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Autore: Miss H_    29/06/2012    6 recensioni
Spoiler Mockingjay!!!!
Ho deciso di raccontare ciò che secondo me avviene tra l'ultimo capitolo capitolo di Mockingjay e l'epilogo. Spero vi piaccia, anche se sono sicura che è un obrobrio con la O maiuscola, visto che è solo la mia seconda FF.
Vi prego recensite in ogni caso, sia che vi sia piaciuta che in caso contrario. Accetto qualsiasi critica costruttiva perché nella vita si può sempre migliorare e questo vale anche per la scrittura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo III ~ Festa con sorpresa  

Mi metto comoda sul divano del soggiorno e ascolto di nascosto le conversazioni che Peeta intrattiene al telefono. Chiama Haymitch per primo e gli dà la notizia con una voce molto gioiosa. Haymitch, che di sicuro dormiva fino a due secondi prima di ricevere la telefonata, visto che dorme solo di giorno, si complimenta senza troppo entusiasmo. Poi viene la volta di Delly, la sua cara amica d’infanzia che venne usata nel distretto 13 come cavia per cercare di riportare da me il vecchio Peeta. E’ molto entusiasta e si complimenta con una voce molto allegra. Peeta la invita ad una festa, ma non so di cosa si tratti e sinceramente non mi interessa. In seguito viene avvertita Effie, che però reagisce male perché è scontenta di non essere stata avvisata per prima. Ci fa comunque tanti auguri e promette di venire a trovarci, Peeta però le dice che non importa perché ci sarà una festa qui e ovviamente lei è invitata. Effie allora più entusiasta che mai chiede alcune anticipazioni, Peeta inizia a bisbigliare la sua risposta, non permettendomi quindi di sentire. Viene chiamata anche Sae la Zozza, poi è la volta di Flavius, Octavia e Venia. Chiama anche Annie e suo figlio e subito lei risponde che parteciperà alla festa perché per lei è come diventare zia. Peeta chiama anche mia madre, ma non ascolto nulla della loro conversazione perché la stanchezza mi sovrasta e io mi addormento sul divano. Ora voglio solo riposare perché la giornata è stata piuttosto stressante e sconvolgente.

