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Autore: Harihanna    23/06/2012    1 recensioni
Da quel bosco non ci sarei mai uscita nemmeno se fossi restata viva, io avevo un dovere e dovevo compierlo.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO AUTRICE:

Questo è uno dei capitoli di passaggio, non vi incazzate se non vi piace neanche a me piace ma diventerà più figo più avanti :') ora vi lascio alla storia :)
Baci:

-Ally



La cruenta battaglia stava ormai per terminare e io ero lì senza forze a combattere, dei nostri più della metà erano morti, quindi i nostri avversarsi ci stavano decisamente sconfiggendo, notai Isaia allo stremo delle forze, quasi quanto me, mi guardò, io ricambiai lo sguardo, notai che i suoi occhi non erano più rivolti verso di me ma a qualcun' altro, mi voltai e notai che uno di loro stava per tirarmi una coltellata nello stomaco, ma qualcuno gli tirò una freccia dritta nel cuore, lo fece cadere a terra, morto. Mi voltai verso chi aveva scagliato quella freccia, Isaia, gli sorrisi, lui ricambiò, ma proprio quando forse c'era quel briciolo di speranza di diventare buoni amici, un assalitore da dietro lo uccise con un coltello, sbarrai gli occhi “Isaia” urlai, mi avvicinai a lui inginocchiandomi, togliendo il coltello conficcato alla schiena, una pozza di sangue si stava formando attorno a lui, una lacrime mi rigò il viso “Isaia...” sibilai, ma ormai non c'era più niente da fare, gli chiusi le palpebre ancora aperte e un urlo uscì dritto dalla mia gola, “Bastardi lo avete ucciso” dissi avvampandomi su uno di loro cercando di ammazzarlo, ma erano troppo forti per me, improvvisamente sentì un dolore atroce alla gamba qualcuno doveva avermi scagliato una freccia contro di questa, mi accasciai a terra mentre le lacrime per il dolore e il dispiacere continuavano a uscire, a quanto pare loro non volevano dare il colpo di grazia e se ne andarono, io ero l' unica rimasta viva tra tutti i miei compagni, l' unica che era stata salvata e che ora era caduta in un sonno profondo.

 

Ero in fase di dormiveglia, sentivo che mi stavano trasportando da qualche parte ma non capivo dove, erano sempre loro, gli Amusus, dovevo vendicarmi per tutto il male che aveva fatto a me e la mia gente.

 

Fermati” dissi tirando le corde del cavallo, scesi giù da questo, notai qualcuno accasciato a terra sembrava svenuto, mi avvicinai, era una ragazza, era sporca di terra, la guardai, la gamba gli stava sanguinando! La presi in braccio e la feci salire con me sul cavallo, facendo attenzione a non farla cadere, dovevo portarla casa o la ferita avrebbe potuto avere ripercussioni molto forti.

 

C'erano troppi alberi, decisamente troppi, sentivo delle urla, urla di dolore, mi guardai attorno, versi di corvi arrivarono dritti alle mie orecchie, “Dove sono?” chiesi sapendo che nessuno avrebbe potuto rispondermi, sentì odore di fumo, stava succedendo qualcosa e non era una bella cosa. Le Urla incominciavano a farsi sentire sempre di più, finchè gli alberi sparirono e davanti a me si fece vedere una scena a dir poco orribile, c'era la lava a pochi metri da me e in alto una grande rupe e una donna sopra legata, dietro di lei c'erano persone famigliari che cercavano di buttarla giù, senza nemmeno saperlo trovai un binocolo, lo impugnai, quella donna era... mia madre! E la gente dietro di lei gli Amusus, sbarrai gli occhi “Mamma” urlai a squarciagola disperata, lei mi vide “Amneris scappa, vattene da qui” urlò, incominciai a piangere “Mamma ti salvo io” urlai, lei scosse la testa e urlando in modo quasi dispiaciuto disse “è troppo tardi ormai”, la spinsero giù nella lava tra gli incitamenti del popolo nemico che urlava felice, urlai un straziante no prima di accasciarmi a terra, il dolore mi stava divorando finchè...

