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Autore: Sae    10/01/2007    10 recensioni
-Lo incontreremo prima o poi. Non preoccuparti, arriverà quello giusto.- Il pennello scivolava sulla tela trasportando la materialità del rosso. Le dita sottili ed esili si muovevano silenziosamente e i suoi occhi non perdevano nessun suo gesto. L’amica la guardava, mentre scriveva qualcosa di incomprensibile su un foglio.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yamato Ishida/Matt
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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-Lo incontreremo prima o poi

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Capitolo uno

 

 

 

-Lo incontreremo prima o poi. Non preoccuparti, arriverà quello giusto.-

 

Il pennello scivolava sulla tela trasportando la materialità del rosso. Le dita sottili ed esili si muovevano silenziosamente e i suoi occhi non perdevano nessun suo gesto.

 

L’amica la guardava, mentre scriveva qualcosa di incomprensibile su un foglio.

 

-Non so come fai ad avere tanta speranza dentro.-

 

Un sorriso le sbocciò sul volto.

 

-Parli proprio tu! Oh…Yolei!-

 

La donna ricambiò lo sguardo della sua migliore amica. Si erano conosciute, quando avevano sei anni, erano dello stesso quartiere e c’era voluto poco per diventare così unite. Le stesse scuole, gli stessi pomeriggi attaccate al telefono.

*Basta che rimaniamo sempre così…* pensava Yolei in quella stanza dentro la casa dei Yagami.

-L’importante è che la cotta per mio fratello ti sia passata!!- Kari scoppiò in una grossa risata.

 

Yolei arrossì da capo a piedi. – Ma è una storia di dieci anni fa!! Mi piaceva perché lo vedevo grande….!-

 

Kari pulì il pennello dentro l’acqua. –Comunque sta di fatto che dovremmo pensare a cosa fare da grandi e invece siamo qui a scrivere e a dipingere.-

Yolei alzò i suoi occhi. –Ah! C’è un mucchio di tempo! Dopotutto abbiamo solo finito le superiori!-lanciò uno sguardo alla finestra.- E poi sta anche piovendo!-

Kari si voltò sorpresa. Era così intenta a dipingere che non ci aveva fatto caso, neanche alla luce che era calata. –Bhe ci credo è dicembre….-

-Io direi di prenderci un anno sabbatico!E in fondo potremmo anche iscriverci a marzo, se cambiamo idea!-

La ragazza dai capelli viola si alzò dalla sedia come se danzasse. -Potremmo viaggiare…tu ti porti dietro la tua macchina fotografica…ed io bhe…i miei blocchi di appunti!!Oh oh! Almeno potremmo provare ad andare in giro per Tokyo!!- La ragazza prese le mani della sua amica.

 

-Mettiti il cappotto!! Dai!-

-Vuoi uscire adesso??? Ma che ti sei impazzita!?! Yolei!-

 

Si ritrovò con il suo cappotto in una mano mentre la sua migliore confidente agguantava l’ombrello e le chiavi.

 

-Mi è tornato l’ottimismo!!-

 

--

 

Camminava sotto la pioggia da un’ora. Perché?

I suoi occhi azzurri dopo aver analizzato, schivavano le persone che gli passavano di fianco.

 

Ci aveva litigato.

Per l’ennesima volta ricadevano nell’uso sbagliato delle parole,che siano verbi…o avverbi o semplici virgole. Si accusavano di colpe che non erano le loro.

Più volte aveva visto quell’accusa nei suoi occhi. Quante volte avrebbe voluto gridargli che lui non era sparito di sua volontà!!

E invece si ritrovava a detestarlo, mentre avrebbe voluto solo abbracciarlo e riconciliandosi così con quella parte oscura di se stesso. Con la parte più tenera di lui, quella bramosa di avere del calore umano.

 

L’amore. Quante volte aveva provato a cercarlo tra le lenzuola di un letto fresco o tra braccia femminili …oh… quante persone aveva illuso? Quante volte si era illuso??

 

Entrò in un bar, era stanco e voleva solo sedersi.

