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Autore: Shannon213    11/01/2007    3 recensioni
"Before you, my life was like a moonless night. Very dark, but there were stars—points of light and reason… And then you shot across my sky like a meteor. Suddenly everything was on fire; there was brilliancy, there was beauty. When you were gone, when the meteor had fallen over the horizon, everything went black. Nothing had changed, but my eyes were blinded by the light. I couldn't see the stars anymore. And there was no more reason for anything." - tratto da New Moon di Stephnie Meyer Fan Fiction ambientata al quinto anno, come è nata la storia fra Draco e Pansy, tutto visto da lei..... DEDICATA ALLA NAYO....
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il, trio, protagonista, Pansy, Parkinson, Serpeverde | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bonjour madamoiselles

Eheheheheheheheh... Sono tornata..... ( musica di Poltergaist in sottofondo ), volevo ringraziare Abgaile per il sostegno, al tuo dubbio troverai una risposta in questo capitolo!!! Un bacione a tutti anche quelli che hanno solo letto,

Shannon!!

 

 

 

 

 

 

 

 

* Fools Rush in [ Kevin Shields Remix ] – Bow Wow Wow

 

 

 

Fine dell’isolamento...

 

 

Il 1° settembre mi svegliai, con la sola consapevolezza che da quel giorno sarei uscita dall’isolamento in cui mi ero rinchiusa da quando mia madre se ne era andata; appena tornata da Hogwarst, la stessa sera mentre eravamo a tavola disse calma che il giorno dopo se ne sarebbe andata, mai madre fa sempre quello che dice, infatti il giorno dopo sparì lei e tutti gli elfi domestici che lavoravano per lei da quando era nata.

Io e mio padre imparammo ad arrangiarci da soli, per quanto fosse possibile, aveva imparato a cucinare e io a lavare i vestiti, rabbrividivo al pensiero di lasciarlo solo.

Dopo essermi lavata e vestita, trascinandomi dietro il baule, scesi le scale, rischiando di fare le quattro rampe di scale tutte di sedere.

Mio padre era in cucina, stava mangiando le uova strapazzate, la mia tazza con dentro il latte e i cereali era già pronta, mi sedetti davanti a lui.

Aveva l’aria sciupata, mia madre gli mancava più di quanto volesse darlo a vedere, avevamo perfino smesso di usare la sala da pranzo perché l’aveva arredata lei, mi sorrise, un sorriso falso che sapeva solo di dolore, risposi con un sorriso altrettanto falso

 

-         Pronta per il primo giorno?

 

Sorrisi, certe cose non cambiavano mai, tutte le volte che iniziava un nuovo anno mi faceva la stessa domanda e io rispondevo sempre allo stesso modo

 

-         Certo, papà..

-         Quest’anno avrai i G.U.F.O.... nervosa?

-          Aspetto giugno per innervosirmi....

 

Lui ridacchiò, mise il piatto nel lavandino e disse

 

-         Inizio a preparare la macchina, tu fai con calma...

-         Ok...

 

Mi ricordo l’anno scorso, mamma e papà  mi avevano accompagnato con la Limousine, durante l’estate papà aveva comprato un Pick-Up rosso fiammante, mi avrebbe accompagnato a scuola con quello schifo....

Mangiai i cereali lentamente, preparandomi psicologicamente al ritorno a Hogwarst, sguardi compassionevoli di chi sapeva dei miei genitori o finti abbracci, insomma, un vero schifo, quasi come il Pick-Up.

 

-         Andiamo Pansy....

 

 

Buttai la tazza nel lavandino e portandomi dietro il baule  andai in giardino, dove mio padre stava facendo retromarcia con il COSO, non fece neanche l’azione di scendere per aiutarmi a caricare il baule e lì capito il primo incidente della giornata: aprii il bagagliaio e mentre infilavo il baule, lo sportello non  era aperto del tutto e scese colpendomi in testa

 

-         Merda!!

-         Hai detto qualcosa Pansy?

 

Scossi la testa  e salii di fianco a mio padre, lui mise in moto e partì.

 

Vedevo la campagna inglese scomparire piano, piano per far posto alle prime casupole gabbane, poi i grattacieli e infine ci trovammo in mezzo a Londra, mio padre mi scaricò davanti a King Cross, mi salutò con un cenno della mano e dopo che ebbi tirato giù il baule partì, senza preoccuparsi.

