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Autore: Looking at the Rainbow    28/06/2012    3 recensioni
Dal testo:
Harry se ne sta seduto ad uno dei tavolini della Biblioteca, un libro di Incantesimi abbandonato davanti a lui e lo sguardo perso fuori dalla finestra.
Continua a scrutare quel cielo gonfio di pioggia, come se l’incedere lento delle grosse nuvole scure lo avesse incantato, dimentico dei G.U.F.O. che si avvicinano.
Nella sua mente gli esami sono lontani.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Mentre fuori c'è solo buio



Harry se ne sta seduto ad uno dei tavolini della Biblioteca, un libro di Incantesimi abbandonato davanti a lui e lo sguardo perso fuori dalla finestra.
Continua a scrutare quel cielo gonfio di pioggia, come se l’incedere lento delle grosse nuvole scure lo avesse incantato, dimentico dei G.U.F.O. che si avvicinano.
Nella sua mente gli esami sono lontani.
Pensa al futuro; a quando non sarà più protetto dalle mura di quella scuola, o peggio ancora, a quando nemmeno tra quelle mura si potrà più essere al sicuro.
Pensa a Sirius, che se ne starà rinchiuso in Grimmauld Place, frustrato come lo sarebbe lui al suo posto.
Pensa a Voldemort, che, davvero, sembra deciso a rovinargli la vita.
Pensa a tante cose che si confondono nella sua mente, lasciandolo un po’ spossato e con una gran voglia di rintanarsi sotto le coperte, come faceva da piccolo quando zia Petunia si infuriava per le sue stranezze.
Magari potrebbe correre per il parco, adesso, per lasciarsi scivolare addosso tutto ciò, mischiato alle gocce di pioggia e all’odore di terra smossa, ma non ha la forza necessaria per alzarsi da quel tavolo.
Sente dei passi alle sue spalle, ma non si volta, sperando di dissuadere quel visitatore indesiderato dal rivolgergli la parola.
Tuttavia una mano si poggia sulla sua spalla, un tocco gentile, delicato, e fermo, che col tempo ha imparato a conoscere.
Hermione lo sta guardando, sente i suoi occhi che gli perforano la nuca, tentando di leggere oltre, mentre cerca di celare la preoccupazione che si può intuire dal suo volto.
Non gli chiede se va tutto bene, lei sa che qualunque risposta uscita dalle sue labbra sarebbe una bugia, qualcosa che suonerebbe vuoto alle sue stesse orecchie.
Si siede accanto a lui, prendendo il libro, e dà un’occhiata all’argomento.
Si accomoda bene, appuntando i capelli dietro la testa e assumendo l’aria da perfetta studentessa che di solito torna a galla a lezione.
“Forza finiamo questo tema, devo essere sempre io a ricordarti che i G.U.F.O. sono tra cinque settimane esatte?” gli domanda, pignola.
Harry si volta, trattenendo un sorriso.
Qualcuno la potrebbe giudicare insensibile.
Qualcun altro, al suo posto, magari l’avrebbe abbracciato, consolato e l’avrebbe ascoltato mentre si lasciava prendere dallo sconforto e dalla paura.
Lei ha fatto soltanto la cosa giusta.
Ha dimostrato, per l’ennesima volta, di essere l’ancora che lo lega alla realtà, la persona razionale e dolce senza la quale si sentirebbe perso.
Grazie, Hermione.
Harry lo pensa, ma non lo dice.
Lei capirà comunque.


Note: Boh, l’ennesima storia senza senso. Una Harry/Hermione, questa volta, perché più vado avanti più li vedo perfetti e adorabili :3
Nient’altro da dire, lascio a voi la parola.

  
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