Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: highfivekeats    23/06/2012    3 recensioni
Qualsiasi ragazza sarebbe gasatissima al fatto di avere Justin Bieber praticamente installato in casa, ma non me. Odio quel ragazzo. È antipatico, scorbutico e il peggio? Crede che tutte le ragazze – compresa me – cadano ai suoi piedi. Poco montato mi dicono.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Te l’ho detto, i tacchi non li voglio!»
Gridai a Niall, mentre camminavamo per il centro.
Niall si girò, fece dietrofront verso di me.
«Vuoi fare brutta figura?»
«Smettila di parlarmi come se avessi due anni. e poi, chissà dove dobbiamo andare di tanto importante… dopotutto è solo una festa.»
«Fallo per me almeno.»
Mi fece gli occhioni dolci, sbuffai.
«Uffa, va bene! Ma la tattica degli occhi dolci non vale. Sai che cedo subito!»
Dissi, facendomi trascinare da Niall in un negozio di scarpe.
 
Tornammo a casa.
Avevo comprato un paio di tacchi neri, borchiati. Mi si addicevano. Adesso dovevo solo imparare a camminare con quei cosi ai piedi… mission impossible.
Mi sedetti sul divano, indossai le scarpe.
«Come ha fatto Niall a convincerti?»
Mi chiese Chester.
«Le persone fanno sempre ciò che dico. È una mia abilità.»
Fissai male Niall, poi il mio sguardo tornò su Chester.
«Mi ha fatto gli occhi dolci. E tutti sanno che io non posso resistere agli occhi dolci.»
Mi alzai, ero ancora in piedi. Però, appena feci un passo in avanti, vacillai un po’ e caddi. Mi sembrava di essere tornata piccola, come quando mamma e papà provavano a farmi camminare ma io cadevo sul tappeto, mi rialzavo e continuavo a provare fino a piangere.
«Sarà difficile.»
Constatai, rialzandomi.
Sentimmo bussare alla porta, Niall andò ad aprire.
«Alla buon’ora eh! Ti sto aspettando da un sacco.»
Si lamentò Niall, entrando in casa con... ancora Justin? Ma che cavolo! Non ha una casa da pulire, una ragazza da scopare o qualcos’altro da fare? Perché deve stare sempre qua a rompere?
«C’era traffico. Ma… Savannah coi tacchi? Sicura di stare bene?»
Disse, fissando le mie gambe e scendendo con gli occhi fino alle armi di distruzione di massa che avevo ai piedi, più comunemente conosciuti come tacchi a spillo.
«Sto benissimo. Piuttosto, che ci fai tu qui? Di nuovo?»
«Io e Niall dobbiamo andare a fare una partita di basket. Vuoi venire anche tu? Potresti fare la mia cheerleader personale, e...»
Lo interruppi.
«Preferisco nuotare con le meduse.»
«Sicura di essere una ragazza? Di solito nessuna mi rifiuta.»
«Beh, forse sono diversa dalle altre? Sai, al mondo non siamo tutti uguali.»
Dissi, sfilandomi i tacchi.
«E poi, da quando ti interessa se mi piaci o no?»
Vidi Justin diventare nervoso.
«Ehm… puro egocentrismo. Lo dici sempre anche tu, no?»
«Giusto.»
Niall scese, i due si avviarono fuori.
«Sicura di non voler venire?»
Mi chiese Niall, rientrando.
«No, te l’ho detto già.»
Chester si sedette accanto a me.
«Secondo me, al ragazzo piaci.»
Fissai male il moro.
«Si, certo. E tu sei Obama.»
«Hai notato come ti guarda?»
«No… e non mi interessa.»
«Ti mangia con gli occhi.»
«Non è vero.»
«Dì ciò che vuoi, lui ti guarda davvero così. Puoi anche non credermi.»
Scossi la testa.
Dovevo ammettere, però, che lui mi guardava in un modo strano a volte. Un po’… come mi guardava Harry. No, non pensiamoci. Altrimenti mi deprimo.
«Sai che faccio Chester? Ora esco anch’io.»
Mandai un messaggio ad Hannah, dicendole di andare al parco tra un’ora.
 
