Il
discorso di fine anno di Silente fu particolarmente doloroso, proprio perché
annunciò a tutti di come Cedric era morto, ucciso da Voldemort, anche se il
Ministero lo aveva pregato di non dire niente agli studenti. Qualcuno sussultò,
altri piansero in silenzio, Harry Ron Hermione e Melrose fissavano il Preside
con occhi addolorati mentre lui si accingeva ai saluti e poi, in silenzio si
alzarono e uscirono dalla Sala Grande. Più tardi mentre Harry metteva nel baule
le ultime cose, entrò nel dormitorio Silente che spiegò al ragazzo lo strano
incantesimo che aveva tenuto unita la sua bacchetta a quella di Voldemort: il
Prior Incantatio. Le due bacchette infatti sono state create da due piume
appartenute alla stessa fenice, Fanny. Quando due bacchette gemelle vengono a
contatto, accade qualcosa di straordinario e queste si ritrovano unite
dall’Incantesimo; e fu per mezzo di quell’Incantesimo che a Harry fu possibile
vedere quei fantasmi, i fantasmi di tutte le persone che Voldemort aveva ucciso.
Harry si limitò ad annuire, non sapeva proprio cosa dire, e Silente, quasi
leggendo i suoi pensieri, lo strinse a sé, ricordandogli che anche se incombeva
una battaglia durissima, lui non era solo ma aveva degli amici ad
Hogwarts.
Giunse
poi, il momento dei saluti. Gli studenti erano tutti intenti ad abbracciarsi e a
promettersi che si sarebbero scritti un sacco di lettere, durante l’estate;
Hermione stava chiacchierando con Melrose Ginny e altre ragazze di Grifondoro
quando dalla folla spuntò Victor Krum, avvolto nella sua grande pelliccia
grigia: prese Hermione da parte e le sussurrò qualcosa all’orecchio mentre nella
mano le porgeva un pezzetto di carta. Lei, visibilmente rossa in viso, annuì
sorridendo e tornò dalle amiche che la guardavano incuriosite, tranne Melrose
che fissava un punto dietro le spalle di Angelina; -Scusatemi!- disse senza
guardare in faccia nessuno e si diresse quasi correndo, nella direzione in cui
stava guardando. Raggiunse Dimitrov che la stava fissando da un bel po’ di
tempo, e rimasero a guardarsi imbarazzati fino a che lei ruppe il silenzio.
–Credo che mi mancherai molto!- disse sorridendo, e anche lui rise mentre la
guardava; poi le prese la mano promettendo che le avrebbe scritto almeno una
lettera al giorno, al chè Melrose rise più forte. –Non fare promesse che non
puoi mantenere!- gli rispose, pensando che lui scherzasse, ma in quel momento
Dimitrov la guardò: non rideva più, ma aveva uno sguardo così penetrante che per
un attimo Melrose pensò che potesse leggerle la mente, e arrossì. Lui non lasciò
la sua mano ma le si avvicinò per darle un bacio, e lei presa alla sprovvista,
chinò il viso di lato proprio come fece il giorno in cui lo invitò al ballo.
Dimitrov le diede un piccolo bacio sulla guancia e finalmente la lasciò; sorrise
un po’ goffamente e fece per andarsene, ma qualcosa scattò nella testa di
Melrose: improvvisamente si rese conto che non si sarebbero visti per molto
molto tempo.
Quasi
senza volerlo, allungò il braccio, afferrando il gomito di Dimitrov che ormai
era completamente voltato dall’altra parte; si guardarono di nuovo negli occhi e
Melrose tentò di non arrossire mentre lui le si avvicinava, ma ormai aveva il
viso rosso e caldo. Si sentì all’improvviso la testa leggera, come se stesse
galleggiando: Dimitrov continuava ad avanzare e lei stava guardando i suoi occhi
color nocciola come se fosse la prima volta che incrociava lo sguardo di
qualcuno. Quasi non sentiva più le voci dei suoi compagni, era completamente
assorta nell’osservarlo, ormai così vicino che quasi poteva contargli le ciglia
su entrambi gli occhi. Il cuore di Melrose prese a battere velocemente, sembrava
che stesse per scoppiare e aveva braccia e gambe paralizzate: lui era così
vicino, poi i loro nasi si sfiorarono…
Harry
stava fissando la folla dall’alto, e sembrava che avesse sotto di lui un mare di
teste; Ron Hermione e Melrose lo raggiunsero ed insieme osservarono gli studenti
di Durmstrang e di Beauxbatons che in fila, raggiungevano rispettivamente la
nave e la carrozza. Rimasti da soli, i quattro amici si guardarono l’un l’altro:
-Ora cambierà tutto, vero?- disse Hermione con l’aria un po’ dispiaciuta, e
Harry poggiando una mano sulla spalla dell’amica rispose che era vero, sarebbe
cambiato tutto d’ora in avanti. –Beh, allora facciamo in modo che cambi in
meglio!- aggiunse Melrose, prendendo sottobraccio Hermione e Ron, e tutti e
quattro si misero a ridere, seguendo la folla che salutava i loro compagni
stranieri. Si fermarono e fissarono la nave dei bulgari che si stava immergendo
nelle acque scure del lago, mentre la carrozza di Beauxbatons si innalzava nel
cielo, trainata dagli enormi cavalli alati, e spariva all’orizzonte.
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