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Autore: Beba_Border    25/06/2012    2 recensioni
Cosa succede quando ciò che provi va in frantumi?
Quando credi che sia tutto perfetto ed invece ti crolla tutto addosso?
Questo è quello che è successo a Kate e l'unico modo per dimenticare è voltare pagina senza guardare indietro.
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Dal capitolo 15:
"Sono spaventata perchè la prima volta sono stata ferita seriamente. Sono spaventata perchè non so cosa succederà tra di noi, se saremo felici oppure se sarà una storia piena di ostacoli.
L'unica differenza ora è che sono più forte. Non lascerò che la paura mi impedisca di continuare a far fiorire il sentimento che provo per Matt e che mi porta un calore che scalda il cuore. Non rinuncerò al calore del suo corpo che in questo momento mi abbraccia, al suo sorriso dolce e sexy, ai suoi capelli morbidi, ai suoi occhi in cui mi perdo ogni volta che lo guardo e alla sua dolcezza e senso di protezione e possessione che mostra nei miei confronti.
Questa volta non mi farò abbattere.
Questa volta io sarò più forte."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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SALVE A TUTTI! 

questa è la mia prima storia ed ho cominciato a scriverla da poco. avviso ce non so ancora come continuerà, scrivo quando mi sento ispirata ma ho già qualche capitolo scritto che provvederò a pubblicare. siccome scrivo quando sono ispirata non posso pormettervi costanza nello scrivere ma farò del mio meglio. SPERO VI PIACCIA E PERDONATEMI SE CI SONO ERRORI DI ORTOGRAFIA =)

 

 

Piccole gocce mi rigano il volto. Lacrime o pioggia? Neanche io saprei dirlo…

  

Piccole onde lambiscono delicatamente la spiaggia di Miami che oggi è più fresca, morbida ed accogliente che mai.

Sono seduta sul mio telo mare con la mia Canon affianco pronta a fotografare il momento in cui il sole comincia a mostrarsi. Adoro le albe e i tramonti: il cielo che si tinge di un alone a metà tra il rosa e l’arancio, mentre il sole, simile a una palla rosso fuoco, occupa il centro della scena come un attore in un film.

L’estate è appena cominciata e questo mi permette di poter indossare solo una semplice canottierina leggera, un paio di shorts di jeans con dei sandali e ovviamente il costume, anche se è solo mattina presto.

Dopo aver scattato le foto all’alba, decido di fare una rilassante passeggiata sulla spiaggia.

Che bella la sensazione calda e morbida dei granelli che mi si attaccano sotto i piedi nudi! Come una dolce carezza.

Mi sto godendo la quiete e la brezza del primo mattino quando, come previsto, dai parcheggi cominciano ad arrivare le urla e le risate di tutti i surfisti e delle loro ragazze frivole e snob.

Come ci si può immaginare i surfisti si lanciano a tutta velocità in mare mostrando i loro bicipiti, mentre le ragazze si svestono e si spalmano la crema solare (anche se il sole è ancora basso nel cielo) e fanno vedere come siano perfetti i loro corpi.

Che noia… le persone così le trovo davvero troppo superficiali, è come se fossero fatti tutti con lo stampino.

Decido che è meglio andarmene, raccolgo le mie cose e mi incammino verso il parcheggio.

Prendo la macchina e vado a casa delle mia migliore amica Jennifer. Oramai è abitudine che tutti i sabati io vada a fare colazione da lei con brioches e cappuccino.

 

Arrivata a casa di Jennifer suono il campanello e ad accogliermi arriva Susan, sua mamma: ha 38 anni, corpo snello ed in forma, lunghi capelli color mogano, occhi leggermente allungati di colore grigio-azzurri con un piccolo neo appena sopra l’occhio destro, labbra sottili e morbide. È una donna davvero bellissima, se penso solo che fa la modella!

Come d’abitudine, mi abbraccia e mi saluta con un’ fare molto giovanile.

“Ciao Kate. Entra pure.”

“Ciao Susan!”. Lei è sempre così cordiale con me, mi fa sentire a casa, per me è come se fosse una seconda mamma.

Vado in camera di Jennifer e la trovo intenta a mettersi lo smalto sulle unghie mentre canta “Livin’ on a prayer” di Bon Jovi. Sempre la solita… si cura sempre del suo aspetto eppure non è come le altre ragazze (come quelle della spiaggia per esempio) che si vantano solo perché hanno corpi da urlo e genitori ricchi.

Ci conosciamo da molto tempo, visto che siamo cresciute assieme, e siamo inseparabili.

