22/06/2012
7 recensioniFin da piccola mi dicevano che il mio mondo era diviso a metà, che esistevano i magici e i non magici, che nessuno si poteva fidare di nessuno, e cosa più grave che nessuno era libero, ma io questo fino a poco tempo fa non lo capivo.
Dopo la guerra, avvenuta molti anni prima, nulla era più uguale, ora eravamo nel 3075 un nuovo grande inizio. Vivevo e vivo nella città più importante e grande di questo nuovo mondo, Confine, non penso che questo nome le sia stato dato per caso. Al confine con la mia città si trova infatti un grande muro che divide noi non magici dai magici. Da piccola mi chiedevo perché non potessi attraversare quel muro, in fin dei conti era un semplice muro di mattoni rossi molto alto, inoltre al di là di esso si potevano vedere immensi prati e fiori colorati, e il sole, ma forse era solo una mia impressione, splendeva più che mai, al contrario dove vivevo io, c’era solo asfalto e un cielo grigio e cupo.
Mi piaceva stare seduta sul divanetto di casa mia che dava di fronte al parco giochi, o meglio tutti lo chiamavano parco giochi ma non ne era nemmeno un surrogato, la verità per cui mi piaceva sedere li, era che dietro il parco giochi si ergeva il grande muro, e mi piaceva fantasticare su quello che questo celava dietro di se. Mia madre quando mi coglieva con lo sguardo perso in quella direzione sapeva che non stavo guardando il parco giochi o le persone che passavano li davanti, e puntualmente mi diceva: Oh! Claire lo sai bene che quello non è un luogo sicuro. La mia domanda era sempre la stessa: ma perché? E la risposta di mia madre ogni volta restava invariata: lo sai bene perché, oltre quel muro, ci sono uomini e donne che in realtà non sono realmente uomini e donne, alcuni sono perfino delle bestie. Dopo quella risposta restavo zitta, non perché avessi capito e lo accettasi, ma perché al contrario avevo molte domande da fare e mia madre poche risposte da darmi.
Così restai con quei dubbi fino all’età di 10 quando, nonostante il mio carattere chiuso e schivo riuscii a creare un’ amicizia con una bambina della mia età, Jennie, il nostro legame cresceva ogni giorno di più, parlavamo di tutto, e un giorno le posi la domanda che mi assillava, che era come un martello dentro la mia testa, e allora lo dissi, velocemente, quasi un sussurro: sai qualcosa del grande muro? Lei mi rispose che sapeva che c’erano persone con poteri magici ma che a quanto pare fossero malvagie e senza scrupoli e per questo erano stati allontanati. La mia curiosità cresceva ogni giorno di più ma non osavo avvicinarmi al grande muro, le guardie erano ovunque e avrebbero sparato a chiunque si fosse avvicinato.
Ma poi arrivò quel giorno, il giorno in cui finisci la scuola, i giochi e vieni brutalmente inserito nel mondo, nel vero mondo, e se ti era sembrato brutto quello dove eri vissuto fino a quel momento di certo quello vero ti avrebbe sconvolta, ti avrebbe scavato un vuoto dentro e lo avrebbe riempito con i peggiori incubi. Quel giorno, il giorno del mio 15 compleanno, sarei divenuta ufficialmente una ragazza in grado di gestire se stessa, una ragazza che avrebbe dovuto trovare un lavoro per vivere per non diventare un rifiuto della società. Avevo scelto di lavorare come addetta alla sicurezza del muro e grazie all’importanza dei miei genitori, mi accettarono molto velocemente,e il giorno dopo avrei già incominciato a lavorare. La scelta del lavoro non era stata casuale, non avevo scelto quello stupido lavoro perché mi piaceva, ma perché esso, avrebbe reso il tutto più semplice, si perché il mio scopo era quello di attraversare il muro e vedere cosa nascondeva, ero stanca del mio mondo, ora volevo scoprirne uno nuovo.
Ciao a tutti questa è la mia prima storia e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.