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Autore: TenthLover    26/06/2012    3 recensioni
Un cross-over tra Junjou Romantica e Sekai-Ichi Hatsukoi ^^
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akihiko Usami, Misaki Takahashi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Usami-senpai, lasciami!”

Cerco di fargli mollare la presa ma, nonostante tutto il mio impegno, lui non sembra sforzarsi di tenermi fermo e continua ad andare avanti come se niente fosse.

“Finalmente mi avevi chiamato per nome ed adesso ricominci con ‘Usami-senpai’?”

“E’ stato un caso! Lasciami!”

Ignorando le mie suppliche ed i miei insulti, finisco comunque per entrare in casa sua. E’ enorme e sembra una di quelle ville che si vedono solo nei film. A darci il benvenuto, arrivarono il maggiordomo, le cameriere, un cane ed un gatto. E’ assurdo.

“Bentornato Usami-sama. Ha portato con sé un amico? E’ insolito. Vuole darmi le giacche ed i borsoni?”

Chiusa la porta, Usami-san molla la presa e da al cameriere le giacche ed i borsoni di entrambi.

“Cosa desiderate per pranzo?”

Usami-senpai si gira verso di me ed io gli rivolgo uno sguardo interrogativo.

“… Che c’è?”

“Hai fame? Cosa vuoi che ti preparino?”

“Uh? Bé… Per me è uguale. Decidi tu.”

Pessima decisione.
“Preparate tutto quello che potete. Avvisatemi quando è pronto bussando. Gradirei che non ci disturbaste entrando.”

Detto questo, mi riprende per il braccio trascinandomi su per le scale.

“Eh? M-Ma-!”

Ignorando le mie proteste, mi porta in un’enorme camera che, immagino, sia la sua.

“C-Che diavolo hai intenzione di fare?!”

Finita la frase, mi prende di peso e mi getta sul letto sedendosi sulle mie gambe per bloccarmele.

“C-Cos’hai intenzione di-“

Bloccandomi le mani, Usami-senpai inizia a baciarmi con passione senza nemmeno darmi la possibilità di prendere un respiro.

Arrossisco al contatto improvviso e non riesco a muovere nessun muscolo sia per l’imbarazzo che mi blocca e sia per le sue mani. Cerco comunque di divincolarmi per fargli capire che non gradivo queste sue attenzioni. Quando stavo quasi per crollare per la mancanza di ossigeno, lui mi lascia e mi guarda.

“Voglio fare l’amore con te.”

Arrossisco.

“C-Che cosa? M-Ma ti sembra modo di dire una cosa del genere così all’improvviso?! C-Ci siamo conosciuti pochi giorni fa e-ed io non sono gay!”

“Non si direbbe.”

Nonostante la situazione, Usami-san mantiene un’espressione seria e mi mette una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Non sono molto bravo in questo genere di cose. Non sono abituato al contatto con gli altri e quindi non ho mai avuto esperienze di questo tipo. Tu sei praticamente la seconda persona con cui instauro un rapporto e l’unica cosa che posso fare è seguire i miei istinti e le mie voglie. Cosa c’è di male? Ci piacciamo entrambi, no? Non è così che va?”

Arrossisco ancora di più.

“P-Per cominciare, n-non ho mai detto che mi piaci! Ed in secondo luogo, n-non è così che dovrebbe andare!”

“Ah, no? E come?”

Usami-senpai continuava a stare seduto sulle mie gambe e col busto piegato verso di me ma, capendo che il discorso andava per le lunghe, drizzò la schiena.

“Come… Chiedi? Uhm…”

Mi gratto la testa. Nemmeno io ho esperienza in questo campo ma non può andare dritto al punto!

“N… Non so. Prima ci si conosce, si esce insieme, s-si crea una situazione più romantica, una buona atmosfera e poi… C-Ci si inizia a frequentare più seriamente fino ad arrivare al fidanzamento vero e proprio. E’ lì che poi s-si può fare del sesso!”

“E se uno dei due ne ha voglia prima?”

“S-Si trattiene o-o si sfoga in un altro modo!”

Sorrise.

“Bene, aspetterò come dici tu. Ma dovrò pur sfogarmi in un altro modo, no?”

Inizia a sbottonarsi i pantaloni come se nulla fosse.

“C-Che diavolo fai?! Vuoi toccarti davanti a me?!”

“No, dovrai farlo tu.”

“C-Che cosa?!”
Arrossisco violentemente ma, prima che potessi opporre una qualche resistenza, Usami-san mi afferra la mano e si china su di me iniziando a toccarsi usando la mia mano.
“N-No, fer…”

“Avanti, continua così. Se non fai da solo, non posso farti lo stesso.”

Inizia a sbottonarmi i pantaloni ed a toccare anche me. Sono incredibilmente imbarazzato ma non riesco a fare altro se non toccarlo. Ogni volta che sento le sue mani, le sue labbra, il suo respiro… Perdo tutte le forze.

“Va’ un po’ più forte. Stai rallentando troppo.”

“C-Come credi che io mi senta in questo momento, s-stupido! Non chiedermi cose del genere!”

