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Autore: Djali    12/01/2007    1 recensioni
I Malandrini, le sorelle Black, Lily, Lucius e Severus vissero un anno speciale a Hogwarts, e perché il suo ricordo non sbiadisca ci racconteranno, uno per uno, quello che provarono nei più intensi e magici giorni della loro adolescenza...
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Premetto che questo capitolo lo dedico a Lizzyluna perché senza di lei non saprei cosa fare!)

Istintivamente, estrassi la bacchetta. Non riuscivo a immaginare cosa avesse intenzione di fare, e per questo non gli fu difficile cogliermi alla sprovvista.

- Levicorpus! - gridò con voce decisa. Prima che potessi pensare a cosa stava accadendo, sentii una fune invisibile stringersi attorno alla mia caviglia e sollevarmi da terra per molti metri. Lanciai involontariamente un urlo spaventato, mentre la bacchetta mi scivolava via dalle mani. Vidi un bagliore di scintille rosse, e fui raggiunta dall'urlo di dolore Severus. Cercai di guardare cosa accadeva sotto di me, ma feci appena in tempo a intravedere Lucius che lanciava un secondo incantesimo contro Severus, che era stato colpito dal primo a una gamba ed ora zoppicava vistosamente, perdendo molto sangue. Piton gridò qualcosa a Lucius con aria aggressiva e poi lanciò la bacchetta lontano, in direzione delle serre, sguainandone un'altra. Attorno a noi iniziarono a radunarsi gli altri studenti che si trovavano nel cortile, mentre tre ragazzi si precipitavano fuori dalle serre. Strinsi gli occhi per metterli a fuoco, e notai che si trattava di Potter, Minus e quella bestia di mio cugino. Nel sentirmi addosso gli occhi di tutti sentii il mio viso avvampare di vergogna e di rabbia.

-Hai sentito, vallo a chiamare!- sentii Lucius urlare a Narcissa. Lei mi lanciò uno sguardo spaventato prima di correre verso il castello. Potter e gli altri si avvicinarono di corsa. Ma perché Lucius aveva rinunciato ad aggredire quel traditore schifoso? Chi doveva chiamare Narcissa?

-Lucius, tirami giù!- urlai fuori di me mentre Potter, che ormai era poco distante da noi, si paralizzava in mezzo al campo. Fissava la bacchetta che era stata scagliata da Severus e che era seminascosta nell'erba. Lucius mi lanciò uno sguardo eloquente e si poggiò l'indice sulle labbra. Cosa diamine stava succedendo?

-Ma è la mia bacchetta!- Sentii Potter urlare stupito mentre si chinava a raccogliere il bastoncino di legno chiaro. All'istante, due fiotti di luce sgorgarono dalle bacchette di Lucius e di Severus e sfiorarono di poco Potter. Ebbi la sensazione che i due avessero sbagliato mira volontariamente. Potter si rotolò sull'erba per schivare un terzo fiotto di scintille lanciando un incantesimo a sua volta. Sirius si lanciò contro Lucius con un'aria estremamente feroce, mentre Minus si allontanava tremante. Dal portone di quercia iniziavano a uscire di corsa numerosi studenti e insegnati capeggiati da Silente e Narcissa. La vista mi si offuscò mentre il sangue mi scendeva alla testa. Mi pulsavano le tempie. Il lampo argenteo della sua barba indicò che Silente si stava facendo strada fra gli alunni.

- Fermatevi! - intimò con la voce più adirata che gli avessi mai sentito. All'istante, i quattro combattenti si immobilizzarono e si voltarono verso di lui.

-Cosa è successo?- chiese il Preside. Il tono della sua voce si era notevolmente abbassato, ma il suo sguardo azzurro era grave, quasi feroce.

-Ecco cosa!- esclamò Severus indicandomi. Non capii quello che intendeva dire. Silente alzò la testa come se mi vedesse per la prima volta. Mormorò un incantesimo e la fune invisibile che mi sorreggerva si spezzò silenziosamente, facendomi precipitare sul terreno. Ero a poco più di un metro quando Silente, con un altro incantesimo, rallentò la mia caduta. Caddi in ginocchio ma mi rialzai immediatamente. Il mio viso era rovente per la vergogna e per essere stata fino ad allora a testa all'ingiù. Silente mi piantò gli occhi in faccia.

-Chi è stato a fartelo?- mi chiese. Io mi voltai involontariamente verso Severus, ma vidi alle sue spalle Lucius roteare gli occhi in direzione di Potter, che assiteva alla scena attonito e con un'aria confusa.

-Potter- dissi infine. Il professore mi guardò con un'espressione imperscrutabile.

-COSA?- urlarono in risposta l'accusato e mio cugino.

-Professore, non è vero!- gridò il ragazzo occhialuto con aria improvvisamente allarmata.

-E chi altri?- gli ringhiò contro Lucius con gli occhi stretti. Poi si voltò verso Silente: -Professore, noi siamo venuti in cortile per fare una passeggiata. Sono usciti anche loro e quando ci hanno visto... guardi cos'ha fatto Black!- esclamò con aria appassionata indicando la gamba di Severus, che annuì con enfasi. Mio cugino Sirius tese i muscoli e fece un passo in avanti, digrignando i denti candidi.

-Non è vero- soffiò -Preside, non deve credere...-

-E se non eravate qui, perché avete abbandonato la Sala Grande così presto?- chiese allora Severus.

-Perché avevo perso la bacchetta!- strillò Potter, sempre più spaventato.

-E quella tu come la chiami?- dissi con voce pacata io, che avevo capito tutto. Gli occhi dei presenti si puntarono contro la bacchetta che il ragazzo stringeva nel pugno. Silente la guardò con un'aria straordinariamente grave. Poi tese la mano verso Potter.