Jennifer è una bella ragazza, alta e slanciata, con i capelli lunghissimi di un nero corvino che le incorniciano il viso e sono folti e lucenti. I suoi occhi verdi, che contrastano coi suoi capelli, hanno uno sguardo diretto e sincero.

Jennifer è elegante ma combattiva come nessuno; non ha paura di mostrare il suo lato più maschile sfidando i ragazzi a braccio di ferro e non ha paura di far vedere che sa essere anche una ragazza fine ed educata.

Quando arrivo in camera il vassoio con la colazione è già pronto e così ci sediamo sul letto e cominciamo a mangiare delle deliziose brioches preparate personalmente da Susan. Ogni volta che ne mangio una mi sembra di volare, sono davvero deliziose. Ho sempre cercato di farmi insegnare come farle così buone ma lei mi ha sempre detto che la ricetta è segreta.

“Finalmente la scuola è finita!” esclama Jennifer ad un tratto. Jennifer odia la scuola; o meglio non la odia ma odia il tempo che la scuola ruba alla nostra adolescenza (si, a volte ha pensieri molto strani) “Eh già! Dovremmo pensare a cosa fare durante queste vacanze” dico io.

“Si! Ho un sacco di idee! Potremmo andare a Las Vegas. Ho sempre voluto andarci” Jennifer e le sue solite pazze idee…

“Las Vegas? Mhh… non mi ha mai ispirato particolarmente. Io ho sempre sognato di andare a Los Angeles. Lì le albe ed i tramonti devono essere bellissimi da vedere”.

Jennifer concorda con me ma sappiamo entrambe che non ci possiamo permettere un viaggio simile, però perché non sognare un po’?!

All’improvviso vedo il display del mio cellulare illuminarsi e l’icona del messaggio apparire. Vado alla mia borsa e lo prendo… Chris!

Chris è il mio ragazzo. L’ho conosciuto al liceo e da allora non ci siamo più lasciati. È un ragazzo alto, con capelli corti ed arruffati color biondo cenere e con dei bellissimi occhi verdi.

Il primo giorno del mio nuovo liceo lo vidi subito tra gli altri studenti della Saint James, come non avrei potuto…

Mi stavo guardando in giro spaesata con Jennifer al mio fianco altrettanto spaesata quando ad un tratto mi accorsi di un bellissimo ragazzo che mi stava guardando e che mi sorrideva con un sorriso sincero, tenero e da mozzare il fiato.

Aveva intorno a sé una schiera di ragazze che stavano sbavando per lui, ma Chris non tolse un attimo gli occhi da me; mi fissava così tanto che cominciai a sentire le guance che pian piano si stavano facendo sempre più rosse dall’ imbarazzo. Notai che anche Jennifer guardava meravigliata Chris e quando venne verso di noi mi stavo già preparando per prenderla nel caso fosse svenuta.

Si avvicinò e ci chiese in che classe fossimo e, combinazione, eravamo nella sua stessa classe.

Il giorno dopo a scuola mi chiese di uscire e così dopo un po’ ci mettemmo assieme. Oggi sono due anni che stiamo assieme.

 

Apro il messaggio e leggo: “Ciao amore. Puoi venire da me? Se si, quando riesci?”. Subito gli rispondo che partirò da casa di Jennifer all’istante e che entro una decina di minuti sarò da lui.

Guardo Jennifer e le dico: “Jen devo andare da Chris, scusami. Avrei voluto rimanere ancora un po’”.

Alle mie parole, mi accorgo che nei suoi occhi passa un’ombra strana, che però scompare subito. Che strano.

“Oh, non c’è problema, vai pure. Ci vedremo un’altra volta” mi dice, sbrigativa, con un sorriso.

Mentre guido verso casa sua penso a come festeggeremo i nostri due anni. Andremo a cena fuori? O magari faremo un pic-nic serale sulla spiaggia? Non saprei dirlo. Lui era sempre stato così romantico durante le nostre uscite speciali… mi ricordo che quando avevamo fatto un anno di fidanzamento mi era venuto a prendere a casa, mi aveva bendato e mi aveva portato in macchina fino alla spiaggia. Appena arrivati sentii subito l’odore del mare e sentì che stavamo lasciando la spiaggia per andare su un punto dove vi erano delle rocce. Quando mi tolse la benda fui estasiata: uno spettacolo meraviglioso si aprì davanti a me. Chris aveva trovato un piccolo promontorio dove si era abbastanza nascosti da chiunque ci fosse sulla spiaggia e da dove si poteva vedere la luna che spuntava sull’ oceano. Quindi mi chiedo cosa mai avrà architettato questa volta per stupirmi.

Quando arrivo e lo vedo sul portico, capisco che c’è qualcosa che non va. 

  
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