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Autore: ale146    12/01/2007    4 recensioni
Harry se ne va da Privet Drive, va alla tana al matrimonio di Bill. Rivede Ginny, non riesce a stare lontano da lei. Resiste. Dopo il matrimonio il trio parte alla ricerca degli Horcrux. Tornano un'anno dopo, hanno distrutto tutti gli Horcrux e Harry è pronto ad affrontare Voldemort. Pronto ad avere un futuro migliore. Senza morte, dolore. Nel frattempo Ginny l'ha aspettato o ha trovato un'altro? Ron e Hermione? Sono finiti insieme? Che fine ha fatto Draco Malfoy? Vuoi scoprire tutto questo? Leggi la mia storia. è la prima Ron/Hermione che scrivo, di solito non scrivo su questa coppia ma ho voluto provare. Spoiler del sesto libro. Metto rating R solo per precauzione.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Alla ricerca di una vita migliore'
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Harry si trovava alla Tana da tre giorni

Harry si trovava alla Tana da tre giorni. In quei giorni aveva parlato a lungo con Ron e Hermione. Avevano preso delle decisioni, la prima è che sarebbero partiti il giorno successivo al compleanno di Harry.

La famiglia Weasley era indaffarata per l’imminente matrimonio. Il matrimonio si sarebbe svolto alla Tana due giorni dopo. Ginny sarebbe stata la damigella d’onore di Fleur con Gabrielle. In quei giorni aveva cercato più volte di parlare con Harry, di chiarire la loro storia, ma il ragazzo le aveva detto chiaramente che finché la guerra non fosse finita loro non sarebbero potuti stare insieme.

“Harry, possiamo parlare, solo parlare?” chiese Ginny con tono supplichevole.

“Ne abbiamo già parlato. Ti ho detto che questo non è il momento adatto per me di avere una fidanzata.”. Rispose Harry senza guardarla

“E io ti ho detto che non mi interessa se Voldemort ti cerca. A me interessa stare con te perché ti amo!”

“Ginny, puoi solo per un attimo cercare di capire le mie ragioni. Voldemort mi ha già portato via alcune persone a cui tenevo molto. I miei genitori, Sirius e Silente. Non voglio che se la prenda anche con te.”.

“Però a Ron e Hermione permetti di starti accanto”

“Non è una mia scelta. Se fosse per me starebbero a casa, al sicuro. Hanno scelto di venire con me e non posso impedirglielo. È grazie a loro se sono sopravissuto durante gli ultimi anni a scuola. Sono loro che mi hanno aiutato”

“Harry, posso aiutarti anch’io” rispose Ginny in lacrime.

“No Ginny. Ti passerà, trovati qualcun altro con cui sarai al sicuro”

“Ti ripeto che non voglio un altro, voglio te. Voglio Harry Potter”

“Fai come vuoi allora. Cazzo, sto cercando di salvarti e soprattutto sto cercando di essere forte e di non farti soffrire più del necessario. Aspettami, cosa ti devo dire? Se proprio lo vuoi sapere, io Ron e Hermione partiremo il giorno dopo il mio compleanno e non torneremo finché non avremo finito la nostra missione. Potrebbero volerci mesi, addirittura anni. Non posso permettere che tu stia ad aspettarmi in eterno. Ti prego Ginny ascoltami. A te la scelta, puoi aspettarmi, sapendo che potrebbero volerci anni oppure puoi trovarti un’altra persona” disse Harry trattenendo le lacrime.

“Ci penserò Harry. Il mio cuore mi dice di aspettarti, la mia ragione mi dice di riflettere. Tu sai però che sono testarda e quando voglio qualcosa non ci sono parole che mi faranno cambiare idea”

Harry non rispose, si voltò con l’intenzione di andarsene ma Ginny riprese la parola:

“Perché volete andare da soli? Cosa dovete fare?”

“Mi dispiace Ginny ma non posso dirtelo. Non posso dirti cosa dobbiamo fare, non lo deve sapere nessuno. È questo il motivo per il quale non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, perché è una cosa che devo fare io, da solo. In questo caso con l’aiuto di Ron e Hermione. Posso solo dirti che questa missione me l’ha affidato Silente prima di morire. Intendo portarlo a termine. Ora torno da Ron e Hermione, ci vediamo a cena.”.

