Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Francy_92    27/06/2012    2 recensioni
[Dal capitolo 11]
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«“Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse”? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Spero che vi abbia incuriosito almeno un pò... Per scoprire il resto... prego... entrate xD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

CAPITOLO 14

 
La relazione tra Nicholas e Brianna stava prendendo una brutta piega. Dopo che Lilly aveva peggiorato le cose, entrambi non era riusciti a risollevarsi. Quando pensavano di esserci riusciti, c’era sempre qualcosa che rovinava tutto.
Nicholas e Brianna non si vedevano da circa una settimana. Ma si erano sentiti per telefono.
Brianna era felice, o almeno così le era sembrata dal tono della voce. Questo era dovuto alla sua amica Abigail.
Brianna spiegò il motivo per cui non abitava più da Nicholas, scatenando una nuova crisi di pianto.
Passarono molto tempo insieme; l’aveva portata con sé a lavoro, quando Abigail non studiava per l’esame del mese prossimo.
Era la sua migliore amica; le mancava.
Voleva che potesse trasferirsi da lei; voleva potesse seguirla anche a Parigi e a New York, ma sapeva che doveva ritornare dal suo ragazzo.
Una sera, in un momento di sconforto Brianna le disse
«Mi sento così fuori posto qui»
«Perché?» le aveva chiesto l’amica.
«Non lo so. Qui è tutto così frenetico. Non mi sento nemmeno in grado di affrontare questa relazione con Nicholas. E poi piango sempre»
«Non è che sarai incinta? Magari avrai gli ormoni in subbuglio» scherzò Abigail.
«Smettila di dire scemenze. Non voglio avere un bambino, tanto meno ora»
«Che ti costa provare?»
«Spero tu stia scherzando Abigail»
«No, per niente. Domani mattina prima di andare a lavoro lo compriamo e lo fai»
«Non ci penso nemmeno a fare pipì su un bastoncino»
«Eh dai. Fammi contenta!»
«Che ci sarà di divertente!! Comunque va bene! Lo farò, ma non dire niente a nessuno»
«Ok»
Quella non era proprio il tipo di conversazione che si sarebbe aspettata dalla sua migliore amica.
Per fortuna, il test risultò negativo. Non voleva complicazioni né per sé stessa, ma soprattutto per Nicholas. Cominciava a non sentire più la mancanza ossessiva di Nicholas. Si gli mancava, ma ora in maniera più controllata.
In quella settimana lontana da Nicholas aveva dedicato un po’ più tempo a sé stessa. Aveva passato tanto tempo con la sua migliore amica, aveva mangiato (soprattutto), aveva trascorso un po’ di tempo a telefono con sua madre e si era dedicata molto, grazie anche all’aiuto di Abigail, ai suoi disegni. Davvero, in quella settimana, si era sentita felice. Lo era stata di più quando aveva presentato Nicholas ad Abigail. Avevano passato solo una sera insieme, tutti e tre, ma nessun bacio, nessun abbraccio. Nicholas aveva notato quanto fosse felice Brianna e capì che era quella la vera Brianna e non quella che aveva conosciuto lui. Adesso voleva conoscere davvero la Brianna che passava il tempo a divertirsi, perché aveva 19 anni ma si comportava come se ne avesse di più; voleva conoscere la Brianna che rideva sempre; quella che faceva le giravolte sulla sabbia o quella che era così insensata da andare tanto in profondità da non avere più fiato per ritornare in superficie. Voleva conoscere quella ragazza, così diversa da quella che gli aveva permesso di conoscere lei stessa. 
Quando avevano passato un’intera giornata in piscina Nicholas aveva avuto modo di parlare con Abigail, mentre Brianna nuotava.
Aveva scoperto che la ragazza che amava era un’appassionata di animali; che a scuola era sempre stata premiata per il suo impegno; che un’estate si era rotta la gamba ed entrambe avevano passato l’estate in camera di Brianna a guardare film e mangiare gelato. Si conoscevano da una vita. Nicholas dedusse che entrambe si consideravano come delle sorelle.
Voleva poter sapere tutto di lei; ma avevano affrettato troppo le cose e ora lui non sapeva niente di lei e viceversa. Ma avevano deciso di rimediare.
Avrebbero passato più tempo a parlare del loro passato. Si sarebbero conosciuti.
Dopo che Abigail fosse andata via, Nicholas doveva parlare con Brianna.
