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Autore: PiccolaEl    26/06/2012    2 recensioni
"Ci sono un giorno quattro ragazze che alla modica età di sei anni e mezzo si incontrano, senza lasciarsi più. Poi crescono. E il loro rapporto cambia, diventano forti, insieme. C’è Abigail Hill, Abbie, non molto alta, piccola di statura, magrolina, capelli molto lunghi e marrone, - una montagna di pelo, li definisce scherzosamente Eleonor –, occhi ghiaccio e tre tonalità più scure di fondotinta. Dopo c’è Ashley White, diciassette anni racchiusi in un mostro di ragazza. Alta, magra, capelli abbastanza lunghi ricci e biondo cenere, occhi color miele. Uno schianto, si definirebbe lei. E dopo questa si può anche definire modesta. E poi c’è Sam. Samantha Bolton, Sam per il mondo. Non è slanciata, ma asciutta. E’ giusta, bella. Capelli lisci e di un biondo platino, occhi verde muschio, un cuore grande. A volte è troppo saggia, parla di cose che non conosce, giudica. Ma Samantha rimarrà per sempre la vita per Eleonor, dopo Matt. Sempre. E alla fine del gruppo, c’è Eleonor. Eleonor Wood, fisico perfetto e formoso, quattro sport diversi, occhi marroni troppo scuri, capelli lunghi e ricci, anch’essi troppo scuri, labbra perfette e mani piccole. Queste sono le Girls. Quindi immaginatevi un giorno che ci sono queste quattro ragazze che affrontano tutto con il sorriso e con Matt. E poi immaginatevi che una piccola Foglia un giorno parte e le lascia li, senza più niente. E ancora, immaginatevi che le buffe Girls partono e vanno a riprendersi la loro Foglia, per un’estate intera. Ecco. Agli occhi esterni sono solo quattro scappate di casa, ma viste da vicino sono le migliori amiche del mondo."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Love, love, love,
it could be a wonderful thing,
like love.
Love, love, love, 
It makes you crazy!"

                                                                               Foster the People - Love.




“Lo voglio qui. Adesso.” cantilena ancora una volta Abbie, mangiando i biscotti preferiti di Liam.
“Dolcezza, sai, pensavamo che almeno mangiando i suoi biscotti preferiti lui sarebbe entrato detro te come lo spirito santo.” replica con ovvio sarcasmo Ashley, scaturendo le risate di tutte le Gurls. Sono tutte a bordo piscina, stese a prendere il sole. E l’unico che manca all’appello è Matt.
“Taci merda, sei l’unica che ancora non si è data!” ride Abbie, facendo voltare verso di sé tutte le altre, serie.
“Che vuol dire l’unica, Ab? Non mi dire che hai scopato perché in tal caso mi sentirò una sfigata a vita se non l’avrò data prima di te. Cristo!” e tutte, compresa lei, ridono. Unite, insieme.
“Ma che c’entro io!” esclama imbarazzata “o almeno non a Liam. Insomma, lui è troppo bello, troppo figo, troppo tutto.”
“Si va bene Galie, ma almeno non rinfacciarmi il fatto di essere l’unica verginella a diciassette anni. Ti prego.” borbotta Ash, e ancora risate. Stavolta, di sdrammatizzazione.
“Ash, ma insomma, secondo te davvero Harry dopo che lo verrà a sapere non ti vorrà più?!” domanda ironica Eleonor.
“Si.” risponde soltanto Ashley, chiudendo gli occhi per non mostrare gli occhi lucidi e attirando le occhiatacce delle Gurls, che la fissano scioccate.
“Ash, seriamente: non stai affatto bene.” riprende Sam.
“Invece si. Vedi sai qual è il punto?” chiede Ashley aprendo gli occhi e incontrando quelli grandi e rasenti il nero di Eleonor.
“Il punto è che siete presi. E non conta se hai già scopato o meno, conta che comunque tu lo vuoi e lui vuole te. E’ semplice.” replica El interrompendo volutamente l’amica.
“No, errore! Il punto è che lui è famoso, okay? E mi mette in imbarazzo reggere un presunto confronto con top model barra dive barra porno star” sbotta Ashley alzandosi di scatto, facendo cadere all’indietro la sedia sdraio e ricevendo immediato silenzio.