-C'è un solo modo per sapere cos'è successo. Minerva, avvicinati- intimò l'uomo prendendo in mano la bacchetta di James. La McGranitt si fece largo fra la folla, seguita da Lumacorno. Lei aveva lo chignon particolarmente scompigliato e il viso paonazzo. Silente agitò la bacchetta in aria.

- Prior Incantatio - mormorò. Dalla punta della bacchetta si levò un sottilissimo filo di fumo argentato. Avevo sentito parlare di quell'incantesimo. Il filo di fumo si allungò e ripiegò più volte su sè stesso assumendo la forma di un getto di scintille, l'incantesimo che Potter aveva cercato di lanciare a Lucius per difendersi, lo stesso con cui Lucius aveva ferito Severus. Il filo tornò ad agitarsi, assumendo un'altra forma. Inizialmente non capii che cosa fosse, ma poi me ne accorsi: assomigliava alla sagoma spettrale di un'impiccato, ma in realtà era una minuscola personcina di fumo grigio sospesa in aria per una caviglia. Il Levicorpus . La figura svanì in uno sbuffo di fumo. Alzai gli occhi sul professore e lo vidi talmente serio che, anche se mi vergogno ad ammetterlo, provai paura. James divenne pallido come uno straccio. La McGranitt sembrava sul punto di scoppiare a piangere.

-Professore...- balbettò il ragazzo occhialuto. Lui gli tese di nuovo la bacchetta.

-Mi dispiace, James. Ma è stata la tua bacchetta a fare questo- disse Silente molto lentamente.

-Professore, no, davvero...- tentò Sirius mentre James, ad un tratto ammutolito, sembrava incapace di riscuotersi dallo shock.

-Mi dispiace- ripetè l'uomo -Ma tutte le prove sono contro di voi. E a meno che qualcuno non possa testimoniare in vostro favore...- Silente rivolse uno sguardo alla platea silenziosa che lo circondava. Nessuno disse nulla. Presi dall'emozione non avevano fatto caso a chi avesse lanciato l'incantesimo. Neppure Minus parlò. Teneva lo sguardo puntato a terra e si torceva la cravatta con aria afflitta. Sorrisi nel pensare che taceva per la paura.

-In questo caso credo che voi vi troviate dalla parte del torto. Io credo che non era vostra intenzione fare del male,- disse velocemente per non essere interrotto da Sirius che aveva aperto la bocca -ma purtroppo non spetta a me giudicare. Minerva, pensaci tu, mentre io accompagno questo giovanotto in infermeria- concluse con aria dispiaciuta prendendo Severus sottobraccio per farlo camminare senza sforzare la gamba ferita. Alcuni studenti e Lumacorno li seguirono mentre gli occhi di chi restava si puntarono sulla McGranitt. Non l'avevo mai vista così sconvolta.

-Io... professoressa, giuro che...- la voce di Potter tremava appena. Fu interrotto dalla McGranitt. La sua voce era un soffio minaccioso.

-Non ho parole, ragazzi. Questa volta avete veramente esagerato. Toglierò cinquanta punti a Grifondoro. Cinquanta punti per ciascuno di voi. UN ALTRO PASSO FALSO, FATE SOLO UN ALTRO PASSO FALSO!- urlò improvvisamente puntando un dito ossuto cotnro i due ragazzi che si trattennero a stento dall'indietreggiare. -E... VI GIURO... CHE NON RIMETTERETE MAI PIU'... PIEDE... A HOGWARTS!- scandì lentamente. La rabbia trapelava da ogni suo gesto, perfino dall'alzarsi e abbassarsi frenetico del suo petto mentre respirava. Sirius e Potter parvero abbastanza spaventati da tacere. Lei si voltò e si diresse a scatti furiosi verso il castello. La folla si diradò molto velocemente, mentre i due Grifondoro restavano paralizzati in mezzo al campo. Provai una gioia selvaggia nel vederli sconvolti e delusi. Narcissa corse ad abbracciarmi ma io la alllontanai con una spinta. Minus si avvicinò ai suoi amici con passo tremante. Sirius gli rivolse un'occhiata di puro odio prima di ringhiare contro Lucius: -QUESTA CE LA PAGHERAI, SCHIFOSO VERME!-

-Ah sì?- chiese lui con un sorriso. Si avvicinò a Sirius tanto che i loro nasi per poco non si sfiorarono. -E perché non adesso? Vendicati, Blackuccio!- bisbigliò. Potter si voltò verso di noi. Nei suoi occhi, come in quelli di Sirius, brillava il bagliore pericoloso della rabbia repressa.

-Fate voi un altro passo falso- disse lentamente -E neppure voi metterete più piede ad Hogwarts. Ma non perché sarete espulsi... semplicemente perché non ce li avrete più, i piedi-

-Oh, Potter è pericoloso!- esclamò Lucius fingendo un'aria spaventata. I tre ragazzi si lanciarono sguardi infuocati. Poi i due Grifondoro si voltarono e si diressero verso il castello, mentre Minus arrancava nella loro scia. Lucius li guardò allontanarsi raggiante per poi voltarsi verso me e Narcissa.

-Un genio. Semplicemente un genio. Dovrei trattarlo un po' meglio- disse sorridendo, chiaramente riferendosi a Severus.

-Insomma- risposi secca io, scostandomi una ciocca scura dal viso. Era stato terribilmente imbarazzante, ma non potevo negare che Severus avesse avuto un'idea davvero straordinaria. Adesso, se il piano fosse andato a segno, sarebbe stato il colpo di grazia, l'espulsione di quei maledetti era bella e pronta. Ma ora si sarebbero aspettati qualcosa, sarebbero stati in guardia, e noi avremmo trovato molte più difficoltà. Non potevamo permetterci errori.

   
 
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