 
Quella settimana era passata troppo in fretta. Brianna non voleva che Abigail se ne andasse. Ma ognuno doveva andare avanti con la sua vita, anche se, in un certo senso, Brianna avrebbe voluto prendere quell’aereo e ritornarsene a casa. Sua madre sapeva di Nicholas e se, l’avesse vista ritornare in lacrime, di sicuro avrebbe capito. Ma non poteva farlo. Voleva finire i suoi studi a Milano, riprenderli a Parigi e di nuovo a New York. Non poteva abbandonare proprio ora.
«Stai bene?» le chiese Nicholas mentre stavano tornando a casa dall’aeroporto.
«Si, mi mancherà, ma so che potrò contare sempre su di lei» disse lei guardando fuori dal finestrino.
«Beh, è pur sempre la tua migliore amica»
«Si, la parte migliore di me!» disse asciugandosi le lacrime. «Spero non ti abbia detto niente di imbarazzante»
Nicholas rise «No niente»
«Bene!» disse e gli rivolse un sorriso. «Tra un mese fa vent’anni. Devo pensare cosa comprarle. Voglio farle una sorpresa»
«Cos’hai in mente?»
«Qualcosa che non ha mai avuto e poi voglio scendere giù io questa volta. Almeno per il suo compleanno»
«Sarebbe un’idea carina»
«Già»
Il resto del viaggio passò silenziosamente, poi Brianna ricevette un messaggio: era proprio di Abigail.
Mi manchi già. Non ho voluto dire niente perché c’era Nicholas, ma cara mia, svegliati e non lasciartelo scappare. Quante volte ho percepito la sua voglia di baciarti e tu non te lo sei filato neanche di striscio? Ti ama Brianna, non lasciartelo scappare!!”
Brianna si fece sfuggire una risata.
«Che c’è?»
«Un messaggio da Abigail»
«Vi siete separate da quanto? Mezz’ora?» disse ridendo Nicholas.
«23 minuti per la precisione»
«Accidenti!» disse e le rivolse uno di quei sorrisi che le toglievano il respiro.
Brianna poi rispose al messaggio.
“ Mi manchi anche tu e, avrei voluto tanto che restassi con me, ma so che non è possibile. Abbiamo affrettato troppe cose, te l’ho già spiegato, adesso ci andiamo piano. Non voglio soffrire come ho sofferto con lui, quindi preferisco prendermela con calma”
Dopo qualche minuti arrivò un altro messaggio.
“ Capisco che è stato difficile, ma devi capire che lui non sarà sempre lì ad aspettarti. Devi fargli capire che anche tu sei intenzionata a recuperare i rapporti. È un ragazzo fantastico, ti ama da impazzire e farebbe qualsiasi cosa per te. So che tu hai paura appena le cose cominciano a diventare serie, ma amore mio, c’hai fatto l’amore; più seria di così? Però non sei scappata. Vedi di non farlo ora!!”
Abigail aveva ragione; più che ragione. Doveva far capire a Nicholas che non andava da nessuna parte e che lei lo amava.
“Hai ragione, come sempre. Cercherò di fargli capire quanto anche io ami lui!”
Proprio in quel momento Nicholas si era fermato davanti casa di Brianna.
«Beh, grazie di tutto»
«Quando vuoi»
Brianna non sapeva se era il caso di farlo, ma doveva! Stava per scendere dall’auto, quando si voltò e lo baciò.
«Grazie» gli sussurrò lei accarezzandogli la guancia.
«Grazie a te» e ricambiò il bacio.
Brianna scese dalla macchina e aspettò che Nicholas scomparisse. Poi prese le chiavi ed entrò in casa.
Passò il pomeriggio in casa.
Accese il suo computer, voleva ascoltare un po’ della sua musica preferita e mentre le canzoni scorrevano lei stava sistemando casa. Verso il tardo pomeriggio chiamò Nicholas.
«Pronto?»
«Brianna che fai?»
«Stavo sistemando casa, tu?»
«Guardo una partita di tennis»
«Carino»
«Ti va di uscire stasera?»
«Stasera? Ehm… si certo!»
«Perfetto. Passo a prenderti alle otto»
«Ok, ma dove andiamo?» chiese Brianna.
«Non lo so, poi decidiamo»
«Ok»
«A dopo allora»
«A dopo»
Dopo la telefonata di Nicholas, Brianna mise sottosopra  l’armadio. Voleva indossare qualcosa di carino. Erano le sei e aveva ancora tanto tempo prima che Nicholas la venisse a prendere.
