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Autore: cinderella97    23/06/2012    11 recensioni
Annie Tomlison, una ragazza di 15 anni, che frequenta una scuola pubblica, per la sua cattiva condotta, si troverà a dover cambiare scuola.
In questa nuova scuola, troverà Sophie, ragazza timida e insicura.
Le due ragazze, legheranno molto, e quando Annie incontrerà Harry, il fratello di Sophie, ne rimarrà affascinata.
Ci sarà un intreccio di storie e Annie, si troverà faccia a faccia con l'amore.
Per la prima volta.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Arrivammo in piscina dopo tre quarti d'ora.
Non mi ricordavo fosse così lontana, ma non me ne feci un problema.
-Eccoci.- Disse sbuffando ed uscendo dalla macchina.
Scesi velocemente dalla macchina e -senza nemmeno aspettarlo- mi avviai dentro l'enorme edificio.
-Dove vai?- Chiese allargando le braccia e guardandomi spalancando gli occhi.
-Oh sto andando al concerto degli AC/DC. Improvvisato apposta per me. Figo, vero?- Dissi girandomi verso di lui e scoppiando a ridere.
-Sei la regina delle battute penose.- Affermò abbassando la testa, e ridendo sotto i baffi.
-Sei tu che fai domande idiote.- Risposi subito, scavalcando le ringhiere dell'edificio. 
Stavo per scendere dalla ringhiera, quando misi male un piede, e caddi. 
Il ragazzo mi guardò divertito, ed io gli lanciai un' occhiata.
Estrasse qualcosa dalla tasca. Delle chiavi. Alzai un sopracciglio, e lo vidi avvicinarsi al lucchetto della porta che faceva accedere alla piscina.
-Sai, se solo tu mi avessi aspettato, a quest'ora non sarest li ad imprecare.- Affermò inserendo la chiave nella serratura ed entrando, per poi tendermi una mano per alzarmi.
Non presi la mano, e mi alzai da sola.- Gne gne.- Dissi seria, sotto lo sguardo del ragazzo, che prometteva risate da un momento all'altro.
Entrammo all'interno dell'edificio, in cui c'era la piscina riscaldata. 
-Certo, la cosa più importante! Come facciamo il bagno se non abbiamo il costume? Eh?.- Chiese con fare ovvio, rivolto a me.
Non gli risposi. Mi tolsi la felpa, che mi aveva precedentemente imprestato, ed il resto degli indumenti, restando in intimo.
Harry non staccò gli occhi da me, ed un ghigno soddisfatto mi uscì dalle labbra.
Mi buttai in acqua, con un tuffo a bomba, che schizzò il ragazzo dalla testa ai piedi. 
A quel punto, il riccio aprì la bocca, a formare una perfetta 'O', si tolse pantaloni, maglietta, scarpe e calze, e si buttò in acqua.
Scoppiai a ridere, e andai sott'acqua, andando poi a pizzicargli il torace. Lui strinse un pugno, e con una mano, prese un mio braccio, portandomi in superfice.
A quel punto i nostri occhi si fissarono gli uni sugli altri. E il ghigno che c'era sulle nostre labbra sparì.
I miei occhi tenevano il contatto visivo con i suoi. La distanza tra noi due, lentamente andava a sfumarsi. Io ero immobile. In apnea. Non facevo niente.
Lui si avvicinava, era troppo vicino. 
Era a pochi centimetri da me, quando sentii lui cingermi i fianchi e portarmi in aria, per poi farmi cadere in acqua con un tonfo.
Quando riemersi, scoppiammo entrambi a ridere.
Uscii dall'acqua, sotto il suo sguardo indagatore, ed andai in cerca di un asciugamano, che trovai pochi secondi dopo. Lo misi a mo' di vestito, e mi sedetti a bordo vasca.
Harry si avvicinò a me, e per la prima volta lo guardai dall'altro in basso, sorridendo.
Mi alzai, ed andai a prendere il cellulare, guardai l'ora.
Le 03.45. 
Vidi il ragazzo uscire dall'acqua, e gli tirai i suoi vestiti.
-Muoviti idiota. Dobbiamo andare.- Dissi ridendo.
-Oh... Quanta dolcezza da parte tua.- Disse ironico, avvicinandosi e togliendomi l'asciugamano, così che si potesse asciugare anche lui. Non diedi peso a quel gesto. 
Rinfilai la felpa ed il resto, e mi avviai all'uscita della piscina, seguita da Harry.
-Senti un po' riccio..- Dissi guardandomi intorno.