“Aspetta, quando lo direte agli altri che volete andarvene?”

“Non lo so. Forse stasera, forse dopo il matrimonio.”

Harry tornò nella camera di Ron, lo trovò solo.

“Hermione?”

“Sta aspettando Ginny in camera sua, sapevamo che stavate parlando e Hermione pensava che Gin avesse bisogno di una spalla su cui piangere.”

“Hermione ha ragione. Le ho parlato e ho chiarito questa situazione, o almeno credo di averlo fatto. Le ho spiegato che dopo il compleanno partiremo e che torneremo solo quando avremo terminato la nostra missione. Non le ho detto di cosa si tratta. E soprattutto le ho detto che deve trovarsi un altro. Ho aggiunto però che la scelta spetta a lei, deve scegliere se aspettarmi per mesi o anni o trovarsi un nuovo ragazzo.”.

“E lei cosa ti ha risposto?”

“Ha detto che ci penserà. Senti Ron, quando lo diciamo alla tua famiglia e all’ordine?”

“Non lo so. Da un lato lo direi dopo il matrimonio, così da non rovinare la festa, dall’altro lo direi subito, adesso, stasera. Potranno così abituarsi all’idea.”

Stettero in silenzio per un po’ a riflettere e di comune accordo decisero di comunicarlo la sera a stessa a cena.

Intanto un piano più giù Hermione stava consolando una Ginny in lacrime.

“Perché Hermione? Perché deve essere lui il prescelto? Perché?” urlò la rossa

“Lo so, non è giusto. Credi che per lui sia semplice? Ha perso i genitori quando era piccolo e ora sta perdendo tutte le persone che gli sono accanto, non vuole perdere anche te. Ti ama troppo. Non è facile neanche per lui, è stato male dopo averti lasciata e starà male per non poter tornare con te. Forse lui sbaglia, non lo so con precisione, ma bisogna rispettare la sua decisione. In questa missione Harry avrà bisogno di tutta la tranquillità possibile, e soprattutto non dovrà sentirsi in colpa. Ti prego Ginny, digli che capisci le sue decisioni e che le rispetti. Digli di affrontare la guerra senza preoccupazioni. Fallo per me, fallo per Ron, per la tua famiglia, ma soprattutto per Harry.”

Ginny non rispose e continuò a piangere. Hermione la strinse a se e la cullò. Poco dopo Ginny si calmò.

“Hai ragione Hermione, devo essere forte. In ogni caso ho deciso che lo aspetterò.”

“Bene, ora lavati il viso e scendiamo a cena, ho sentito che tua mamma ha preparato il pasticcio.”

Quando scesero trovarono tutta la famiglia attorno al tavolo, Harry e Ron fecero segno ad Hermione di seguirli in salotto. Le spiegarono la loro decisione di comunicare alla famiglia Weasley i loro piani. Hermione fu d’accordo e propose di aspettare la fine della cena.

Quando tornarono in cucina trovarono anche Remus e Tonks.

“Ciao Harry, ciao Ragazzi” li salutò Remus

“Ciao Remus, ciao Tonks” risposero in coro i tre ragazzi.

Dopo cena Harry si alzò attirando su di sé l’attenzione, Molly prese la parola:

“È successo qualcosa Harry caro?”

“Si, dovrei parlarvi. È una cosa che vi riguarda tutti”

“Parla caro, dicci tutto”

“Ho deciso di andarmene da qui il giorno dopo il mio compleanno.”.

“Perché?” urlò Molly mentre Arthur e Remus non sembravano affatto stupiti.

“Non interpretate questo gesto come maleducazione. Avete fatto tanto per me, siete la mia famiglia, ma è arrivato il momento che io vada per la mia strada, che vada incontro al mio destino. E il mio destino si chiama Voldemort. Ho deciso di non tornare a scuola per il settimo anno, anche se dubito sia riaperta. Ho una missione da compiere, me l’ha assegnata Silente prima di morire. Non posso dirvi di che si tratta. Ho deciso, inoltre, di non avere contatti con nessuno fino al termine della missione. Potranno essere mesi oppure anni.”

“Dove andrai?” chiese Remus, che infondo si aspettava una decisione del genere.