Dopo aver provato quasi tutto il suo guardaroba, decise di  indossare un vestitino leggero, visto che faceva parecchio caldo, e un paio di tronchetti aperti.
Qualche minuto dopo Nicholas bussò alla porta.
«Ciao» disse lui.
«Ciao» disse Brianna sorridendo.
«Sei bellissima»
«Grazie»
«Andiamo»
Una volta saliti in macchina Nicholas disse «Allora… abbiamo alcune possibilità»
«Quali?» chiese Brianna.
«Beh, potremmo andare a bere qualcosa, al mare fuori città, potremmo andare a ballare, anche se mi umilierei da solo, perché sono completamente negato»
Brianna si mise a ridere «Oh ma dai! Non ci credo»
«Credici invece» e le sorrise. «Allora? Dove andiamo? Ti ricordo che qui vicino non ci sono spiagge, quindi dobbiamo fare un viaggio di circa due ore e mezzo per arrivare a Genova»
«Genova?»
«Si, se vuoi andare al mare si!»
«Ok, va bene! Mi piace l’idea»
«Ok, allora andiamo»
Durante il viaggio Brianna disse «Grazie per avermi permesso di essere qui con te»
«Grazie a te per aver accettato» disse Nicholas prendendole la mano e baciandogliela; poi disse
«Allora… per iniziare come avremmo dovuto comincerò con qualche domanda fondamentale. Ovviamente anche tu potrai farmi delle domande»
«Ok, sono pronta»
«Secondi nomi?»
«Che domanda è?» disse Brianna scoppiando a ridere.
«Dai rispondi, non rovinare l’atmosfera» disse lui sorridendole.
«Ok. Comunque no, nessun secondo nome, tu?»
«Nemmeno. Colore preferito?»
«Ehm… rosso sangue e blu cobalto. Il tuo?»
«Non ho un colore preferito, ma quello che mi piace di più è il verde»
«È carino. Verde speranza»
«Si è proprio quello che mi piace» rise ancora Nicholas. «Ok, numero preferito?»
«Il 6, il 16, il 26, il 36, 46, 56, 66, 86, 96… eccetera eccetera…»
«Hai dimenticato il 76»
«Non l’ho dimenticato. Semplicemente il 7 non mi piace, tanto meno la coppia 6 e 7. Ho una mia teoria sui numeri e sui colori»
«Mi piacerebbe conoscerla»
«Magari un’altra volta. È troppo imbarazzante!»
«Allora me la racconti quando andremo a ballare. Vedremo chi è il più imbarazzante»
«Ah perfetto allora»
«Ok, continuiamo. Musica preferita?»
«Aspetta non ti ho chiesto qual è il tuo numero preferito!»
«È il 3. Il numero perfetto»
«Perché proprio il 3?»
«Non lo so, mi ha sempre affascinato!»
«Mm… bene!»
«Allora? La tua musica preferita?»
«Beh… mi piace ascoltare musica pop, dance, a volte quella synphonic metal. Niente musica italiana, la odio profondamente»
«Concordo in pieno»
«Per me la musica è importante. La prima canzone che sento il mattino condiziona tutta la mia giornata!»
«Si credo sia così anche per me»
«Hai altre domande?»
«Com’eri a scuola?»
«Oh dio!»
«Che c’è?»
Brianna non voleva proprio raccontargli di come era al liceo; sarebbe stato ancora più imbarazzante del raccontargli la sua teoria sui numeri. «Beh, diciamo solo che ero abbastanza studiosa»
«Siamo completamente opposti in fatto di scuola»
«Perché?»
«Perché non mi è mai piaciuto studiare. La tua materia preferita?»
«Beh… ne ho avute molte. Ma la storia dell’arte è quella che mi affascina più di tutte. Poi c’è anche il francese e l’inglese»
«Wow. Io non ho mai studiato storia dell’arte. Un po’ di francese al liceo, ma non riuscivo mai a prendere una sufficienza. L’inglese invece l’ho imparato subito»
«Beh ci credo» disse sorridendo Brianna.
«La materia che invece odiavi?»
«Matematica assolutamente. Dopo viene il latino e poi la filosofia»
«Ma quante cose studiavi?»