Uscimmo dall'edificio, e richiuse la porta.
-Ho due domande da farti.-
-Dica limone.- Lo guardai, alzando un sopracciglio.
-Limone? A questo punto diventano tre.- 
-Alla prima ti rispondo subito. Sei acida quanto un limone.- Lo guardai male.
-Io non sono acid..- Mi interruppe.
-Tanto non lo ammetterai mai, procedi con le altre due domande.- Disse tra le risa.
-Ah ah ah.. Comunque, la prima.. Dove diavolo le hai prese le chiavi?.-Chiesi curiosa.
-Segreto professionale.- Disse ammiccando.
-Pft. La seconda... Dove hai messo la macchina.- Il ragazzo si girò, indicando un punto, con la mno tesa. Un punto, vuoto.
Il ragazzo sbarrò gli occhi, e si guardò intorno. 
-Annie...-Disse con un non so che di intimorito nella voce.
-Si?.-Chiesi ridendo.
-Dimmi che è uno dei tuoi scherzi, e che hai nascosto la macchina, e che ora mi dirai dov'è.- Disse tutto d'un fiato, voltandosi verso di me, e pregandomi quasi.
Risi ancora. Quel ragazzo aveva una nota positiva su di me. Forse. Oppure, semplicemente mi piaceva vederlo in difficoltà.
-Harry... So che è difficile da comprendere per il tuo unico neurone in isolamento.. Ma io sono stata tutto il tempo con te.- Dissi tranquillamente, beccandomi un occhiataccia infuocata, da parte sua.
-E non mi guardare così. Non è mica colpa mia!!.- Esclamai.
-ANNIE! MI HANNO FOTTUTO QUELLA DANNATISSIMA MACCHINA CAZZO!.- Mi urlò contro. 
Una scossa d'adrenalina mi percorse. Nessuno si era mai rivolto a me in quel modo. 
Capivo la situazione, ma io non ne potevo niente.
Strinsi le mani in due pugni, ben serrati, girai i tacchi, e me ne andai.
-Dove stai andando adesso?.- Disse sospirando.
Non risposi, e continuai dritta per la mia strada. Strada che non conoscevo tra l'altro.
Sentii dei passi dietro di me, e fici finta di niente, camminando ancora più svelta.
Ad un certo punto mi sentii il polso bruciare, lo guardai, e le sue dita erano poggiato su di esso.
-Lasciami.- Pronunciai scandento mene ogni lettera.
-Annie, scusa.. Non me la sarei dovuta prende..- Strattonai il polso, non riuscendo ugualmente a liberarlo.
-Lasciami!.- Sbraitai furiosa.
Harry continuava a guardarmi negli occhi, cercando di leggermi dentro. Tutto inutile.
-Lascia almeno che ti accompagni a casa, o Lou non me lo perdonerà mai.- Risi, di una risata isterica, definiamola così.
-Non ho due anni.-
-Ne hai quindici.- Osservò.
-Disse quello con tra anni in più di me.- Alzai le sopracciglia, dando un secondo strattone al braccio. Niente da fare.
-Sono più maturo, o almeno lo sono abbastanza per sapere che una ragazza non puo' andarsene ingiro da sola a quest'ora!.- Sibillò a bassa voce, segno che anche lui stava per perdere la calma.
Sospirai.
-Me lo lasci il braccio almeno?.- Chiesi inclinando la desta da un lato.
Il riccio per tutta risposta lasciò il mio braccio.
-Dobbiamo andare a prendere gli altri.- Dissi a testa bassa.
-Prima accompagno te a casa, e dopo IO vado a prenderli.- 
-Ma che cazz..? E chi sei tu? Scusa?.- 
-Un ragazzo di diciotto anni, accompagnato da una ragazzina quindicenne e scassapalle.- Ridussi gli occhi ad una fessura.
- Non provarci mai più.- 
-A chiamarti scassapalle?.- Chiese lui.
-No, a chiamarmi ragazzina! Mi irrita okay? Okay! Portami a casa, e dopo fanculizzati.- Dissi incrociando le braccia al petto.
-Bene.- Disse.
-Bene.- Risposi.



Spazio Autrice:
Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeente... Alyson è qui presente!
Yaaaaaaaaaaaaaaaa
Okay...
Questo spazio autrice sarà molto corto.
Ringrazio solo tutte coloro che hanno recensito il mio avviso, e che mi hanno fatto cambiare idea.
In questo capitolo i due litigano.. Ma nel prossimo ci sarà una sorpresa.
Ah.. Riguardo al bacio... Ho pensato che fosse troppo presto, quindi ancora nada u.u
Ditemi cosa ne pensate u.u
xoxo
Alyson

   
 
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