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Autore: runawaybaby    29/06/2012    2 recensioni
Amanda ha un enorme vuoto dentro, immenso come il dolore che lo ha provocato.
Amanda ha una 'missione' da compire e un segreto da custodire.
Amanda ha una giovinezza da riscoprire, che il male le aveva negato.
Amanda ha cinque ragazzi con cui sbagliare e rialzarsi in piedi.
Amanda ha ancora da imparare che cos'è l'amore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Are you fucking kidding me?
 



Decisi di puntare su qualcosa di semplice, per non sembrare volgare, ma di mantenere una certa eleganza. Indossai dei pantaloni di tessuto beige, non troppo attillati, una maglietta semplice nera, con sopra blazer nero con il risvolto sulle maniche beige e la mia collana porta fortuna che avevo ricevuto qualche anno fa in regalo da mio padre. Andai in bagno e mi pettinai i capelli, lasciandoli sciolti. Mi misi un filo di trucco, giusto per evidenziare gli occhi e mi diressi verso la cucina, dove avevo già preparato la borsa, cercando di non dimenticare niente.

Tutta questa segretezza che Charlie aveva mantenuto nella sua telefonata, mi metteva una profonda ansia. Dovevo controllarmi, e restare calma, perché conoscendomi, sapevo che l’agitazione mi avrebbe giocato brutti scherzi.

Avevo ancora tempo. Mi diressi verso la porta, la chiusi a chiave, e scesi di corsa le scale. Potevo raggiungere a piedi la casa editrice, così avrei potuto passare a prendere un caffè per rilassare i nervi. Nonostante il cielo cupo, l’aria fredda, la primavera stava facendo la sua comparsa silenziosamente. Gli alberi sui marciapiedi, si stavano colorando di un verde squillante e nelle finestre delle case erano già stati posati i vasi di fiori che mettevano allegria, alla frenesia di Londra. Era orario di punta per i lavoratori e il centro sarebbe stato sicuramente affollato, per non parlare dei turisti mattinieri che si sarebbero raggruppati per strada rendendo il passaggi impossibile. Decisi di passare per i vicoli della città, così avrei impiegato meno tempo ad arrivare a lavoro.

Mi fermai da Starbucks per ordinare un cappuccino da portare via. Non so perché, ma mi sentivo sfinita. Le ore piccole che avevo fatto la scorsa notte per finire il lavoro per Charlie si stavano facendo sentire. Probabilmente anche l’ansia faceva la sua buona parte.

Quando entrai nella casa editrice, non salutai nessuno e mi diressi velocemente alla mia scrivania, dove posai le mie cose. Sapevo che Charlie mi aspettava in sala riunioni. Lei era proprio davanti alla porta, e appena mi vide, mi venne incontro.

“Tesoro, sei impeccabile! Allora sei pronta?” mi disse, con voce vellutata.

“Non lo so.” risposi tremolante.

Entrammo in quella grande stanza, dove trovammo già seduto un uomo alto, e robusto, con un abbigliamento molto giovanile che era smentito dai ciuffetti bianchi che coloravano la sua chioma scura e le enormi rughe che solcavano gli occhi color nocciola. Forse lo avevo già intravisto da qualche parte, ma non ci feci troppo caso. Nel viso aveva stampato un velo di serietà e di un impeccabile professionalità.

“Simon, questa è Amanda Mcduff, la ragazza di cui ti ho parlato” disse Charlie, facendomi accomodare accanto a lei, nell’altra estremità del tavolo, rispetto all’uomo.

“Piacere!” rispose, porgendomi la mano.

“Il piacere è tutto mio.” dissi, stringendoli la mano, e accennando a un sorriso.

“Immagino che tu già sappia chi sia lui, o almeno ne avrai sentito parlare. Simon Cowell è il tutor di una famosa band britannica. Il resto te lo faccio dire da lui, che saprà sicuramente spiegartelo meglio.”.

