Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Horanlepricanxx    26/06/2012    0 recensioni
Adoro le persone acide. Quando dicono una cosa che si avvicina alla dolcezza o alla gentilezza puoi star certo che è sincera.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una settimana che ci eravamo trasferiti dai nonni e le cose andavano piuttosto bene,niente più grida insopportabili,niente più visi stanchi e arrabbiati e fortunatamente niente più guai per me. C’erano solo i nonni che ci accudivano con tanto affetto e disponibilità,mio padre era stato davvero fortunato ad averli come genitori,mi ripetevo sempre e forse era grazie a loro che era diventato un uomo così buono.

-Hailee,mi stai ascoltando?-mi riprese mio nonno,quella sera a cena stavamo parlando della scuola,i miei nonni ci tenevano che noi 5 avessimo una buona istruzione perciò il giorno dopo sarebbe iniziata la famigerata scuola. Mamma che gioia!

-sisi,ho sentito..-cazzata.

-dicevo,vi abbiamo iscritto ad una scuola multipla,ossia dove ci sono più gradi di formazione così potrete andare insieme.-

-mi sembra un ottima cosa-disse Jo

-già,credo anchio,ma per me come si fa?-domandò Will

-perché? Cosa succede?-chiesi curiosa

-oh bè,questo è stato il mio ultimo anno di liceo,a partire da ottobre  andrò al college-

-al college? E dove?-

-in America-

-in America?? Ma è lontanissimo Will! Non è che potresti cercarne uno un po’ più vicino a noi?-

-mi hanno accettato in uno prestigiosissimo,mica posso rifiutare un offerta del genere!-

-lo so,ma non ci vedremo mai così…- ma perché tutte a me? Adesso anche Will se ne andava,dovevo ammetterlo,mi sentivo un po’ abbandonata,lui c’era sempre stato,era un po’ il mio punto di riferimento,l’uomo di casa insomma,se lui se ne andava io come avrei fatto? Hailee sei un egoista del cavolo! Anche lui ha il diritto di farsi una vita,cosa credevi che rimanessero tutti con te per sempre? La verità? Si.

-dai non mettere quel muso ora,c’è ancora tempo,non ci pensiamo ora-mi sorrise e io ricambiai,aveva ragione,c’era ancora parecchio tempo. Affrontiamo un problema alla volta ok? Bene,problema più urgente di questo momento è.. la scuola! Quando  abitavo qui da bambina mi ero fatta un po’ di amici alle elementari,ma sicuramente a quest’ora se n’erano già andati tutti o non mi avrebbero riconosciuto,perciò mi cominciai a preparare psicologicamente a cominciare tutto,ma proprio tutto da capo.                                                                                                          La mattina dopo mi alzai carica,non mi succedeva da tempo,segno che cominciavo a sentirmi meglio,ma il mio umore non era del tutto alle stelle,odiavo la scuola e tutto ciò che la riguardava. La trovavo semplicemente inutile ma con i miei nonni un discorso del genere non si poteva neanche cominciare a fare,per loro la scuola era come un tempio,non mi sarei stupita se ci avessero fatto dei pellegrinaggi con candele. Dopo essermi lavata e vestita scesi in cucina per la colazione dove incontrai mio nonno che leggeva il giornale mentre mia nonna si disperava per preparare la colazione a così tante persone,una bambina in preda ad una crisi di pianto per l’imminente nuovo cambio d’ambiente,un bambino agitato e un adolescente dormiente sul tavolo. Appena fui abbastanza vicina gli tirai uno schiaffetto sulla nuca,cosa che lo fece svegliare e irritare,e poi  andai ad aiutare mia nonna con la colazione. I pancake erano a dir poco deliziosi,ma tempo per gustarne ancora un pochino non ce n’era,così,alla velocità della luce,salimmo sul pulmino giallo che aveva due dita di grasso su ognuno dei finestrini. Fui l’ultima a salire e se non fosse stato per Jo che mi aveva tirato per lo zaino,sarei stata comodamente a casa a far nulla.

-non fare cavolate e stai tranquilla peste. Vai su,coraggio che non mangia mica la scuola- mi disse Will prima che io salissi dandomi una piccola pacca sul sedere,facile dirlo per lui! Se ne sarebbe stato tutto il giorno a casa a oziare mentre noi dovevamo andare a scuola a “prepararci per la vita futura”come ripeteva mio nonno,cosa che per me si traduceva in un rompimento di palle immaginabile. Quando il pulmino accostò ad un edificio bianco le porte si aprirono per far scendere gli studenti all’interno.

