Arrivò
tutta trafelata in ospedale. George l’aveva chiamata al
cercapersone più volte nel giro di pochi minuti. Se si fosse
rivelato uno scherzo l’avrebbe affatturato senza porsi alcun
problema. Per colpa sua aveva abbandonato Draco in camera da letto
senza dargli nemmeno un bacio di rassicurazione.
“Bene
anche il cellulare è a casa! Sarà furioso quando
tornerò!” concluse sbattendo con poca grazia la borsa
sulla sua scrivania. L’amico e collega bussò prima di
entrare ma appena vide il viso della sua amica capì che qualcosa
non andava.
-Cosa diavolo succede George? Perché mi hai fatto chiamare al cerca persone?- sbottò acida.
-Per sapere quante volte l'avete fatto!- sbottò di rimando -
Ovvio che c'è un'emergenza Herm!- fece con voce eloquente
– Lo so che ti ho disturbata però avevo bisogno di un tuo
parere prima di operarla…-
-Ok scusami dimmi tutto...- si riprese immediatamente.
-George
avevi ragione... C'è bisogno di operare. Prenota una sala
operatoria e vediamo di fare più del possibile!- esclamò
correndo a prepararsi per l’intervento.
-Ringraziando
il cielo ce l'hanno fatta... Adesso vado a saldare la ricevuta che mi
hai gentilmente portato e torno a casa...non puoi immaginare il
putiferio che ci regna!- salutò l'amico con un tenero bacio e
scappò a prendere le sue cose nell' ambulatorio. Poggiata sulla
sua borsa nera una lettera. La carta era particolare.
Magica.
L'aprì immediatamente.
"Signorina Granger siamo lieti di invitarla ai festeggiamenti in onore del compleanno della signora Narcissa Black Malfoy per le ore venti e trenta del giorno cinque Maggio a Malfoy Manor.
Si prega di dare un cenno di adesione.
È richiesto un abito da sera.
Cordialmente
Narcissa Black Malfoy"
Diavolo!
Quanti anni avrebbe compiuto? Non lo ricordava più. Non
ricordava un sacco di cose del suo altro mondo. Avendo Draco a casa non
poteva ignorare l’invito. Doveva andarci.
-Hermione!?
Ma cosa stai facendo? Devo parlarti.- l’unica risposta che
ricevette fu lo scrosciare dell’acqua nel lavabo della cucina-
dai Herm facciamo domani i piatti dei ragazzi, torna di là
– ma trovò Mich all’opera.
-Draco
è scappata in ospedale, le è suonato il cercapersone
trecento volte in un minuto ed è dovuta scappare –
all’espressione furiosa Mich subito tentò di placarlo,
anche perché Adam era in bagno quindi avrebbe sentito tutto e si
sarebbe subito incavolato – non preoccuparti, sarà
qualcosa da poco. Di solito non la chiamano di notte però non si
sa mai. Vuoi qualcosa da bere?- fece aprendo l’anta degli
alcolici.
Stava per chiedere un bicchiere di rhum ma la voce glaciale di Adam li bloccò.
-Assolutamente
non deve bere niente di alcolico. Potrebbe far contrasto con i
medicinali che deve assumere mica ho pietà di te?- gli
sbottò contro lanciandogli anche un’occhiata di sbieco- ho
pietà di mia cugina: sono sicuro indosserebbe gli abiti da lutto
se morissi. Io invece organizzerei una mega festa ma temo di dovermi
trattenere.- concluse facendo spallucce mentre si versava un bicchiere
di latte – ne vuoi?-
Draco lo aveva osservato attentamente poi aveva accettato ricordandosi di ringraziarlo.
-Mi ringrazi per il bicchiere di latte o per averti salvato il collo?- fece spavaldo.
