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Autore: LaCla    26/06/2012    19 recensioni
Raccolta di ministorie demenziali, con tentativi di comicità ed ironia su Marco, un povero personaggio con poteri fantastici, ma brutalizzato da tutte le fan con soprannomi improbabili! Premetto che adoro Marco, che appare tra i miei personaggi preferiti, ma ispira demenzialità, quindi ecco a voi le mie sciocchezze! xD Dalla chirurgia alla cucina, dalla Disney alle fanart, dal cannibalismo ai tentativi di conquista! Insomma, di tutto un po'! (povero Marco xD)
1. Extreme Makeover
2. Sinonimi vari, ipotetici e casuali per definirlo "Uccello"
3. Cento modi per cucinare una fenice
4. La fame fa brutti scherzi!!!
5. La patata di Marco
6-9. Marcunzel
7. La sirenetta e il gabbiano (+ Extra "Les poissons")
8. Bird or Fruit?
Dedicata ai lettori di Fire of Love, Grazie di cuore!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa è la storia… Di come sono morto.
Ma no non vi preoccupate, è molto divertente! Ed in verità non è nemmeno la mia storia! Questa è la storia di una ragazza, che si chiama Marcunzel, e comincia con un ananas. Dunque, c’era una volta, una goccia di succo d’ananas caduta dal cielo, che posandosi sulla terra fece nascere una magica piantina d’ananas dorata. Questa piantina aveva il potere di guarire i malati ed i feriti, e venne soprannominata l’ananas fenice.
Molti tentavano di impadronirsene, ma gli abitanti del luogo dove era spuntato, non rivelavano mai la sua ubicazione, attendendo il giorno in cui sarebbe servito il suo potere.
Passarono i secoli, gli abitanti dell’isola si estinsero ed i pirati imperversavano per i mari, la grande era della pirateria era ormai alle porte, ed il grande Barbabianca iniziava a realizzare il suo grande sogno, avere una famiglia.
Un giorno, durante una delle tante soste, i suoi uomini trovarono una piccola bimba appena nata, abbandonata accanto alla spiaggia. Inutile dire che il grande pirata la prese con se, ma i medici di bordo si accorsero subito che la povera piccolina era gravemente malata, e non c’era cura. Il pirata bianco ordinò di salpare in tutta fretta, verso l’isola dove si trovava l’ananas fenice, che era tra i territori sotto la sua protezione, ed avvisò i suoi uomini che avrebbero dovuto setacciare l’isola in cerca di quella magica piantina. Il grande pirata infatti, sapeva della sua esistenza, ma non la sua ubicazione.
Mentre la nave fendeva rapida l’acqua dell’oceano, in quell’isola lontana, una vecchia donna rugosa stava tirando fuori la piantina dal suo nascondiglio di foglie e rami, per poterne usare i poteri, ringiovanendo. La vecchia Kureha aveva sempre sfruttato l’ananas, tenendone le proprietà tutte per se, restando così giovane in eterno. Le bastava intonare questa canzone:
“Ananas dammi ascolto, tu mi aiuterai… Non mi dire che per me è tardi ormai, è tardi ormai…”
Insomma avete capito il concetto? La vecchia canta, l’ananas si illumina e lei torna giovane! Da paura, no?
Ma una sera, proprio mentre stava per ricoprire la povera piantina, gli schiamazzi ed il vociare dei pirati, alla ricerca della magica ananas fenice, la fecero spaventare e fuggire, lasciando scoperto il nascondiglio. I filibustieri trovarono così il frutto magico, e lo portarono svelti al loro capitano, che lo fece cucinare e lo diede alla piccola trovatella. La magia dell’ananas dorato, guarì la piccolina, facendole spuntare un buffo ciuffo di capelli biondi sulla testa.
Barbabianca, felice di questo successo, diede una grande festa, nella quale fu lanciata in aria una piccola lanterna, che simboleggiava la nascita di una nuova vita.
Ma la serenità non era destinata ad essere duratura, la vecchia Kureha infatti, non voleva rassegnarsi ad invecchiare, così si intrufolò nella nave del babbo, per rubare una ciocca di quei capelli magici. Quando si avvicinò alla culla, iniziò a cantare ed i capelli della bimba iniziarono a risplendere, ma quando le forbici della vecchia tranciarono la ciocca prescelta, persero potere.
