Aprii gli occhi. Con lo sguardo appannato e la testa che girava
vorticosamente, come una trottola, cercai di alzarmi, ma una fitta
lancinante al fianco destro mi costrinse a ricadere giù, su
quello che sembrava essere un materasso, e a quanto pare era
così.
Quando finalmente la mia vista si fece più buona, il mio
sguardo incontrò un soffitto, che sembrava essere familiare.
Un soffitto fatto di grandi arcate in marmo.
-Dove cavolo sono?- mi chiesi.