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Autore: IloveJawaad    24/06/2012    1 recensioni
Un ragazzo e una ragazza, legati fin dall'infanzia da una grande amicizia: un'amicizia unica di quelle che ti segnano per la vita, un'amicizia che era però destinata a finire.
Ma si sa, quando un rapporto è stato importante è impossibile che i sentimenti svaniscano..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Liam, il treno ancora non è arrivato siamo in perfetto orario che ne dici di rallentare un po’?» implorò Louis mentre lo seguiva zigzagando tra la folla.
«Perfetto orario? Mi avete fatto fare tardi..» mugugnò il ragazzo bloccandosi per guardare l’enorme tabellone che segnava gli orari dei treni in arrivo; Louis gli andò addosso e così a catena anche gli altri due dietro di lui «..ma che..!?» esclamò Liam che stava cadendo addosso ad un’anziana signora: si voltò verso Louis pronto a dirgliene quattro, ma non riuscì a trattenere una risata.
«Non guardare me, sei tu che ti sei bloccato all’improvviso» si giustificò quest’ultimo alzando le braccia.
Il biondo che aveva osservato la scena scosse la testa divertito, spostando ripetutamente lo sguardo da Louis a Liam.
«Ma è mai possibile che non riuscite a non farvi riconoscere almeno una volta?» chiese Niall mentre gustava un croissant caldo appena acquistato.
«E possibile che tu non riesci a non mangiare per più di cinque minuti consecutivi?» intervenne il riccio alle sue spalle che si avvicinò a Niall, strappando un pezzo di cornetto, assaporandolo «..mh, buono»
Niall lo fulminò con lo sguardo e Harry si limitò a fargli l’occhiolino, sotto lo sguardo attento di Louis che lo osservava: scosse la testa, rendendosi conto che stava fissando l’amico da troppo tempo.
Possibile che fosse ossessionato a tal punto di essere geloso addirittura dei suoi compagni?
Era sempre più confuso, sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno ma non poteva dirlo ai suoi amici, non poteva dirlo a nessuno senza essere deriso o etichettato.
«Va tutto bene?» chiese Liam, notando la strana espressione di Louis: in un attimo l’attenzione dei ragazzi si posò tutta su di lui che li guardò uno ad uno, accigliato.
«Cosa?» chiese Louis sorridendo ampiamente «Va tutto alla grande» esclamò grattandosi leggermente il capo, guardando il riccio con la coda dell’occhio e notando che stava avanzando pian piano verso di lui.
«Sicuro che va tutto bene?» chiese Harry, posandogli una mano sulla spalla. Era una battaglia persa: Harry lo conosceva più di chiunque altro e lui non sarebbe mai riuscito a mentirgli, ma annuì comunque sperando che l’amico cessasse di fargli domande su domande.
Nel frattempo nella stazione regnava il caos più totale, quando dall’altoparlante la voce leggermente metallica annunciava l’arrivo del treno: la folla si muoveva indisturbata nel piazzale. Chi salutava i propri cari che sarebbero partiti per un periodo che poteva essere più o meno lungo o chi attendeva ansiosamente, proprio come i quattro ragazzi, di riabbracciare qualcuno.
Gli occhi di Liam quasi si illuminarono non appena riuscì a scorgere il muso del treno che lentamente entrava nella stazione: più il treno si avvicinava e rallentava, più il suo cuore batteva all’impazzata.
Niall e Harry erano troppo occupati a tempestare di domande Louis per rendersi conto che Liam si stava allontanando da loro.
Il treno si era fermato e le porte si aprirono lentamente: Liam spostava da una parte all’altra lo sguardo ansioso di incontrare lo sguardo di Zayn.
«Zayn io non ce la faccio a portarla, è troppo pesante..» esclamò Waliyha. Il ragazzo si voltò velocemente e la riconobbe immediatamente: Dio quanto era cambiata! L’ultima volta che l’aveva vista era piccola e paffuta, ora era una giovane donna bellissima. Avanzò verso di lei bloccandosi non appena vide Zayn scendere dal treno, con un’enorme valigia e  una borsa sulle spalle.
«Non ce la fai? Potevi caricarla di meno ti pare?!» borbottò Zayn, posando la valigia a terra.
Le labbra di Liam si tesero inevitabilmente in un sorriso sincero alla vista del ragazzo: era impossibile non riconoscerlo. Il suo immancabile ciuffo sistemato sempre in modo perfetto, il suo sorriso smagliante stampato sul volto decisamente diverso, più da uomo, un sorriso che gli era mancato terribilmente.
«Passano gli anni, ma voi due rimanete sempre dei bambinoni..» affermò Liam, con un tono di voce più alto per attirare l’attenzione dei due.
