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Autore: PiccoloCuoreSenzaAmore    23/06/2012    4 recensioni
Isabella Devine, sedicenne tedesca nata appunto a Berlino, trascorre l'adolescenza con sua sorella Adelaide. Quest'ultima, per motivi di lavoro, è costretta a trasferirsi a Londra dove a breve le raggiungerà anche loro fratello: Josh Devine. E chi non conosce il famoso batterista della boy band più conosciuta del momento, i One Direction?
Isabella ha inoltre una realzione con Sandy, il chitarrista della band. "Piccola vacanza in casa Devine" diceva i giornali. Isabella purtroppo, non ha mai avuto la possibilità di conoscere i componenti e sembra che la loro presenza in casa Devine, non le stia tanto a genio. Il suo carattere scontroso e schietto, riesce a far capire molte cose ai ragazzi. Cosa alla quale non si erano mai accorti. La sua relazione con Sandy, viene però mandata a monte grazie a Josh che già da mesi, non l'approva per via della differenza di età di ben 6 anni.
Tratto della storia ∞
"-Giuro che mi butto!- urla Sandy, andando incontro al balcone della cucina.
-Sandy, ti ho messo le corna non le ali!- "
Dal terzo capitolo:
"-Non vedi che nuvoloni? Sei impazzita per caso?- oh si, questo è il coglione di Josh che ha sicuramente tirato di mano il telefono a Adelaide.
-Oh ciao Josh. Sai, tu e le nuvole avete una cosa in comune: se vi levate dalle palle esce una bella giornata!-"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nome e Cognome: Isabella Devine
Data: 21 Giugno 2012
Data di nascita: 20 Maggio 1996


Okay,  può andare. Sono passati 54 minuti dall’inizio di questo stupido test. Perché sono qui? Me lo chiedo anche io. Mia sorella, Adelaide, mi ha obbligata a venire. E ovviamente voi vi starete chiedendo:  Perché la sorella e non la madre, o il padre? Beh, i miei vivono a Pechino e,visto che mia sorella per motivi di lavoro si è dovuta trasferire a Londra, l’ho seguita e ora la mia disciplina e sotto il suo potere. Diamine,pensavo fosse stato tutto più facile con lei. Invece? Eccomi qui, a fare una sottospecie di test per un “College” molto conosciuto. Si certo,così conosciuto che non ricordo neanche il nome! Ma concentriamoci a rispondere a queste domande,dai. Iniziamo con la prima.

-Di che colore hai i capelli?- Castani.
-Colore degli occhi?-Color Grigio.
-Quanto sei alta?- Dalla testa ai piedi.
Ma è un identikit o cosa?!
-Se fossi nel deserto del Sahara,che cosa faresti?- Chi pazzo andrebbe nel deserto del Sahara?!
- Se hai una banconota da 5 e tuo padre ti dà un’altra banconota da 5,quanti soldi hai in tutto?- 5, mio padre non mi darà mai un’altra banconota da 5.
-Il risultato è 10?- No!
-Se no, non conosci la matematica!- No,siete voi che non conoscete mio padre.