-io porto Dylan alla scuola elementare tu Faith all’asilo ok? Poi ci invertiamo semai domani- mi disse Jo mettendo una mano sulla spalla a Dylan. Io gli annuii e poi mi abbassai alla sua altezza

-buona fortuna ometto,ci vediamo  a casa-gli scoccai un bacio sulla guancia-noi ci vediamo in giro-dissi a Jo. Lui mi sorrise e si avviò.

-bene,andiamo?-dissi cercando di fare un sorriso per incoraggiare Faith,che sembrava avesse la mia stessa opinione riguardo all’ambito “scuola”. Infatti mi fece di no con la testa.

-tu ci vuoi andare?-mi chiese lei con una vocina flebile

-a me non piace tanto venire qui ma...-

-allora non ci vado neanche io!- dio santo quella bambina era identica a me,e non andava bene!

-ma siamo costrette entrambe ad andarci,perciò su non farti pregare,prometto che se vieni all’asilo stasera chiedo alla nonna se fa le lasagne,ci stai?- le si illuminarono gli occhi all’istante,mia sorella era davvero una gran mangiona e se si trattava di lasagne,poteva anche dichiararsi morta. Fortunatamente annuii,così la presi per mano e la accompagnai all’asilo. La lasciai lì e corsi a perdifiato verso la mia aula,avevo inglese alla prima ora e per fortuna arrivai in tempo. La classe della signorina Evans era illuminata e lei sembrava un insegnante apposto. Mi sedetti nell’ultimo banco libero accanto ad una ragazza dai capelli cortissimi neri con qualche sfumatura viola. Solo per i capelli mi stava già simpatica.

-ehi- la salutai io,lei mi guardò e mi sorrise

-sei nuova vero? Non ti ho mai vista-

-si diciamo di si-mi guardò con un espressione interrogativa

-si insomma,ho fatto le elementari qui,poi per le medie e i primi due anni di liceo mi sono trasferita a Wakefield,comunque sono Hailee-

-aspetta,Hailee Westwick? Sei proprio tu?-

-ehmm,si ma.. scusami è ma..con chi starei parlando?-e chi era sta qui,che conosceva il mio nome e cognome?

-ma come non ti ricordi di me? Sono Kathleen! Kathleen Higgins! Andavamo a scuola insieme ed ero anche la tua vicina di casa!- Kathleen.. Kathleen..

-KATHLEEN!- lei saltai direttamente imbraccio,mi si era accesa una lampadina,lei era la mia migliore amica ai tempi delle elementari,facevamo tutto insieme,passavamo così tanti
pomeriggi riunite che non so come avessi fatto a non riconoscerla

-aspetta,ma tu non avevi i capelli castani e boccolosi?-

-si bè ,diciamo che ho cambiato look-mi rispose lei facendomi l’occhiolino - ma raccontami un po’,come mai di nuovo a Londra? Mi ricordo che mi raccontasti che centravano i tuoi genitori all’epoca- colpita e affondata,forse notò il mio cambio di umore perché si affrettò ad aggiungere

-non devi dirmelo,per forza,scusami. Era solo per parlare,non  ci vediamo da così tanti anni!- la tranquillizzai e mentre la prof. Evans cominciava a parlare le raccontai a grandi linee di tutto ciò che era successo negli ultimi tempi,non soffermandomi molto nei particolari,avremmo sicuramente avuto modo di completare il racconto anche in futuro. Lei si limito ad annuire tutto il tempo arricchendolo a volte con alcuni “oh” e “mi dispiace”. Ero contenta,almeno avevo trovato qualcuno con cui parlare non sentendomi del tutto estraniata. Dopo inglese avevamo matematica,così al suono della campanella ci dirigemmo nell’aula della prof. Depreu. Durante il tragitto in corridoio Kathleen si scontrò con un’altra ragazza,si fece per alzare e per chiedere scusa quando notò contro chi si era scontrata e sbiancò totalmente.

-perché non stai attenta a dove metti i tuoi piedi storti Higgins!-fece una ragazza parecchio alta con capelli biondo platino e con due paia di ciglia più lunghe della muraglia cinese mi chiedevo se riuscisse a vederci.  Parlò sprezzante sostenuta da altre due ragazze,ma a me quella che dava fastidio era lei.

