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Autore: Sophys    28/06/2012    5 recensioni
Ciao a tutti, questa storia che starete per leggere, parla del classico problema che succede quando si sta per avvicinare il ballo di fine anno scolastico.
La povera Nami vuole invitare Rufy al ballo di scuola, ma anche Hancock lo vuole invitare chi vincerà tra le due? Leggete se volete scoprirlo ^^.
Buona lettura *-*
Pairing: [FrankyxRobin] [UsopxKaya] [KiddxBonney] [ZoroxPerona]
Triangolo temporaneo:[HancockxRufyxNami]  
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabo, Supernova, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Richiamo dal Preside. Una bella sorpresa! 6° (capitolo)

 
 

Doflamingo e Kidd uscirono dall’aula…

-Scusa ancora il disturbo!- disse per l’ennesima volta il Preside alla Professoressa Califa, lei fece un cenno con il capo cercando forse di rassicurarlo. Il Preside chiuse la porta

-Bene ragazzi. Aprite il libro di Biologia e ripartiamo dalle ultime cose che abbiamo detto la settimana scorsa- disse la professoressa alla classe ritoccandosi per l’ennesima volta gli occhiali. Quella specie di tic dava fastidio a tutti anche mentre parlava si toccava ossessivamente gli occhiali cercando sempre di metterseli apposto come se avesse il timore che le cadessero da un momento all’altro. 

Bonney se ne stava seduta al suo posto con il libro di Biologia sistemato sul banco, chiuso, con fianco un pezzo di carta su cui prendere appunti e in mano teneva una matita ormai consumata. Lanciò uno sguardo verso la finestra, uno sguardo quasi malinconico, triste…

-“Kidd, ma che mi combini? Devi essere promosso! Non posso starmene senza di te!”- pensò malinconica riportando lo sguardo sul libro aprendolo.

 

Intanto, Doflamingo e Kidd stavano percorrendo un corridoio stretto e buio, ma non era un corridoio qualsiasi; era quel corridoio, l’unico che portava in presidenza. Arrivarono davanti a una porta in legno chiaro con attaccata una targhetta d’oro - forse argento colorato spacciato per oro-, con scritto in carattere all’apparenza casual, “Presidenza”.

-Voi aspettate qui- borbottò Sengoku entrando nel suo ufficio.

I due si sedettero su una panchina in legno scuro che stava proprio a fianco alla porta. Quando si sedettero la panchina in legno cigolò sotto il loro peso…

-Ma come siamo arrivati fino a questo punto?- domandò Kidd all’amico. Lui non seppe rispondere, eppure, il fenicottero aveva sempre la risposta pronta, quella volta no. 

Doflamingo alzò il capo inspirando, e infine, espirò un sospiro amareggiato. Era la prima volta che lui e Kidd finivano in presidenza, e per cosa? Solo per aver risposto male a un professore o per aver fatto gli idioti abbandonando la postazione di “castigo”? No, in passato fecero molte cose più gravi di quelle. Ad esempio: Una volta in biblioteca in ora in cui non c’era né sorveglianza né tanto meno gente; riuscirono a entrare, ovviamente prima rubarono le chiavi della biblioteca. Giocarono a Football e per una loro scempiaggine fecero cadere tutti gli scaffali della biblioteca. Un’altra volta, invece, s’intrufolarono nella sala insegnanti e misero dentro nelle tazze del caffè della polvere pruriginosa, ci fu un bel danno anche lì. Fecero tante altre carognate che nemmeno loro se le ricordano più.

Doflamingo sospirò…

-Kidd…- lo chiamò e l’altro rispose annoiato

-Si?- si voltò verso l’amico

-Credo di provare qualcosa per Hancock, sai?- aggiunse poco dopo voltandosi verso di lui e sorridendogli

-…E perché lo vai a dire a me?!- 

-Era solo per attaccar discorso visto che c’è un silenzio qui-.

Era vero, c’era davvero troppo silenzio, e poi, quella stanza sapeva di varichina/candeggina o qualsiasi altro prodotto che i bidelli usavano per pulire il pavimento. 

Quella stanza aveva lo stesso odore della mensa, anche quest’ultima odorava di candeggina e dava fastidio.

-Secondo te, quello ci farà delle domande? Cioè, tipo, ci domanderà qualcosa di noi?- domandò Doflamingo. Kidd rimase a fissarlo

-Boh. Io con lui ho timore di parlarci. No perché mi fa paura sia chiaro, ma perché Sengoku è capace di correggerti la punteggiatura anche mentre parli!- spiegò il rosso mettendosi le mani dentro le tasche dei jeans.