 

Dava l’idea di uno più grande, si di una persona sicura; anzi sembrava molto più grande. Ma aveva solo… diciotto anni…compiuti a marzo…un lavoro come barista nel cuore della notte e delle carte sul suo appartamento in affitto che parlavano di università.

 

Avrebbe voluto essere come Ken o come Daisuke. L’uno con la testa sui libri, l’altro con tanti sogni nel cervello.

Si toccò i capelli bagnati e corti. Le frange dorate gli ricadevano sugli occhi.

Decise di alzarsi improvvisamente, come se qualcuno lo stesse chiamando fuori. Spalancò la porta del locale e risentì sulle sue gote quelle amabili goccioline di pioggia.

 

Era stanco di non avere una meta. Di non avere punti di riferimento. Da quando la madre Takashi era sparita con una valigia in mano.

Da quando lui e Matt non facevano che guardarsi con odio.

Come dirgli ancora una volta che non era colpa sua!? Che il destino gli aveva intrappolati in ruoli che non erano i loro? Come cambiare la scenografia??

 

--

 

-Tu sei pazza!-

Yolei si mise a ridere, le gambe che si muovevano veloci sotto la pioggia.

Ballava, ignara dell’avvenire.

-Non ti senti viva, Kari??-

 

La ragazzina chiuse l’ombrello. Scoppiò in una risata.

 

-Si e vedrai come ci sentiremo quando ci beccheremo la polmonite.-

Al pensiero Yolei rabbrividì. Camminava all’indietro da un po’ e Kari la guardava timorosa e pensierosa. E in un lampo la castana si accorse di quello che sarebbe successo.

La donna dai capelli viola, coperta solo da un semplice giubbotto, stava per riattivare di nuovo la sua attenzione.

La sbadata Miyako urtò casualmente qualcuno.

 

-Mi dispiace!!!- esclamò quella  accorgendosi di aver letteralmente fatto piegare un ragazzo dai capelli biondi. Ma dai riflessi così svelti che aveva evitato una rovinosa caduta.

 

Kari si avvicinò alla scena. Sentì la voce del giovane, esclamare in un sorriso: -Non importa.-

 

Ma chissà perché quando incontrò quegli occhi azzurri una leggera morsa si creò nel suo stomaco.

Yolei continuava a scusarsi e quello continuava a sorridere.

Ma nel suo sguardo c’era qualcosa di così triste…Kari lo capì subito.

Quando quelle iridi azzurre si fermarono su di lei si ritrovò a tremare. Yolei non si accorse della manovra della sua migliore amica e neanche del sobbalzo di colui che aveva urtato.

 

-Permettimi di offrirti qualcosa!!-

 

--

 

-Tre tazze di caffè per favore!-

Yolei fece un gesto con le dita accompagnando quella frase. Fece ritornare i suoi occhi di nuovo sul giovane.

Le ispira fiducia.

 

-Come ti chiami?? Hai la nostra età?- incominciò l’interrogatorio.

Il giovane imbarazzato, pensò solo un attimo che quello era lo stesso bar dove poco prima se ne era andato.

-Mi chiamo Takero…- sussurrò, mentre sentiva gli occhi della castana su di lui.

-Takero, bene! Io sono Yolei Inoue e questa è Hikari Yagami! Ha un fratello di nome Taichi…sai lui suona in una band…ma andiamo avanti!-

 

Gli occhi azzurri, catturati improvvisamente fecero arrossire la timida Kari.

-Suona in una band?- chiese colpito.

-Già.-

-Si e sono anche molto bravi, pensa che il loro chitarrista è micidiale! È lui che compone e scrive canzoni!! Si chiama Yamato, lo conosci??-

 

Lui abbassò gli occhi nel rispondere.

 

-Si. È mio fratello.-

 

Il silenzio che calò dovuto a una sorpresa, fu interrotto dall’arrivo del cameriere. L’odore del caffè e della pioggia facevano da sottofondo. Kari scavò nella sua memoria.