“Non ve lo posso dire. Non voglio correre il rischio che qualcuno lo venga a sapere. Non è che non mi fido di voi, non mi fido degli altri. Sarebbero capaci di lanciare Imperius per scoprire dove siamo.”. Non riuscì a continuare perché fu interrotto da Molly “Perché usi il plurale? Non mi dirai che …” non finì la frase perché Ron la interruppe.

“Sì mamma, hai capito bene. Andremo anche io e Hermione con Harry.”

“Oh no, non credo proprio. Tu sei troppo giovane, non puoi prendere questo tipo di decisioni, non sei abbastanza maturo.”. Si rivolse a Hermione “Cara, io non sono tua madre e non posso decidere per te. Lo stesso voglio dissuaderti ad andare. È pericoloso, sei giovane. Harry, non andare, per favore, c’è ne occuperemo noi. Ti prego”

“Signora Weasley, mi dispiace ma ho deciso, io devo partire. Lo faccio per me, non riuscirei a stare chiuso in casa o in una scuola sapendo che Voldemort ha ucciso e ucciderà ancora. Mi ha portato via persone molto care, devo vendicarle. Non ho chiesto io a Ron e Hermione di seguirmi, l’hanno deciso loro.”.

“Mamma, sono maggiorenne e posso prendermi le mie responsabilità. Ho deciso, vado con Harry e Hermione verrà con noi.”.

“Ron, noi però vogliamo sentirvi, sapere che state bene, aiutarvi.”.

“No signora Weasley” rispose Harry “Non è possibile. Non dobbiamo farci scoprire. Nessuno deve sapere dove siamo e cosa facciamo. Per favore rispettate questa decisione.”

“Arthur, Remus, aiutatemi, per favore, aiutatemi a fargli cambiare idea”

“No Molly, dobbiamo rispettare le loro decisioni e stargli vicino per quanto possibile. Avete detto che non volete aiuto. Io vi capisco. Ho paura che vi accada qualcosa ma so che insieme potete farcela. Buona fortuna.” Li abbraccio tutti e tre.

“Ragazzi, posso darvi un consiglio?” chiese Remus.

“Cosa c’è?” rispose Harry

“Domani andate a Diagon Alley e comprate il materiale che può servirvi. Ingredienti per le pozioni in primis.”

“Venite da noi, vi riforniamo di ogni tipo di scherzo e degli oggetti scudo che abbiamo creato lo scorso anno. Saranno il nostro regalo.”

La discussione continuò per un po’ e poi di comune accordo, e dopo che Molly ebbe versato molte lacrime, decisero di andare a dormire.

Nessuno riuscì a dormire bene, fu una notte molto agitata per tutta la famiglia.

Il giorno seguente passò senza particolare intoppi, gli ultimi preparativi del matrimonio occuparono l’intera giornata. La signora Weasley versava lacrime ogni volta che li guardava.

Finalmente arrivò il giorno del matrimonio.

Molti invitati erano arrivati dalla Francia, molti amici e parenti della sposa erano presenti. Pochi parenti e molti amici dello sposo.

Bill era molto nervoso, nervosismo che svanì del tutto appena Fleur entrò nella chiesetta. Era bellissima. Il vestito era bianco e metteva in risalto la sua figura, le damigelle dietro di lei indossavano due abiti color pesca ed erano anch’esse stupende.

La cerimonia ebbe inizio. Il funzionario del ministero durante la funzione parlò anche del coraggio di Bill nella lotta contro il male. Un’ora dopo li dichiarava marito e moglie. Molly e la signora Delacour piangevano mentre i mariti commossi andavano a congratularsi con i nuovi signori Weasley. Dopo le congratulazioni e le foto con gli sposi il banchetto ebbe inizio. La signora Weasley si era superata in quell’occasione. I piatti erano deliziosi. Il pranzo durò più di tre ore durante le quali anche i ragazzi si divertirono come normali adolescenti in un giorno di festa. Ballavano, ridevano, scherzavano, come se la guerra fosse solo un ricordo lontano nel tempo.

Finito il matrimonio la giovane coppia prese le valigie e partì per il viaggio di nozze. Destinazione: Hawaii. Sole, mare e divertimento. Prima di partire però salutarono Harry, Ron e Hermione, facendo promettere a quest’ultimi di non fare cavolate e di tornare a casa interi.

