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Autore: Evaney Alelyade Eve    26/06/2012    1 recensioni
E' ambientata dopo l'arrivo dei due in Purgatorio! In attesa dell'ottava ci intratteniamo con (im)probabili situations!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nel futuro
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     Guilt.


Castiel se n'era andato, letteralmente terrorizzato.
Era fuggito da quel luogo oscuro, pieno di quelle anime che una volta aveva assorbito e di cui aveva sfruttato il potere. Aveva sentito strisciare sulla pelle la loro ostilità; aveva sentito il loro rancore così chiaramente che la sua Grazia già ridotta all'osso, per usare un'espressione umana, si era completamente ritratta, piena di terrore, e l'aveva spinto a fuggire. Era stato un moto naturale, istintivo. Doveva essere quello che gli umani definivano "istinto di sopravvivenza". Le aveva sentite, mentre bisbigliavano, digrignavano i denti e  ruggivano in preda ad una follia feroce, mentre accarezzavano le sua ali, ne tiravano e stringevano le piume; carezze che promettevano un'indicibile violenza.
Perciò era fuggito nell'unico luogo in cui, in quel suo stato che tutti difinivano "pazzia", si sentiva al sicuro : un immenso prato verde con sprazzi di fiori dalle diverse tonalità e varietà, dove si divertitva ad osservare le api che, pigre, ne succhiavano il nettare. L'unico luogo in tutta la terra dove regnavano pace e serenità, armonia e silenzio a contatto con una natura incontaminata e viva. La miglior opera di suo padre.
Castiel era in piedi in quel prato meraviglioso e....si sentiva male. Aveva un pizzicore all'altezza del cuore; era fastidioso e doleva facendogli portare una mano di scatto al petto. Che cos'era quel dolore che andava via via intensificandosi? Cos'era quel fastidio che adesso gli stava facendo contorcere le viscere? Era la sua Grazia che si stava indebolendo ancora? Ah, no, non era la sua Grazia, era la sua coscienza. Non il lato angelico, ma quello umano che gli stava offuscando la vista con brevi ma significativi flash di una vita, che oramai era passata da...si potrebbe dire secoli.
Una rapida discesa all'Inferno...un'anima tanto ribelle e sofferente quanto magnifica e pura....l'impronta della sua mano su una spalla....e sensazioni, le prime provate : amicizia, calore, conforto...e amore. Tutto che si poteva riassumere in un paio di occhi verdi come quel prato; tutto riassunto nel nome di Dean.
Dean, che aveva lasciato da solo in quel bosco oscuro, senza difese, totalmente esposto all'azione di quelle anime crudeli....e tutto per un suo attacco di codardia. E Castiel sentì il senso di colpa, il rimorso ruggirgli nel petto, nelle orecchie mentre gli urlava di tornare indietro combattendo fieramente con la sua debole Grazia piena di paura. Dean. Dean. Dean. Strinse tra le mani il trench beige che Dean aveva conservato per lui, sentendone quasi l'odore e sparì, lasciando quel meraviglioso quadro di nuovo alla natura.
   
 
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