 

“ Matt, non sta passando un momento molto facile. Dà la colpa di un divorzio a suo fratello. Si erano riavvicinati  ma poi la loro madre è partita…, non ne so il motivo, ma si danno la colpa a vicenda… Comunque sta di fatto che poi Takero non è andato a vivere con loro, con lui e col padre.…Ha trovato un lavoro ed una casa…ed è riuscito a studiare. Ah! Se ci fosse successo qualcosa di simile a noi… non riesco davvero a capire tutto questo rancore da parte di Yamato. Bha…Probabilmente perché a tutti e due è stato rubato qualcosa …”

 

Yolei continuò a parlare.

Kari scrutava le mosse gentili del ragazzo. I suoi occhi luccicavano commossi.

 

“L’affetto di una madre…”

 

-Non so…forse farò lo scrittore…-

-Ah! Come me!!-

 

“L’affetto di un padre…”

 

--

 

-Bhe il mio numero ce l’hai…!! Mi raccomando, spero di vederti presto.-

Yolei incrociò le braccia al petto.

 

-Ciao.- esclamò il giovane, mentre la pioggia si era attenuata.

-Ciao Takero!-

 

-Yolei…Kari! È stato un piacere conoscervi…-

 

--

-Che ne pensi?-

 

….

 

-Kari!-

 

 

-Kari!!! Ehy sto parlando con te!!-

 

-Eh?!- La castana dai capelli corti e lisci si voltò di scatto.

Yolei sorrideva.

-Ti ricordi del discorso che facevamo prima??-

La ragazzina si accigliò leggermente facendo una smorfia.

-Dell’uomo giusto!-

Kari annuì chissà perché non ci vedeva nulla di buono in quel discorso.

-è lui, il mio uomo giusto…è Takero! Ne sono convinta!!-

 

Kari osservò la sua migliore amica. La figura dell’estraneo di cui conosceva già la storia…si allontanava velocemente.

 

-Takero…- sussurrò piano.

 

--

 

-Sono a casa.-

 

Tk si cambiò velocemente la felpa.

-Ken, Daisuke!- urlò per la casa.

 

Non c’era nessuno a quanto pare.

Meglio così, si disse risoluto.

Sfogliò le bollette tra le sue mani.

Era stanco…perché non era forte come voleva? Continuava a ripetersi.

 

--

 

-Daisuke che ci fai qui?? Non dirmi che…-

-Si!! Oh Kari questi fiori sono per te!! Che ne dici se… qualche giorno usciamo io e te??? Oppure vuoi venire a casa mia?? Dai….è qui vicino!! Offro qualcosa anche alla megera della tua migliore amica!! Vi pregoooo!!!-

 

Miyako sospirò e guardò con rassegnazione il ragazzo. Kari al suo fianco con un mazzo di fiori che le copriva il viso, era tra le nuvole. Quel suo ex-compagno di classe non si rassegnava proprio! Lei non era innamorata di lui come glielo doveva far capire.

 

Il sospirò di Yolei però le arrivò all’orecchio, ancora una volta sentì la sua voce chiara e forte.

 

-Bhe in fondo oggi mi sento così buona…che …io e Kari accettiamo stiamo un po’ con te!-

 

--

 

La serratura scattò.

-Bene non c’è nessuno!!!- Daisuke chiuse la porta dietro alle ragazze.

Yolei indicò i fiori che coprivano il viso di Hikari.

-Oh da qui, mia dolce e piccola amata!!- Davis raccolse l’invito della viola.

Prese i fiori e cercò un vaso.

 

Ne prese uno che Ken aveva portato lì…e che aveva messo sulla tavola. Kari sospirò e si guardò le mani rassegnata, sporche di verde.

 

-Dov’è il bagno? Devo lavarmi le mani.-

 

-Ah! Si….sempre dritto e poi giri a destra.!- Davis era rosso da capo a piedi.

 

La ragazza si avviò per il corridoio.

Trovata la porta la aprì senza far rumore. Ah...almeno il bagno sembrava pulito!

Si guardò intorno e si bloccò.

Divenne rossa come un pomodoro.

 

Il ragazzo che avevano conosciuto pochi attimi prima…. era nel bagno di fronte a lei. Avvolto da una asciugamano bianca solo dal bacino in giù…

 

-AAAHHH!!!- urlò lei mentre lo vedeva coprirsi del tutto imbarazzato.