La bimba si svegliò piangendo, attirando l’attenzione dei pirati, ma ormai la vecchia befana era già scappata, rapendo la bambina.
L’imperatore bianco sguinzagliò i suoi alleati e le sue divisioni ovunque, per anni e anni, ma la piccola sembrava scomparsa nel nulla, lasciando il Babbo nello sconforto. Vi do un piccolo indizio? La bambina si chiamava, Marcunzel.
Nel frattempo, in una torre lontana e nascosta nella foresta, la vecchia Kureha aveva il suo nuovo ananas fenice, ma stavolta l’avrebbe tenuto nascosto per bene, senza lasciarlo mai uscire.
«Perché non posso mai uscire, eh?» Domandava la bambina triste alla vecchia, mentre questa le pettinava meticolosamente i pochi ciuffi di capelli che aveva in testa, ormai diventati lunghi e fluenti (???).
«Il mondo là fuori è brutto e cattivo, tu non devi mai uscire da qui Marcunzel, altrimenti tutti ti prenderebbero in giro perché sei brutta, hai capito ananasino mio?» Rispondeva la befana, ottenendo sempre un sommesso cenno di assenso dalla piccola.
Ma le mura della torre non potevano nascondere tutto, e così una volta l’anno, proprio nel giorno del compleanno di Marcunzel, Barbabianca e tutte le sue ciurme, lanciavano in aria milioni di lanterne, sperando che un giorno la loro piccolina tornasse. E Marcunzel vedeva quelle luci, sognando un giorno di poterle vedere da vicino.
Passavano gli anni e Marcunzel cresceva,  sperando di poter osservare quelle lanterne!
Alla vigilia del suo diciottesimo compleanno, la ragazza stava facendo il uso gioco preferito, con il piccolo amico camaleonte, di nome Satch: nascondino!
L’esserino verde, con un improbabile acconciatura (tanto per restare in tema), si era mimetizzato alla perfezione tra i vasi di fiori, fiducioso che la fanciulla non avrebbe mai potuto trovarlo!
Le ante si aprirono di botto, e la faccia di Marcunzel iniziò a sondare il davanzale, in cerca del suo buffo amico.
«Beh, direi proprio che Satch non si è nascosto qui fuori…» Asserì, fingendo di allontanarsi dalla finestra, mentre l’ingenuo camaleonte sghignazzava felice. Ma una rapida ciocca di capelli biondi afferrò la codina del rettile, trascinandolo in alto.
«Preso!» affermò Marcunzel, gioendo e facendo prendere un infarto al povero cosino dal ciuffo in stile pompadur.
«Sono ventidue a zero per me, vogliamo vedere chi arriva per primo a ventitre, eh?» Aggiunse beffarda l’antipatica ragazza, guadagnandosi un versetto sibilante da parte di Satch, che somigliava vagamente ad un “vai a cagare”.
«Ok, cosa ti va di fare, eh?» Chiese allora la bella fanciulla (???) curiosa di sapere cosa preferisse fare il suo buffo amico.
Il coso verde si drizzò in piedi, indicando il mondo esterno con la coda, ansioso di poter visitare la grande foresta che circondava la maestosa torre. Ma Marcunzel era irremovibile e rispose sarcastica:
«Non credo proprio! Mi diverto tanto a stare qui, e anche tu!». Guadagnandosi l’ennesimo versetto, vagamente simile ad un insulto di medie dimensioni.
«Insomma Satch, non si sta così male qua dentro!» Affermò ritrovando il sorriso, mentre una strana musichetta, proveniente da non so dove ed azionata da non so chi, iniziava a riempire l’ambiente. Non stava per cantare, vero? Ovviamente sì.
« ♪ Sono le sette è ora di cominciare, prendo la scopa e scop… hem, spazzo di qua e di la!!! Corro di sopra, ho i panni da sistemare, l’orologio però più veloce non va, eh! ♪»
Cantava la ragazza, mentre con scopa, paletta e spazzettone girava per tutta casa, facendo le pulizie, sempre pedinata dal coso verde.