Quando mi sveglio è mattina, sento gli uccellini cinguettare e i rumori delle persone che si dirigono a fare le loro faccende. Sono ancora rannicchiata sul divano del soggiorno e ho una coperta sopra di me.
Me la deve aver messa Peeta per non farmi prendere troppo freddo. Appena quel nome passa per la mia testa mi alzo e inizio a chiamarlo a voce alta, ma nessuno mi risponde. La casa sembra vuota, deserta, troppo grande per una persona sola. Il panico mi assale, dov’è Peeta?
Una fitta alla pancia mi fa accasciare. Non è la solita fitta che mi dà il segnale di correre in bagno perché sto per essere travolta dai conati di vomito. E’ una fitta di ansia, di preoccupazione.
Inizio a urlare ancora più forte sperando che lui venga da me preoccupato come sempre, ma questa volta non arriva nessuno. Inizio a riflettere su che giorno è oggi, forse Peeta è andato al forno.
Dopo un paio di anni da quando ci siamo trasferiti qui Peeta ha costruito un nuovo panificio e ha iniziato a lavorare come fornaio. Ora molte più persone possono permettersi il suo pane o le sue torte e così ha tanto lavoro. Io a volte lo aiuto, ma la maggior parte delle mie giornate le passo a cacciare perché è ancora il mio passatempo preferito. Ripensandoci però qualcosa che non mi torna. Oggi è domenica e il forno è chiuso, allora dov’è andato Peeta?
Incapace di rimanere ancora un altro minuto a casa esco fuori in giardino e inizio a guardare le primule che Peeta ha piantato. Due lacrime iniziano a rigarmi il volto. Mi ha abbandonato, ha fatto finta di essere contento per poi andarsene e lasciarmi qui da sola. Sento una vocina nella testa che mi dice – Katniss sei proprio una sciocca! Come puoi pensare che Peeta ti possa aver lasciato da sola ad affrontare tutto questo?- Sì, la voce ha ragione, sono una stupida. Peeta non mi lascerebbe mai da sola, sarà andato a fare compere. Torno in casa ancora sconvolta dalla sua assenza e mi preparo una cioccolata calda sperando che il mio corpo non la rifiuti. Mentre sorseggio lentamente il liquido marrone sento la porta aprirsi, mi volto di scatto ma non vedo nessuno. Certo, è ovvio. Io sono in cucina e la porta che si è aperta è quella dell’ingresso, così mi alzo e vado a vedere chi è arrivato.
Appena lo vedo la testa inizia girarmi. Peeta. E’ tornato e ha tante decorazioni. Nella mano destra ha un secchio con dentro dei Denti di leone, delle Calle, delle Primule e altri fiori che non conosco. Nella mano sinistra, invece, ha un vassoio coperto e al collo ha un sacco di tulle colorato. Lui non riesce nemmeno a posare gli oggetti dato che gli salto letteralmente in collo. Lo abbraccio forte e inizio a singhiozzare. Con voce strozzata dico – Peeta, perché mi hai lasciata da sola? Credevo che te ne fossi andato, credevo che non mi volessi più, che non ci volessi più…- Non posso continuare, la mia voce si spezza. Lui appoggia gli oggetti sul pavimento e inizia ad accarezzarmi la testa e la schiena dolcemente, poi mi risponde – Amore, ma cosa ti è venuto in mente? Secondo te io non sono contento? Pensi veramente che io mi possa comportare così con la mia unica ragione di vita? La gravidanza ti deve aver dato alla testa.- Io alzo lo sguardo e senza indugiare troppo, lo bacio. Non è un bacio casto e nemmeno un bacio rapido. E’ un bacio pieno di sentimento e di amore, è un bacio che significa: mi sei mancato. Vorrei continuare, ma lui si stacca da me dicendo che deve iniziare a preparare la casa perché a pranzo abbiamo degli ospiti. Io rimango allibita. Degli ospiti? E per quale motivo? Poi mi ricordo delle telefonate di ieri e capisco che sta organizzando la famosa festa. Una festa? Ma per cosa? Ah, sì giusto. Sono incinta, ecco cosa dovremmo festeggiare. Le solite idee di Peeta Mellark.
Inizio a rassettare la casa senza però allontanarmi troppo da lui, mi è mancato così tanto che ora non voglio più separarmene. Addobbiamo la casa tra una risata e l’altra. Attacchiamo palloncini, disponiamo fiori in dei vasi colorati e appendiamo il tulle tra un lampadario e l’altro. La casa sta letteralmente prendendo vita.
Ad un tratto mentre lui è girato di spalle e sta cercando di mettere il tulle intorno ai quadri che sono sopra il divano, lo abbraccio forte. Peeta si gira verso di me e cadiamo sul divano una sopra l’altro. Lui scoppia a ridere e io lo guardo con aria innocente per giustificare questo attacco d’amore improvviso. Mi accarezza una guancia e mi da un lieve bacio, poi cerca di alzarsi ma io glielo impedisco. Avvolgo le mie braccia al suo collo e lo guardo negli occhi. Non riesco a distogliere lo sguardo. Senza pensarci due volte lo bacio di nuovo e lui ricambia senza problemi, ma poi mi solleva e mi dice – Amore, so che vorresti festeggiare in maniera più intima, solo io e te ma voglio fare una festa e dobbiamo sbrigarci. – Sbuffo contrariata e lui mi sorride. Mi alzo e continuo a sistemare i vassoi pieni di cibo sui tavolini che Peeta a disposto per quasi tutta la casa.
Sto attaccando l’ultimo palloncino colorato quando sentiamo suonare il campanello. Ci dirigiamo entrambi alla porta e prima di aprirla Peeta mi abbraccia da dietro. Quando apro la porta mi trovo davanti un Effie molto contenta e sempre vestita in maniera stravagante, ma elegante. Mi dà un bacio sulla guancia e si congratula con Peeta dicendogli – Ottimo lavoro ragazzo. – Io divento rossa in volto e così, con la scusa di mettere il cappotto di Effie sull’attaccapanni, mi allontano. Dopo qualche minuto il campanello suona nuovamente, questa volta sono i miei ex preparatori: Flavius, Octavia e Venia che ci sorridono entusiasti. Flavius si dirige subito da Peeta e gli dà una pacca sulla spalla per congratularsi. Le due signore invece iniziano a parlare con Effie.
