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Autore: Emma2512    27/06/2012    0 recensioni
Violet e' una studentessa londinese e vive con le sue due migliori amiche.
Non sapeva cosa fosse l'amore, fino a quando non ha incontrato lui...
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra agende colorate e strane telefonate



Ero ancora arrabbiata per il maleducato che mi aveva fatto cadere a terra.
Era calata la sera ed io non ero riuscita a vedere bene il ragazzo che mi aveva spinto, ma grazie ai lampioni che conferivano alla strada un po di luce lo avevo intravisto.
Anche se era stato un gran maleducato era senza dubbio un bel ragazzo, o almeno cosi i suoi lineamenti perfetti lasciavano intendere.
 Continuai a pensare al bel misterioso fino a quando Frankie non mi richiamo’ alla realta’. Senza accorgermene infatti ero gia arrivata all’appartamento.
-Ehy! Finalmente sei tornata! Ci hai messo una vita, pensavo che ti fossi persa per strada o che qualcuno ti avesse rapito!- mi urlo’ seduta sul pavimento di fronte alla porta dell’appartamento.
-Ebbene mia cara, mi e’ successo qualcosa di molto simile anche se non di cosi tragico- le dissi sorridendo.
Le raccontai del maleducato che mi aveva catapultato a terra mentre aprivo la porta e lei non disse niente. Mi guardo’, sorrise e mi abbraccio’ prima di darmi la buonanotte e andarsene in camera sua.
Ero abituata al suo strano modo di fare, ma le volevo bene.
Ci eravamo conosciute al terzo anno di liceo;
Io non mi trovavo affatto bene nella mia vecchia classe e cosi mi avevano spostato nella sua.
Ero una ragazza molto timida al liceo, e lei era stata la prima persona con cui ero riuscita ad aprirmi veramente.
Lei era una ragazza sicura di se’, aveva sempre saputo che cosa voleva fare dopo il liceo, l’universita’ a cui sarebbe andata, la carriera che avrebbe intrapreso dopo gli studi, insomma, era una ragazza determinata che sapeva quello che voleva.
 Io al contrario avevo sempre mille dubbi;
Cosa avrei fatto? Dove sarei andata? Chi sarei diventata?
 Frankie era la mia pietra, era stata lei ad aiutarmi a fare una scelta. Lei mi aveva mostrato il corso di Criminologia e Sociologia alla City University London, dato che si era resa conto quanto mi facessero impazzire CSI e Criminal Minds e tutti quei telefilm sulla criminologia. Io non ci avrei mai pensato da sola.
 
Assorta nei miei pensieri, arrivai fino in camera, dove trovai il mio soffice letto ad aspettarmi. Buttai la borsa sul pavimento e mi lasciai cadere sul materasso. “Chiudero’ gli occhi solo per qualche minuto,” pensai, ma non fu cosi.
Fui svegliata dallo squillo del telefono che mi fece sobbalzare.
Dopo un paio di squilli sentii Frankie alzarsi e andare a rispondere.
-Pronto?... Sì, e’ qui te la passo subito, rimani in linea.- Sentii dei passi leggeri avvicinarsi alla mia camera e poi la porta aprirsi e Frankie mettere la testa nella stanza.
-Hey tesoro, sei sveglia? C’e’ un ragazzo al telefono che chiede di te.-
-Mmm.. sì, sono sveglia. Adesso vengo. Ma chi e’?- le chiesi ancora insonnolita.
-In realta’ non so.. non me lo ha detto, ma adesso che ci penso la sua voce non mi era affatto familiare.- mi rispose. Si vedeva che era pensierosa; stava cercando di capire chi potesse essere la voce misteriosa, era chiaro.
-Sara’ sicuramente Niall allora.- Le dissi alzandomi dal letto.
Arrivata in soggiorno presi la cornetta del telefono che Frankie aveva lasciato sul comodino e me lo misi all’orecchio.
-Pronto?-
-Violet?- No, la voce non era di Niall, pensai che potesse essere Liam, ma non mi pareva nemmeno la sua di voce.
-Si, sono io. Chi mi vuole?- chiesi alla voce misteriosa.
- Sono il ragazzo che hai travolto ieri sera.- Mi rispose.
Di colpo mi ritorno’ in mente lo spiacevole incontro della notte precedente. La mia testa comincio’ ad inondarsi di domande, ma decisi di calmarmi e porgergli la prima che era anche la piu importante.
-Come diavolo hai fatto ad avere il mio numero?- La mia voce era uscita fuori con uno stridulo acuto e fastidioso.
-Hey! Piano con questa voce! Ho l’udito sensibile io, Non voglio mica diventare sordo prima del tempo!-
Stavo cominciando ad infastidirmii.
-Rispondi alla mia domanda per favore e mettiamo fine a questa dolorosa conversazione.- Gli risposi acida.
-Hey mi pare che qualcuno si sia svegliato dalla parte sbagliata del letto! Comunque, per rispondere alla tua domanda rispondero’ con un’altra domanda. Hai per caso perso qualcosa?-
Questo ragazzo era veramente strano, ma decisi di controllare lo stesso la mia borsa.
Ed in effetti aveva ragione. Mancava la mia preziosissima agenda all’appello! Come potevo essere stata cosi idiota? Avevo sicuramente lasciato la borsa aperta e l’agenda doveva essere caduta a causa dello scontro. Io non avevo alcun libro con me percio’ non pensai di controllare se fosse caduto altro a parte la borsa, ma lui aveva con se’ almeno quattro libri e doveva averli afferrati tutti  per sbaglio.
-Manca la mia agenda!- urlai nel ricevitore.
-Esatto tesoro.- Lo sentivo ridere dall’altra parte della cornetta e questo mi stava mandando in bestia.
-Bene um, possiamo incontrarci cosi me la restituisci.-  Gli dissi.
-Certo tesoro, quando vuoi, per tua fortuna oggi sono completamente libero.- Non sopportavo piu questo suo tono da galletto.
-Bene. Vediamoci a Piccadilly Circus verso le undici allora.- Gli proposi.
-Perfetto tesoro. CI vediamo presto.- Riattacco’ il telefono senza dire altro.
‘’Questo tizio e’ veramente strano’’ pensai tra me e me, ma solo dopo una manciata di minuti mi resi conto di non sapere il suo nome. Perche’ non me l’aveva detto? E perche’ non gliel’avevo chiesto?
Non ero nemmeno sicura del suo aspetto, come lo avrei trovato tra la folla, in quella piazza cosi’ grande?
Decisi di calmarmi e di andarmi a vestire, dopotutto erano le nove e mezza e avevo molte cose da fare prima di incontrare il ragazzo misterioso.
 
