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Autore: BiceMoonlight    28/06/2012    0 recensioni
Petali di fiori di ciliegio? Petali di rose blu?
Profumo di limoni? Profumo di cioccolato?
Luci colorate? Luci bainche e nere?
Il Sole? La Luna?
Un cuore bianco... Un cuore nero...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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… Perché tu sei troppo gentile per lei …
… la possibilità di avere tutto per sé un ragazzo bello e intelligente come te …
… Tu aiuti sempre tutti, se puoi, e questa è una grande qualità …
Quelle parole mi rimbombavano nella testa come una cantilena mentre attraversavo il boschetto del parco che conduce alla casa di Tommaso. Ero pervaso da una sensazione che non avevo  mai provato. Mi sentivo leggero e irrequieto allo stesso tempo. Non avevo mai parlato molto con Cel e nell’ ultimo periodo ancora meno, visto che anche Tommy stentava a chiamarmi. Avevo sempre pensato che lei mi odiasse per non so quale motivo e a me non importava granché. Ma dopo quelle parole che mi aveva rivolto, così comprensive e rassicuranti, forse avrei dovuto ricredermi.
Mi guardai intorno: gli alberi alti e minacciosi rendevano quel parco un luogo misterioso e spaventoso. Una strana ansia mi crebbe nel petto. Il mio respiro si fece più veloce. Aumentai l’andatura fino ad iniziare a correre, ma non ci fu niente da fare: Lui mi assalì. L’ emicrania era sempre più intensa, ma non volevo cedere. Non dovevo cedere. Se mi fossi abbandonato a Lui chissà cos’avrebbe fatto senza che lo sapessi! Volevo urlare per chiedere aiuto, ma dalla mia bocca non uscirono suoni. Sentivo che stava per avere il sopravvento e io non ce la facevo più, così, dopo un ultimo piccolo spasmo, scivolai in u angolo remoto della mia coscienza. Lui mi alzò e andammo verso un piccolo stagno che rifletteva la luna a forma di falce. Non volevo vedere il mio aspetto, ma ora era Lui ad avere la meglio e non potevo fare niente. Guardai la mia immagine riflessa sulla superficie d’acqua e vidi sul mio volto il suo ghigno e i suoi occhi color del ghiaccio.
 
Dopo alcuni passi lenti mi voltai. Basta! Non potevo continuare a scappare dal mio migliore amico e così corsi dietro all’ombra di Marco. Riuscii a raggiungerlo quando lui stava camminando al centro del parco. Non mi avvicinai, volevo riprendere fiato. Ma prima che potessi farlo lo vidi cadere in ginocchio, la testa tra le mani e il corpo scosso da continui e violenti spasmi. La bocca si muoveva senza produrre alcun suono. Poi si accasciò a terra con un sussulto. Subito dopo si rialzò come se niente fosse e si lasciò ricadere su un masso vicino allo stagno. Guardò il suo riflesso e sorrise ( o sghignazzò? ) soddisfatto. Corsi da lui e dissi una di quelle frasi stupide che non sopportavo (se fossi stata in lui mi avrei già dato un pugno): - E’ tutto apposto? –
Si voltò verso di me e mi guardò dritta negli occhi. Raggelai alla vista di due occhi di ghiaccio che mi studiavano da capo a piedi.
- Interessante … - disse con una voce strana. Tutto il mio corpo urlava per andarsene di lì, ma quegli occhi mi tenevano inchiodata. Anche quando si avvicinò il mio corpo sembrava non voler sentir ragioni. Si avvicinò sempre di più fino a che i nostri nasi non si sfiorarono. Mi prese il viso tra le mani e poggio la sua bocca fredda sulla mia che era bollente. Le sue labbra si mossero come in una danza intorno alle mie … una danza a cui non avevo alcuna voglia di partecipare. Quando finalmente riuscii a muovermi lo spinsi con tutta la forza che avevo in corpo, ma lui si mosse solo di poco.
– Reazione interessante … - disse con una calma incredibile. Era pazzo! A quel punto non ebbi più esitazioni: mi voltai di scatto e corsi più in fretta che potevo. Marco iniziò a seguirmi. Mi sentivo come una preda braccata da una bestia famelica. Inciampai più volte cadendo sulle ginocchia, ma mi rialzai sempre più in fretta e continuai la mia folle corsa. L’unico rumore era quello del mio respiro che accelerava sempre di più e del fischietto del capotreno che stava per chiudere le porte. Con un balzo disperato riuscii a salire sul treno diretto a Gorizia. L’ultima cosa che sentii prima di cadere nell’oscurità fu un urlo rabbioso e disumano di quel ragazzo ormai impazzito.
 
Fui svegliata di soprassalto dal suono del campanello di casa e corsi a vedere.
- Ciao Liz … mi potresti ospitare da te questa notte? – disse una Cel che tentava di nascondere la paura. I jeans a trequarti erano strappati lasciando intravedere le ginocchia insanguinate come i palmi delle mani. Ma quello che mi colpì di più fu il suo comportamento: tentava di stare tranquilla, ma a ogni rumore si voltava presa dal panico.
La feci accomodare in camera mia le prestai una maglia lunga e un paio di leggins neri entrambi presi dall’armadio di mia madre che era fuori per il turno notturno.
Lei andò a lavarsi in bagno e io approfittai per accendere il mio vecchio computer. Quest’ultimo fece il solito ronzio e poi si illuminò. Col mouse aprii il file sul nostro romanzo. Speravo di distrarla un po’.
Cel uscì dal bagno dopo dieci minuti buoni pulita e rinfrescata grazie alla doccia che avevamo fatto aggiustare pochi giorni prima da un bellissimo ragazzo di nome Elia.
- Allora? Ha fatto un buon lavoro con le tubature eh?– sorrisi mascherando la preoccupazione. Purtroppo l’acqua calda non era riuscita a lavar via il suo sguardo triste e impaurito.
- Guarda Cel! Ho unito le nostre storie che ne dici? - Fortunatamente rividi in fondo ai suoi occhi color diaspro una luce che mi fece capire quanto la sua attrazione per l’Arte fosse immensa. Era quella i suo unico e vero amore, in qualsiasi forma fosse lei la adorava: dall’architettura alla scrittura, dai dipinti alla musica. Per lei l’Arte era quasi un’ossessione radicata nel suo cuore ormai frantumato troppe volte da gente che non meritava questa ragazza troppo buona per arrabbiarsi e troppo disponibile per prendersela.
-Avvicinati: ho scritto il tuo racconto a computer –



NOTA DELL'AUTRICE:
Scusatemi immensamente per non aver continuato, ma mi sentivo così poco motivata :( E poi c'erano le ultime verifiche eccetera quindi ho avuto davvero poco tempo.
Cmq recensite lo stesso per favore perchè mi piace sentire critiche sul mio modo di scrivere :) grazie a tutti :*
  
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