“Capisci? Capite? Il punto è che fino ad ora non era un problema perché ero io stessa che non la volevo dare e i ragazzi spuntavano letteralmente come i funghi! E adesso, adesso… adesso è davvero tutto sbagliato, vorrei averla già data, magari anche ad uno sconosciuto, magari contro la mia volontà, ecco. Ma avrei voluta darla di già, perché non mi accetto così… così pura. E neanche lui, lo sai perché? Perché io non le so fare quelle cose, so solo farmi corteggiare e fare attendere le persone. Si, questo lo so fare e anche molto bene. Ma cazzo, il punto è che tornerò sola, di nuovo!” e si blocca e prendere fiato per il quasi urlare e chiude gli occhi che, infuocati, saettano su Abbie, su Eleonor e poi ricadono su Sam, l’unica che sente addosso il peso di quelle parole che sono tanto paranoiche quanto forti. Per lei.
“No, aspetta un attimo. Mi stai dicendo che quindi avresti preferito essere stuprata? Questa e’ bella!” sbotta Sam con tono tropo pacato, ridendo istericamente e senza muoversi d’un millimetro “No Ashley, ascoltami bene: non c’è niente di bello in tutto questo. Ma proprio un cazzo. Cioè avrei preferito fare l’amore con Louis per la prima volta piuttosto che farmela sfondare da due stupratori. Non c’è… niente, di bello, nell’essere stuprata. Quindi dici ancora qualche cosa del genere e per quanto io ti possa amare stai pur certa che ti prenderò a calci fino a Bath. Ma proprio puoi metterci il culo sulla brace!” continua ancora, e ancora e ancora. E quelle parole le bruciano sulla lingua, quelle verità che sono fin troppo ovvie per lei. Ashley resta immobile, incassa il colpo.
“Io non…” riesce solo a pronunciare.
“Non volevi? Ma certo che non volevi. Adesso sistema la sedia, ricomponiti e torna a prendere il sole con noi come vere Gurls di Malibù. Ma attenta a quello che dici, non farmi girare troppo i coglioni.” e ancora una volta il tono è pacato, e Ashley, proprio Ashley White, la persona più forte e più dura del mondo si lascia salvare di fronte all’amore per le amiche. Le stesse amiche che, nonostante le forti parole riescono a portarla a galla prima che possa morire affogata nel mare di paranoie del disegno in cui si è dipinta.
 
Il sole. Il sole riscalda il pianeta e gli permette di girare. Il sole è una stella, ed è anche molto vicina a noi. Il sole è arancione all’alba, giallo alla mattina, giallo scuro al pomeriggio, rosa al tramonto. Poi si da il cambio con la luna. Stop. Il sole è fonte prima di illuminazione naturale e di energia. E’ importante, molto, ma è anche pericoloso. Stop. Il sole. Il sole non decide da sé se andare o tornare, dipingersi di un colore o di un altro. Noi sappiamo queste cose, che magari ci hanno insegnato a scuola. Poi sappiamo altri dettagli, che presto o tardi ci scorderemo. Il sole è la cosa più  bella che esiste. Magari siamo cosi tanto presi a parlare del caldo che non ci rendiamo conto del fatto che il sole è davvero bello. In qualunque momento, anche quando è insopportabile, anche quando ci porta una tale calura che vorremmo solo spegnerlo, senza pensare che moriremmo.
Essere il sole per una persona è la parte più bella di due mondi, l’infinito dove si incontrano due rette parallele, il tempo mite tra uno troppo caldo e uno troppo freddo. Essere il sole per qualcuno è il miglior complimento e il peggior insulto insieme.
 
 
Matt è il sole di Eleonor. Eleonor è il sole di Matt. E’ tutto molto semplice ma anche molto complesso.
 
