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Autore: Problematica    08/01/2007    1 recensioni
La storia la conosciamo tutti..ma cosa accadrebbe se al posto del famoso trio avessimo un bel quartetto?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il discorso di fine anno di Silente fu particolarmente doloroso, proprio perché annunciò a tutti di come Cedric era morto, ucciso da Voldemort, anche se il Ministero lo aveva pregato di non dire niente agli studenti. Qualcuno sussultò, altri piansero in silenzio, Harry Ron Hermione e Melrose fissavano il Preside con occhi addolorati mentre lui si accingeva ai saluti e poi, in silenzio si alzarono e uscirono dalla Sala Grande. Più tardi mentre Harry metteva nel baule le ultime cose, entrò nel dormitorio Silente che spiegò al ragazzo lo strano incantesimo che aveva tenuto unita la sua bacchetta a quella di Voldemort: il Prior Incantatio. Le due bacchette infatti sono state create da due piume appartenute alla stessa fenice, Fanny. Quando due bacchette gemelle vengono a contatto, accade qualcosa di straordinario e queste si ritrovano unite dall’Incantesimo; e fu per mezzo di quell’Incantesimo che a Harry fu possibile vedere quei fantasmi, i fantasmi di tutte le persone che Voldemort aveva ucciso. Harry si limitò ad annuire, non sapeva proprio cosa dire, e Silente, quasi leggendo i suoi pensieri, lo strinse a sé, ricordandogli che anche se incombeva una battaglia durissima, lui non era solo ma aveva degli amici ad Hogwarts.

Giunse poi, il momento dei saluti. Gli studenti erano tutti intenti ad abbracciarsi e a promettersi che si sarebbero scritti un sacco di lettere, durante l’estate; Hermione stava chiacchierando con Melrose Ginny e altre ragazze di Grifondoro quando dalla folla spuntò Victor Krum, avvolto nella sua grande pelliccia grigia: prese Hermione da parte e le sussurrò qualcosa all’orecchio mentre nella mano le porgeva un pezzetto di carta. Lei, visibilmente rossa in viso, annuì sorridendo e tornò dalle amiche che la guardavano incuriosite, tranne Melrose che fissava un punto dietro le spalle di Angelina; -Scusatemi!- disse senza guardare in faccia nessuno e si diresse quasi correndo, nella direzione in cui stava guardando. Raggiunse Dimitrov che la stava fissando da un bel po’ di tempo, e rimasero a guardarsi imbarazzati fino a che lei ruppe il silenzio. –Credo che mi mancherai molto!- disse sorridendo, e anche lui rise mentre la guardava; poi le prese la mano promettendo che le avrebbe scritto almeno una lettera al giorno, al chè Melrose rise più forte. –Non fare promesse che non puoi mantenere!- gli rispose, pensando che lui scherzasse, ma in quel momento Dimitrov la guardò: non rideva più, ma aveva uno sguardo così penetrante che per un attimo Melrose pensò che potesse leggerle la mente, e arrossì. Lui non lasciò la sua mano ma le si avvicinò per darle un bacio, e lei presa alla sprovvista, chinò il viso di lato proprio come fece il giorno in cui lo invitò al ballo. Dimitrov le diede un piccolo bacio sulla guancia e finalmente la lasciò; sorrise un po’ goffamente e fece per andarsene, ma qualcosa scattò nella testa di Melrose: improvvisamente si rese conto che non si sarebbero visti per molto molto tempo.

Quasi senza volerlo, allungò il braccio, afferrando il gomito di Dimitrov che ormai era completamente voltato dall’altra parte; si guardarono di nuovo negli occhi e Melrose tentò di non arrossire mentre lui le si avvicinava, ma ormai aveva il viso rosso e caldo. Si sentì all’improvviso la testa leggera, come se stesse galleggiando: Dimitrov continuava ad avanzare e lei stava guardando i suoi occhi color nocciola come se fosse la prima volta che incrociava lo sguardo di qualcuno. Quasi non sentiva più le voci dei suoi compagni, era completamente assorta nell’osservarlo, ormai così vicino che quasi poteva contargli le ciglia su entrambi gli occhi. Il cuore di Melrose prese a battere velocemente, sembrava che stesse per scoppiare e aveva braccia e gambe paralizzate: lui era così vicino, poi i loro nasi si sfiorarono…

Harry stava fissando la folla dall’alto, e sembrava che avesse sotto di lui un mare di teste; Ron Hermione e Melrose lo raggiunsero ed insieme osservarono gli studenti di Durmstrang e di Beauxbatons che in fila, raggiungevano rispettivamente la nave e la carrozza. Rimasti da soli, i quattro amici si guardarono l’un l’altro: -Ora cambierà tutto, vero?- disse Hermione con l’aria un po’ dispiaciuta, e Harry poggiando una mano sulla spalla dell’amica rispose che era vero, sarebbe cambiato tutto d’ora in avanti. –Beh, allora facciamo in modo che cambi in meglio!- aggiunse Melrose, prendendo sottobraccio Hermione e Ron, e tutti e quattro si misero a ridere, seguendo la folla che salutava i loro compagni stranieri. Si fermarono e fissarono la nave dei bulgari che si stava immergendo nelle acque scure del lago, mentre la carrozza di Beauxbatons si innalzava nel cielo, trainata dagli enormi cavalli alati, e spariva all’orizzonte. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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