In effetti, non aveva tutti i torti. Sengoku, prima di diventare preside, era un professore di letteratura e grammatica.

-Hm…qualcosa ci inventeremo- disse con tono sicuro il biondo accavallando le gambe.  

-Potete entrare, ora- disse Sengoku da dietro la porta. I due si alzarono dalla loro postazione, si avvicinarono alla porta, la aprirono ed entrarono.

Il preside se ne stava seduto dietro la scrivania in legno. Davanti c’erano due sedie anch’esse in legno…

-Sedetevi…- ordinò e i due ragazzi si sedettero. Sengoku si mise comodo sulla sedia in pelle in cui stava seduto…

-Allora ragazzi, cosa vi sta succedendo in queste ultime settimane?- domandò e i due si lanciarono delle occhiate perplesse

-Non ci avevate convocato per via di quella nota?- balbettò il rosso ma cercò di darsi un contegno e di non apparire troppo idiota, era una cosa che detestava, ma cercò anche di tagliare corto mentre parlava.

-Oh no, vi ho chiamato per altre cose che avete fatto in passato. Penserete “perché così tardi?” Perché è da più di un mese che non facevate niente. Pensavamo che vi foste calmati, e invece, non è così come sembrava- rispose il preside alzando un po’ la voce. I due ragazzi lo fissarono con sguardi perplessi, il preside ricambiò inclinando la testa e sbirciando da sotto gli occhiali. Perché lo fece? Forse si aspettava che uno dei due spiegasse il motivo di questo “rientro”.

-Non si ricorderà mica di tutte le cose che abbiamo combinato in quest’anno. Vero?- buttò una domanda Doflamingo tanto per dire qualcosa accavallando un’altra volta le gambe.

-E’ vero, sarebbe impossibile ricordarle tutte. Ma io ho preso precauzione e ho scritto e catalogato tutti i danni che avete combinato in quest’anno!- i due deglutirono. Il preside avvicinò una mano a uno dei suoi cassetti. Lo aprì e prese un registro enorme color marrone. A vista d’occhio sembrava fatto di pelle. Lo aprì e ne lesse il contenuto… 

-Come ad esempio: A Gennaio voi due avete aperto la bacheca dei trofei, che si trovava vicina alla palestra, vinti dagli ex studenti e li avete fatti sparire. Dopo due settimane di ricerca abbiamo scoperto che li avete sotterrati al campo di football della scuola-.

-Che forza! Si ricorda anche il mese- disse in tono ironico il biondo mettendosi in una strana posizione facendo anche cigolare la sedia a quel movimento.

-Non ha nient’altro da fare che scrivere le nostre malefatte?- lo prese in giro il rosso in modo arrogante.

-Mi ricordo di un altro fatto. Quello scherzo che avete ideato a Febbraio, quello delle tazze del caffè e della polvere pruriginosa. Avete combinato un bel disastro anche lì. Il professor Akainu amava così tanto il caffè, adesso a solo il pensiero gli vengono i conati- i due si guardarono e si misero a ridacchiare. Forse era per quel motivo che Akainu odiava Kidd e Doflamingo? Più volte li aveva richiamati solo per delle banalità come: uno sbadiglio, uno starnuto e persino quando una volta a Doflamingo gli cadde la matita per terra. In un lato aveva torto sgridarli per così poco.

Sengoku sbuffò, sapeva che facendo così non poteva riuscire a ricavarne un ragno dal buco. Chiuse quel registro enorme e lo rimise nel cassetto, posò lo sguardo su Kidd.

-Kidd…- lo chiamò in modo amichevole. Gli sorrise, il rosso lo guardò perplesso non gli piaceva quel sorriso non poteva dire niente di buono.

-Dimmi, ti piace la scuola?- domandò di scatto fissandolo

-Si…- rispose semplicemente

-E a te Doflamingo?-

-Si…- rispose anche lui 

-E pensate che le lezioni siano emozionanti e stimolanti?- domandò a ruota

-Si…- risposero all’unisono

-E state attenti alle lezioni?-

-Si…-

-Fate i compiti?-

-Si…-. 

Il preside si fermò un attimo, lanciò uno sguardo al soffitto, accavallò le gambe si risistemò gli occhiali e andò avanti…

-Ehm…promettete che farete i bravi e che non continuerete più a fare stupidaggini?-

-Si…-

-State rispondendo di “sì” distrattamente solo perché avete paura che vi corregga la punteggiatura e anche per farmi piacere?- 

-Si…-

-Vi hanno mai detto che parlare con voi è come completare un questionario con una sola risposta?-

-Si…-.