Dico,ma scherziamo? Questi sono tutti pazzi,ma la più pazza di tutti è mia sorella! Con quale coraggio mi ha fatto venire qui a perder tempo insieme a questi stupidi che fanno domanda alquanto bizzarre?!  Chiudo il fascicolo contente più di 45 fogli con quelle stupide domande,poggiandolo sulla cattedra dinnanzi a me, con un presidente molto giovane e addirittura carino,che mi scruta dalla testa ai piedi.
-Cosa vuoi? Un autografo?- sbuffo,prendendo la mia borsa,indossando gli occhiali e uscendo da quel noioso edificio anzi,forse noioso è dir poco. Tutti secchioni, raccomandati, figli di papà che a 15 anni giocano ancora con le barbie o con.. Il piccolo chimico! E con questo,non sto dicendo che sono superiore a loro, sia chiaro. Solo che almeno IO, mi distinguo dalla massa mostrando la mia alta maturità. Oh, aria pulita! Lì dentro c’era puzza di immondizia,forse perché mi hanno messo proprio attaccata al cestino dell’immondizia.  Qualcosa nella mia borsa vibra. Il mio telefono. Sullo schermo appare “Un nuovo messaggio: Laide” Okay si,a mia sorella la chiamo Laide e non “Adele” come  la chiamano i normali esseri umani.
“Voglio quel test perfetto sennò scordati di uscire domani. Finisco un’ora prima oggi,a dopo. Xx”
Domani resto a casa. Ma su via,che sarà mai. Insomma, ho risposto a.. 6 domande su.. 200? Già è troppo e lei lo sa bene,oh si che lo sa. Mi dirigo verso casa, poco distante da qui e non appena fui sulla soglia della porta, dei ripetitivi colpetti sulla spalla,mi costringono a farmi girare.
-Sono Lino il postino!- esclama tutto eccitato un ragazzo biondo che mi ritrovo davanti. A quell’esclamazione inizio a ridere,piegandomi in due,per alleggerire i dolori alla pancia che si stavano formando. Sento lo sguardo del ragazzo su di me,cerco di riprendere la posizione iniziale,guardando negli occhi quel ragazzo. Erano azzurri e i suoi capelli erano biondi. Di un biondo chiaro,di un biondo cenere. Mi porge diverse buste,regalandomi poi un sorriso. In tutto ciò, mi mordo il labbro per non ridere.
-Okay. Ciao Lino!- esclamo in seguito,infilando la chiave nella serratura,dando le spalle a Lino il postino. La porta si apre,ma qualcosa non va. Qualcosa mi impedisce di camminare. Mi giro e incontro nuovamente quei due occhi azzurri che mi scrutano da capo a piedi.
-Dovrei entrare Lino!- continuo,cercando di dileguarmi dalla sua presa,senz’alcun risultato.
-E’ da un po’ di giorni che ti vedo..- inizia,ma non lo faccio finire che lo blocco.
-Oh,mi fa piacere che la tua vista sia buona, ma non mi interessa.-
Ridacchia tra sé e sé,abbastanza normale che ridacchia fra sé e sé mica sono stupida che ridacchio con lui, porgendomi poi la mano. 
-Piacere, Michele.- continua poi,continuando a tenere il braccio alzato. Afferro la sua mano, basta che se ne và il prima possibile. Stamattina tutte a me?! Prima quel test,poi quel presidente che mi fa un identikit, manco fossi uscita da chissà quale manicomio e ora questo,che prima dice di essere Lino il postino e ora dice di chiamarsi Michele. Mi prendete per culo tutti questa mattina?!
-Non ti chiamavi Lino? Isabella. Okay,ciao!- lo congedo,ritirando la mano e poggiando la borsa sulla prima sedia che mi ritrovo davanti. Lino o Michele, mi segue.
-Oh ma certo,fai come se fossi a casa tua!- esclamo ironica,iniziando ad innervosirmi.
-Mi chiamo Michelino,ma per gli amici Michele – continua subito dopo, addentando una mela presa dal cesto posto in cucina. Scherzavo quando dicevo di fare come se fosse a casa sua!
-Quando?-
-Quando cosa Isabella?- Oh perfetto,si ricorda anche il mio nome.
-Quando te l’ho chiesto? Questa è la mia mano,non ti faccio intravedere il dito medio  sennò mi prendi per maleducata quindi, educatamente, quella è la porta!- sbotto,sorridendogli falsamente e indicano la porta alle sue spalle. Finisce di mangiare la MIA mela,pulendosi le mani e ingoiando l’ultimo boccone. 
-Ti và di uscire domani sera?- domanda,quando è sullo stipite della porta.
-Punizione! E comunque,ho un ragazzo Michelino!- concludo,chiudendogli la porta in faccia e facendo rimanere, sicuramente, con un espressione triste e malinconica in viso. Oh,quanto sono stronza! Questa casa è noiosa senza Adelaide. Salgo di sopra,dirigendomi in camera mia. Mi stendo sul letto, un mal di testa  d’un tratto mi assale. Chiudo gli occhi. Sandy, ti voglio qui con me!  