La mattina seguente si recarono tutti e tre a Diagon Alley per comprare le ultime cose. Dopo aver acquistato vari ingredienti in farmacia si recarono ai Tiri Vispi Weasley. I due gemelli li riempirono di scherzi, alcuni utili altri beh, un po’ meno.

Passarono il pomeriggio a giocare a scacchi magici, un piccolo torneo che ovviamente ebbe come vincitore Ron Weasley il re degli scacchi.

La mattina del 31 luglio Harry fu svegliato da Hermione, la ragazza voleva essere la prima a fargli gli auguri e dopo aver svegliato anche Ron, cosa che richiese un po’ di tempo, scesero a far colazione. Harry ricevette gli auguri e anche molti regali. Da Hermione e Ron un libro sugli incantesimi oscuri, da Ginny una collana con un ciondolo a forma di cuore, i signori Weasley gli regalarono dei vestiti nuovi, insieme a Charlie e i gemelli, mentre Remus e Tonks gli regalarono la vecchia moto di Sirius e alcuni libri sulle pozioni. Hagrid inviò il suo regalo con un gufo, regalo che si scoprì essere un libro sugli animali oscuri. Dagli amici invece arrivarono gli auguri con allegati dei semplici regali, a partire dai portachiavi a braccialetti.

Ginny annunciò che per non restare a casa sola avrebbe chiesto a Luna di trasferirsi là, per farle compagnia. Tutta la famiglia fu d’accordo con questa decisione.

Arrivò anche la consueta lettera da Hogwarts, Harry era curioso di sapere se avrebbero riaperto la scuola o no.

La lettera diceva:

Egregio signor Potter,

Siamo dispiaciuti di doverla informare che la scuola di Hogwarts non aprirà quest’anno. Dopo gli orribili eventi dell’anno scorso in cui ha perso la vita il nostro amato Preside, il ministero ha ritenuto opportuno chiudere la scuola finché la guerra non sarà conclusa. Il suo settimo anno terminerà quindi quando la scuola sarà riaperta. Qualora questo non dovesse accadere, sarà nostra premura avvisarla e farLe svolgere gli esami in opportuna sede.

Distinti Saluti

Preside

Minerva McGranitt

P.S. Mi dispiace Harry che la scuola non venga aperta. Ti auguro un felice compleanno. Ho saputo delle tue intenzioni, buona fortuna a te e ai tuoi amici, se hai bisogno di aiuto non esitare a chiedere.

Anche Ron, Hermione e Ginny avevano ricevuto la medesima lettera.

“La scuola non riaprirà quest’anno. Riaprirà solo quando Voldemort morirà.” Annunciò Ginny. In fondo se la scuola avesse riaperto solo, lei sarebbe tornata.

La sera Molly preparò una cenetta speciale, la loro ultima cena con la famiglia, almeno per ora.

La mattina seguente si alzarono molto presto pronti a partire. La loro idea era quella di andarsene senza salutare, altrimenti sarebbe stato straziante. Il loro intento fallì. Tutta la famiglia era già sveglia. Svegliata da Ginny che aveva sentito Hermione muoversi in camera.

Furono versate molte lacrime da entrambe le parti, poi fu il momento della partenza, i tre ragazzi partirono per Godric’s Hollow.

********************************************************************

In una zona sperduta dell’Inghilterra due persone si stavano nascondendo. Erano Severus Piton e Draco Malfoy. Si stavano nascondendo dagli Auror e allo stesso tempo stavano cercando di raggiungere il covo di Voldemort. Erano in viaggio da quasi un mese, non potevano usare passaporte per paura di essere intercettati, non potevano smaterializzarsi perché non ci si poteva smaterializzare nel covo di Voldemort, dovevano viaggiare a piedi. Erano stanchi e sporchi. Da quasi un mese non avevano la possibilità di farsi una doccia. Piton rifletteva di continuo sulla morte di Silente e su quello che stava facendo. Stava portando un ragazzo di diciassette anni a morire. Il Signore Oscuro l’avrebbe ucciso o forse solo torturato, perché, nonostante Silente fosse morto, non era stato Draco a ucciderlo, come invece avrebbe dovuto fare. L’ira di Voldemort si sarebbe fatta sentire presto. Lui doveva impedirlo. Ormai da un mese rifletteva su cosa fare e nella sua mente aveva preso forma un piano. Un buco nell’acqua? Forse ma doveva rischiare.

