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Autore: lirin chan    10/01/2007    7 recensioni
Inferno, Io sono il mio Inferno. Inferno, Io sono la mia Solitudine. Inferno, Io sono la mia Colpa. Inferno, Io sono all'Inferno. Inferno, Io sento Freddo. Inferno, Scaldami. (SasuXNaru)
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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··**··Cold Hell··**··


Inferno,

Io sono il mio Inferno.

Inferno,

Io sono la mia Solitudine.

Inferno,

Io sono la mia Colpa.

Inferno,

Io sono all'Inferno.

Inferno,

Io sento Freddo.

Inferno,

Scaldami.


Prologo

Guilt

Colpa


Ma non disse altro il corvo – e alcuna piuma mosse -

Finché io sussurrai: "Altri amici son già fuggiti -

E domani anch'egli mi lascerà, così come la speranza

mi ha già lasciato."

EDGAR ALLAN POE, Il corvo


La luce quasi accecante della luna piena irradiava ogni piccolo filo d'erba. Le stelle giravano intorno a lei, come cortigiani intorno alla sua regina.

Stelle che si era fermato spesso a guardare, da piccolo. Quando aveva paura, quando era arrabbiato, quando era deluso, quando era nel panico loro erano sempre lì, a cullarlo insieme alla loro regina.

Ma in quella notte, nemmeno quelle piccole luci riuscivano a calmarlo.

La sua colpa non poteva essere cancellata.

Era una fredda notte di fine settembre, il freddo gli entrava nella pelle, fino alle ossa. Il fiato usciva in nuvolette dalla sua bocca.

Il freddo era pungente e, quasi, faceva male, ma a lui non importava.

Ormai qualsiasi piccolo dolore lo faceva star meglio, alleviava la sua colpa che ogni giorno logorava, spolpava, distruggeva la sua anima.

La colpa di essere un debole, un uomo senza palle.

Non era riuscito a fare niente per salvarla. La sua compagna. La ragazza che gli era stata vicina più di chiunque altro.

"Sakura..."

Un bisbiglio nel silenzio assordante di quel prato.

Aveva ancora nelle orecchie le sue parole.


"Sorridi, Sasuke Kun"


Lo aveva sempre chiamato in quel modo. Anche se erano dello stesso grado, lei lo aveva sempre considerato superiore.

Sorridere.

Come poteva sorridere, lui che mai lo aveva fatto?

Come poteva sorridere, dopo che lei era morta per proteggerlo?

Sorridere implicava essere felici.

Come poteva essere felice, lui che mai lo era stato?

Solo a una persona si era affezionato e quella persona era la sua compagna di squadra Sakura Haruno, morta in sevizio da eroe.

Questo c'era scritto sulla tomba, morta in sevizio da eroe.

E solo questo di lei era rimasto, una lapide di marmo freddo, i fiori che man mano marcivano all'aria e il ricordo.

Mai più la sua risata.

Mai più i suoi occhi verdi.

Mai più il suo saluto pieno di calore.

Mai più Sakura Haruno.

"Perdonami..."

Nemmeno una lacrima solcò quelle guance né inumidì quegli occhi scuri.

La sua colpa era così grande da non riuscire ad uscire da quel corpo.

"Perdonami, Sakura..."

Chiudere gli occhi per non vedere quelle luci.

Chiudere gli occhi per non sperare di riaprirli.

Chiudere gli occhi per cadere nell'oblio del sonno senza sogni.


   
 
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