Lo guardai atterrita, chiedendomi cosa mai avesse in mente. Nella mia testa affiorò l'immagine di me, mentre facevo zapping in televisione, e sullo schermo appariva lo stesso uomo che mi era seduto davanti. Certo, ora ricordo! Lui era l'ideatore dei talent show più famosi al mondo e molte volte appariva il suo volto sui telegiornali e sui talk show affermandolo come lo pseudo re della televisione inglese.

Simon prese la parola, schiarendosi la voce. “Suppongo che tu conosca i One Direction, ma è una cosa irrilevante ora. Loro stanno avendo un successo straordinario, soprattutto in quest’ultimo periodo, dopo il tour che hanno fatto negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova Zelanda e varie premi che hanno conquistato. Ma arrivo al succo della questione: hanno un numero di fan straordinario che vorrebbero conoscere tutto su di loro, e io li voglio accontentare. Voglio che sia scritto un libro su come siano realmente eccezionali questi cinque ragazzi. Ma so che se li mettessi una persona accanto che li segue e che racconta cosa fanno, li renderebbe ansiosi di apparire inadeguati e probabilmente non si comporterebbero con tanta naturalezza. Per questo mi serve una persona che si riesca a infiltrare nella loro vita. Lo so che è un’enorme sfida, ma saresti in grado di accettarla?”

Rimasi paralizzata da quelle parole. Gli One Direction, ma stiamo scherzando?! Avrei dovuto scrivere il mio primo libro su una band di ragazzini, al loro primo esordio che a mala pena conoscevano il mondo dove si stavano addentrando. Inoltre le mie orecchie non morivano per le loro canzoni. Si, erano orecchiabili, come del resto tutta la musica commerciale di questo mondo, ma in comparazione con la musica che ero solita ascoltare, i testi sembravano un pochino banali. Nella mia mente c’era un via vai d’idee che si scagliavano e si contraddicevano da sole. Ma era un’opportunità che probabilmente non mi sarebbe capitata un’altra volta. Infondo era sempre una band molto popolare e il mio libro non sarebbe passato inosservato. E poi, cos'avevo da perdere?! Niente.

La voce di Charlie ruppe il silenzio delle mie riflessioni.

“Allora che ne dici?”

“Non lo so” dissi con voce fioca. “Qual è il piano?”

Il signor Cowell mi guardò esitante, prima di riprendere la parola. “Pensavamo di presentarti come la loro nuova psicologa, con la scusa che molte band, con la tensione del successo ecc. tendono a sciogliersi. Diremmo che sei stai studiando all’università di psicologia, da un anno, ma che già hai frequentato una scuola sociologica. Ovviamente risulterà strano che non assumiamo una psicologa professionista, ma spiegherò ai ragazzi che una cosa sperimentale. Alloggerai con loro dal momento che nel loro condominio privato, qui a Londra, c’è un appartamento vuoto, destinato agli ospiti. Abbiamo già trovato degli sponsor, che sono disposti a investire molto su questo progetto. Lo sappiamo che questo impegno è molto difficile perché dovrai mentire e vivere con persone che nemmeno conosci da un momento all’altro, e se non te la senti di assumerti tale responsabilità, non esitare a dire di no, perché non è un problema. Ma sappi che una volta che ci sei dentro, non potrai più tirati indietro.”

Quelle parole risuonarono turbolente nella mia mente. L'idea mi sembrava una totale follia. Non avrebbe mai funzionato, eppure lui sembrava fermamente convinto di quello che diceva. E se non fossi riuscita a mantenere il segreto? O il libro era un disastro totale? E poi perché io?! Charlie sapeva che non ero 'miss. Socializzazione', come avrei potuto mentire e riuscire ad entrare nella loro quotidianità così dal nulla e con il carattere che mi ritrovavo? Il mio cervello era in subbuglio. Avevo bisogno di tempo per riflettere.
 

  
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