Il loro pianeta era stato distrutto dagli Jotun e loro erano le uniche sopravvissute.
Se così si poteva dire.
Sperdute, senza una casa…
Avevano tentato la loro ultima carta.
D’altronde le leggi vietavano caro il loro rifugio su Midgard, e l’orgoglio impediva a Selene di strisciare davanti ad Odino per stare su Asgard.
Il suo scettro si illuminò, di una luce rossa intensa.
‘Ooooh…Questo è il tuo famoso scettro dell’Anima?’
‘E il tuo dov’è?’, sibilò Selene, sempre trattenendo Nadjne.
‘Cara la mia principessa dai capelli argentati… un Dio come me non h bisogno di scettri.’
‘Tu…Un dio? Se tu fossi un Dio, saresti un dio solo degli Inganni!’
‘Difatti…’,e Loki schioccò le dita, facendo apparire le guardie, avvolte dall’invisibilità alle sue spalle. 
Nadjne ruotò le due corte lance, e fece per affrontarli, in primis Loki, che aveva OSATO offendere la principessa, quando…
‘Guerriera…’
La voce rassegnata di Selene la raggiunse, ormai con una delle lance, tramutate in lame, a filo della gola di Loki, che non si era mosso.
‘E’ inutile. A questo punto evitiamo il peggio.’
Loki sorrise.
‘Saggia decisione,PRINCIPESSA.’
E poi l’oblìo.


Beh eccomi qui!!
Le cose sono cambiate in fretta, eh?
Troppo in fretta ,forse...
Mi ero imposta di andare piano con questa Ff, ma non ci riesco..
E' un'idea che fa proprio parte fissa di me, ormai...
Vi ringrazio dell'incoraggiamento, stelle mie, e non piangete di A lad Insane!
Ps: AVEVO DETTO NON BERLINO!,mica avevo escluso TUTTA la Germania! ;P
 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Princess_Klebitz