29/06/2012
2 recensioni
CAPITOLO DUE
Ho solo un'intenzione
voglio stare tutto il tempo con te
Sono tutti nella sala grande, quella delle riunioni e stanno vedendo un video. Sabrina viene chiamata fuori dal prof. Mancini; il più giovane e carino dei professori nell’istituto, insegna storia dell’arte anche nella nostra classe e devo dire che c’è un certo feeling tra Sab e lui! Ma niente di strano, per fortuna.
Red si è seduto proprio a fianco a me, a un certo punto mi sentivo osservata e i nostri occhi si sono incrociati, mi stavo sciogliendo. Senza che me ne renda conto lui ha appoggiato la sua mano sulla mia e ogni tanto ci guardiamo. Mi sorride, quel sorriso che mi illumina le giornate da sempre. Mi libero della sua mano, anche se non voglio, perché vedo che Sab si siede nel posto che le ho occupato. La conosco bene e le chiedo cos’abbia, ha gli occhi gonfi e rossi quindi capisco che ha pianto; lei non piange mai, quindi deve essere successo qualcosa di grave. Glielo domando, ma mi guarda e non risponde. Così continuo a guardare il film, sono sicura che quando vorrà me lo dirà lei.
Infatti, appena uscite mi porta in bagno e si sfoga, mi racconta che il prof. le ha detto che probabilmente se ne andrà perché ha avuto una cattedra ad una università. Le chiedo il motivo per cui piange e mi risponde che non lo sa, a lei non è mai interessato molto, le interessava Andrea fino a poco fa.
Torno a casa confusa e per tutto il viaggio rimango in silenzio. Red mi invita a pranzare da lui per poi studiare insieme, lo facciamo molto spesso, non è più una cosa strana perché anche i suoi genitori mi conoscono da sempre.
Entriamo e io vado subito in cucina per salutare la mamma di Red.
-Buongiorno Isa! Come stai?- le dico mentre mi avvicino per darle due baci sulle guancie.
-Molto bene, grazie e tu? Che bello vederti in giro per casa!- mi risponde sorridendo.
-Sto molto bene, sì anche a me piace- rispondo sorridendo a mia volta.
-Mamma! Come avrai capito, ho invitato Giulia a mangiare con noi- sentiamo urlare dal piano di sopra.
-Certo che ho capito! È un vero piacere- risponde Isa.
-Grazie- dico allontanandomi per andare di sopra da Red.
Entro in camera, ma lui non c’è, la sua stanza non è molto grande, ma è molto luminosa.
C’è una grande finestra che si affaccia verso il cortile di casa mia, si intravede la finestra della mia camera. Andrea adora il rosso e infatti le pareti sono dipinte di quel colore che adora.
Mi siedo sul letto e lo aspetto in silenzio. Arriva sorridendo e mi lancia una pallina da tennis per attirare la mia attenzione.
-Ahia!- urlo non avendo visto la pallina che mi ha colpita in pieno viso.
Red sta ridendo a crepapelle, così gli lancio a mia volta la pallina.
-Vuoi la guerra?- urla Red.
-Sì- rispondo con un tono di sfida.
-E guerra sia!- mi risponde, non mi da nemmeno il tempo di prepararmi che mi ritrovo sul letto con i capelli scompigliati e Red di fronte che mi “invita” a difendermi.
Mi alzo e lo colpisco con il cuscino. Passiamo la mezz’ora seguente a tirarci cuscinate in faccia.
Alla fine lui si arrende stendendosi sul tappeto rosso e mettendo le mani sopra la testa.
-Basta hai vinto!- dice lui .
-Avevi dubbi?- faccio in tempo a rispondere prima che mi tiri giù accanto a lui.
-Ma che?!-
-Ssssh- mi zittisce lui.
Sento che lo sta per fare, siamo vicinissimi, è il momento giusto, ecco ci siamo ora mi bacia.
-Ragazzi è pronto!- sentiamo dire da Isa dalla cucina.
-Ehmm, arriviamo- diciamo in coro dopo esserci guardati a lungo.
Mi metto a sedere e Red si alza tendendo la mano verso di me.
-Grazie- gli dico per avermi aiutata ad alzare.
-A te- mi risponde, ma credo che abbia frainteso il mio “grazie”.
Rendo la mia immagine accettabile e scendo a pranzo.
ciao a tutti, ecco il secondo capitolo, tenterò di allungare un po' gli altri.
spero che vi piaccia, aspetto le vostre recensioni e anche le critiche negative che servono a migliorare.
siate buoni con me :)
buona lettura.