Quando Draco si sveglio Severus si sedette accanto a lui e gli spiegò il piano e tante altre cose:

“Draco, devo parlarti.” Asserì Severus

“Mi dica Professore. Ho fatto qualcosa che non va?” chiese impaurito il biondo

“Si, hai fatto qualcosa che non va, sei entrato nei Mangiamorte. Hai fatto una delle cose peggiori. Draco, sei giovane, questa non è la vita che fa per te.”.

“E cosa dovrei fare? Lo sa bene che se tradisco mi ucciderà.”

“Tu vuoi essere un Mangiamorte?”

“No” disse abbassando la testa Draco

Piton tirò un sospiro di sollievo.

“Ho una soluzione, ma tu Draco devi essere disposto a tutto.”.

“Sono pronto a fare qualsiasi cosa pur di non dover uccidere.”.

“Bene, devi tornare a Londra. Lo so che per te non sarà semplice, devi chiedere aiuto ai Weasley e a Potter. Forse Potter non ci sarà, ha una missione da compiere. Me lo disse Silente. I Weasley ti possono aiutare, fanno parte dell’Ordine della Fenice.

Forse però, è meglio che ti spieghi tutta la storia, ti chiedo solo di non rivelarla a nessuno. Neanche a Potter o ai Weasley, la rivelerò io loro quando sarà il momento.

Diciassette anni fa, prima della caduta di Voldemort io cominciai a passare informazioni a Silente. Per ordine di Voldemort presi la cattedra di Pozioni ma per ordine della mia coscienza aiutai Silente. Sapevo che volevano morti i Potter, lo dissi a Silente, lui li fece nascondere. Sapevo c’era una spia ma non sapevo chi era.

Scoprii che era Codaliscia quando ormai Voldemort si preparava ad andare ad ucciderli. Non feci in tempo ad informarli, era troppo tardi quando arrivai. In quell’occasione Voldemort cadde e io rimasi fuori di prigione perché ero stato un informatore di Silente. Continuai ad insegnare nella scuola. Due anni fa Voldemort tornò. Io su ordine di Silente ma anche su mia decisione tornai da lui e gli passai informazioni false. Alla fine dell’anno Sirius morì. All’inizio del tuo sesto anno Albus mi diede la cattedra di Difesa. Poco prima di Natale ci fu una discussione tra noi. Lui sapeva del voto infrangibile che avevo fatto con tua madre e mi fece promettere che avrei fatto di tutto perché tu non fossi ucciso. Questo implicava anche ucciderlo. Glielo avevo promesso. È per questo che è morto, è per questo che l’ho ucciso per proteggerti. Non l’ho mai tradito, ho seguito le sue parole fino alla fine. Un’altra cosa che mi fece promettere era quella di farti allontanare di non farti restare tra i Mangiamorte, perché tu non sei un assassino.

Ti prego Draco vattene, torna a Londra e fai che il suo sacrificio non sia stato nullo. Non far sì che il male prenda il sopravvento nel tuo cuore e nella tua anima.”. Severus lo guardò con uno sguardo supplichevole, Draco non dovette neanche pensarci molto:

“Certo che me ne vado, torno a Londra. Dove posso trovare i Weasley?”

“Alla Tana. Ad Ottery St. Catchpole. Stai attendo a non farti vedere in giro, se vai a Diagon Alley usa una pozione per l’invisibilità.”.

“E lei cosa farà? Come farà con Voldemort?”

“Non preoccuparti, mi occuperò io di Voldemort, gli dirò che sei scappato mentre dormivamo, ti sei smaterializzato senza che io me ne accorgessi. E adesso fallo però, smaterializzati, pensa alla Tana. Arriverai direttamente là. Ora è l’alba, non cercare di entrare in casa perché è dotata di un sistema d’allarme. Sarebbe peggio. Aspetta che la Tana sia in movimento.”

Dopo un veloce saluto e la promessa di Draco di stare attento e di Severus di non morire per lui, il biondino si smaterializzò. Apparve nel cortile della Tana, vide delle luci in casa ma non si fidò ad entrare e attese l’uscita di qualcuno.

Eccomi con un nuovo capitolo. Mi scuso per il ritardo.

Volevo ringraziare le persone che hanno letto la storia in particolare quelli che hanno recensito.

robby, Mecnair, Mary Cry, Aurora.

  
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