Sengoku sbuffò ormai non sapeva più cosa chiedere a quei due. Si portò una mano alla fronte e si premette le tempie.

-Ok basta. Di pazienza con voi due ne ho avuta anche fin troppa. Siete liberi di andare- disse con tono arrendevole facendo cenno con la mano di andare e con l’altra si teneva la fronte.

-Grazie!- risposero all’unisono sparendo dalla vista del preside

-Huft! Che pazienza che ci vuole con quei due. Qui ci vuole una tazza di caffè-.

Kidd e Doflamingo si stavano avviando in classe quando all’improvviso suonò la campanella. Si stupirono di esser stati un’ora lì dentro, Kidd guardò il suo orologio a polso…

-Che abbiamo adesso?- chiese il biondo

-Abbiamo “Diritto” con il professor Garp- rispose annoiato

-Che bello non vedo l’ora- scherzò Doflamingo. Sì incamminarono, arrivarono in fondo al corridoio svoltarono a destra aprirono una porta d’emergenza e scesero le scale. Arrivati fino al secondo piano si diressero nell’aula di Biologia per prendere i loro zaini. Non si sorpresero di trovare l’aula vuota ma si sorpresero di non trovare i loro zaini nei loro banchi…

-Chi è l’idiota che mi ha rubato lo zaino?!- urlò il rosso

-Calmati, sarà stata Bonney- disse Doflamingo mentre cercava il suo 

-Ah. Si può darsi- disse lui  

-La domanda è: dov’è il mio?- aggiunse il biondo mentre si rialzava da terra. Kidd fece spallucce

-Boh- rispose

-Va bèh. Tanto non c’era niente di valore dentro- si diressero verso la porta quando Doflamingo si fermò, notò che sopra la cattedra c’era un bigliettino piegato in due. Lo prese e lo aprì

La lezione di “Diritto” è saltata. C’è una riunione di classe in auditorium, ci troverete lì. 

Rufy. 

Doflamingo rimase perplesso. C’è la firma di Rufy ma la scrittura non è la sua. La grafia era chiara e rotondeggiante, non poteva essere quella di un ragazzo…

-“Da quando Rufy scrive così chiaramente?”- si domandò il biondo.

-Kidd…- lo chiamò lui facendolo voltare

-Che c’è?-

-Qualcuno della classe ci ha lasciato un messaggio. Dice che non abbiamo lezione e che dobbiamo andare in auditorium per una riunione- spiegò

-Bene, che cos’è che ti turba?- domandò Kidd vedendolo perplesso

-Niente- accartocciò il biglietto e se lo infilò in tasca.

I due uscirono dalla classe, diretti agli armadietti per prendere i libri che servivano per la prossima ora. Presi i libri richiusero gli armadietti e si misero a correre verso un’altra porta di emergenza che si trovava poco più avanti della fila degli armadietti. La aprirono e scesero ancora le scale più velocemente che potevano. Scesero fino al piano terra, arrivarono in un altro corridoio ma questo era più stretto e meno illuminato di tutti gli altri. Alla loro destra c’era una porta aperta con il pomello arrugginito, era lo stanzino delle scope; alla loro sinistra il corridoio si apriva in una stanza enorme era l’auditorium della scuola. C’era solo la loro classe, di solito si facevano riunioni con più classi. Alla seconda fila c’erano: Franky, Robin, Usop, Kaya, Zoro e Perona. Alla terza fila invece; Nami, Rufy, Hancock e Bonney, accanto a lei c’erano due sedie libere con sopra gli zaini del rosso e del biondo. Nella quarta fila c’era solo Crocodile.  Alla prima fila c’erano quasi tutti i loro professori. I due si sedettero togliendo i propri zaini da sopra la sedia, Kidd si sedette vicino alla rosa la quale gli gettò uno sguardo corrucciato. Il rosso non fece in tempo a dirle perché era arrabbiata quando il professor Garp, che si trovava sopra il palco, si avvicinò al microfono e incominciò a parlare.