-COSA CAVOLO….!!!!-

Quelle esclamazioni perforarono l’aria facendo accorrere i due che erano rimasti in cucina.

 

-KARI!!!-

-HIKARI-CHAN!!!!-

 

Daisuke aveva una padella in mano presa per istinto e la scena che gli comparve di fronte non gli piacque per niente.

-è Takero!- Yolei sussurrò quelle parole e Hikari rossa e imbarazzata si voltò di scatto a guardare il muro che le stava di fianco.

-TAKERO-KUN!!!!- urlò Davis con la rabbia negli occhi.

-EHY!- Il ragazzo alzò la voce e prese l’accappatoio di cui si era liberato un momento prima dell’intrusione e che se ne stava appoggiato sul portasciugamani.

 

-ERI NUDO?!!!!!!- -Era…NUDO?!??- Daisuke e Yolei fecero contemporaneamente quella domanda a Kari. Che divenne prima color porpora poi bianca come il latte.

-MA NO!-

-Se ha osato farti qualcosa…giuro che io!!- Davis mostro i suoi denti aguzzi.

Sul volto di Takero apparve una gocciolina.

-Ma dico o sei scemo…o sei scemo…Dai!-

-Non ti permettere!!-

 

Takero gli lanciò uno sguardo di sfida.

-Davis...è lei che entrata in bagno!-

-Per forza si doveva lavare le mani!! Sfido io!!-

Takero lasciò andare un forte sospiro.

-La prossima volta la accompagni in bagno, e ti assicuri che non c’è nessuno dentro!!-

Kari e Yolei seguivano quel dibattito. Poi la castana scoppiò a ridere. Per Daisuke fu il canto più dolce del mondo mentre a Takero diede sui nervi.

 

-OH come è bella quando gioisce…- sussurrò rosso il castano.

-Oh come sei assurdo!!- Potete uscire per favore?? Tra poco devo andare a lavorare!-

 

Takero spinse fuori il suo compagno di casa.

 

-Yolei Kari… incredibile ci siamo rivisti subito! Bhe…Ciao!- Chiuse la porta sentendo poi il grido acuto di Daisuke, domandare a cosa si riferiva.

 

--

 

Aprì il frigo mentre la voce di Yolei riempiva l’aria. Indifferente poggiò sulla tavola del formaggio e del prosciutto cotto. Prese il pane e ricambiò lo sguardo del suo miglior…nemico.

 

-A che ora stacchi?-

-L’una, le tre…non so…-

-Ma non sei stanco??? E poi domani vai a lezione! Perché non rimani con noi, sto facendo fare le pizze…Hikari e Yolei hanno deciso di rimanere anche per la cena!-

Takero aggrottò le sue belle sopracciglia. Per un sol attimo i suoi occhi inquadrarono la castana.

Kari non abbassò il suo volto. Quella sensazione le ritornò nel cuore, imprimendosi come l’inchiostro sulla carta. Sentì gli occhi di Yolei su di lei e si riscosse, osservano il contenitore dello zucchero davanti a lei.

-Non posso.- A Miyako piaceva il fratello di Yamato. I suoi occhi si rattristarono….sentì la voce del giovane rimbombarle nella mente.

-Dai!-

Takero prese il coltello e si preparò il suo panino. Con voce chiara e decisa ribadì il suo no.

Prese il suo cappotto e salutò uscendo con il pane in un sacchetto.

 

La delusione si dipinse sul volto della giovane dai capelli viola.

 

-Che peccato…-

-Aspettatemi qua.-

 

--

 

-Takero ti prego….ti pregooo!!! Rimani!!- Urlò per le scale. Tk si voltò per un sol attimo verso il sognatore castano. Gli era stato vicino in momenti difficili…. E per lui era un fratello malgrado i suoi precedenti pensieri.

Ribadì dolcemente il suo no.

-Per una sola volta che non vai!!!-

--

 

-Di chi è la margherita??-

-Mia!- Yolei agguantò il cartone mentre si sedeva di fianco a Davis. Takero passò il piatto alla piccola Kari.