-Isabella! Scendi,è pronto il pranzo!- le urla dal piano di sotto,mi svegliano dal mio sonno. So’ che state pensando.. Visto che si è svegliata,ora scenderà per pranzare. Ah no! Rimango nel letto, a fissare il soffitto sentendo ancora Adelaide pronunciare  URLANDO il mio nome,imprecandomi a scendere.
-ISABELLA!- urla una volta sulla porta. Alzo il capo,incontrando il suo sguardo serio. So che mia sorella può sembrare seria e distaccata, ma non è affatto così. Prende tutto sul serio solo quand’è con me,perché vuole darmi una buona istituzione. Povera illusa,già. Sento i suoi passi farsi sempre più vicini, apro gli occhi, chiusi precedentemente, vedendola seduta ai piedi del letto.
-Giù c’è Josh,con la sua band e.. Sandy!- Okay,voi vi starete chiedendo. Chi è Josh? Josh, è mio fratello, batterista di una band che non so come si chiama e che non ho mai avuto lo spiacere di conoscere. Sandy, invece, è il mio ragazzo. Mi alzo dal letto,sperando che non sia uno scherzo di Laide, correndo di tutta furia al piano di sotto. Okay, escludiamo il fatto che non so in che condizioni sono messa, ma insomma. A Sandy piacerò ugualmente,no? Eccolo lì! In piedi, accanto alla porta d’ingresso. Nel momento in cui il mio sguardo si fissa su di lui, gira il capo,facendo incontrare i nostri occhi. Mi sorride,prima che possa saltargli addosso. Le sue braccia stringono il mio corpo,facendolo aderire al suo. Un sorriso ebete e un espressione dolce, appare sul mio viso, così come con il suo. Mentre Josh è il batterista di quella band, che ancora una volta ripeto NON SO IL NOME, Sandy, oltre a essere il mio ragazzo, è il chitarrista. Non sono mai andata ad un loro concerto,non avevo il coraggio. Mi stacco da lui,sentendo dei FINTI colpetti di tosse dietro di me.  Mi volto, accorgendomi della presenza di mio fratello. Sorrido a quella vista, un sorriso che però, nascondo subito, riprendendo l’espressione da stronza sorella bastonata.
-Che cazzo vuoi Josh?-  continuo poi, incrociando le braccia al petto. Fa un sospiro di sollievo, portandosi una mano sul petto,affianco al cuore.  Lo guardo interrogativa e,evidentemente , lui se ne accorge perché inizia a darmi spiegazioni ,che a parole, non avevo chiesto!
-Pensavo ti fossi addolcita. Sai a come hai sorriso quando eri con.. Lui!- all’ultima parole il suo tono diventa incredibilmente serio come il suo sguardo. Okay,tra me e Sandy ci sono 6 anni di differenza, e lui non ha mai potuto accettare questa situazione anche se, Sandy, è il suo migliore amico.  Faccio per rispondere o meglio, per urlargli addosso, ma Adelaide ci interrompe annunciandoci che il pranzo è pronto e servito.  Ci dirigiamo tutti in cucina,io,con la mano intrecciata a quella di Sandy. Vedo in tavola, 5 ragazzi con 5  sguardi di occhi puntati su di me. L’avevo detto io,che questa giornata non finiva di stupirmi. 
-Ciao!- esclamo,prendendo posto fra Josh e Sandy che continuavano ad ammazzarsi con lo sguardo, soprattutto Josh a quest’ultimo. Tra i cinque,uno in particolare attira la mia attenzione. E’ moro, con una carnagione olivastra e due occhi color cioccolatino. Il suo sguardo è diverso da quello degli altri, è più profondo è più puro. Un tipo difficile che con un unico sguardo può trasmetterti mille emozioni diverse.
-Ciao, tu sei..?- continua uno fra loro. Aveva due smeraldi verdi al posto degli occhi e dei ricci perfetti. Mai in vita mia ho fatto dei complimenti del genere,dovrebbe essere felice.
-Isabella- rispondo, non curante del suo nome. Insomma,sai cosa me ne può fregare? Sono già impegnata, punto.
-Oh,immagino che sai già chi siamo noi.- continua nuovamente, sorridendo e mostrando due graziose fossette ai lati del viso. Un tipo, modesto, il ragazzo.
-Sinceramente no e non so cosa me ne può fregare.- rispondo, emanando un ghigno disgustato.
-ISABELLA!- mi rimprovera Laide, scatenando l’attenzione di tutti.
-Potresti ,per favore, essere gentile? ALMENO PER OGGI, ISABELLA!- continua, sospirando inutilmente. Certo, contaci cara sorellina. Sorrido falsamente,sbattendo le palpebre.
-Quanto rimanete?- chiedo, rivolgendomi a Sandy ma ovviamente, qualcuno non l’è riuscito a percepire.
-Due settimana. Domani usciamo.- risponde MIO FRATELLO.
-Non posso,sono in punizione.- continuo, indicando Adelaide. Quest’ultima mi fulmina con lo sguardo, sbuffando e sospirando sonoramente. Deciditi,o sospiri o sbuffi!
-Sei andata male al dodicesimo compito? Non so più che fare con te!- ribatte, quasi urlando.
-Calmati! Se tu mi fai fare degli stupidi test per bionde ossigenate e stupide figlie di papà, non è colpa mia! Quelle domande stupide e insensate sono al di sotto della mia intelligenza e MAI oserò rispondere a più di sei domande, in un compito del genere!- quei “ragazzi” seduti dinnanzi a me e che gustavano il loro pranzo, sghignazzarono , non facendosi però scoprire da Adelaide.
-Stupida! Ho sempre pensato che non leggevi il titolo ai compiti,che non leggevi le domande e tutto ciò a seguire, ma non ne ho avuto mai le prove certe. Ora si però! Se leggevi le domande, a quest’ora staresti già su chissà quale passerella a sfilare, visto che era un test per non so quale associazione di moda!- a quelle parole sgranai gli occhi, rigettando tutto ciò che avevo in bocca, dinnanzi a me. Sfortunatamente non colpii nessuno dei ragazzi, ma forse li feci ricredere sul mangiare. Mi alzai di scatto dalla sedia,facendola appunto cadere. Da lontano intravidi la borsa, la presi e di corsa e furia corsi fuori dalla casa , per arrivare al grand’edificio dove avevo svolto quello stupido test. Cogliona!   























Okay, si sono sempre io :D Come primo capitolo è.. Normale. Non credo sia eccessivamente brutto, dai..
XD  Ohh mio fratello che canta PER LA SECONDA VOLTA Gotta be you *-*!  Quanto può essere dolce un diciottenne, per lo più MASCHIO, che canta una canzone dei One Direction? *-* E’ puccioso :3
Okay okay, sto esagerando. Comunque, come trovate questo capitolo?
Ovviamente, non tutti sono così eh xD sia chiaro=) Era solo una specie di bozza, per far capire il carattere di Isabella e della sua situazione. In seguito scopriremo alcuni avvenimenti, che ci faranno ricredere su tutta la storia. Recensite dai =) Fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio dolcezze. C:
Maria <3

Lei è Isabella =)

  
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