Stringo gli occhi nel tentativo di sparire e di ritrovarmi altrove. Volevo far smettere quell’imbarazzo ma, allo stesso tempo, volevo che il piacere aumentasse quindi, inconsapevolmente, iniziò a far ciò che vorrei per me su di lui ed aumento il ritmo. Usami-senpai mi mette seduto avvicinando il suo corpo al mio in modo da potersi fare toccare meglio ed in modo da poter attaccare le sue labbra alle mie. Questo bacio è probabilmente il più dolce che mi abbia mai dato e c’era passione e delicatezza allo stesso tempo. Immerso in quel bacio, torno in me solo quando sento di dover venire e, con imbarazzo, mi accorgo che anche lui era nella mia stessa situazione tanto che poco dopo veniamo insieme. E’ stata una cosa imbarazzante e… Disgustosa! Un conto è toccare il mio di sperma ma… Quello di un altro! Prendo coraggio ed apro gli occhi e mi rendo conto che lui stava leccando dalla sua mano il MIO sperma. In qualche modo, non mi sento disgustato come credevo ma di sicuro non l’avrei fatto anch’io.

“Tieni.”

Dopo aver preso il fazzoletto che mi stava porgendo, pulisco immediatamente la mano imbarazzato. Non so cosa dire.

Usami-san si avvicina al mio viso ma, al posto di baciarmi le labbra, mi da un bacio delicato sulla tempia.

Il mio cuore inizia a battere molto forte. Non riesco a gestire tutte le emozioni che mi fa provare quest’idiota. E’ davvero imbarazzante.

“Dopo aver mangiato, usciamo.”

“Eh?”

“Hai detto che si inizia con gli appuntamenti. Bene, dopo aver mangiato, usciamo.”

“Eh? M-Ma io-“

Si avvicina e questa volta mi bacia le labbra per non farmi finire la frase.

“Usciamo.”

Arrossisco e non riesco ad obbiettare. Usami-senpai sorride e, dopo essere stati avvisati che il pranzo è pronto, scendiamo insieme al piano inferiore dove una tavola piena di qualsiasi pietanza che io conosca ci stava aspettando.

“M-Ma questo è… Troppo!”
“Abbiamo eseguito gli ordini di Usami-sama. Prego, inizi pure a mangiare ciò che vuole.”

Le cameriere allontanarono le sedie e ci invitarono a sederci. Solo nei film si vedono certe cose!

Inizio ad assaggiare un po’ di tutto e devo ammettere che erano pietanze deliziose.

Usami-san deve aver notato il mio entusiasmo perché sorrise.

“Ti piacciono?”

“Bé, è tutto delizioso, davvero.”

“Quali ti piacciono di più? Così sarò preparato la prossima volta.”

‘La prossima volta?’

“Uhm, bé… Questa carne è davvero buona ma anche questo, questo e questo.”

Non ho idea di come si chiamino la maggior parte dei piatti.

“D’accordo, ricevuto.”

Finito di mangiare, Usami-senpai si alzò ed iniziò a parlare alle cameriere guardandomi.

‘Di che diavolo stanno parlando?’

Dopo essermi riempito per bene la pancia, mi alzo e vengo afferrato da 3 cameriere che mi trascinano al piano di sopra.

“Eh? Cosa? Eh?!”

Mi portano in una stanza che una di loro chiude a chiave. La più alta inizia a guardare in un armadio mentre la terza inizia a spogliarmi.

“E-Ehi, che fate?!”

“Usami-sama ci ha incaricate di prepararla per l’uscita.”

“Ma posso anche uscire con la divisa scolastica!”

“Non lo trova adeguato.”

La cameriera prese dei jeans ed una camicia e mi costrinse ad indossarli anche se non sono per niente il mio genere. Finita la tortura, mi guardo allo specchio.

“Non sembro nemmeno io. E’ troppo aderente!”

“Sta molto bene.”

“Mmh…”

Finalmente sono libero di uscire e, scese le scale, vedo Usami-san che mi aspetta con un abbigliamento simile al mio ma con la camicia di un colore e di un modello diverso ed, oltretutto, indossava una… Cravatta?

Quando mi vide scendere le scale, sorrise.

“Sei molto bello.”

“Sì, certo. Potevo anche cambiarmi a casa mia o tenere la divisa!”

“Questi ti stanno molto bene…”

Detto questo, allunga una mano verso di me ed io, rassegnato, la prendo.

Mi sorride e mi accompagna fuori dove ci aspetta un’enorme macchina sportiva rossa.

“… E questa?”

“E’ mia.”

“Ma non avevi una moto?”

“Si possono avere anche più mezzi di trasporto.”

Detto questo, mi apre lo sportello anteriore del passeggero.

“E come mai non la usi per la scuola?”

Sedendomi, mi accorgo di quanto il sedile sia morbido e comodo. Sarebbe meglio usare questa per la scuola invece di quella moto scomoda.

“Non voglio dare troppo nell’occhio.”

Prende posto accanto a me.

“Oh, certo. Per un appuntamento galante invece è normale dare nell’occhio, vero?”

Usami-senpai iniziò a sorridere e non sono subito riuscito a capire il perché.

“Che hai da sorridere?”

“Hai appena ammesso che si tratta di un appuntamento galante.”

Arrossisco.

“I-Io non… Ho sbagliato!”

“Sì, sì.”

“Non prendermi in giro, stupido!”

“Non ti sto prendendo in giro.”
Il suo sorriso diceva il contrario.

“Stupido Akihiko!”

Il suo sorriso si allargò.

“Finalmente usi il mio primo nome. Spero che diventi un’abitudine.”

Dopo l’ennesima frase sconveniente, decido di stare zitto e mi metto a braccia conserte nel tentativo di sembrare offeso. Non sembrò dispiacersi affatto. Prese lo sterzo tra le mani e, col sorriso sulle labbra, mise in moto la macchina per portarmi, ne sono certo, in qualche luogo davvero pericoloso.

  
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