Calma Calma” sentivo, non riuscivo a capire da dove provenissero queste voci, improvvisamente chiusi gli occhi e li riaprì ero in uno strano luogo, non era il posto dove ero io prima, mi alzai con la schiena, “Dove sono?” chiesi quasi urlando, “A Londra” disse un ragazzo biondo con uno strano abbigliamento, mi guardai attorno, dov'ero finita, questo non è il luogo in cui ho sempre vissuto io era... diverso! Mi guardai attorno spaventata “Credo tu abbia un po' di febbre” prese uno strano strumento e cercò di mettermelo in bocca, ma mi alzai di scatto “Chi sei tu? Dove sono? Cos'è successo?” urlai, il biondo si alzò e decise a parlare “Io sono Niall, sei in casa mia ed è successo che ti ho trovata per terra sanguinante nel bosco, ma per fortuna ti ho trovata. A proposito ti fa ancora male la gamba?” guardai in basso notando la gamba fasciata per poi tornare a guardare Niall, scossi la testa “Certo che sei proprio strana” disse quello “normale”, continuai a guardarlo senza dire niente “Che c'è mi trovi bello?” disse ridendo, inarcai un sopracciglio e mi avvicinai a lui.

 

Si avvicinò a me di troppo decisamente, le sue labbra quasi stavano sfiorando le mie, mi annusò il collo, sbarrai gli occhi “Ma che stai facendo?” dissi allontanandomi, quella tipa era decisamente strana, “Che strano odore che hai, è come dire inebriante” disse lei, quella ragazza doveva per forza avere la febbre, presi il termometro e glielo infilai subito in bocca “Tu hai la febbre lo so” dissi, lei continuava a guardarmi, mi faceva uno strano effetto quando mi guardava, da un certo senso era diciamo particolare, ma rimaneva il fatto che era strana.

 

Il cellulare vibrava sul comodino, proprio nel momento in cui ero deciso ad addormentarmi, sospirai e prendendolo vidi un nuovo messaggio, lo aprì “Ciao amore, indovina oggi facciamo 8 mesi non sei contento? Ti amo tua Nicki” mi buttai sul letto insieme al cellulare, Nicki era la mia fidanzata da 8 mesi, la ragazza che tutti vorrebbero, io ci ho impiegato un po' per farla innamorare di me ma ci sono riuscito, ho sempre avuto una cotta per lei che ora si era trasformato in amore.

 

Non c'era verso di addormentarmi, scostai le coperte e alzandomi, aprì la porta. Per me era un mondo nuovo, non so precisamente cosa mi era successo, ma questo non era il luogo in cui abitavo io, qui tutto era come diverso per me. Di fronte a me vidi una porta e sopra scritto “Niall” doveva essere camera sua, la aprì leggermente vedendo cosa stesse facendo, aveva gli occhi chiusi ed era messo di traverso, non ero sicura sul fatto che stesse dormendo, la aprì leggermente e cercando di non fare rumore, mi sdraiai vicino a lui incominciando ad osservare il soffitto “Ti sei mai innamorata?” chiese, aspettai qualche secondo prima di rispondere “No non so nemmeno cosa significa essere innamorati” risposi, “Ah no? Bhe essere innamorati significa guardare quella ragazza come se fosse l' unica sulla faccia di questa terra, significa non stancarsi mai delle sue chiamate dei suoi messaggi dei suoi abbracci dei suoi baci... ma soprattutto significa che saresti disposto a tutto pur di renderla felice” i suoi occhi quasi brillavano al buio, a quanto pare lui riusciva a sentire un sentimento così forte che invece io non avrei mai saputo provare, “Quindi tu sei innamorato” dissi, notai che i suoi occhi color mare mi guardarono, mi sorrise “Si follemente” disse per poi tornare a guardare il soffitto sopra di se.



             

  
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