-Parli sempre così poco?-le chiese mostrandosi spavaldo.

I suoi occhi lo fulminarono. Ma lei davvero non voleva.

-E tu sorridi sempre così spesso?-

 

Yolei e Daisuke sgranarono gli occhi.

-Accidenti…non si sopportano.- la voce di Daisuke preoccupò la migliore amica della sorella di Taichi.

-Sorrido sempre, ragazzina.-

 

Il tono di Takero si era dimostrato strafottente e tagliente. Kari non ebbe il tempo però di ribattere.

-Dove lavori, Takero???- Miya per fortuna era di fronte al biondo e attirò la sua attenzione.

-Al Blue Sky.-

Daisuke fece una smorfia.

-Oh! Ma è il locale più bello di tutta Tokyo!-

-Già.-

“Una forte perturbazione sta attraversando la nostra città. Pioggia fino a domani….”

-Chi ha messo il meteo??? Non c’è qualche film?!- 

 

--

Kari sfiorò leggermente con il braccio il gomito del biondo, durante la consumazione casalinga. Sentì un piacevole brivido salirle lungo la schiena. Scosse il capo e osservò la televisione mentre non aveva notato che anche Takero si era fermato a quel contatto. Ma soprattutto non aveva notato che lui stava sorridendo….

Era la prima volta che non faceva colpo su un tipetto simile. Le chiavi che giravano nella toppa comunque, lo fecero alzare di scatto e Yolei si ritrovò a rimirarselo….

 

-è Ken.- Daisuke si rigirò verso i suoi ospiti dopo aver scrutato il lungo  corridoio.

-Ehilà, buonasera signor commesso!-

-Davis!- lo rimproverò quello per nulla offeso.

-Comunque caro mio, lì c’è la tua pizza, offerta dal sottoscritto!- Lo sguardo del castano si soffermò per un attimo sul volto di Takero che sospirò. -Loro sono Yolei e la mia Kari!-

 

Ken sorrise gentilmente alla castana. Inquadrò la figura di Yolei con la stessa espressione …e ci rimase. Che carina quella ragazza! Poi si riscosse. Divenne serio.

 

-Takero…-

Il giovane aveva appena riempito il bicchiere di Daisuke.

I suoi occhi azzurri fecero rabbrividire il giovane Ichijouji.

 

-C’è Matt sotto…- con estrema lentezza aggiunse un fioco: -Vuole parlarti.-

 

Takero posò la birra sul tavolo. Ecco.

 

-Scusate…scendo un attimo.-

 

--

 

Faccia a faccia.

 

-Credevo di non trovarti.-

Yamato Ishida esordì in quel modo illuminato da uno dei lampioni.

 

-Già. Dovevo andare a lavorare…ma Daisuke mi ha chiesto un favore…e sono qui.-

-Uhm…-

 

Matt alzò il volto.

 

-Mi dispiace. E che non è un buon periodo.-

Takero avrebbe voluto tirargli un pugno.

-E per chi non lo è!-

Matt lo guardò in faccia. Ma che cosa stava facendo…?L’odio ritornò.

 

-Bhe…certo per chi conta solo sulle proprie forze….per chi  ha la presunzione di avere il controllo della sua vita non deve essere un buon periodo.-

-Se dobbiamo discutere non è questo né il luogo né il momento.-

-Io voglio sapere solo la verità.-

Yamato si avvicinò al fratello.

-Ne ho il diritto.-

 

Il cuore di Takero batteva forte. Le guance gli si colorarono di rosso.

-Ma io non la so!! Non so il motivo per il quale i nostri genitori si sono lasciati, né so il motivo che ha spinto nostra madre ad andarsene! Mi sono stancato di urlarlo! Cosa vuoi che ti dica? Che è colpa mia?? Si Matt, è colpa mia!Va bene!?-

Il fratello maggiore si passò una mano fra i capelli.

La loro conversazione fu interrotta da un’esile figura con i capelli castani rischiarata a poco a poco dalla luce dello stesso lampione. Gli occhi di Yamato brillarono sorpresi di trovar lì quella piccola donna.