-s.s..scusa Holly- disse Kathleen facendosi piccola piccola.

-non me ne frega niente delle tue scuse,sono inutili! Non mi faccio buttare a terra da nessuno,figurarsi da te Higgins che con quei tuoi capelli sembri appena uscita da un circo!- tutte e tre cominciarono a sghignazzare malignamente

-ehi,guarda che ti ha chiesto scusa,non c’è bisogno di offendere così-intervenni io,non mi piaceva che mettessero i piedi in testa ai miei amici.

-e  tu chi saresti,l’avvocato difensore?-

-e se anche fosse? Problemi Barbie?-mi squadrò dalla testa ai piedi non abituata a sentirsi rispondere a tono.

-non ti ho mai vista da queste parti,sei nuova immagino-

-perspicace,davvero!-

-bè allora vedi di farti un giro ragazzina perché noi non abbiamo tempo da perdere con gente come te,capaci solo di dare fastidio a gente come me,capace di avere il mondo ai suoi piedi schioccando le dita. Perciò levati carogna!-che cosa? Mi aveva appena dato della carogna? A me??

-che c’è cerchi rogne donna dai superpoteri?-mi cominciavo a scaldare,ma non potevo mettermi nei guai già il primo giorno,chi l’avrebbe sentito Will senò!

-e se anche fosse? Problemi sfigata?- mi fece il verso.

-in questo caso mettiti contro a persone del tuo stesso livello di intelligenza,livello che ti assicuro non riuscirai a raggiungere arrampicandoti su dei trampoli.Ciao ciao carina- gli sventolai la mia mano davanti alla faccia paonazza e immobilizzata,presi sotto braccio Kathleen e raggiungemmo l’aula di matematica passando in mezzo alla piccola folla che si era creata per assistere alla quasi rissa,notai di striscio anche mio fratello ma non ci feci molto caso.                                                                                                   

-non dovresti farti mettere i piedi in testa così sai?-dissi alla mia amica

-lo so-mi rispose lei abbassando lo sguardo
Finita la scuola salutai Kathleen con la promessa che sarei andata a trovarla prima di cena e andai a prendere Faith al piano di sopra,adibito ad asilo. La bambina mi saltò subito imbraccio e mi strinse con le sue manine.

-Hailee!-

-ciao piccolina! Allora,com’è andata?-

-bene,ho fatto la casetta con Matt e alla maestra è piaciuta!-

-ma che bello! Allora domani ci ritorniamo?-

-siii! E tu?-

-io cosa?-

-ci vuoi ritornare domani?-

No -si certo!- lei sorrise e ci incamminammo alla fermata dell’autobus. Non c’era praticamente nessuno,tranne alcuni bambini con i rispettivi genitori e alcuni professori ritardatari. Di Jo e Dylan nessuna traccia,ma loro finivano prima di me,quindi dovrebbero essere stati già a casa. Quando arrivammo Faith si butto tra le braccia della nonna,che la accolse ridendo dando poi  un bacio a me

-Will?-chiesi

-è uscito,ma dovrebbe tornare a momenti-mi rispose lei. Io le annuii e poi salii in camera mia. Mi stesi sul letto cominciando a sfogliare un libro a caso quando la  porta si aprì.

-posso?-era Jo sorridente

-certo,entra!-

-com’è andata oggi?-

-tutto bene,ho incontrato anche una vecchia amica che avevo lasciato  qui,te la ricordi Kathleen?- lui fece di no con la testa

-quella che hai difeso oggi?-

-oh.. si ecco.. non mi sono andata a mettere nei guai,io non ho fatto niente,ma lei non faceva nulla e io non potevo permettere che la trattassero in quel modo-

-guarda che ero venuto a dirti che sei stata brava,mica per altro!-

-davvero?-

-certo! Sei stata grande! L’hai difesa benissimo senza però scatenare nessuna rissa,ti sei contenuta,brava Hail!-

-oh..ok..grazie- in quel momento entrò Will che si sedette sul letto insieme  a noi mettendo la testa sulle mie gambe  i piedi su Jo

-no ma tranquillo è!-disse quest’ultimo

-ok grazie Jo- lo ignorò Will-ho una novità-

-dicci-

-tra una settimana parto per un must di lavoro in America e subito dopo vado al college,non è fantastico!?-io e Jo ci guardammo e annuimmo

-cosa avete ragazzi?-

-ci avevi detto che saresti partito più in avanti e..-iniziò Jo

-..e questo non è più avanti! È tra 7 fottuti giorni!-finii io.