« ♪ Afferro un libro o due, dalla mia libreria, e aggiungo un bel dipinto nella galleria! Tra la chitarra i ferri e la gastronomia, aspetto quel che succederà! ♪ » Continuò, correndo a destra e a manca afferrando libri a caso e dipingendo a testa in giù sui muri della torre. Che io mi chiedo, ma vi pare normale che una madre non dica niente se la figlia si mette a disegnare sui muri? Mah! Comunque, la fanciulla si destreggiava anche con il lavoro a maglia, creando chilometriche sciarpe, e con la cucina e la musica! Una “donna” tutto fare insomma! Ma non sperateci, la canzone non è finita qui! La ragazza ora si è accorta di non avere ancora imbrattato un angolo di muro, e prendendo la misura con il pollice, si accinge a rendere artistica anche l’ultima parete sana della torre.
«♪ Faccio un bel gioco e dopo, la pasticciera!!! Ed il teatro direi che non fa per me! Provo con la ceramica e con la cera, eh! Poi lo sport, qualche schizzo, salgo su, che bel pizzo!♪»
Continuava Marcunzel, completando complessi puzzle e sfornando centinaia di biscotti, mentre si metteva maschere orrende per terrorizzare il povero Satch, costretto ai lavori forzati dalle manie artistiche della protagonista. Non contenta poi si mette a fare stretching, imbratta ancora la parete e brutalizza psicologicamente il camaleonte, cucendo per lui un discutibile abitino di pizzo rosa. Povero Satch.
«♪E prendo un libro o due, da quella libreria, e viaggio ancora un po’, con la mia fantasia, e poi mi spazzolo, con forza ed energia, ma sono sempre rinchiusa qua! E allora aspetto, aspetto, aspetto, aspetto, quel che succederà!♪»
Cantava, abbattuta e annoiata, mentre si spazzolava i capelli (se ridete a questa affermazione, pensando a Marco che si pettina, siete delle cattive persone!) arrampicandosi sul tetto e spargendo la sua folta chioma su tutto il pavimento, in regolari cerchi concentrici.
«♪ Ma domani c’è, quel che amo di più, eh! Quella scia di luci che, mi porta lassù… Che cosa sia, ancora non so; so che è nel cuore, e che presto la vedrò! ♪» Terminò, finalmente, di cantare, triste ed avvilita guardando il suo dipinto.
Nel frattempo, in una fortezza non molto lontana, un baldo giovane, seguito da due gemelli brutti come la fame, stava per intrufolarsi nella sala del tesoro, saltellando allegramente sul tetto! Da un abbaino (cosa ci faccia un abbaino che affacci sulla sala del tesoro, è un mistero tuttora irrisolto) i due energumeni calarono il bel bandito, che svelto e prendendo in giro una buffa guardia, rubò il tesoro più importante del regno, il cappello arancione!
I banditi fuggirono svelti dalle guardie, mentre il bel giovane, con il cappello ben calcato in testa, sbraitava al mondo intero di volersi comprare un castello.
Ma torniamo alla torre… Dove la ragazza sta riordinando i suoi colori a tempera, che ovviamente sono bastati a fare un murales gigantesco, e confida al suo fedele e camaleontico amico di voler finalmente chiedere alla vecchia Kureha, di vedere le luci fluttuanti. Proprio mentre Satch le faceva coraggio, gonfiando il petto, una voce risuonò nella torre.

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Ed eccoci qua, finalmente, con il primo "episodio" di Marcunzel! xD
La copertina vi fa capire un pochino il ruolo dei vari personaggi di OP in questa bizzarra rivisitazione! xD Penso che farò strani fotomontaggi del genere ad ogni capitolo, per introdurre i personaggi xD Ovviamente l'immagine l'ho solo modificata, non l'ho "creata", quindi i personaggi sono di Oda e della disney, i disegni sono di chi li ha fatti e il mio contributo artistico si limita all'aver truccato la bella Marcunzel xD
Dite che mi ucciderà? beh, se sentirete al Telegiornale "ragazza trovata massacrata a beccate da volatile sconosciuto", sono io xD
Beh, bla bla bla, tra poco aggiorno l'altra, bla bla bla. e che dire ancora?
ah sì, non so quante parti ci saranno di questo "film", è talmente ricco di scene divertenti che tagliarle mi risulta moolto difficile, quindi non saprei xD le pubblicazioni comunque saranno SEMPRE puntuali, non temete ^_^
Un bacione e alla prossima!!!! ^_^

Immagini e personaggi non sono di mia proprietà e non sono a scopo di lucro

   
 
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