-Per
entrambe e anche e soprattutto per aver badato ad Hermione. Ha sempre
avuto la testa sulle spalle ma non pensavo affatto di averle provocato
tutto questo dolore. Credevo evitasse solo di ridarmi troppa confidenza
ma probabilmente ho sbagliato tutto. Dovevo chiederle di sposarmi
quella stessa sera ma ho un caratteraccio. Non avevo capito che si era
chiusa a riccio e mi aveva ferito per non far notare la ferita che le
avevo inferto io. Sono stato il solito egoista ma sono stato anche
cieco. Dovevo riavvicinarmi prima. Avrei evitato dolore ad entrambi-
sorseggiò il proprio latte e continuò- vorrei aver
recuperato prima il nostro rapporto ma ero troppo cieco per rendermi
conto di tante cose. Mi spiace avervi fatto impazzire con lei a causa
mia- concluse mesto.
Adam
lo afferrò per la collottola e lo mise in posizione da avere il
suo sguardo fisso nei suoi occhi. Lo sbuffo di Michael si risentì in tutto l’appartamento.
-Era
andata fuori di testa. Voleva dimenticarti affogandosi nei libri. Si
è laureata con il massimo punteggio nel minor tempo mai
registrato in quell’università. Gli altri ragazzi che ha
frequentato erano delle tue copie. Le abbiamo presentato anche altri
ragazzi ma non riusciva ad andare oltre. Non erano te. Non poteva stare
con un uomo che non era quello su cui misurava tutti gli altri. Le
abbiamo presentato ragazzi belli, ricchi, dolci, intelligenti…-
-Vedendo
che non funzionava abbiamo provato con tutto l’opposto: rockers,
giocatori di baseball, motociclisti. Abbiamo provato anche con qualche
galeotto! Pensavamo di riuscire nel nostro intento. Volevamo ti
dimenticasse ma non ci siamo affatto riusciti. Però il suo
peggiorare ci faceva stringere il cuore ogni giorno di più. Fino a
quando non ci siamo arresi. Non potevamo fare nient’altro. Forse
non ci sarebbe stato un matrimonio per lei, non ci sarebbe stato del
sesso fantastico come decantava ogni volta che parlavamo di te ma
almeno avrebbe avuto l’affetto della sua famiglia.- finì
poggiando la testa sul banco della cucina.
La
testa di Draco vorticava pericolosamente. Troppe informazioni e lei gli
mancava troppo. Quando sarebbe tornata? Doveva scusarsi e pregarla di
sposarlo. Il vecchio Draco Malfoy era definitivamente morto. Di quel
ragazzino borioso arrogante e volgare era rimasto poco e nulla. Lei
l’aveva depurato come una sorgente miracolosa.
Sette e quarantotto.
I
tre ragazzi non avevano smesso di parlare di lei per un solo secondo.
La stavano attendendo per fare colazione tutti insieme e poi sarebbero
tornati a letto tutti. Ma di Hermione ancora non c’era traccia.
Era
troppo stanca per tornare a piedi, avrebbe preso un taxi o la metro.
Non voleva chiamare i ragazzi, sicuramente erano andati a dormire e poi
la fermata della metro era poco dopo l’ospedale. Non voleva
smaterializzarsi, era troppo stanca e aveva paura di spaccarsi.
Arrivò alla fermata della sua linea e iniziò ad
attendere. Dopo venti minuti circa una voce elettronica cominciò
a gracchiare:
“Ci
scusiamo con i viaggiatori ma la corsa 09813 per problemi tecnici
è stata soppressa per questa giornata. Ci scusiamo per il
disagio!”
Morgana!
Aveva aspettato inutilmente tutto quel tempo!
Adesso doveva prendere solo un taxi.
Riuscì a prenderlo dopo pochi minuti.
Aveva
dato l’indirizzo al signore ma non sembrava troppo lucido. Aveva
detto di essere a fine turno. Anche lei lo era. Chiuse gli occhi e
poggiò la testa riccioluta al poggiatesta dell’auto.
-991 del Beth Israel Medical Center dica…- la voce di un operatore squillò dall’altro capo del telefono.
-Siamo nella sedicesima strada c’è un incidente! Un taxi si è schiantato…