 

-Hikari…!-

 

La sorellina di Taichi Yagami lo salutò prima di rivolgere i suoi occhi bramosi sulla figura di Takero.

 

-Yolei sta facendo una partita a carte contro Daisuke e….quindi rimane un altro po’…però io voglio tornare a casa. Takero mi puoi accompagnare? O magari interrompo qualcosa?-

 

In realtà Hikari aveva capito che magari poteva aiutare in qualche modo quel giovane. Yolei però davvero era stata trattenuta da Ken e da Daisuke e stava vincendo ai videogames e lei si era riuscita a districarsi…prima che il suo pretendente le proponesse qualcosa.

- No. Matt se ne stava andando.-

 

--

 

-Ecco…-

Camminavano da un po’ e Kari fu la prima a parlare spezzando contemporaneamente il vento freddo e il silenzio della sera.

 

- …spero davvero di non aver interrotto quella conversazione con tuo fratello…-

-Tranquilla. Non hai interrotto niente.-

Kari sospirò.

-Lo sai che sei davvero un tipo strano?-

-Anche tu se per questo…-

-No io dico sul serio! Ragazzino!- Kari si meravigliò di se stessa…da quando era così spigliata con qualcuno che aveva appena conosciuto?!

-Piccola mia…anche tu sei un tipetto molto particolare… e si può sapere quale portone conduce a casa tua!?-

 

Hikari lo fulminò con lo sguardo.

-Dobbiamo camminare ancora un po’.-

Lui sorrise amabilmente. Il silenzio ritornò e fu rotto di nuovo dalla ragazza.

-Tu sai che Yolei si è innamorata di te.Vero?-

Takero ci rimase, guardando le sue pozze castane scoppiò in una risata.

-Come fa ad amarmi?! Mi conosce appena!-

Kari sospirò.

-è tipico di Miyako…questo. Comunque…- si fermò davanti a un portone scuro, sorprendendolo.- Se non sei interessato a lei e la illuderai….e se la farai soffrire io…- strinse i pugni nell’oscurità.

-Calma…calma…piccola mia!- Takero avvicinò il suo volto a quello di Kari. Era tanto vicino da sentirne il delicato profumo.

-E…e se ti dicessi che al momento mi piace una ragazza molto particolare? Cosa mi risponderesti?-

Kari arrossì indecisa su cosa dire.

-Bhe! Dico che quella persona deve avere molto fegato...se accetta di stare con uno come te!-

Tk si mise a ridere di cuore. Di solito non si divertiva così con una ragazza. Di solito gli bastava stare in silenzio, recitando la parte del bel tenebroso per legarsele a sé.

La risata sparì nel silenzio e i suoi occhi continuarono a guardare come magnetizzati quelli di Kari.

Si avvicinò un po’ di più e assaporò con gli occhi chiusi le sue labbra.Un bacio.

Si staccò da lei con un sorriso che a Kari ripresasi, non piacque per niente.

SHALK!

 

Il rumore di uno schiaffo di spense come la risata di poco prima inghiottita dalla sera.

 

-Non permetterti mai più!!!- gli urlò inquadrando quella sua gota rossa e in fiamme.

Takero posò la sua mano sulla guancia e davvero non riusciva a smettere di sorridere. Le sue iridi chiare si fusero ancora una volta con quelle di lei.- Mi dispiace e che sei così bella …-

La sorella di Tai arrossì da capo a piedi. Che giornata! Si riscosse fulminandolo di nuovo e premette con forza il tasto del citofono.

-Ci si vede, piccola ragazzina.-

Esclamò lui con un pizzico di ironia e tanta fatalità.

Si allontanò nel buio ancora sconvolto da quella piacevole sensazione sulle labbra. Si, Kari doveva essere sua…perchè lui era stanco di essere solo.

 

 

 

Fine primo capitolo

 

Note mie:

 

Che ne dite? La continuo? Mi raccomando recensite per favore…e ditemi se la storia fila o no!

Baci Sara

  
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