Zayn ebbe quasi un tonfo al cuore non appena riconobbe la voce del suo migliore amico: lasciò cadere la borsa a terra e si avvicinò a Liam, stringendolo tra le braccia.
Non parlarono per una manciata di secondi, fino a quando il moro sciolse l’abbraccio osservando l’amico dalla testa ai piedi.
«Che diamine Liam..» esclamò sorridendo, posando una mano sulla sua spalla «sei…diverso!»
«Sono cresciuto?!» corresse Liam, senza abolire dalle labbra quell’enorme sorriso che era spuntato da quando Zayn era sceso dal quel treno.
«Si, decisamente..» rispose il ragazzo, senza distogliere lo sguardo dall’amico: avevano perso molto tempo, ma avrebbero sicuramente recuperato il tempo perso, gli era mancato terribilmente.
«Sarai anche cambiato eh, ma la fissazione per il ciuffo è rimasta..» esclamò una voce lontana, che fece voltare inevitabilmente Zayn, che sorrise vedendo il riccio avvicinarsi.
«Il ragazzo con i ricci più sexy del pianeta..» esclamò il moro facendo un passo verso di lui per abbracciarlo: era felice come non mai, felice di rivedere i suoi migliori amici di sempre «..ti trovo in gran forma» aggiunse sorridendo, sciogliendo l’abbraccio e facendogli un occhiolino veloce, prima di stringere anche Niall, che nel frattempo si era avvicinato.
«No, ti prego non dirglielo che potrebbe iniziare un monologo riguardo la sua immensa bellezza..» borbottò il biondo, mentre si stringeva tra le braccia dell’amico.
«Ma quanto sei bugiardo..» sibilò il riccio, avvicinandosi a Liam che osservava la scena con un gran sorriso stampato in volto «..non sono così fanatico!» affermò infine.
«No infatti, sei anche peggio se ti ci metti d’impegno..» intervenne Louis guardandolo, mentre salutava Zayn.
Il moro si voltò verso Liam e sorrise divertito.
«Io sono rimasto sempre il solito bambinone eh!» disse ironico. Era felice di vedere che i suoi amici fossero rimasti gli stessi, ed era più che sicuro che quell’estate sarebbe stata indimenticabile.
Un viso gli mancava terribilmente: aveva voglia di vedere quanto era cambiata, aveva voglia di chiederle come stava solo per sentire la sua voce.   
«Okay, vogliamo andare o restiamo qui immobili per tutta la mattinata..» chiese Waliyha, urtata dal fatto che l’unico ad accorgersi della sua presenza era stato Liam: quest’ultimo si avvicinò a lei e prese la borsa, prima di stamparle un bacio sulla guancia
«La bambina ha ragione, mia madre ci aspetta per l’ora di pranzo, quindi..» esclamò lui, lasciando la frase in sospeso, prima di riprendere a camminare aspettando che i ragazzi lo seguissero.
Non poteva essere più felice: ora erano finalmente riuniti e l’estate si prospettava di già meravigliosa..
 
***

«Kath, ci sei?..» mi richiamò il mio amico, facendo si che io mi concentrassi sulla sua figura «..fra meno di una settimana abbiamo l’esame!» mi ricordò lui, facendo crescere a dismisura la mia agitazione.
Portai le mani sul viso, cercando di trattenere le lacrime dovute allo stress; Mark si alzò, piombandomi alle spalle e stringendomi così forte che per un istante pensai di non respirare. Lui era il migliore amico che potessi desiderare, un ragazzo che nonostante la popolarità che aveva a scuola era rimasto con i piedi per terra e non mi aveva abbandonato.
«Scusami ma..» sbuffai scuotendo leggermente la testa «..è solo che non ne posso più. Non vedo l’ora che questa settimana passi e che questi maledetti esami finiscano.» affermai secca, lasciando scivolare le mani dal viso, rimanendo concentrata con lo sguardo sul tavolino. Mark stava giocherellando con la mia treccia, mentre mi osservava attentamente, in silenzio; lo guardai con la coda dell’occhio, prima di alzare gli occhi al cielo, senza riuscire a non sorridere «..Okay dimmi.» era più che ovvio che voleva dirmi qualcosa.
«Sei sicura..» sciolse l’abbraccio e prese la sedia dove era seduto poco prima, avvicinandola alla mia «..si insomma, sicura che il problema del tuo nervosismo siano gli esami?»
Ovviamente tutti sapevano del ritorno di Zayn, compreso lui: lui però sapeva quello che avevo passato, sapeva quanto ero stata male ed era sempre stato più che convinto che io provassi qualcosa per lui.
Io comunque avrei negato che quel mio malumore era per causa sua, l’avrei negato anche a me stessa.