“Zayn? Pronto? Ma sei sicuro che sia questa la casa? Non c’è scritto Wood da nessuna parte!” esclama Matt a bassa voce fuori il cancello della villa di Eleonor di Malibù con il cuore in gola e la testa che scoppia. Si chiede come reagirà, cosa succederà, come andrà avanti senza di lei. Più che altro, spera che possano tornare ad essere un noi, come una volta. Alla fin fine, il patto di sangue non è mica una stronzata qualunque. E a fermare i battiti accelerati di Matt è proprio Piccola Foglia, che esce dal cancello laterale per i pedoni. Gli occhiali da vista grandi e i capelli raccolti in una crocchia, i ciuffi che cadono prontamente retti da forcine piccole e verdi: è lei, con quella montatura vintage Miu Miu, i pantaloncini verde acqua e una maglietta bianca con una stampa, Converse verde prato ai piedi. E’ lei con i suoi tic, con i suoi capelli lunghi raccolti, con le mani piccole e le unghia lunghe laccate malamente di smalti colorati. Alza istintivamente il capo, verso il sole. Sorride. Un’abitudine che non si abbandona. Quella dell’essere felice. Infine, quando il sorriso raggiante scompare abbassa il capo e volta la testa a destra e a sinistra. E prima di portare la direzione oculare dritto davanti a sé, lo scorge. Scorge una figura che non vede da decisamente troppo tempo e che sembra proprio un modello dell’Abercrombie. Si volta ancora a guardarla e quasi non ci crede. Matt. Matthew Thompson Bath, England. Ed è proprio il suo Matt, ragazzo Fossetta, sorriso perfetto e occhi penetranti. Sono entrambi sullo stesso reticolo, sono a tre metri di distanza l’uno dall’altra e nessuno dei due è incapace di fare niente. E Matt è ancora li, con il cellulare attaccato all’orecchio e le parole morte in gola.
“Ciao.” esordisce poi lei, dopo un tempo indefinito. Matt spalanca gli occhi e sbatte le palpebre più volte.
“Ciao?” chiede lui, lievemente sorpreso. Mai, mai, mai in nessun film che si era fatto, mai, si sarebbe aspettato che lei lo salutasse.
“Si, ciao.” e sorride.
“Accidenti, pensavo non mi rivolgessi la parola. E’ proprio un bel bentornato.” mormora allora ragazzo Fossetta, accennando l’ennesimo sorriso corredato con l’ennesime fossette. C’è ancora silenzio, silenzio, silenzio. E’ complicato essere il sole di una persona. Eccolo, è qui, davanti a me e tutto quello che voglio fare è abbracciarlo, stringerlo, dirgli che mi è mancato e magari raccontargli tutto quello che si è perso. E invece sono, qui immobile, con questi occhiali troppo grandi che mi fanno vedere chiara l’intera situazione: mi è mancato come l’aria. Sono pensieri scorrevoli, immediati che vengono smorzati con un rapido gesto. In una frazione di secondo è li, Matt, tra quelle braccia che ha rimpianto per tanto tempo e che finalmente lo scaldano, lo abbracciano, lo cullano. Rimangono abbracciati per un tempo indefinito, fin quando è proprio lui a staccarsi.
“Foglia mi sei mancata! E io quando ero in aeroporto, appena prima di sparire da New York, in quel momento, avrei voluto tornare indietro, buttare tutto, ricominciare, chiederti scusa! E non sai, Zayn, mi ha consolato, è stato con me, mi ama e io lo amo e…”
“Time out, campione, frena. Entriamo dentro, posi la tua roba e andiamo a prendere il treno per L.A. Ho voglia di un frappé e di sentire tutto quello che mi sono persa. E ovviamente di raccontare tutto quello che invece sei stato tu a perdere. Forza!” Matt ride, butta un po’ la testa all’indietro, recupera i bagagli e prima di entrare si blocca e si gira verso di Eleonor, che gli tiene aperto il cancelletto.
“El?” la richiama.
“Si?”
“Scusa.” mormora sincero.
“Muoviti.” risponde divertita. E’ il sole, il sole. E’ difficile essere il sole di qualcuno, ma è anche dannatamente facile.
 