Arrivata alla piazza, mi guardai intorno, ma non vidi nessuno che mi ricordasse almeno quel poco del ragazzo, cosi’ decisi di aspettare seduta su una panchina.
Dopo una quindicina di minuti sentii toccarmi la spalla.
-Violet?- Mi domando’ una voce calda e dolce.
-Si sono io. Sei il ragazzo di ieri?- gli dissi girandomi per guardarlo in faccia. Rimasi a bocca aperta. Non avevo mai visto un ragazzo piu affascinante di lui. Dovave avere all’incirca la mia eta’, aveva i capelli neri e corti, gli occhi marroni, alto e non c’e’ che dire, mi aveva colpito. Di solito non ero il tipo che rimaneva a bocca aperta davanti ad un bel ragazzo, ma questa volta mi aveva preso alla sprovvista.
Dovevo esssere rimasta a fissarlo per un bel po’ poiche’ fu lui a risvegliarmi dai miei pensieri.
-Hey tesoro svegliati! Ecco qui la tua agenda.- Mi disse porgendomi un piccolo libretto viola.
-Deve veramente piacerti il viola eh? Comunque ti saluto tesoro.- Disse mentre si voltava per andarsene.
-Hey Aspetta! Dimmi come ti chiami! – gli urlai alzandomi dalla panchina e cercando di raggiungerlo.
-Sono Zayn.- Mi rispose con un sorriso che mi fece sciogliere.
-Ah bene.  Grazie per avermi riportato l’agenda Zayn.- Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
-Nessun problema tesoro. Ci vediamo presto.- Fu l’unica sua risposta, prima di incamminarsi verso la fermata dell’autobus.
Mentre passeggiavo per le strade della citta’, continuavo a pensare all’ultima frase che aveva pronunciato. “Ci vediamo presto.” Cosa intendeva dire con “ci vediamo presto?”
In quel momento mi squillo’ il cellulare che avevo nella borsa, lo presi. Era un numero sconosciuto, ma risposi lo stesso.
-Pronto?-
-Violet? Sono Liam!- La voce squillante di Liam mi inondo’ la testa.
-Hey  ciao Liam! Come hai fatto ad avere il mio numero?- Gli chiesi.
-E’ stato Niall a darmelo.- Che domanda idiota gli avevo fatto, ma Liam non ci fece caso o almeno non me  lo fece notare poiche’ continuo’ a parlare.
-Senti, ti va di vederci oggi pomeriggio per quel caffe?- Mi chiese.
-Um.. certo, perche’ no?- Gli risposi. Mi sentivo un po’ in colpa per come lo avevo trattato la prima volta, quindi perche’ non accettare? Dopotutto era un ragazzo divertente e sapeva farmi ridere.
-Perfetto! Allora incontriamoci al St. James Park verso le tre va bene?-
-Non manchero’. Ci vediamo dopo Liam.- Gli dissi e con quelle parole conclusi la telefonata.
Questa giornata si stava rivelando piu’ movimentata di quanto mi sarei mai immaginata.

Note dell'autrice 

E siamo giungi al terzo capitolo! Ringrazio chi mi abbia messo tra le seguite/preferite e spero che anche questo piccolo capitolo vi sia piaciuto, che ricopre comunque un ruolo importante.
Quale? Tutto a debito, ma sono sicura che ci arriverete subito.
Nient'altro da aggiungere se non un altro grazie a chi sta leggendo questa storia :) Fatemi sapere cosa ne pensate: per ogni recensione questa volta spedisco un biscotto con goccie di cioccolato!
Detto questo, vi aspetto al St. James Park, dove ci aspetta una bella sorpresa...
Baci
Emma xx 
 

  
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