-Potreste fare un po’ di silenzio?!- urlò il professore e il brusio che c’era poco fa cessò

-Come sapete già, non abbiamo fatto neanche una gita in questa classe per via del comportamento di alcuni allievi. Ma abbiamo deciso di graziarvi e quindi prima degli esami finali e del Ballo di fine anno abbiamo deciso di organizzare una gita- tutti i ragazzi rimasero perplessi

-‘Scommetto che sarà una gita in campeggio’- bisbiglia Usop a Kaya, lei annuì appoggiandolo

-‘Io penso che andremo in un museo’- aggiunse Nami 

-‘No, io penso che andremo in una fabbrica in cui fanno il cioccolato!’- disse Rufy ricevendo un pugno dalla rossa

-‘Pensi sempre a mangiare?! E poi dove la trovi una fabbrica che fa cioccolato a Las Vegas??! Non ci hai pensato?!’- spiegò Nami trattenendosi nell’alzare la voce. Ricevette subito uno sguardo fulmineo da Hancock.

Il professor Garp si schiarì un po’ la voce e andò avanti…

-Non si tratta né di un campeggio né tanto meno di un’uscita al museo di Storia Naturale o altro…ma, una gita vera e propria. Preparatevi a fare le valigie che partiamo per Roma per una settimana!- tutti esultarono…

-Io penso che non sa la meritano una gita in Europa- brontolò il professor Akainu.

Garp continuò a parlare…

-Partiremo Lunedì prossimo. In questa settimana studiate e preparatevi, vi daremo una lista sulle cose che dovrete portare. Non ci fermeremo solo a Roma ma faremo anche diverse tappe e al penultimo giorno vi porteremo in un posto che sicuramente vi divertirete!- il professore finì di parlare e gli allievi applaudirono.

All’improvviso, fuori rimbombò un tuono violento. La luce vacillò e tutti saltarono in piedi…

-Non spaventatevi per così poco! E’ solo un temporale!- li sgridò Akainu poco dopo esplose un altro tuono fortissimo e a quel punto cominciò a piovere. La pioggia scrosciò sul tetto violentemente. 

 

Ore [15:00] l’intensità della pioggia aumentò e arrivò un vento fortissimo da far paura. A quell’ora gli studenti di quinta uscirono da scuola. 

Rufy stava correndo, non aveva con se l’ombrello e dimenticò, per la sua prima volta, il suo cappello di paglia e così si mise lo zaino in testa, non voleva rischiare di prendersi un raffreddore. All’improvviso non si sentì più la pioggia cadergli addosso si guardò di fianco e c’era Hancock che lo copriva con il suo ombrello 

-Ehi, ciao Hancock! Come hai fatto a raggiungermi?- domandò mentre continuava a correre

-Non ci pensare e prendi il mio ombrello. Così non rischierai di ammalarti- rispose porgendogli l’ombrello

-No! L’ombrello è tuo e nemmeno io voglio che ti ammali- rifiutò. Hancock arrossì di botto, chiuse gli occhi, prese coraggio e…

-Hai ragione l’ombrello è mio, quindi, decido io cosa farne. Prendi, insisto!- la mora diede l’ombrello in mano a Rufy e corse via riparandosi la testa con lo zaino. Il moro si fermò, guardò l’ombrello

-Hancock…-.

 

L’aria era fresca durante il tragitto verso casa, la pioggia continuava a persistere e batteva ancora violenta.

Doflamingo stava camminando tranquillo, non aveva preso la moto per andare a scuola ma era andato a piedi. Si fermò e vide Hancock ripararsi sotto una pensilina dell’autobus, si stava asciugando. Si avvicinò verso di lei…

-Ehi, ti sei dimenticata l’ombrello per caso?- la prese in giro, Hancock lo guardò in cagnesco

-Non sono affari tuoi- rispose in modo acido

-Tieni- disse lui porgendole l’ombrello

-Cosa?-

-Ho detto tieni!- le lo diede in mano

-E tu cosa farai?-

-Niente. Tanto è solo un po’ d’acqua me ne infischio se mi bagno un po’- rispose con tono sicuro e corse via. Hancock guardò il manico dell’ombrello ci aveva legato un biglietto, era tutto stropicciato. Lo prese, era lo stesso biglietto che lui aveva trovato in classe. Sotto la firma “Rufy” c’era scritto “Grazie”. Hancock alzò lo sguardo e si disse…

-“Ma come diavolo ha capito che quel biglietto glie l’ho lasciato io?”-.

Kidd e Bonney stavano camminando insieme sotto lo stesso ombrello, lei non parlava e stava ancora tenendo quello sguardo corrucciato

-Bonney?- la chiamò il rosso

-Si?- rispose annoiata

-Che hai?-. 

 

Note: Eccomi! ^^ Alla fine c’e l’ho fatta :3 spero vi sia piaciuto, stavolta non mi dilungo in chiacchiere vi saluto ;) e ci sentiamo al prossimo, e cioè Sabato con il nuovo capitolo ^w^.

  

 
  
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