«E a cosa dovrebbe essere dovuto il mio nervosismo scusa..?» chiesi abbassando lo sguardo, mantenendo un gran sorriso stampato sulle labbra, che fece inevitabilmente sorridere anche lui: non rispose, si limitò a fare una lieve smorfia e sapendo dove volesse andare a parare scossi il capo «..non ci pensare neanche!» dissi guardandolo, lasciandomi scappare un risolino nervoso.
«Sarebbe più che comprensibile se così fosse, insomma non lo vedi da anni e..»
«E..?» lo interruppi io, lasciando ben intendere quanto mi infastidisse quel discorso «..e niente okay? Lui tornerà, e magari neanche ricorda chi sono e come se non bastasse mia madre non c’è e io sarò costretta ad essere presente al pranzo che sarà una mezza specie di festa di bentornato per Malik..» dissi tutto d’un fiato, alzando il tono di voce. Lui mi afferrò le mani e io riuscii quasi a tranquillizzarmi a quel contatto «..non sarà poi così difficile, no?» sussurrai infine, abbassando lo sguardo leggermente intimidita da quella situazione. Lui mi tirò verso sé stringendomi in un abbraccio, un abbraccio di cui avevo assolutamente bisogno, che sciolse ogni muscolo in tensione.
«Sei una tipa tosta..» affermò ironico lui, senza riuscire a trattenersi dal ridere «..sono più che sicuro che riuscirai a sopravvivere a questo pranzo e..»
Si ammutolì..
La musica, le urla di Harry e il rumore degli sportelli che si aprivano: non potevano essere già a casa.
«Mark, giù le mani da mia cugina..» esclamò ironico Liam. Fui io a sciogliere l’abbraccio, cercando lo sguardo del mio amico, che mi sorrise, quasi incoraggiandomi; mi lasciò una lieve carezza sul viso e mi stampò un bacio sulla guancia prima di alzarsi «Non preoccuparti Payne, abbiamo già fatto tutto quello che dovevamo in tua assenza..» ribatté Mark con altrettanta ironia provocando una risata generale, compresa quella di Liam «..tesoro, ci sentiamo più tardi» mi disse infine, prima di uscire dal giardinetto.
Mi limitai ad annuire, prima di alzare lo sguardo: fosse stato per me in quel momento sarei sprofondata.
I suoi occhi color cioccolato, i suoi capelli sistemati alla perfezione –come sempre- e le sue labbra, che si tesero in un sorriso imbarazzato non appena incrociarono il mio sguardo: pensavo seriamente che il cuore potesse uscirmi dal petto. Ricambiai il sorriso, balzando appena quando sentii la voce di Harry alle mie spalle..
«Io sono rovinato, non so niente..» affermò portandosi una mano fra quei meravigliosi ricci. Lui e Niall avrebbero dovuto tenere l’esame, proprio come me: erano più piccoli rispetto agli altri tre.
Alzai leggermente la testa, osservando il suo viso e corrugai la fronte «..Complimenti caro Styles, riduciti sempre all’ultimo momento tu eh, mi raccomando..» dissi quasi con tono di rimprovero.
«Si ma, tanto tu mi aiuterai, vero?» disse lui, facendomi uno di quei sorrisi al quale non potevo resistere; ero sul punto di rispondere, quando notai che una mano si era posata sul mio libro chiuso.
«Io non lo aiuterei se fossi in te..» la sua voce era diversa, ma sempre stramaledettamente meravigliosa.
Mi voltai lentamente, incrociando ancora una volta il suo sguardo, stavolta decisamente più vicino al mio: anche stavolta mi limitai a sorridere e senza proferire parola mi alzai dalla sedia.
Non so per quale assurdo motivo mi prese una mano e mi tirò a sé, abbracciandomi, un abbraccio che mi era mancato ma al quale non riuscivo a lasciarmi andare completamente: chiusi gli occhi, cercando di frenare le lacrime che minacciavano di uscire già da tempo.
Fu lui a sciogliere l’abbraccio, forse perché sentiva il mio disagio: gli regalai un sorriso sincero e dopo aver sussurrato un “Bentornato Malik..” quasi sicura che solo lui l’avesse sentito, visto il mio tono di voce bassissimo, mi allontanai lentamente, entrando nell’abitazione.
Non mi aspettavo quella reazione da parte mia, non mi aspettavo quell’abbraccio e non mi aspettavo neanche la strana sensazione che avevo provato quando il mio corpo era entrato a stretto contatto con il suo. Mi era mancato maledettamente e per la prima volta avevo la sensazione di essere mancata anche a lui, che quella mia indifferenza in tutti quegli anni aveva fatto male ad entrambi..  

  
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