-Hailee! Le parole!-mi rimproverò lui.

-il punto comunque non cambia!-mi difese Jo

-oh avanti ragazzi lo sapevate che sarei partito!-

-si ma non ora!-dissi io

-lo so,lo so i tempi si sono un po’ accelerati ma cosa cambia se prima o dopo scusate?- io e Jo abbassammo lo sguardo colpiti da una tristezza improvvisa

-ah nono,non voglio assolutamente vedere queste facce lunghe! Prometto che vi verrò a trovare una volta al mese e tutte le volte che posso!-

-davvero lo prometti?-disse Jo

-ma certo fratellino,e vi chiamerò sempre,ogni giorno,non vi liberete così facilmente di me- ci abbracciammo tutti e tre e rimanemmo così per un po’ fino a quando non mi ricordai che dovevo uscire.

-e dove vai ora?-mi chiese Will

-dalla vicina di casa!-gli dissi sorridendogli

-dalla vicina di casa? Hailee torna qui!- cercò di fermarmi ma io ormai ero già fuori dalla porta. Attraversai la strada e mi diressi alla piccola casetta gialla proprio di fronte alla mia. Suonai alla porta un po’ titubante ma mi risollevai subito quando mi venne ad aprire Kathleen

-finalmente! Pensavo te ne fossi dimenticata,entra dai-

- macché figurati!-

-mamma è arrivata! Vieni!-una donna robusta sbucò dalla porta e mi venne incontro sorridendo raggiante

-Hailee,come sei cresciuta! Fatti un po’ vedere! Non ti avrei mai riconosciuta se non avessi saputo chi eri lo sai? Che bello che sei tornata a Kath sei mancata tanto sai? Ma lo sai che ti sei fatta davvero bellissima,sei stupenda davvero!- ok,quella donna era un amore ma con i complimenti esagerava! Cercai di nascondermi dietro ai miei lunghi  capelli biondo scuro per evitare di non farmi vedere arrossire

-basta mamma così la  metti in imbarazzo! Vieni in camera mia Hail!- salimmo le scale e cominciai pian piano a ricordare ogni singolo dettaglio di quella casa che da piccola mi aveva
ospitato per così tanto tempo. Parlammo del più e del meno,raccontandoci cosa ci era capitato nei lunghi anni in cui eravamo state separate e ridendo per ogni singola cretinata che facevamo. Si fecero le 7 e io dovetti andarmene.

-mi prometti che verrai a cena con la tua famiglia uno di questi giorni?-mi chiese Amanda,la mamma di Kathleen

-con piacere,ma guardi che siamo in tanti-la avvisai ridendo

-o in qualche modo ci staremmo tutti non preoccuparti,ciao Hailee,salutami i tuoi nonni mi raccomando- io le annuii e dopo aver salutato con un bacio sulla guancia Kathleen uscii dalla loro casa. Avevo ancora  un piede sullo scalino di casa quando un ragazzo mi travolse in pieno,io caddi all’indietro colpendo con l’avambraccio il gradino del marciapiede e lui di lato andando a finire sulla cassetta della posta che colpì con la testa.

-ahia!- dissi massaggiandomi l’avambraccio dove notai un taglio decisamente grosso. Lui si affrettò a tirarsi su e a porgermi la mano.

-scusami,scusami davvero!  Non ti ho visto tutto bene?-

-una meraviglia,con questo sguaro nel braccio poi ancora meglio!- con il suo aiuto mi riuscii ad alzare e solo allora potei constatare quanto bello potesse essere quel ragazzo. Aveva dei capelli neri tirati su a porcospino con del gel,una pelle ambrata che gli dava un tocco affascinante e due occhi color cioccolato da far paura,mai visti in vita mia degli occhi così profondi e penetranti. C’era qualcosa che però stonava in tutta quella perfezione,un rivolo di sangue gli colava dalla tempia ferita.

-ehi,tu invece non hai proprio un bell’aspetto,ti fa male?-gli chiesi sfiorando appena la ferita. Lui fece una smorfia di dolore e io mi allontanai subito.