«Abbastanza. Avevamo italiano, latino, storia dell’arte, storia, filosofia, matematica, fisica e poi inglese, francese e tedesco! Ma alcune materie sono cambiate nel corso degli anni. Prima avevamo anche diritto ed economia, chimica, biologia e… ah! La mia materia preferita del primo anno: Scienze della Terra»
«Hai detto tedesco?»
«Si, non lasciarti affascinare dal fatto che puoi imparare tre lingue. Io non so praticamente nulla di tedesco»
«Fortuna che non ho fatto il liceo qui in Italia»
«Già, beato tu»
«Siamo arrivati»
La vista era bellissima. Non c’era un alito di vento. Il mare piatto, quasi si ci poteva camminare sopra. «È bellissimo» disse Brianna.
Nicholas la prese per mano e disse «Si lo è»
Si avviarono verso la spiaggia. La sabbia era morbida, bianca come la luna. Mentre Nicholas sistemava alcuni teli da mare, Brianna si era tolta le scarpe e stava toccando l’acqua. «È calda»
Nicholas si avvicinò a lei e Brianna gli poggiò la testa sulla spalla «Stai bene?»
Stava una favola «Si sto bene, grazie a te»
«Sono contento» poi si voltò verso di lei, la guardò e la baciò. Brianna gli cinse il collo con le sue braccia e Nicholas l’avvicinò di più a sé.
Dopo qualche minuto, Nicholas smise di baciarla e, senza che Brianna se ne accorgesse, lui cominciò a bagnarla, buttandole addosso quell’acqua calda.
Brianna non accettava che fosse stato lui a bagnarla per prima, così cominciò la lotta a colpi d’acqua. Dopo qualche minuto entrambi erano distesi sui teli, guardando il cielo stellato. Era bellissimo guardarlo, ma era ancora più bello stare con Nicholas.
«Non so se mi sento pronta per affrontare tutto»
«Tutto cosa?»
«La casa di moda qui a Milano, poi quella a Parigi e infine, quella a New York. Non ce la posso fare»
«Ce la farai»
«Nicholas, Parigi o New York non sono come Milano, sarà più difficile e non so davvero se ne sarò in grado»
«Ma è stato un regalo dei tuoi genitori, non puoi deluderli»
«Lo so, è proprio questo che mi frena»
«Senti, se tu vorrai io sarò sempre accanto a te e ti aiuterò a realizzare il tuo sogno»
«Grazie ma non posso permetterti di lasciare tutto per me»
«Non lascio proprio niente. Sarò felice di aiutarti»
«Grazie» disse lei baciandolo.
«È un piacere»
Passarono tutta la notte su quella spiaggia. Nicholas abbracciava Brianna e lei lo stringeva forte a sé. Anche lei quella volta ebbe come la sensazione che lui sarebbe scomparso da un momento all’altro e lei, non voleva perderlo per niente e nessuno al mondo.
 
Alle prime luci del mattino Nicholas svegliò Brianna.
Dovevano tornare subito se Brianna non voleva arrivare in ritardo a lavoro.
«Buongiorno» le disse Nicholas «Mi sa che dobbiamo rientrare»
«Mm… non voglio…» protestò Brianna.
«Devi andare a lavoro»
«Chi se ne frega! Voglio rimanere con te!» disse lei alzandosi e abbracciandolo.
«Non che a me non faccia piacere, ma non voglio essere il responsabile del tuo licenziamento»
«Hai ragione. Ok… Andiamo»
Sistemarono i teli in macchina e Nicholas si diresse verso Milano.
A Brianna era sempre piaciuto viaggiare. Adorava vedere le distese di campi che si avvicinavano e allontanavano da lei. Era una cosa che l’aveva sempre affascinata.
Brianna per sicurezza telefonò ad Amanda, la sua collega/insegnante/amica e le disse che sarebbe arrivata un’ora dopo in ufficio.
Tornati a casa di Brianna, lei andò a sistemarsi, prese i disegni e, in meno di venti minuti, Nicholas l’aveva già riportata a lavoro. Brianna non voleva separarsi, ma si ricordò che stavano facendo le cose con calma. Quindi, lo baciò gli augurò buona giornata e scese dall’auto.

Per quanto riguarda la teoria che ha Brianna riguardo i numeri e i colori, devo dire che esiste. Ed è una cosa che ho fatto all'asilo o prima elementare... intorno quel periodo lì... Qualcos'altro di vero.... I colori preferiti di entrambi corrispondono alla realtà!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Un bacio e a venerdì!
Francy

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Francy_92