«Non potevamo andare a fare shopping?»
Si lamentò Hannah, sedendosi su un muretto.
«Dopo che Niall mi ha costretto a girare ore per trovare un paio di scarpe che non voglio mettere? Neanche per sogno.»
Dissi, sedendomi per terra.
«Andavamo in spiaggia almeno. Ci sono ragazzi più… appetibili.»
«La smetti di fare la morta di cazzo?»
«Scusa, che ci posso fare se voglio divertirmi un po’?»
«Sei una puttana.»
«E tu sei una suora.»
Io e Hannah ci prendiamo sempre a parole così.
È stata la prima – e unica – ragazza conosciuta a Los Angeles che mi è stata simpatica da subito. Siamo diversissime, e forse è questo che ci ha fatto unire.
«Ehi… guarda quello.»
Disse, indicando un gruppetto di ragazzi.
«Chi?»
«Quello moro con lo sguardo magnetico. Minchia, se è figo. Io ora vado là.»
Disse, alzandosi.
«Aspetta, ti sottovaluterà di sicuro se stai vestita così. Cioè, guardati! Sembri uscita da Gossip Girl. Ti pare un tipo da Gossip Girl quello lì?»
«Decisamente… no. Che ne dici di scambiarci i vestiti? Così fai pratica coi tacchi!»
«Oh, non lo so…»
«Dai, ti prego…»
«Uffa, ok!»
 
Uscimmo dall’auto di Hannah.
Avevo i suoi vestiti addosso, lei aveva i miei.
«Ora va e conquista il tuo moretto figo.»
Dissi, spingendola via.
Restai ferma, per paura di cadere e di sporcare i suoi abiti super griffati e costossissimi. Roba che solo gente ricca sfondata può permettersi, cosa che lei era.
All’improvviso, vidi un ragazzo venire verso di me. Portava un cappello che gli copriva i capelli, eccezion fatta per dei ciuffetti ricci che spuntavano dalle estremità. Il suo viso l’avrei riconosciuto anche da miglia di distanza.
Era Harry.
«Savannah. Da quanto tempo eh?»
«Tantissimo, Harry.»
Ok, Savannah, mantieni la calma e soprattutto non scappare. Oltre a cadere e fare una figura di merda, lui crederà che stai scappando da lui – che poi è anche vero – e ti seguirà. E tu vuoi farti seguire? No.
«Sei cambiata tantissimo… e hai dei tacchi? Non li hai mai messi prima!»
«Sai com’è, Harry, le persone cambiano. Ho deciso di lasciarmi alle spalle la ragazzina che ero.»
Ma cosa cazzo dici, Savannah?
«Io preferivo il tuo vecchio look… era più aggressivo.»
Si avvicinò ancora di più a me, premette una mano sulla mia guancia.
«Perché mi hai lasciato?»
«Dovresti chiederlo a te. O a quella puttanella, aspetta, come si chiamava? Ah si, Charlie.»
«Dovresti saperlo che è stato un malinteso. Ti prego, Savannah, dammi un’altra chance. Mi manchi tantissimo.»
«Dovevi pensarci prima di tradirmi.»
Dissi, scostando la sua mano e allontanandomi.
Ma mi ricordai presto delle scarpe che avevo ai piedi, e caddi sul prato facendo non solo una figura di merda, ma sporcando i vestiti di Hannah e sbucciandomi un ginocchio.
«Hai bisogno di una mano?»
«No, vattene Harry.»
«Se ti dico che non mi chiamo Harry te la posso dare una mano?»
Mi girai.
«Che vuoi Bieber? E perché sei qui?»
«Passavo.»
Justin mi aiutò ad alzarmi, mi prese per un braccio.
«Dove cavolo mi porti?»
«In un vicolo buio, così posso stuprarti. Secondo te dove cavolo ti sto portando? A casa tua.»
Disse, sarcastico.
 
Arrivammo davanti a casa mia, non avevo le chiavi dato che avevo scambiato la mia borsa con quella di Hannah. Bussai.
Nessuno aprì. Bussai di nuovo.
Ancora niente. Ribussai.
«Cazzo Chester, apri!»
Urlai, dando un calcio alla porta.
«Magari non è in casa? Chiamalo.»
«Non posso! Non ho il mio cellulare e non ricordo il suo numero. Maledetta Hannah.»
«Allora vieni con me.»
Disse, prendendomi per mano.
«No.»
«Non ti uccido! Dai, vieni. Ti compro dei vestiti… adatti a te.»
«Ti ho detto no.»
«Ok, allora raddoppio: ti porto da Mc Donald’s e pago io. Passaggio in auto, vestiti e cibo gratis. Ci stai?»
«Proposta allettante… ma no.»
«Uffa. Allora rimani qui, da sola, al buio. Chissà chi potresti incontrare…»
«Ok, va bene, vengo con te! Però la musica in macchina la scelgo io.»



«Can I steal you one minute?
Buenos dias :3
Premetto che questo capitolo non mi piace. Per niente. Ma è importante... poi capirete perchè ee
Allora, Harry ha fatto la sua apparizione figa ee già ho detto che combinerà non pochi guai.
E ora, Justin e Savannah passeranno una giornata insieme... cosa potrebbe succedere? eheh.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate del capitolo :3
A pressto.
 
  
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