Entrai nella stazione, passai attraverso la barriera e lì capitò il secondo incidente della giornata, inciampai nel laccio dello stivale  e rischiai di volare a  terra, ma una stretta ferrea mi evitò la caduta ma quando alzai lo sguardo mi venne un infarto, incontrai due freddi occhi color ghiaccio che mi guardavano con dolcezza

 

DRACO

 

DRACO

 

DRACO

 

-         Grazie mille Draco...

-         Figurati...  Sbadata come al solito, eh?

 

Abbassai lo sguardo, cercando di non arrossire troppo, mi misi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, potevo sentire il suo sguardo, alzai gli occhi e subito incrociai i suoi

 

-         Siamo entrambi Prefetti....

-         Già...

 

Non riuscivo a parlare, il mio cuore batteva a singhiozzo, eravamo entrambi prefetti, nella mia mente si formarono immediatamente pensieri riguardanti tresche notturne durante il giro..

Gli rivolsi un sorriso e dissi piano

 

-         Andiamo?

-         Certo....

 

Camminavamo in silenzio lungo il binario, salimmo sul treno e prendemmo uno scompartimento, lui era di fianco a me, respiravo male e avevo paura che lo notasse, mi chiese

 

-         Allora... raccontami, cosa hai fatto quest’estate?

-         Niente di che, sono rimasta a casa...

-         Come mai? Di solito vai sempre via con i tuoi...

 

Lo guardai sorpresa, se lui non lo sapeva, voleva dire che neanche i suoi lo sapevano e quindi non lo sapeva nessuno, perché si sa, i Malfoy sanno tutto di tutti...

Draco mi guardava curioso, io sospirai

 

-         Mia madre se ne è andata... Io e mio padre abbiamo deciso di stare tranquilli quest’estate...

-         Mi dispiace Pansy, non lo sapevo....

 

Non doveva dispiacersi, non mi piaceva vedere quella smorfia dispiaciuta sul suo viso da angelo...

 

-         Oh, non ti preoccupare Draco... prima o poi doveva succedere....

-          Non avrei dovuto chiederti niente... mio padre mi dice sempre che devo imparare a farmi gli affari miei... ha ragione...

 

Stavo per rispondergli che non mi dispiaceva se si faceva gli affari miei, ma dissi semplicemente

 

-         Te l’ho già detto, va tutto bene, non devi preoccuparti...

 

Lui mi guardò sospettoso, la signora dei dolci passò in quel momento e lui sorridendo, malizioso, questa volta disse

 

-         Dovrò trovare un modo per farmi perdonare...

-         Draco...

 

Provai a fermarlo ma non mi diede ascolto, riapparì dopo poco, con le braccia piene di dolci...

 

-         Non mi ricordavo quali erano le tue preferite... così te le ho prese tutte...

 

Gli sorrisi  e lui ricambiò con un sorriso sghembo che mi tolse il fiato, mi passò una cioccorana e disse tranquillo

 

-         Dov’è andata tua madre?

-         È andata il Francia con il suo nuovo ragazzo, si chiama Phil...

-         Come stai?

 

Io abbassai lo sguardo non sapendo bene come rispondere, sentì la sua mano sulla mia, era gelida, come se l’avesse tenuta in un cumulo di neve per tutto il tempo, alzai lo sguardo verso di lui, l’unico rumore udibile era lo sferragliare del treno che attraversava le campagne inglesi, sospirai puntando gli occhi nei suoi

 

-         Sopravvivo...

 

Fece per dire qualcosa ma l’aprirsi dello scompartimento lo fermò; Blaise, Theo, Tiger, Goyle e Daphne entrarono, subito lo stomaco mi si attorcigliò per la rabbia, Daphne era bellissima, abbronzata e i grandi occhi blu risaltavano come due turchesi, io ero pallida con una morta da quindici giorni....

 

-         Draco!!!!

 

 

Lui con mio sommo gaudio non la considerò, fece un cenno con la mano, continuando a guardarmi, mi metteva quasi in soggezione...

Mi accarezzò leggermente la guancia con la sua mano fredda, mi sentì bruciare, un bruciore senza dolore, il mio cuore batteva troppo velocemente, sentivo il suo profumo, fresco, squisito...

Dopo iniziammo a chiacchierare tutti insieme, aspettando di arrivare a Hogwarst, aspettando d’iniziare il quinto anno, aspettando d’iniziare a prendere in giro Potter e i suoi pezzentissimi amici

  
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