Arrivano anche Sae la Zozza e Delly. Quest’ultima che è sempre stata gioiosa e dolce con tutti è ancora più felice del solito e sembra sprizzare zucchero filato da tutti i pori della pelle.
I prossimi ad arrivare sono Annie e Finn, il figlio di Finnick. E’ un Finnick adolescente. Annie mi corre subito incontro e mi abbraccia. Mi sussurra in un orecchio – Beh, Peeta ormai ha stravolto tutti i tuoi piani no? – Io le rispondo di sì. Lei continua dicendo – Comunque tanti auguri, sono molto felice per voi. Per qualsiasi cosa sappi che ci sono. Io ci sono già passata, quindi posso aiutarti se vuoi. –  – Sì, zia Annie – Rispondo e sul suo viso spunta l’ombra di un sorriso.
Saluto Finn e lo abbraccio forte. Durante questi anni sono venuti molte volte a trovarci e sono diventati una specie di parenti per noi.
Entra in casa poi Haymitch, che cerca di non cadere a terra a causa del sonno e non a causa dell’alcol. Quando vado ad aprirgli la porta esclama – Auguri dolcezza e complimenti a Peeta che è riuscito nel giro di cinque anni a scombuiare i piani della nostra ragazza in fiamme. – E’ sempre il solito, Haymitch non cambierà mai. Infine inizia a ridere alla sua stessa battuta e si dirige verso i tavoli stracolmi di cibo.
Iniziamo a mangiare qualcosa mentre parliamo del più e del meno. La festa inizia a prendere vita e tutti si congratulano con Peeta per l’ottimo cibo. Non dubitavo che fosse stato tutto così delizioso. Io non lascio quasi mai la mano di mio marito e ogni tanto lui mi da qualche bacio sulla guancia o sulla fronte, ma io continuo a preoccuparmi. Mia madre non è ancora arrivata. E’ probabile che non arriverà mai. E’ troppo doloroso per lei. Vedermi le ricorda Prim e questo la fa stare male. L’ultima volta che ci siamo viste è stato per il mio matrimonio, da quella volta ci telefoniamo ma ciò accade molto raramente. Peeta capisce ciò che mi sta turbando e mi dice con voce tranquilla – Lo sai Katniss, tua madre non verrà, è troppo doloroso per lei. Dovresti saperlo. – Io con le lacrime che rischiano di inondarmi il volto rispondo – Sì lo so, ma pensavo che magari sarebbe venuta almeno per congratularsi con noi e per dirmi di essere contenta di diventare nonna. – Lui mi risponde – Certo che è contenta di diventare nonna. Quando le ho telefonato mi ha detto subito che era entusiasta di diventare nonna e che era contenta che io fossi riuscito a convincerti ad avere un figlio, ma mi ha anche detto che nonostante fosse molto felice non sarebbe venuta alla festa. Mi ha promesso che però verrà presto a trovarci. – Finito il discorso mi dà un bacio sulla fronte e mi asciuga una lacrima che non sono riuscita a trattenere. Peeta mi prende per mano e si posiziona davanti agli invitati per fare uno dei suoi soliti discorsi molto commoventi. Inizia – Benvenuti e grazie per aver accettato l’invito. Ho deciso di organizzare questa festa perché come ben sapete Katniss è incinta. Ebbene sì stiamo per diventare genitori. – Mentre parla mi cinge il fianco con la mano e io rimango lì a guardare tutti senza fiatare perché non sono mai stata brava con le parole. Continua dicendo – E’ una cosa insolita lo so, ma ci tenevo molto a condividere questo giorno con voi che siete i nostri più cari amici e i nostri parenti. Ne abbiamo passate di tutti colori. Io e Kat abbiamo fatto due volte gli Hunger Games, io sono stato depistato, lei è diventata la Ghiandaia Imitatrice, siamo andati a Capitol City per uccidere Snow e abbiamo penso i nostri cari, ma alla fine sembra proprio che la fortuna sia stata a nostro favore perché siamo rimasti insieme e siamo riusciti a crearci un futuro che mai ci saremmo aspettati di avere. Devo ammettere che però la fortuna è stata soprattutto a mio favore perché Katniss alla fine ha capito di amarmi, ci siamo sposati e ora stiamo per diventare genitori. E’ meglio di quanto potessi sperare. – Inizio a commuovermi anche io. Non è giusto, i miei ormoni sono letteralmente in subbuglio a causa della gravidanza e ora lui fa anche questo discorso che spezza il cuore. Senza pensare che ci stanno guardando tutti lo bacio e le nostre lingue si incontrano. Esistiamo solo io e lui, niente più conta. Non esistono più i nostri amici, i nostri parenti, nostro figlio, esistiamo solo io e lui. A riportarci alla realtà sono tanti applausi che mi prendono alla sprovvista. Quando il caos termina sento bussare alla porta. – E’ mio madre – Penso, ma invece vedo alla porta la persona che mai mi sarei aspettata di vedere: Gale.  

 
 

 Angolo della scrittrice: 

Grazie a coloro che hanno letto i primi due capitoli, che hanno messo la mia FF tra le storie preferite, seguite ecc.
Sono più che sicura che è un' obrobrio di storia, però vi prego, recensite lo stesso e fatemi sapere se vi è piaciuta oppure no. Come vi ho già detto nel capitolo precedente accento anche critiche costruttive perchè per me è importante migliorare.
Un bacetto,
Miss Hutcherson.      
  
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