“Possibile che mi manca cosi tanto? Andy secondo te è possibile?” chiede Liam. Sono su un palco di un assurdo posto che neanche conoscono e sono tutti molto distratti. Andy alza di scatto la testa dalla batteria e inchioda ragazzo Miele con i suoi occhi di ghiaccio.
“In che senso? Cioè, mi spiego meglio, come mai?” chiede confuso, posando le bacchette e poggiandosi sui gomiti, il viso tra le mani.
“Non lo so, non lo so cazzo! E’ come se fosse ad un tratto piccola e poi forte e poi non lo so. Prima e timida e poi è sfacciata. Adesso sto entrando in confusione” sbotta allora Liam, coprendosi il viso con le mani.
“Hey Liam ma spiegami una cosa: come cavolo è possibile che ti sei fissato con questa donzella senza nemmeno essertela fatta un poco!” esclama a voce un po’ troppo alta Andy scaturendo le risate di tutti.
“Si, grazie tante, sei proprio d’aiuto.” replica finto imbronciato. E Liam non si spiega tante cose, non si spiega come mai Buzz Lightyear non abbia fascino per le ragazze, come mai il sole sia decisamente incontrollabile e perché è così preso da Abbie.
“Liam, sentimi bene: prima o poi arriva qualcuno che ti fa questo effetto. Devi arrenderti, amico” ammette Niall facendo un sorriso sghembo.
“Si, ma… non so se voglio.”
 “Forse siete troppo diversi tu e lei. O forse siete tanto diversi da essere cosi sfacciatamente uguali. Un po’ come me e Matt. Sicuramente troverai il modo di starle accanto. Anzi ne sono certo” è una voce che parla e che viene sopraffatta da un abbraccio caloroso. Zayn, in precario equilibrio, che ride e che urla.
“Si, ma adesso potete anche mollarmi, grazie.” ride sarcastico e con lui anche gli altri. Eccoli la, cinque ragazzi. Ognuno il sole dell’altro. Perché è difficile essere il sole di qualcuno, ma è anche dannatamente facile.
 
“Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin. Driiiiiiiiiiiiiiiiiiin.”
“Pronto?” risponde dopo poco Abbie.
“Hey, marmocchia.” una voce profonda ma dolce la scuote.
“Hey, fratello” risponde per le rime lei.
“Mi sono scordato di dirti una cosa, prima di partire, ma forse già la sai.” e il cuore di entrambi martella, all’unisono, in una danza nascosta nel nucleo del mondo.
“Dimmi” replica in un soffio.
“Beh, si magari c’è un fatto che… che dovrei dirti, e vorrei dirtelo perciò… credo che più passi il tempo più io mi… come dire… innamori di te. Okay, stop, finito. Ah, aspetto altre lezioni di surf. Ciao ciao!” sputa fuori in un colpo e le parole di Liam si accavallano, giocano un poco tra loro e poi volano via. Ma restano, li, in quel cuore di una ragazza tra il fragile e il forte, tra il coraggioso e il pauroso. Sbatte gli occhi incredula e sorride.
“Okay, grazie per avermelo fatto sapere. Ciao ciao!” e nelle sue parole non c’è ansia, non c’è inganno, non c’è il trucco: solo una forte gioia che resta. Stacca la chiamata, si alza dal letto sfatto e si stiracchia un poco. Poi scende in piscina e prendendo la rincorsa, si butta in acqua. Riemerge, ancora vestita, totalmente bagnata e totalmente felice.
“Abbie? Abbie che cazzo fai?” sbotta sorpresa Ashley dal lettino dove è sdraiata. Abigail non risponde, sale la scaletta ed esce dalla piscina di spoglia, rimanendo con il costume viola e arancio di Minnie e ride. E la sua risata è un po’ uno sfogo, una liberazione, la nutella dopo una giornata di digiuno.
“Oggi c’è proprio un bel sole, Ashley. Molto bello, non trovi?” già, il sole. La cosa più idiota del mondo è quella che ti rende più felice a volte combaciano, ed Abbie ne ha la certezza, ormai.

 

 


































Buon pomeriggio donzelle! Bene, vi lascio un altro capitolo qua, fresco fresco. Presto la storia finirà. O almeno credo. Poi potrò dedicarmi totalmente a Bottiglie o boccali: prendere o lasciare, l'altra mia long. Grazie sempre a tutte, un bacio! xx
P.s. Il mio nick su twitter è @Sam597 , per qualsiasi dubbio. a presto :D x

 

  
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