-sisi tranquilla,non è niente. Tu piuttosto,quel taglio è parecchio profondo,dove abiti? Ti accompagno a casa-
-non serve grazie,abito proprio lì-gli dissi indicando la casa-vieni,entri un attimo e ti disinfetti anche tu-

-oh nono,non è necessario davvero,sto bene!-

-insisto!-gli risposi decisa,lui mi guardò un istante e poi mi sorrise

-grazie-
Arrivati a casa mia nonna tirò un urlo alla vista del mio e del sangue del ragazzo.

-oh cielo bambina! Cosa ti è successo?-mi disse accorrendo e attirando l’attenzione del resto della famiglia.

-tranquilla nonna,ci siamo solo scontrati e ci siamo fatti male. Potresti medicarlo tu?-

-si certo ma..-

-io vado a cercare qualcosa per fasciarmi,torno subito-Trovai della garza e qualche spillettina per tenere fermo il tutto,disinfettai e mi fasciai il braccio,dio quanto bruciava! Tornai in salotto e vidi mia nonna intenta a mettere un cerotto sopra il sopracciglio sinistro del ragazzo.

-va un po’ meglio?-gli chiesi

-si grazie mille,siete stati gentilissimi,ora vado però,grazie ancora-lo accompagnai alla porta e gliela aprii

-bè ci vediamo in giro..-

-Hailee-completai sorridendogli

-io sono Zayn,ciao Hailee- disse sorridendomi di rimando prima di incamminarsi verso casa.

-chi era quel tipo Hail?-mi chiese Jo

-non lo so,ve l’ho già detto,ci siamo scontrati qui davanti e quando ho visto che sanguinava gli ho detto che gli avremmo dato qualcosa da metterci sopra,ho fatto male?-

-no bambina per niente,hai fatto molto bene. Vieni andiamo a mangiare- dopo aver cenato rigorosamente a base di lasagne per la gioia di Faith mi rintanai nella mia stanza,ero stanchissima e volevo andare a dormire. Per mia sfortuna non fu così perché Jo entrò nella mia stanza coricandosi di fianco a me.

-O mio dio ma sei sempre qui!- lui sembrò offendersi per la mia reazione e senza dire niente fece per andarsene

-dai,stupido,scherzavo,vieni qui!-gli dissi ridendo dando delle piccole pacche sul mio copriletto color panna per indicargli dove sedersi.

-posso farti una domanda Hail?-mi chiese lui sedendosi

-ma certo,spara!-

-mi spieghi come diavolo ci sei finita in prigione già  tre volte se hai un cuore così buono?- la domanda mi spiazzò,non me l’aspettavo di certo.-si insomma,non credo che tu sia finita li dentro di tua spontanea volontà,non sei la persona adatta,nel senso oggi hai aiutato un perfetto sconosciuto non dimostrandoti la Hailee che sei stata a Wakefield. Ma la solita
Hailee,quella di sempre,quella che non vedevo da un po’-

-diciamo che quando sono con la mamma sono talmente arrabbiata con il mondo che finisco per fare casini Jo. In più ci si mettono i miei amici che mi hanno spinto a fare quelle cose-

-amici? Ne sei sicura?-

-cosa vuoi dire?-

-voglio dire che quelli non sono amici,ma delle persone che di sono approfittate di te,trasformandoti in qualcun altro,in qualcosa che non sei-

-non lo so Jo,so soltanto che ora che sono lontana da Wakefield mi sento meglio,più serena in un certo senso-

-ne sono contento sorellina,lo sai che su di me puoi sempre contare vero?-

-si lo so-sorrisi,potevo avere un fratello migliore?

-e che ti voglio Tanto tanto bene lo sai?-mi scappò da ridere

-si che lo so,e te ne voglio tanto anchio,ricordatelo-

-oh bene,bè buonanotte sorellina a domani- mi stampò un bacio sulla fronte e uscì dalla mia camera lasciandomi sola con i miei pensieri. Non ero mai stata una persona violenta né tantomeno una ladra o una ragazzaccia,ma sfortunatamente la rabbia verso mia madre mi portò a conoscere certe persone che mi fecero diventare esattamente così. Avevo solo 15 anni quando bevvi seriamente per la prima volta stando parecchio male poi nelle settimane successive e ora,due anno dopo me ne vergognavo terribilmente,ero stata stupida,ma non era tutta mia la colpa. D’istinto mi toccai l’avambraccio sinistro,quello ancora sano,dove due mesi prima mi feci tatuare la scritta the pain it’s hidden in the scars. La trovavo giusta per la mia situazione,dovevo andare avanti con la mia vita senza però dimenticare ciò che era successo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Horanlepricanxx